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Autore: kirlia    22/08/2013    6 recensioni
"Ammettilo Jer, ti eri reso conto che quella parvenza di felicità che Anna sembrava donarti si stava sgretolando
nello stesso momento in cui si era portata le mani alle tempie gemendo, quando quel dolore l’aveva colta all’improvviso. 

[...] Era stato allora che il mondo si era ripreso la sua vendetta su di te."
Per ricordare la dolce Anna, che secondo me rimarrà in eterno la vera e unica ragazza di Jeremy. 
Prima classificata al contest "Viva l'infanzia!" indetto da karter95 sul Forum di EFP!
Genere: Angst, Introspettivo, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Anna, Damon Salvatore, Jeremy Gilbert | Coppie: Anna/Jeremy
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Here comes Goodbye, here comes the last time.
 

 
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«Il mondo è oscuro, il mondo è egoista e crudele.
Se arriva a scoprire anche il più sottile raggio di sole... lo distrugge!»


Non ricordavi dove avevi sentito quella frase, forse un libro o un film che di sicuro Elena e zia Jenna ti avevano convinto a vedere nella speranza di tenerti su di morale.
Beh, in quell’istante ti era tornata in mente, e ti sembrava proprio la verità.
Ammettilo Jer, ti eri reso conto che quella parvenza di felicità che Anna sembrava donarti si stava sgretolando nello stesso momento in cui si era portata le mani alle tempie gemendo, quando quel dolore l’aveva colta all’improvviso.
«Aaah! La mia testa!»
Quando quegli agenti l’avevano portata via da te.
Quando, come uno sciocco ragazzino, non avevi avuto il coraggio e la forza di proteggerla e avevi guardato i suoi occhi scuri e profondi allontanarsi, colmi di dolore e paura, senza riuscire a lottare abbastanza da spingere via quel poliziotto e correre da lei.
«Jeremy…»
Era stato allora che il mondo si era ripreso la sua vendetta su di te.
Accanendosi, come se fossi la sua vittima preferita.
Infierendo, come se non fossi stato già abbastanza ferito dalle morti di tutti quelli ai quali volevi bene.
Rigirando il coltello in una piaga che non si sarebbe mai rimarginata.

Poi era arrivato Damon, quell’uomo che gironzolava intorno a tua sorella, quell’uomo di cui non c’era da fidarsi. Avresti voluto semplicemente cacciarlo via, fissarlo negli occhi e dirgli di andarsene e di lasciarti al tuo dolore.
Ma non era per deriderti o per trattarti come il “fratellino di Elena” che era venuto.
I suoi occhi color ghiaccio esprimevano sentimenti contrastanti, ma lui era lì, come un angelo della morte, pronto a darti la notizia che non volevi sentire, che preferivi non conoscere.
Come se non lo sapessi già, Jeremy! Come se non sapessi che anche lei, come Vicki, come i tuoi genitori prima di lei, se n’era andata, lasciandoti solo. Solo.
«Anna è morta.»
Ti aveva annunciato, guardandoti dallo stipite della porta, senza sapere esattamente come comportarsi. Lo avevi capito subito, dalle sue braccia incrociate, dalla sua posa a disagio.
«L’avevo capito quando l’hanno portata via.»
Gli avevi risposto, cercando di trattenere le emozioni, cercando di non scoppiare in lacrime davanti a lui, quello spavaldo, come avrebbe fatto un bambino. Come avevi fatto tu in ospedale, sapendo che per Miranda e Grayson Gilbert non c’era più niente da fare. Avevi abbracciato Elena, ricordavi, avevi avuto quel conforto almeno da lei.
Ma in quel momento? In quel momento avresti dovuto cavartela da solo. Essere forte.
«So che le eri molto legato…»
Aveva aggiunto, quasi a volersi giustificare, a voler affermare che era venuto lì per un motivo più che giusto. O forse per conficcare ancora più nel profondo quella lama che il mondo crudele aveva riservato a te?
Che cosa avresti dovuto rispondere a quella domanda che aveva il tono di un’affermazione?
Avevi temporeggiato solo per un istante, prendendo fiato e coraggio. Poi avevi risposto sinceramente, con un peso sul cuore che si faceva sempre maggiore.
«Sì, è così.»
Semplicemente. Ma tu non le eri solo legato, Jer. Anche se non volevi darlo a vedere, anche se avevi sfruttato quella piccola vampira per arrivare al tuo primo amore, le eri più che legato.
Ammettere che quel mondo egoista ti aveva strappato la ragazza che amavi era troppo, anche per te. Avresti fatto finta di niente, avresti annuito e aspettato che Damon se ne andasse, prima di crollare.
Ma lui non voleva arrendersi.
«L’ho vista morire.»
Un altro colpo, più in profondità. Ancora più vicino al tuo cuore già spezzato e straziato da più dolore di quanto una persona ne avrebbe potuto sopportare per una vita intera.
«E mentre assistevo alla scena pensavo soltanto… che la volevo aiutare.»
Quella pausa nelle sue parole, e quello sguardo vacuo e confuso per un attimo. Come se quello che stava dicendo sconvolgesse perfino lui.
E a te, cosa importava a te di ciò che stava pensando?
Avrebbe dovuto aiutarla, quello stupido vampiro! Avrebbe dovuto uccidere chiunque avesse tolto la vita alla tua Anna! E invece non aveva fatto altro che osservare!
«Ma non potevo»
Aveva poi detto, giustificandosi, rendendo te ancora più cieco di rabbia per quella sua sorta di confessione. Cosa voleva da te? Che ci faceva ancora lì?
E perché aveva sentito il dovere di venire a dirti tutte quelle cose, che non avevi bisogno di sentirti dire?
Era forse lui un messaggero di quel mondo malvagio che mirava a distruggere anche il più piccolo raggio di sole della tua vita?
«Perché mi stai dicendo questo?»
Avevi sputato fuori le parole, con una rabbia repressa che ti scorreva dentro e che ti aveva impedito di capire perché non ti lasciasse da solo. Non volevi nessuno in quella stanza lì con te. Volevi solo rimanere in quella stanza spenta e fredda, osservando ogni oggetto, ogni cosa che sembrava ricordarti Anna. Cercando di guarire la ferita dentro di te, che in quel momento somigliava più a uno squarcio slabbrato e macabro.
«Io ho cancellato il tuo passato una volta, e posso farlo ancora. Ma devi volerlo tu»
Era chiaro finalmente! Ecco perché era venuto.
Doveva essere stata tua sorella, ma certo. Doveva essere stata Elena a convincerlo, come già una volta aveva fatto, a venire lì da lui e fargli dimenticare qualsiasi ricordo di Vicki. A non farti soffrire per la sua assenza.
Ma non era così, non lo era! Quel dolore, per quanto fosse immotivato e ti facesse stare male, era vero. E non ti aveva abbandonato: continuava a tormentarti ogni notte, ogni giorno. In qualunque direzione ti voltassi, era come se mancasse qualcosa sullo sfondo. E quel qualcosa era lei.
Glielo avevi detto.
«Ascolta. So che credi di averlo cancellato, ma il dolore è ancora lì. Anche se non riesco più a ricordarmi il motivo, mi sento comunque vuoto… e solo.
E farmi dimenticare non cambierà nulla. Non risolverà il mio problema.»

