Salve a tutti! Grazie mille per essere qui a leggere le mie cavolate!

Allora quella che (spero) vi apprestate a leggere è una One-shot in cui il demone Koga mette a nudo (sembra una cosa sconcia… N.d.Miki-chan. Ma fammi il piacere! N.d.Miyuki-chan) i suoi pensieri e i suoi sentimenti.

Spero vivamente che vi piaccia.

Un bacio…

Miyuki-chan

P.S. Si svolge dopo gli avvenimenti del n. 40 di Inu Yasha

P.S. 2 Ringrazio vivamente coloro che hanno letto e commentato "The destiny is to Life", prometto che tenterò di scriverlo il più presto possibile.

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Tell me what the Rain knows

Inu Yasha © 1997 Rumiko Takahashi/Shogakukan, Inc.

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Una leggera brezza spirava tra i rami dell’albero su cui era seduto.

Le bruciature che aveva su tutto il corpo gli facevano ancora un po’ di male.

Ma come aveva osato quel cagnolino salvargli per l’ennesima volta la vita?

Koga era umiliato, non era riuscito a fare niente e aveva anche messo in pericolo la vita di Kagome. Per fortuna c’era Inu Yasha. Un momento! Ma cosa stava pensando? Inu Yasha era il suo rivale, una delle poche persone che voleva veramente uccidere e adesso per lui era un sollievo che esistesse?

Per colpa di quel cagnolino la sua amata Kagome non aveva acconsentito a diventare la sua donna…

Già lui aveva affermato che lei era diventata sua senza chiederle nulla… Chissà, magari lei non avrebbe mai acconsentito.

Istintivamente si portò una mano alla guancia. Lo schiaffo che gli aveva dato Kagome era marchiato a fuoco nei suoi ricordi.

Si ritrovò a sorridere amaramente, ripensando a quel momento, lui la stava solo abbracciando e Kagome l’aveva messo in ridicolo davanti a tutta la tribù.

Eppure quando avevano ritrovato Inu Yasha dopo l’attacco di Renkotsu, Kagome aveva abbracciato quel cagnolino senza troppi complimenti.

E lui che pensava che una volta morto Inu Yasha, Kagome sarebbe stata felice con lui… Ma si sbagliava… Ricordava perfettamente le lacrime che le bagnarono il volto, in quell’occasione.

Lei amava solo Inu Yasha… Eppure lui non meritava il suo amore.

Un sentimento di rabbia si impossessò di Koga, l’ultima volta che si erano visti Inu Yasha era corso in soccorso di una donna di nome Kikyo e aveva lasciato Kagome, senza troppi convenevoli…

Eppure lei lo amava… Non amava lui, amava solo e soltanto quel cagnolino… Kagome amava solo Inu Yasha e lui? Cosa c’entrava dopo tutto? Si era insinuato tra loro, rapendo Kagome, e cosa aveva ottenuto? Un bel nulla! Avevano combattuto tante di quelle volte… Ma anche dopo una vittoria Kagome continuava a preferire il cagnolino.

Non era giusto! Koga l’amava seriamente, mentre Inu Yasha si preoccupava della prima che capita.

Ma non cambiava assolutamente nulla… Kagome continuava ad amarlo…

Per lei, Koga, era solo un amico… nulla di più…

Improvvisamente alcune gocce di pioggia cominciarono a bagnare la terra sotto di lui, diventando sempre più fitte.

Ormai l’orizzonte non era più riconoscibile a causa della fitta coltre di pioggia e lui era completamente bagnato.

Aveva i capelli fradici e la coda era diventata pesantissima.

Senza accorgersene si ritrovò a fissarsi le gambe… se le sentiva stranamente stanche, eppure non gli era mai successo da quando vi portava i frammenti della sfera. Forse non era un fatto delle sue gambe… ma più che altro del suo cuore.

Era triste, Kagome non l’avrebbe mai amato… Solo allora si accorse che aveva le guance accaldate.

Si portò una mano agli occhi e percepì, sorpreso, che erano lacrime quelle che gli annebbiavano la vista.

Sorrise per la seconda volta amaramente, se l’avessero visto Hakkaku e Ginta… chissà come avrebbero reagito…

E chissà quella ragazzina… Ayame?

