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Autore: Emmedue    31/08/2013    4 recensioni
Il teatro, la recitazione, sono forse le arti che più fanno emozionare. Sono dirette, partono come una sorgente dall'attore, dal recitante, e travolgono in pieno lo spettatore senza precauzioni. Non ci sono tele, vetri, cuffiette ad attutire lo scontro; l’arte del teatro non si fa problemi a portare con sé il suo pubblico [...]
Genere: Fluff, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Niall Horan, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Prologo.
 
 “Il teatro non è indispensabile. Serve ad attraversare le frontiere fra te e me.”
- Jerzy Grotowski.
 
 
 
Il teatro, la recitazione, sono forse le arti che più fanno emozionare. Sono dirette, partono come una sorgente dall’attore, dal recitante, e travolgono in pieno lo spettatore senza precauzioni. Non ci sono tele, vetri, cuffiette ad attutire lo scontro; l’arte del teatro non si fa problemi a portare con sé il suo pubblico lungo una via di rimpianti, delusioni, amori, paure, gioie.. ti trascina semplicemente in quel vortice di emozioni e, alle volte, non si tira indietro neanche per schiaffeggiarti e così impartirti lezioni di vita.
Il teatro è quella forma di trasmissione che non pone limiti, se non nell’immaginario di un personaggio.
Ellie Payne, questo, lo ha sempre pensato.

 
Ellie
 
 
«Ellie, insomma, sei pronta?» mi chiese Liam, pronto sulla porta. Alzai gli occhi su di lui e annuii, sorridendogli.
Il nostro rapporto fratello-sorella era sicuramente diverso da tutti gli altri. Ci amavamo, completavamo.
 
Lo fissai mentre scendeva le scale davanti a me e credetti davvero, che il nuoto fosse il suo sport. La camicia bianca che aveva indossato quella mattina gli fasciava i muscoli della schiena come un abbraccio e ridacchiai divertita a tutti i bigliettini che le mie compagne di corso mi avevano nascosto dentro l'astuccio.
Salutammo nostra madre che in quel momento era troppo presa a cercare di far entrare tutte le cartelle e fogliacci di lavoro dentro ad una borsa arancione un po' rotta ai lati.
«Per il compleanno dovremmo regalarle una ventiquattrore come si deve» rise mio fratello, mentre imboccavamo la via principale per scuola.
Liam estrasse dalla tasca dei jeans il suo Iphone e mise le cuffiette, muovendo la testa a ritmo di Tom Ford la nuova canzone di Jay Z.
Nel frattempo estrassi dalla cartella la mia fidata copia di What Every Woman Knows opera del 1908 di James Matthew Barrie.
Amavo il teatro, la recitazione nei suoi più piccoli dettagli, entrare nel cuore di una storia e vestirne i suoi panni sul palcoscenico.
Avevo sempre preso parte a piccoli spettacoli sin dalla tenera età e con il passare del tempo era divenuta una vera e propria passione.
Al St. Edmund Hall College c'era una delle compagnie teatrali giovanili più brava della zona, e frequentando quel college la mia ambizione più grande non poteva che essere ammessa all'interno, godere di pomeriggi interi con il naso tra Shakespeare e le sue amorevoli tragedie o tra le favole di Wilde.
Sarebbe stato un sogno che si avverava, e avrei fatto di tutto pur di farne parte.
 
«Ancora quel libro? Quante volte l'hai letto?» la risata cristallina di Noel mi arrivò alle orecchie mentre mi stampava un bacio sulla guancia e salutò con la mano Harry, il suo ricciolissimo, bellissimo fidanzato.
«Perché non vai da lui e non mi lasci in pace?» borbottai buttandomi un occhiata intorno alla ricerca della terza pedina della compagnia.
«Se stai cercando Grace, stai perdendo tempo.» rispose alla mia muta ricerca, mentre mi trascinava verso l'entrata della scuola dove una massa di studenti si schiacciava verso l'interno.
«In bagno a fare una sveltina con Zayn?» ridacchiai, mentre percorrevamo a passo lento il corridoio, prima di fermarci davanti ai nostri armadietti.
«No, purtroppo per lei. La compagnia ha deciso che dovevano riguardare non so che cosa.. Sai che non è roba che interessa a me.» borbottò mentre prendeva il libro di Psicologia dall'armadietto.
«Già, tu sei troppo intelligente per noi comuni plebei. Tu fai parte del comitato studentesco!» la presi in giro, dandole una leggera spinta con la spalla.
«Principessina, quando sarai nella compagnia teatrale capirai cosa vuol dire potersi permettere di guardare tutti dall'alto in basso!» ridacchiò, lasciandomi l'ennesimo bacio sulla guancia, prima di augurarmi buona giornata.
Di nascosto, dentro al mio cuore, sperai con tutto il cuore che ciò che aveva detto Noel sarebbe diventato realtà al più presto, io appartenevo a quella compagnia teatrale, anche se ufficialmente ancora non ero tra i nomi che ogni anno spiccavano sui manifesti colorati degli spettacoli.

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Angolo Autrici.
Oddio, finalmente pubblichiamo il Prologo hahah. E' stata una vera faticaccia, ma ne siamo uscite mezze vincitrici!
Come avete potuto leggere, credo che la vicenda sia stata presentata abbastanza chiaramente; un applauso alla mia collega Martina -one- , la più bassa e carina.
Due parole essenziali: non ho idea di dove andremo a finire perché, conoscendomi, ad un certo punto vorrò mollare tutto, ma confido parecchio in chi mi sta intorno. ..Soprattutto Vicky che ci ha assillate notte e giorno un intero mese per far sì che ci mettessimo a scrivere, e noi le dedichiamo questo obrobrio.
So, speriamo che possa piacervi e che abbiate voglia di iniziare questa sorta di.. progetto? Oddio, che paroloni hahah.
Bene, credo di aver detto tutto. 
See you soon, babe. :)
Martina -two

 
 
 
 

 
  
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