“La mia famiglia è pazza”
Questo è quello che pensa Niall quando sua madre entra bruscamente in camera sua obbligandolo a fare le valigie.
“Cosa?!” esclama il ragazzo non capendo.
“E’ una sorpresa. Partiamo appena hai finito, noi siamo giù già pronti” dice sorridendo. Scappa di sotto lasciandolo a bocca aperta e con una valigia da riempire nel minor tempo possibile.
 
Un record che non è deciso a battere, per niente. I motivi principali sono due: la sua “ragazza” l’avrebbe fatto sentire come il peggior ragazzo di sempre per averla lasciata da sola in quel buco di città che è Mullingar (ma chissenefrega), e cosa molto più importante l’indomani si terrà l’incontro con il soggetto dei suoi pensieri quotidiani: Ed Sheeran.
Ormai è ossessionato dalla sua musica, la ascolta: prima di andare a dormire, la mattina per caricarsi, dopo scuola come colonna sonora per tornare a casa, il pomeriggio se è libero e persino sotto la doccia. La sua ragazza, Abby, pensa che sia innamorato più di Ed che di lei stessa…
Come darle torto, e anche se suona un po’ gay, nessuno è come Teddy.
Perciò uscì dalla sua camera e scese le scale con decisione, attirò l’attenzione dei suoi genitori in salotto e sentenziò: “Io, non vengo”
 
10 minuti dopo…
 
“Ok! Ok, mamma! Non c’è bisogno di tirarmi le orecchie!”
“Le valigie le ho caricate, tuo padre è alla guida. Tutto è pronto, forza, sali” afferma la donna sedendosi accanto al marito che nel mentre se la ride per la piccola scenetta comica che ha davanti.
Niall sospira e imbronciato si siede vicino al finestrino.
L’istante dopo l’auto parte per un viaggio, a suo parere, di una lentezza unica. Ogni minuto per lui è come un’ora di pesanti torture psicologiche; e quando due ora passano comincia a chiedersi seriamente dove quei due malati mentali lo stessero portando.
“Si può sapere dove diamine stiamo andando?!” piagnucola l’irlandese senza ottenere risposta dai suoi, troppo impegnati a parlare tra di loro riguardo dei laboratori importanti e cose simili.
E in un lampo, capisce.
“Non ditemi che… Stiamo andando al museo di scienza e nano-teconologia contemporanea di Londra!” esclama euforico.
I due bloccano la conversazione e iniziano a ridere esclamando: “Sapevo che non saremmo durati molto!”
Niall cominciò a saltellare sul sedile dell’auto come un bambino dopo aver mangiato quaranta lecca-lecca.
“O. Mio. Dio. Senza offesa Ed, ma questo è molto meglio” dice con gli occhi che gli scintillano.
 
La sua passione per la scienza esiste sin da quando era piccolo. Infatti, è da sempre l’unica materia che lo interessa e in cui ha voti eccellenti.
Alla sua maestra delle elementari piaceva chiamarlo “Il Brillante”, e perciò da allora fantastica sulla sua carriera e su come i libri di scienze quando sarà morto, daranno nome alle sue scoperte come “il teorema del Brillante” oppure “il principio del Brillante”.
E’ il suo sogno, è la cosa per cui vive…
 
…un attimo, una frenata e uno schianto …
 
O meglio, viveva.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Note dell’Autore:
Heeeeilàà. Questa è la prima storia che pubblico… quindi, sinceramente, non so cosa dire LOL.
Mh… in realtà è una cosa che ho iniziato a scrivere principalmente su richiesta di un’amica, ma ho sentito che era arrivato il momento di mostrare qualcosa anche a voi, visto che per molto tempo sono rimasto nell’ombra del semplice lettore. Questo è un prologo, perciò non mi ci sono messo troppo sopra. Ma dal prossimo capitolo comincerà la VERA storia ;)
Eeeee… nulla, spero vi piaccia c:
Ah, lasciate una recensione pleeeeaaaase, ne ho bisogno per sapere se devo continuarla… anche perché tutto quello che vedo io è… un ammasso di… parole. Che insieme non hanno senso .-.
 
Per qualsiasi domanda c’è twittaaaaaahhh: https://twitter.com/missyaaxx