Anime & Manga > Doremi
Ricorda la storia  |      
Autore: Donixmadness    25/08/2013    2 recensioni
Eccomi ritornata su questo fandom che mi era mancato tanto! ^^
Questa cosuccia insignificante partecipa ad un contest molto carino e io non ho resistito alla tentazione.
Non è niente di che, però spero che vi piaccia comunque.
"Ad un certo punto la strega si alza dalla sedia guardando con circospezione la grande sala. È vuota, pregna di un silenzio irreale ma, al tempo stesso, solenne.
Ritorna a contemplare nuovamente la Luna , la quale non cessa di fissarla con il suo languido e materno sorriso. Sì, la Luna è la madre di tutte le streghe."
"A volte si chiede che cosa faccia. Sicuramente sarà cresciuta e sbocciata in un fiore bellissimo. Più bello del loto o del ciliegio, immagina. Poggia la cornice sul legno sospirando ancora, rassegnata all’idea non rivederla mai più."
Un giorno speciale ... e poi un incontro .
Genere: Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Doremi Harukaze, Hana-chan
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Questa storia partecipa al contest "Viva l'infanzia!" di karter95.


Nick forum : Donixmadness
Nick Efp: Donixmadness
Titolo fic: Vaniglia
Genere: Sentimentale, Introspettivo
Rating: Verde
Pacchetto: Anastasia
Personaggi: Doremi, Hanna
Fandom: Doremi
Coppie:  /
Avvertimenti:  /
NdA: Spendo giusto qualche parola prima che leggiate al shot. Se devo essere sincera non so cosa sia venuto fuori, perché l’ho scritta davvero di getto mentre navigavo sul forum. Non avrei neanche dovuto partecipare, ma sono stata colpita da un lampo e beh! Ecco qui la storia …

La frase inviata dall’autrice era così significativa che non ho potuto fare a meno di utilizzarla. Spero che vi piaccia e , soprattutto, che le piaccia anche se non credo che farò colpo.

 

Buona lettura.

 

 


Vaniglia




Una luce soffusa e chiara risplende nella sfera di cristallo, mentre  le mani affusolate della Regina si accostano per infondere maggiore energia. Dopo un bagliore più forte, appare nel cristallo la piccola cittadina di mare carezzata dal vento, il quale porta con sé petali di ciliegio. Quanti ricordi la legano a quel borgo, dolci e profumati come la vaniglia.
Subito dopo la donna ritrae i palmi, espirando malinconia in un soffio leggero appena percettibile. Rivolge lo sguardo verso la grande finestra di fianco. In alto, nel cielo pennellato da nubi variopinte, troneggia l’alone lunare che accompagna benevolo i giorni e le notti nel Regno delle Streghe. In particolare, oggi è più accogliente del solito e pare quasi tentare la Regina ad attraversare il sottile confine che separa dal mondo degli umani.
Ad un certo punto la strega si alza dalla sedia guardando con circospezione la grande sala. È vuota, pregna di un silenzio irreale ma, al tempo stesso, solenne.Ritorna a contemplare nuovamente la Luna , la quale non cessa di fissarla con il suo languido e materno sorriso. Sì, la Luna è la madre di tutte le streghe.
In quel momento poi , è come se volesse concederle la possibilità di realizzare i suoi più reconditi desideri, sottraendosi in questo modo ai suoi doveri di reale.
Ma forse per un giorno è possibile … Almeno per quel giorno.
Così, sua maestà decide di uscire fuori dal palazzo e di recarsi finalmente nel mondo degli esseri umani. Non vede in giro Majolin e si sente sollevata per questo, poiché sicuramente le avrebbe impedito la fuga.
Trascina il lungo strascico dell’abito sino ai cancelli del palazzo, non ha bisogno di nessuna chiave avendo la magia dalla sua parte. Scappa via, la neo-Regina, dalle sue opprimenti responsabilità per inseguire la fiamma ardente della speranza.
Nonostante la lontananza, raggiunge il piccolo sottobosco vicino al castello percorrendo una scorciatoia. Questo sentiero nascosto l’aveva scoperto da bambina in una delle sue innumerevoli ‘scappatelle’.
Non si cura dei piccoli rametti che si impigliano dispettosi tra stoffa bianca, ora è troppo presa a raggiungere quella porta.
Celato dall’imponente ombra del palazzo reale, vi è un bellissimo giardino incantato in cui scorre un ruscello limpido. Per l’ennesima volta, la Regina rimane ammaliata dai riflessi d’acqua sull’erba smeraldina. Il prato, inoltre, è disseminato di fiori dai petali variopinti i quali rendono l’atmosfera a dir poco affascinante ed onirica.
La donna muove i primi passi seguendo la linea del rigagnolo, sino a raggiungere una fontana dalla quale sgorga acqua pura.
Si tratta più che altro di una volte a botte murata, da cui affiora docile una piccola cascata che si riversa in un basamento di pietra.
La donna è sempre un po’ tesa quando giunge dinnanzi quel portale, però prende coraggio e sfiora l’acqua con un dito.
Il portale si illumina irradiando una luce bianca ed abbacinate.
 
