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Autore: Frozen pal    22/08/2013    0 recensioni
Quattro sorelle vengono chiamate al cospetto di Odino, Padre degli dèi, per un'emergenza: Midgard, il mondo terrestre, sta per affrontare una minaccia. Saranno in grado di salvare la Terra?
Genere: Avventura, Fantasy, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Crack Pairing | Personaggi: Altri, Chris Hemsworth, Tom Hiddleston, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Asgard era meravigliosa quando il sole tramontava, esso dava al cielo colori splendidi, sulle sfumature del rosso e del violetto. Si poteva osservare questa meraviglia nel modo migliore, soltanto stando sul Ponte dell’Arcobaleno, ma a meno che non ci fosse stata un’emergenza, o un decreto da parte del Padre degli dèi, non avrei mai visto quelle sfumature da quel punto della Città Eterna.
O almeno, questo era ciò che avevo pensato da quando avevo compiuto sette anni, non potevo di certo immaginare di trovarmi ad attraversare il Ponte con le mie sorelle… Scortata dalle guardie reali, i fedeli guerrieri del figlio del Padre degli dèi e perfino il suo stesso figlio, Thor.
< La prossima volta vi carbonizzo la faccia, guardie da quattro soldi! > Si lamentò Eileen, la sorella con i capelli rosso fuoco e la grinta che non si spegneva mai.
< Rifiutare la chiamata del Padre degli dèi vorrebbe dire tradimento o comunque vigliaccheria, Eileen > Le risposi, cercando di farle capire anche attraverso i miei sguardi che se avesse continuato a parlare con quel tono, prima o poi qualcuno dei soldati avrebbe reagito male.
< Mi stavo facendo il trattamento levigante con i carboni ardenti, sai quanto mi costano?!? >
< Ma possiamo ricrearli con l’alchimia stupida! > Intervenne Sydne, l’altra sorella, colei che era conosciuta per il suo carattere silenzioso e chiuso, era invece quella con la pazienza corta.
< A meno che non sia una cosa seria, io non me la prenderei così tanto > Parlò l’ultima di noi, ovvero Dalia, che con i suoi occhi argentati aveva messo in difficoltà il principe ed erede al trono Thor.
Eileen sbuffò: aveva perso e il suo trattamento non aveva più molta importanza.
Eravamo quattro sorelle, gemelle, ognuna di noi crescendo aveva coltivato una passione diversa dalle altre: Eileen si era appassionata ai sortilegi che riguardavano il fuoco, dopo aver visto un uomo del circo mangiare delle fiamme come se fossero state semplice pane, Dalia odiava gli spazi chiusi e gli piaceva controllare l’aria e i venti, Sydne invece era amante della natura e da quando aveva visto uno scoiattolo in difficoltà si era data alla magia della foresta. Io amavo l’acqua, lo consideravo un elemento straordinario, ma allo stesso tempo ero una grande appassionata di alchimia, un sistema filosofico che è poi stato affermato come scienza più avanti negli anni.
Ebbene tutte e quattro quel pomeriggio eravamo state scortate fino al palazzo di Asgard, non so per quale motivo, né se riguardasse qualcosa di negativo o positivo. Ma dentro di me pregavo affinchè non riguardasse ciò che era successo in passato alla famiglia reale, ovvero la perdita del figlio minore di Odino.
Non ero mai stata il tipo che si impicciava negli affari degli altri, non volontariamente almeno, e non come Eileen, che invece se le andava a cercare, quasi fosse il suo passatempo preferito.
< Freya > Mi sentì chiamare da Dalia. < A che pensi? > Dopo averla guardata per qualche secondo, mi voltai e vidi con sorpresa e preoccupazione che avevamo attraversato il Ponte dell’Arcobaleno ed eravamo nel Bifrost, che era stato ricostruito dopo la lotta tra i due principi e la fine della battaglia tra Jotunheimr e Asgard. Mi sentivo a disagio, non immagino Dalia, lei che per respirare aveva bisogno di aria aperta e fresca, ora si trovava in una cupola, contro il suo volere.
< Eccoci, padre > Disse il principe biondo, inginocchiandosi di fronte all’uomo con i capelli bianchi, che squadrò con il suo unico occhio tutte noi, una ad una.
< Figlio mio, mi stai forse ingannando? > Non so perché, ma le parole del Padre degli dèi mi fecero rabbrividire. < Come possono aiutarci queste fanciulle? > Lo guardai. Mi sembrò disorientato e scosso.
< Padre, loro sanno utilizzare la magia meglio di chiunque altro ad Asgard > Rispose Thor.
< Necessito di un esercito, figlio, non di quattro fanciulle che di combattimento non sanno niente > Spalancai gli occhi, ebbi il presentimento che stava per succedere qualcosa.
Infatti Eileen si liberò dalla stretta delle guardie, stendendole entrambe con calci e pugni.
< Lo dica ancora, Odino > Disse mia sorella in tono di sfida.
