24/08/2013
12 recensioni
Autore: Misaki Kudo
Titolo: Crepuscolo.
Pairing: Gohan/Videl
Pacchetti: Le pagine della nostra vita e Nero
Note: Questa storia partecipa al contest 'Chi non molla, si rivede! Il ritorno delle veterane' organizzato da Bolla e Mina23, mia carissime amiche di questo mio amato fandom. Dopo un'eternità mi ritrovo di nuovo qui a pubblicare, una storia tristissima, proprio perché rispecchia il mio stato d'animo..devo dire che mi mancava parecchio il fandom di Dragon Ball e sono felice di rivederlo popolato da tutte queste belle storie che mi riportano alla mente tanti bei ricordi!
La storia è ambientata nella Saga di Majin Bu, i nostri eroi sono già resuscitati con tutte le sfere del Drago possibili (Namec e Terra), ma niente il mostro è invincibile. Viene battuto alla fine da Gohan che alla fine però perde la vita, queste sono le impressioni di Videl.
Il finale è piuttosto aperto ma credo che si capisca quale sia la sorte della corvina.
Spero che anche se triste possa essere di vostro gradimento!
Crepuscolo.
E' strano come lo scorrere degli eventi riesca sempre a sorprenderti, la vita è come quel chiarore che vedeva in lontananza,effimera e breve.
Il crepuscolo, quel momento della giornata durante il quale il tramonto lascia spazio alla notte buia,
quando il cielo si colora di un cobalto acceso per poi lasciare il suo posto al chiarore delle stelle.
In un'atmosfera tanto surreale come poteva l'odio vincere l'amore? Perché ora ne era finalmente sicura. Perché il suo era amore, lo era sempre stato. Che stupida.
Videl continuava ad accarezzare la superfice cristallina dell'acqua, confondendo quello specchio tanto salato con lo stesso sapore acre delle lacrime. Le sue lacrime.
Perché tutto a lei? Perché tutto a loro? Sapeva benissimo cosa significasse perdere una persona cara, l'aveva sperimentato fin da bambina con la giovane madre.
Aveva reagito, non si era persa d'animo. Doveva continuare a vivere per lei, per suo padre, per se stessa. Lei era forte, no?
Ma adesso perché non riusciva a fare la stessa cosa? Perché osservando il suo viso inerme non poteva far altro che sentire un pugnale, dritto nel petto?
Perché quella forza era scomparsa?
Accarezzò i ribelli ciuffi corvini impastati con il sudore e quell'acqua salata, avvicinò il suo viso a quello inerme di lui come per continuare a constatare la verità.
Inutile, era ormai tutto inutile.
«Gohan-kun...io...sei uno stupido...», fece presa sulla tuta arancione di lui, lì dove il sangue si era accumulato. «Ti ho sempre detto...c-che...riesco a b-badare a m-me stessa..quindi...p-perché?», chiese con le lacrime agli occhi, più a se stessa che al Saiyan. Un dolce sorriso contornava il viso pallido.
E allora perché continuava a lottare? Ah sì, perché lui era lì. Sapeva che lui l'avrebbe salvata in ogni caso, l'avrebbe fatto sempre.
Fu un attimo e il colpo che quel mostro rosa aveva indirizzato verso di lei, colpì dritto la schiena del Saiyan già stremato, il quale non poteva assolutamente permettere che lei perdesse la vita. Non mentre lui stava a guardare. Non l'avrebbe permesso per nulla al mondo, perché lei...lei era l'unica, per lui.
Era riuscito a riprendersi, la sua rabbia leggendaria era esplosa una volta per tutte, un vero eroe porta sempre a termine il suo compito, prima di spirare lontano.
E così Son Gohan, leggendario guerriero della stirpe Saiyan, aveva fatto. Ma non per il solo gusto di farlo. L'aveva fatto per suo padre, per sua madre, per Videl.
E dopotutto non gli dispiaceva nemmeno spirare lì, tra le sue braccia. Quale altro posto migliore, del resto. Era riuscito a guardarla un'ultima volta, era riuscito a proteggerla. Quelle due parole era riuscito a dirgliele, o perlomeno ci aveva provato.
Videl continuava ad accarezzare il viso di lui, mentre le forze cominciarono ad abbandonarla.
Piano piano, cominciò ad accasciarsi su di lui per poi stringerlo in un abbraccio senza fine.
«S-sei il m-mio u-nico e-eroe...Son Gohan», effermò sorridendo. «Sei il m-mio u-unico amore...Son Gohan», sospirò lievemente per poi unirsi al suo silenzio.