 
“Ci vediamo dopo!” esclama una bambina uscendo dalla porta di casa.
“D’accordo, ma fa attenzione!” si raccomanda la mamma dalla cucina.
La donna è intenta a preparare dei dolci. Non c’è una ricorrenza vera e propria, tuttavia questo giorno le è particolarmente caro.
I suoi capelli magenta, raccolti in una coda bassa da un fermaglio, si muovono flessuosi lungo la schiena seguendo il ritmo del braccio. Sta rimestando l’impasto con il frustino, in modo da renderlo omogeneo. Soddisfatta prende la ciotola e versa il contenuto negli appositi stampi.
Quei dolci non sono per degli ospiti, anche se le sarebbe piaciuto rivedere una persona in particolare. Tuttavia, da quando abita nella nuova casa, avverte la necessità di portare avanti una nuova tradizione per il primo giorno della nuova stagione, quando i ciliegi cominciano a fiorire.
Prende gli stampi per i budini e li mette in frigo a raffreddarsi e ad assumere consistenza. Ha appena terminato di prepararli e non le resta che lavare gli utensili e rimettere tutto a posto, ma come le capita spesso si sofferma a guardare assorta il giardino di casa dalla piccola finestra di fronte.
Rimane ammaliata dal terso cielo primaverile e dal volo di qualche rondine. Irrimediabilmente si ritrova più vicina all’imposta, mentre posa gli occhi sulle cornici sopra il piccolo mobiletto di legno.
Sono molto importanti per lei, si tratta di stralci di vita racchiusi in una pellicola liscia, quasi viscosa. Accanto alla foto di lei e le sue adorate figlie al pianoforte, vi è un’altra molto significativa  la quale rappresenta il momento più bello e triste della sua infanzia. L’ultima tappa che la separava dall’adolescenza.
Sette bambine si abbracciano sorridenti, mentre dietro i genitori le guardano perplessi ed inteneriti. Prende in mano la fotografia per contemplarla meglio.
Il suo sguardo non può fare a meno di posarsi su una bambina dalle lunghe code bionde e dal sorriso puro e smagliante.
Sospira impercettibilmente, ripensando a tutte le marachelle che ha combinato, ma può soltanto ringraziarla per la splendida esperienza che ha vissuto.
Occuparsi di lei ed aiutarla a crescere giorno dopo giorno è stato un cammino faticoso, il quale le ha regalato momenti indimenticabili. In questo modo, ha potuto crescere e maturare, comprendendo nel profondo cosa voglia dire occuparsi di un altro essere umano.
Se è la donna che è oggi, lo deve alla sua cara e pimpante ‘figlia’.
A volte si chiede che cosa faccia. Sicuramente sarà cresciuta e sbocciata in un fiore bellissimo. Più bello del loto o del ciliegio, immagina. Poggia la cornice sul legno sospirando ancora, rassegnata all’idea non rivederla mai più.
Sta per girarsi, quando scorge una ombra in giardino. Questa è occultata dietro all’albero grande e pare proprio che la stia spiando, non riuscendoci molto bene in realtà. Ad un primo impatto le è sembrato un ladro, ma in seguito nota lo strascico bianco spuntare da sotto il mantello nero che indossa.
Solo allora capisce che si tratta di una giovane donna. La sconosciuta si accorge di essere stata scoperta , così esce fuori dal suo nascondiglio. In realtà, per quel giorno sperava soltanto di limitarsi ad osservare da lontano quella che un tempo era stata la sua ‘adorata mammina’, ma anche in lei la tentazione di mostrasi alla luce del sole si è dimostrata più forte di qualsiasi legge.
La donna dalla finestra la guarda con occhi spalancati dallo stupore. Perle di gioia fanno capolino tra le ciglia nere. Senza altre inibizioni, apre di scatto la finestra : no, non è affatto un illusione.
La Regina muove qualche passo e sfila il cappuccio, mostrando finalmente i suoi lineamenti dolci e delicati. I lunghi capelli biondi ricadono soffici sulle spalle, mentre gli occhi color del caramello rendono il suo sguardo caldo ed intenso.
“Ciao mamma” saluta la neo- Regina  sfoggiando uno splendido, ma timido, sorriso. A quelle parole, Doremi perde un battito per riacquistarne due. Le guance si imporporano dall’emozione, istintivamente porta le mani alla bocca per trattenere i singulti, mentre avverte gli occhi pizzicare violentemente.
Un secondo e il suo grande desiderio si è avverato senza che facesse nulla, senza pregare le stelle.