E finalmente rimanevi da solo. Avevi osservato la schiena di Damon intensamente, mentre se ne andava, riflettendo sulle parole che vi eravate scambiati, riflettendo su una frase che ti era sfuggita dalle labbra proprio mentre lui voltava le spalle.
«Anna ha detto che i vampiri non sono costretti a soffrire, che possono fermare la sofferenza se escludono il loro lato umano.»
Lui ti aveva guardato, con negli occhi azzurri uno sguardo indecifrabile, che non avevi compreso. Chissà cosa stava pensando, mentre indeciso passava il peso da una gamba all’altra e ti rispondeva.
«Sì, è vero.»
Ripensando alla sua risposta ti alzavi dalla sedia accanto alla scrivania, riluttante, e ti dirigevi verso il bagno. Cosa stava frullando nella tua mente in quel momento, Jer? Cosa il tuo dolore ti stava spingendo a fare?
Eri certo che non ci fosse altra soluzione al tuo problema?
«Così diventa più facile?»
Avevi chiesto, una speranza che riaffiorava in mezzo alla tempesta disperata che travolgeva il tuo cuore e offuscava la tua mente. Qual era il tuo scopo?
Sicuramente anche Damon se lo era chiesto, mentre rispondeva alla tua domanda con una domanda. Forse, sperava di non aver capito bene.
«Più facile cosa?»
«La vita.»

