I do (or not?)

Louis l'indomani doveva partire.

L'uscita di "buon viaggio" era ormai quasi finita.

Ero nervoso.

Nervosissimo.

Erano già cinque anni che stavamo insieme.

«Dai, Lou, starai via solo tre giorni! Per lavoro!» 

«Lo so, ma mi mancherete comunque, ragazzi. Questo lavoro fa schifo, devo viaggiare sempre...» si lamentò.

Okay, quello era il momento.

«Bhe, Lou, pensa che avevo intenzione di chiederti di sposarmi, appena tornato...»

Tutti mi guardarono.

A bocca aperta.

Louis era immobile.

Avevo fatto la cosa sbagliata?

«Lou... se non vuoi o non te la senti... puoi fing...» non ebbi il tempo di finire la frase.

Louis mi gettò le braccia al collo, e mi diede mille piccoli baci su tutto il viso.

Risi.

«Allora, è un sì?»

«Come potrei mai dirti di no? Sei la cosa che amo di più a questo mondo.»

Ci perdemmo un po' l'uno negli occhi dell'altro.

Verde nell'azzurro.

I nostri amici tossicchiarono e cominciarono a bofonchiare qualcosa sulla frettta e sul prendersi una camera, così io e Lou ridemmo.

Alla fine se ne andarono, e tornati a casa, mi inginocchiai di fronte a Louis, e gli misi l'anello.

Tremava.

Congiunse le mani sulla mia nuca, e affondò il viso nel mio collo.

«A Parigi.» sussurrò.

Impiegai un po' per capire, ma poi annuii.

«A Parigi.»

 

 

                                                                                                                 ***

 

 

Sono distrutto.

Sto singhiozzando.

Perché?

È l'unico pensiero razionale che ho.

«Perché, Louis? Perché?»

Non smette di piangere anche lui, ma non ne ha motivo.

Lui è in torto.

Lui non dovrebbe piangere.

«Louis, mi hai Tradito! Non piangere, Cazzo!»

«Ti prego... io amo te...» continua la sua nenia, imperterrito nel dolore che alla fine, è solo mio.

«Dove ho sbagliato con te?» gli chiedo.

Ovviamente non voglio risposta.

Mi faccio forza.

«Togliti l'anello.»

«No, per favore... perdonami! Non lo farò più...»

Gli lanciai uno sguardo furente.

«Non lo farai più? Non lo farai più? Non te ne darò l'occasione! Vattene!» sbraito.

È fermo davanti a me.

Piange, ancora.

Piango, ancora, e piange anche il mio cuore.

Cosa ho fatto di male per meritarmi questo?

«Sai, William, io ti amo. Vorrei odiarti per quello che hai fatto, ma non ci riesco. Il cuore mi implora di aprire le braccia e cullarti, dicendo che va tutto bene. Ma non posso. Perché non è così. Quindi, ti prego, vattene.» lo imploro.

Non riesco neanche più a piangere.

Il mio ultimo appiglio si è sgretolato sotto la mia stessa presa.

Sento confusamente il suono dell'anello poggiarsi sul tavolo e lo sbattere la porta.

È andato, e non tornerà.

Hush Just Stop.
hi guys! 
scusatemi per questi sbalzi tra fluff e angst ma ho fatto una scommessa con OrPatrickOrNothing, la mia piccola parabatai, e se io non sono sicura di vincere non scommetto :) 
in pratica, dovevo scrivere una cosa fluff e angst allo stesso tempo.
dato che non sono così cattiva, domani (che è il mio comply, aw) vi metterò il finale alternativo, per farvi un regalino :3
so, stay tuned!
ah, il titolo è ovviamente riferito alla forma matrimoniale 'lo voglio' in inglese :)
a presto,
gretchen.