Poco dopo, Doremi l’accoglie nella sua dimora e corre ad abbracciare sua figlia, non ché anche la sua migliore amica. I loro cuori battono assieme un’unica melodia, in cui trasmettono e si scambiano le stesse emozioni, pur senza dire nulla.
Hanna desidera che quell’abbraccio così stretto e caloroso non si sciolga mai più, vorrebbe rimanere così per sempre tra le braccia della sua mamma.
“Oh mio Dio, Hanna! Come sei cresciuta!” la rossa si stacca da lei asciugandosi una lacrima e ammirando la sua bambina, la quale adesso è diventata una donna.
È come l’ha sempre immaginata, se non addirittura più bella.
“Anche tu mamma!” le sorride con quella disarmante semplicità che l’ha sempre caratterizzata. Nonostante gli anni, ha mantenuto molti tratti dell’infanzia.
“Vieni a sederti! Oggi ho preparato il tuo dolce preferito!” esordisce Doremi, trascinandola in cucina.
“ Come facevi a sapere che sarei venuta?”
“Non ho bisogno di sapere, Hanna, l’ho sempre fatto il giorno del tuo compleanno.”
Il cuore della giovane Regina batte gioioso, perché anche a distanza di tanti anni può ancora godere delle coccole della mamma.
Subito si ritrova seduta al tavolo davanti al suo dolce preferito: budino alla vaniglia e caramello, decorato con tanto di bacco.
Sorride, Hanna, felice e spensierata come un tempo. Dimentica delle numerose responsabilità che gravano su di lei.
Ne prende un cucchiaino e l’assaggia con gusto: “Delizioso!” esclama radiosa.
Doremi siede accanto a lei, il gomito sul tavolo e la guancia sul palmo:
“Ti piace?” chiede amorevole, sorridendo divertita quando l’altra annuisce convinta.
Non si stancherà mai di rimirare Hanna, specialmente dopo quasi vent’anni di lontananza. In cuor suo ha sempre pregato affinché potesse crescere bene e, soprattutto, un giorno potesse diventare una splendida regina, come la donna che ha dinnanzi.
Le sue preghiere sono state udite.
Doremi non si accorge che Hanna ha terminato il dolce, finché non posa il cucchiaio sul piattino. La Regina china lievemente il capo, colta all’improvviso da un senso di malinconia e colpevolezza.
La decisione che ha preso molto tempo addietro è stata davvero dolorosa ed entrambe conservano cicatrici profonde nei loro cuori. Ciò, però, non implica che quelle ferite siano completamente sanate.
“Mamma …” comincia piano Hanna, lasciando trasparire una nota di tristezza che a Doremi non sfugge. Conosce troppo bene la sua bambina: non è capace di nascondere le emozioni.
“Che cosa c’è tesoro? È successo qualcosa?” domanda l’altra, preoccupata.
“Perdonami, mamma, se non sono riuscita a vederti in tutti questi anni. Io avrei tanto voluto farlo, ma in realtà me l’hanno sempre impedito …” le parole della giovane donna si fanno sempre più flebili e stentate, quasi stesse trattenendo i singulti del pianto.
Doremi le solleva il mento; sorride: “Non hai bisogno di scusarti, Hanna, so bene che anche l’incontro di oggi ti è proibito.
Dico bene?”.
La biondina svia lo sguardo da quello puro e sincero della sua madre adottiva:
“Ti sbagli. Non è l’unico!” scatta infine, colta dalla frustrazione. Una lacrima prepotente le solca la guancia.
“Più volte mi sono recata nel mondo degli esseri umani con l’intenzione di incontrarti, tuttavia mi sono sempre tirata indietro. Non so il perché! Ancora adesso non ne capisco il motivo … forse … forse avevo paura, non lo so! Così mi sono sempre limitata ad osservarti di nascosto, privandoti di questa possibilità per quasi vent’anni! Insomma io …” .
Non riesce a continuare la confessione e ad ammettere finalmente, più a se stessa che a Doremi, che temeva di essere stata dimenticata. Ma come aveva potuto pensare una cosa del genere??
La rossa intuisce. Senza preavviso l’abbraccia forte, stringendola a sé più che può.
Hanna avverte distintamente il suo calore materno invaderla, lo stesso che la cullava tutte le notti quando era ancora in fasce.
“Hanna ,tesoro, ascoltami. Io ti ho sempre amata e tu non hai motivo di scusarti. Comprendo appieno i tuoi sentimenti e le tue paure.”  queste  parole così rassicuranti fanno breccia nel cuore della giovane Regina, mentre la madre adottiva continua ad accarezzarle i capelli. Il suo solo tocco basta a calmarla ed a rincuorarla.
 