Il Padre degli dèi restò ad osservarla impietrito, poi aprì bocca per sospirare.
< Portatela in cella > Disse con tono freddo.
< No! > Esclamò Dalia.
Le altre due sorelle fecero le stesse mosse di mia sorella, anzi erano talmente coordinate che riuscirono anche a fare una combinazione che fece svenire una guardia, a causa della forza dei due calci che gli avevano tirato.
Thor e il padre avevano guardato la scena meravigliati, senza fare nulla: era tutto un trucco per testare la nostra forza e il nostro coraggio. E io non l’avevo superato.
< E voi? > Domandò Odino. < Voi non reagite? > Sospirai.
< Non sono per la violenza > Confessai. < O almeno… Non sono per la violenza avventata e senza una strategia per stendere l’avversario > Spiegai. < Perché queste guardie sono ancora coscienti tranne una e ciò non deve avvenire nel caso si combatta in guerra, penso > Deglutì a fatica.
< Nel caso non abbiate capito ciò che ha detto state tranquilli, parla sempre così ma alla fine si rende utile > Fulminai con lo sguardo Eileen, che mi sorrise sfacciatamente.
< Una persona degna di essere ascoltata > Disse Odino. < Credo che con il giusto addestramento, ognuna di voi può diventare una valida guerriera > Mentre le mie sorelle sorridevano all’idea, io guardai Thor, che ricambiò il mio sguardo di paura. Forse entrambi non volevamo combattere, sapendo che la questione riguardava il suo fratello minore adottivo, ma era evidente che non potevamo farci nulla.
< Siete state scelte da mio figlio per un motivo, per aiutarci a sconfiggere un’entità alquanto sconosciuta a molti, tranne che per un elemento > Le guardie mi slegarono e io mi strinsi i polsi dal nervoso.
< Si vis pacem, para bellum > Dissi ad alta voce. < Se vuoi la pace, preparati per la guerra > Spiegai.
Odino mi guardò e annuì, poi parlò a bassa voce a suo figlio, per girarsi ancora verso di noi.
< Mio figlio vi mostrerà i vostri alloggi a palazzo, concorderete con lui per l’addestramento > Io e le mie sorelle ci guardammo, Eileen sbuffò mentre le altre due mi guardarono terrorizzate. < Ovviamente non avrete il medesimo addestramento che si riserva ai soggetti maschili > Tutte sospirarono e io sorrisi. < Ma comunque dovrete affrontare una guerra vera e propria. Che la fortuna giochi sempre a vostro vantaggio >
< Si spera > Disse sconvolta Eileen.
Sorrisi e scossi la testa, la spavalderia e il tono con cui diceva le cose lei era semplicemente divertente.
< Se queste fanciulle vogliono farmi il favore di seguirmi… > Disse andando avanti i biondo.
< Volentieri >
< Eileen! > Sussurrai nervosa. < Un po’ di contegno > Dissi, gesticolando un po’ con le dita. Lei mi rispose facendo spallucce e seguendo a poca distanza il principe Thor.
Non mi sentivo per nulla a mio agio in una situazione simile, sapevo dove si sarebbe conclusa la missione, la guerra… O la battaglia. Il luogo su cui avremmo combattuto sarebbe stato Midgard, ovvero la Terra, un mondo debole, ma con uno spirito forte di sopravvivenza, e sapevo perfino contro chi avremmo dovuto combattere: un esercito oscuro ci attendeva, o meglio, attendeva istruzioni dal suo capo.
Come facevo a sapere tutto questo? Io intuivo tutto questo, non lo sapevo per certo. Anzi, nel caso tutto ciò che per me era solo ipotesi, si sarebbe rivelato vero… Mi sarei sentita potente, come non mai.
< Freya… Io non voglio combattere > Mia sorella Sydne mi fece sobbalzare con quella affermazione.
< Non possiamo rifiutare una simile richiesta di aiuto da parte di Odino > Cercai di convincerla.
< Nemmeno tu vuoi, sorella > Spalancai gli occhi e la guardai. < Non mi passa inosservata la tua preoccupazione, sai?... L’unica cosa che non so intuire… E’ il motivo della tua preoccupazione >
Continuai a guardare di fronte a me, senza mostrare la mia agitazione a Sydne, altrimenti avrebbe capito che non avevo paura per noi e le nostre vite, o per quella di Thor o per i midgardiani. No.
Io avevo solo paura del nemico, che fosse…
< Tu hai paura di ritrovarti davanti colui che ti ha salvata quel giorno > Disse con calma lei. < Ebbene sorella, nel caso lui non si dovesse arrendere, nel caso lontano in cui noi ci trovassimo faccia a faccia contro quella sottospecie di mostro… Stai certa che, se tu non ne sarai capace con la tua alchimia, lo ucciderò io >
Trattenni il respiro, mentre annuivo per mandare via Sydne. Mi stava facendo paura anche lei.
Non aveva mai voluto ucciderlo, nonostante non fosse completamente asgardiano. Perché ora si?
 
  
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