Avevi risposto in fretta, tempestivamente, sempre più convinto, mentre nella tua mente si costruiva un progetto che mai Anna avrebbe pensato per te.
Non è per questo che ti ho dato quella fiala, Jeremy!
Riuscivi persino a immaginarla, mentre ti fissavi in quello specchio che ti aveva visto crescere, dietro di te, con lo sguardo pieno di angoscia, mentre i suoi occhi scuri incrociano i tuoi, con una supplica silenziosa.
Ma lei non c’era davvero. Lei non sarebbe mai più tornata.
Così ti stavi dicendo, mentre sospiravi inquieto e ripensavi alla rivelazione che ti aveva fatto il messaggero di quel mondo crudele, prima di lasciarti andare.
«La vita fa schifo comunque, Jeremy. Se sei un vampiro, almeno, non sei costretto a starci male.»
No.
Come avevi imparato a sapere, avresti potuto spegnere l’interruttore che ti faceva soffrire tanto, avresti potuto trovare una scappatoia a quel destino che il mondo aveva scelto per te.
Strizzavi gli occhi, sapendo in cuor tuo che la decisione era già presa.
Non saresti riuscito a sopportare un attimo di più, non avresti resistito alla lama che affondava nel tuo cuore e ti torturava ogni giorno con una nuova ferita che non faceva che sommarsi alle altre.
Osservavi ancora un attimo lo specchio, che ti avrebbe visto così per sempre, prima di stringere le mani in quella boccetta piena di un liquido denso e scuro.
Davvero, Jer, credevi che quella fosse la decisione giusta da prendere?
O forse il mondo oscuro continuava a farsi beffe di te?
Ma non ci avevi pensato mentre con un coraggio che non avevi mai avuto avvicinavi il piccolo contenitore di vetro alla bocca.
Ignoravi quella voce, la tua coscienza, che ti sussurrava nell’orecchio con la flebile voce di Anna, lasciando che quel sangue freddo e viscido ti scorresse sulla lingua, giù fino alla gola.
Soffocavi un conato di vomito, tu sciocco ostinato. Non volevi tornare indietro.
Non adesso che avevi cominciato.
Avevi cercato frenetico nel cassetto, fino a trovare ciò che bramavi.
Una scatola, con sopra un nome che non era il tuo: Elena Gilbert.
Subito eri stato investito da un ricordo disarmante: Vicki, in quel cimitero abbandonato, che stringeva in mano la stessa scatola, con la stessa etichetta che avevi letto in quell’istante. I suoi occhi si erano alzati, incontrando i tuoi, e un sorriso malizioso si era dipinto sulle sue labbra.
Tornavi improvvisamente al presente, dove eri solo.
La sua mancanza ti attanagliava lo stomaco, e con un gesto tremante avevi cercato di ignorare il suo fantasma che ti tormentava, aprendo il contenitore e lasciando cadere, come l’acqua nelle cascate di Mystic Falls, tutte quelle pillole che non erano riservate a te.
Ti prego, Jeremy! Non cancellerai il tuo dolore, non così!
Diceva ancora il fantasma di Anna, lì allo specchio, con un’espressione sempre più disperata.
Ma tu non l’avresti ascoltata. Era stata lei stessa a darti la fiala del suo sangue, per aiutarti. E adesso la tua mente dolorante si rifiutava di ascoltare il suo grido, le sue suppliche.
Avevi preso in mano la prima di molte pillole che progettavi di ingerire.
Il tuo sguardo non tradiva alcuna emozione.

Sapevi esattamente che non saresti riuscito ad eludere quel mondo crudele che si accaniva sulla tua candida anima di bambino cresciuto troppo in fretta, Jer.
Lo sapevi.
Eppure avevi deciso di provarci, avevi deciso che se non potevi avere il raggio di sole che bramavi, almeno avresti smesso di soffrire.
Un ultimo colpo, proprio al centro del tuo cuore, ti aveva ferito l’anima, quando ti eri poggiato su quel letto.
Sentivi ancora l’odore di Anna, sentivi che ancora il mondo crudele tentava di farti del male.
Riuscivi ad immaginarla lì, sdraiata accanto a te, mentre ti fissava con i suoi occhi scuri.
E mentre chiudevi gli occhi e esalavi un ultimo respiro, sentivi che ti ripeteva con voce atona quel concetto che ancora ti rifiutavi di accettare.

«Il mondo è oscuro, il mondo è egoista e crudele.
Se arriva a scoprire anche il più sottile raggio di sole... lo distrugge!»

Dovevi arrenderti subito, Jer.
Non saresti riuscito a diventare un vampiro, e avresti dovuto imparare a cavartela con lo spettro di quel dolore che ti avrebbe inseguito per tutta la vita.
Perché l’oscurità di questo mondo vince sempre.


*
*
*

 

Angolo di Kirlia: 

Ed eccomi qua!
Questa è la prima volta dopo essere stata fan accanita di The Vampire Diaries da quando uscì la prima puntata nel duemila e... boh (?) che mi decido a scrivere e pubblicare qualcosa su questo fandom. Non credevo e tutt'ora non credo esattamente di esserne all'altezza. Ma grazie al contest mi sono finalmente convinta, ed ecco quello che è uscito dalla mia testa. 
Jeremy Gilbert, tra tutti i personaggi di questa serie tv io ho certamente scelto il più allegro (si fa per dire). E pensare che mi ero detta "se proprio devo scrivere qualcosa, quella sarà una Klaroline", invece a quanto pare no XD 
Okay, non vi annoio più. Se non vi siete già scocciati alla prima riga, mi farebbe piacere sapere cosa ne pensate! Quindi vi attendo...
Alla prossima! 
Kirlia <3

   
 
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