Che strano pensava che gli sarebbe in mente il nome di Kagome, invece il nome che gli era affiorato in testa era stato Ayame.

Che bel nome… Si ritrovò a pensare… Ayame… come quel meraviglioso fiore che la demone portava sempre tra i capelli…

Ora che ci pensava era stato proprio lui a donarglielo, quando l’aveva salvata, tanto tempo prima…

Era così dolce e indifesa… E ora… Involontariamente gli si stampò negli occhi il volto della ragazza, i capelli rossi che gli incorniciavano il viso… gli occhi verdi luminosi… le braccia incrociate sul petto… l’espressione leggermente imbronciata.

E questa volta si ritrovò a sorridere dalla tenerezza…

Anche se litigavano spesso sapeva che in fondo si volevano anche bene… No, di sicuro non il bene che voleva a Kagome, ma era molto vicino… O forse anche alla pari…

"No, non penso" si disse Koga, strizzandosi la coda, anche se in fondo sapeva che si sarebbe riempita d’acqua in pochissimo tempo.

Sembrava che il cielo piangeva per lui… amava una persona che non avrebbe mai ricambiato i suoi sentimenti ed era amato da una persona a cui non avrebbe mai ricambiato.

Koga sbuffò, stringendosi le braccia sul petto, tentando di riscaldarsi un po’, dopotutto la pioggia stava rinfrescando l’aria e la sua pelliccia non lo riscaldava poi molto.

Chissà come ci si sentiva con il corpo della persona amata tra le braccia.

Che strano… per la seconda volta gli era venuta in mente Ayame al posto di Kagome… Cominciava a pensare che era diventata una fissazione.

Eppure in quell’istante in cui aveva pensato di dormire con Ayame tra le braccia era improvvisamente arrossito, proprio lui… il grande Koga, il giovane capo della tribù dei demoni lupi era imbarazzato a pensarsi tra le braccia di una ragazzina!

Non era un comportamento degno di lui… in fondo non c’era nulla di imbarazzante a pensarlo, e tanto meno a farlo… l’importante era che Hakkaku e Ginta non venissero mai a saperlo…

La pioggia smise improvvisamente di cadere… sembrava che il cielo si fosse placato insieme al suo spirito.

- Ehi, Koga… - si sentì chiamare improvvisamente e qualche istante più tardi vide in lontananza Hakkaku, Ginta e alcuni dei suoi lupi più fedeli andargli incontro.

"Ecco che la pace finisce" pensò Koga sospirando, passandosi velocemente una mano sugli occhi.

Le lacrime che aveva fugacemente versato prima si erano fermate ai lati degli occhi e gli davano leggermente fastidio.

- Allora, Koga, non dobbiamo cercare Naraku? – gli chiesero i suoi due amici, ormai ai piedi dell’albero.

- Arrivo – rispose lui, leggermente annoiato, scendendo con un balzo atletico dall’albero.

- Che sei stato a fare sotto la pioggia? – gli chiese, Hakkaku, fissando la pelliccia di Koga, grondante d’acqua.

- Oh, nulla – rispose secco Koga, soprappensiero.

"Ma fa che la pioggia non parli mai di ciò che conosce" si ritrovò a pensare, sorridendo.

Fine

E anche questa è fatta! Allora… che ne pensate? Non è poi così brutta, no? A me piace soprattutto la parte in cui Koga, involontariamente fa capire che prova qualcosa per Ayame (Ayame & Koga 4 ever! N.d.Miyuki-chan/ Miki-chan/ Keichi-kun)… Non che questo sia vero, ma adoro la coppia Ayame-Koga…

I commenti sono sempre ben accetti, ma anche critiche o quello che volete insomma…

Es: Se posso darti un consiglio: buttati dalla finestra! (N.d.Amico-di-Miyuki-chan)

Es 2: Miyuki-chan continua così che diventerai una brava scrittrice!!!!!!!! Te lo dice un tuo grande ammiratore. (N.d.Altro-amico-di-miyuki-chan)

Grazie mille per aver letto questa mia fan fiction e non dimenticate di…

"Miki-chan & Keichi-kun: … SCRIVERE!"

Come volevo ben dire…

Miyuki-chan

In sottofondo si sentono gli urli disperati di Miki-chan e Keichi-kun che vengono inseguiti da Miyuki-chan infuriata come non mai…