Il fischio dell’arbitro che indica il termine della partita, è l’inizio e anche la fine.
E’ una sensazione strana, come se avessi dormito fino ad ora, come se avessi avuto una bolla intorno alla testa che mi appannava la vista, e che fosse scoppiata all’improvviso.
Era questo dunque quello che era successo? Il mio disinteresse per il basket mi aveva portato ad annullare tutto: suoni, colori… e ora guardando il tabellone che segnava la mia sconfitta, tutto mi crolla addosso.
E allo stesso tempo è come se un peso si fosse tolto dal mio animo.
E poi tu sei lì… sudato e terribilmente affaticato, con uno sguardo che esprimeva tutta la tua felicità per aver vinto, ma se tu hai vinto… ciò significa che…
- Ho perso…?-
E bravo Tetsu… Sei riuscito a mostrarmi che il tuo basket è migliore del mio.
- Ora capisco. Quindi alla fine sono stato battuto.-
Osservo il tuo corpo ciondolare da un lato, sto per venirti incontro, quando lo vedo…
Lui è stato più veloce di me e ti rivolge uno sguardo preoccupato, come se tu dovessi svenire da un momento all’ altro. A quanto pare non è solo la partita che ho perso oggi.
Lui pare aver notato il mio sguardo un po’ assente e esclama che non vede l’ora di affrontarmi di nuovo.
Non comprende che ora il basket è l’ultimo dei pensieri soprattutto quando noto il modo in cui tu, Tetsuya ti appoggi a lui, che ti guarda in quel modo e io proprio non ce la faccio a pensare al basket.
-Aomine-kun…-
Mi chiami e penso a tutte le brutte cose che ti ho detto, di come ti ho trattato, come se tu non fossi stato per me il pezzo più importante della nostra vecchia squadra…
Alla fin fine…
- Hai vinto tu, Tetsu.-
Sto per andare in riga ma tu mi fermi di nuovo e mi porgi il tuo pugno…
Proprio come allora, come quando mi rifiutai, mettendo fine a tutto per lasciar spazio alla disperazione e noia, tu ora ripeti quel gesto… allora forse ho una speranza? Forse, se solo m’impegnassi di più potrei...
E con una flebile speranza e parole arroganti mi accingo a ricambiare il gesto che era stato nostro fino ad un anno prima, ma lo sguardo di puro fuoco che ricevo mentre tocco le tue nocche con le mie, distrugge quella piccola fiammella. Lui mi guarda con un chiaro avvertimento, quello sguardo dice “è mio!” e a me non resta altro che sospirare e guardarvi negli occhi.
A quel punto esclamo:
- La prossima volta sarò io a vincere.-
E con capo chino, di chi a perso e ha ottenuto tutto, mi accingo a ringraziare per la partita.