“Sapere che tu sei viva, vedere la donna che sei diventata, mi ha dato una gioia che non pensavo di poter provare ancora.
Qualunque sia la tua scelta, noi saremo sempre insieme.”.

 
Un sorriso sboccia spontaneo sulle labbra sottili di Hanna, la quale si accoccola ancora di più sul petto della mamma. Lei sarà sempre l’unica e la sola.
“Ti voglio bene, mamma.”.
“Anch’io, Hanna. Buon compleanno …”.
 
 
 







VII POSTO 

Nick forum: Donixmadness 
Nick Efp: Donixmadness 
Titolo fic: Vaniglia 

• GRAMMATICA 8,75/10 
La struttura della fic è perfetta, peccato per alcuni errori di battitura e di distrazione suppongo (apostrofo mancate, spazio che separa la virgola dalla parola precedente e non quella successiva, due spazi tra una parola e un’altra). Per il resto mi sembra perfetta. 
• USO DELLA FRASE 9,5/10 
La frase, inserita nel dialogo tra le due è posta in modo eccellente, sei riuscita ad adattarla molto bene alla storia. 
• IC DEI PERSONAGGI 5/5 
I personaggi sono perfettamente IC dal mio punto di vista. Credo che se le due, dopo tantissimi anni si rincontrassero nel modo che hai descritto tu, reagirebbero alla stessa maniera, con le loro timidezze, emotività, e anche un po’ di saggezza dovuta all’età. 
• GIUDIZIO PERSONALE 4/5 
Personalmente non amo il personaggio di Doremi, ho sempre preferito la streghetta dai capelli blu, ma tralasciamo ciò. La storia è davvero carina. Hana che fugge dal suo palazzo per andare a trovare la sua mamma adottiva è davvero un tema stupendo. Complimenti. 
• TOT 27,25/30 
  
Leggi le 2 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Doremi / Vai alla pagina dell'autore: Donixmadness