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Autore: Luu    31/08/2013    7 recensioni
Vegeta è il principe dei saiyan, ma è prima di tutto un padre. Come si comporterà davanti alle lacrime di una figlia che non si sente amata? Spero di avervi incuriosito almeno un po' ;)
Genere: Sentimentale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Bra, Bulma, Trunks, Vegeta | Coppie: Bulma/Vegeta
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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TI VOGLIO BENE


Una lieve brezza primaverile portava con sé il profumo dei fiori appena sbocciati e il cinguettare delle rondini creava un’atmosfera carica di pace e serenità. Serenità alla quale non tutti fecero appello, dal momento che alla Capsule Corporation “qualcuno” si era svegliato con il piede sbagliato, iniziando a sbraitare di prima mattina.
-Donnaaaa!!!!! Che diavolo è successo alla Gravity Room?!?!- la voce del saiyan giunse prepotente alle orecchie della turchina che, ancora insonnolita, sobbalzò vistosamente facendo rovesciare la tazza del caffè ancora caldo. –Brutto scimmione!!! Che bisogno c’è di urlare in questo modo?! Mi hai fatto prendere un colpo! E poi ti ho già detto che non voglio essere chiamata 'donna'!!!- Vegeta raggiunse la moglie e, con la vena sulla fronte in procinto di esplodere, fece appello a tutto l’autocontrollo di cui disponeva e proseguì la conversazione a denti stretti.
-Aggiustala immediatamente! Non ho tempo da perdere!-.
Bulma, ormai abituata ai modi rozzi e per niente principeschi del marito, decise di assecondarlo per evitare inutili discussioni.
-Va bene, vado a dare un’occhiata! Ma la prossima volta che ti rivolgi a me con quel tono, farò in modo che la tua adorata GR si riduca ad un mucchietto di polvere!!- detto questo, la donna uscì dalla cucina, lasciando Vegeta da solo e, stranamente, ammutolito.
-Ciao papà!- La voce allegra di Trunks lo raggiunse, facendolo voltare. Aveva i capelli scompigliati, e indossava ancora il pigiama.
–Hai intenzione di battere la fiacca, ragazzo?- gli chiese con tono severo. –Ti ricordo che sei un saiyan e a quest’ora dovresti essere già ad allenarti!-
-E dai papà… è domenica!- tentò di giustificarsi.
-Giorno papiii!- una Bra di appena sei anni era letteralmente saltata addosso al padre, che ad una tale manifestazione di affetto non potè che arrossire violentemente.
–Ma che stai facendo, mocciosa?!?! Lasciami subito!- ma più cercava di scrollarsela di dosso, più la piccola si stringeva a lui allungando il collo e cercando in tutti i modi di stampargli un bel bacio sulla guancia. Trunks  non riuscì a trattenersi davanti a quella buffa scena e scoppiò in una fragorosa risata, che fece irritare ancora di più un Vegeta al limite della sopportazione.
Quest'ultimo, ovviamente, avrebbe potuto liberarsi in qualsiasi momento da quell’abbraccio così caloroso, ma aveva timore di far del male alla sua piccola. In fondo, anche se non lo dava a vedere, gli piaceva quel gesto carico d’amore che Bra gli riservava ogni volta che lo vedeva, ma lui era pur sempre il principe dei saiyan e non poteva di certo assecondare simili sciocchezze terrestri.
-Bra, te lo ripeto un’ultima volta! Scendi immediatamente!!-. Il tono imperioso del padre la fece desistere, ma la lasciò perplessa.
–Perchè non mi abbracci mai? Tu... tu non mi vuoi bene!- gli occhioni azzurri divennero improvvisamente lucidi. La mamma le aveva sempre detto che il papà teneva molto a lei anche se non lo dimostrava, ma quello che la piccola non riusciva a capire era il motivo di tanta freddezza. A quella frase quasi singhiozzata, Trunks preferì intervenire prima che il padre peggiorasse la situazione.
–Bra, ti va se andiamo in giardino a giocare un po’?- la sorellina cambiò subito espressione sorridendo felice: non capitava quasi mai che il fratellone le chiedesse di giocare, dal momento che era sempre impegnato a studiare o ad allenarsi. Quindi lo seguì saltellando allegra e lasciando interdetto Vegeta, “E' lunatica come la madre” pensò. Ma le parole della bambina ancora aleggiavano nella sua mente: come poteva pensare che non le volesse bene? Era davvero così pessimo come padre?...
Sì. Lo era e se n’era accorto da un po’, ma non poteva farci niente. Semplicemente non ne era capace, non aveva la più pallida idea di come comportarsi. Con Trunks non era stato un problema, dal momento che glielo aveva dimostrato anni fa, sacrificandosi per il bene della famiglia e allenandosi con lui ogni giorno, ma con Bra era diverso. Lei era una bambina e aveva bisogno di quell’affetto paterno, che a lui era sempre mancato. Forse avrebbe dovuto parlarle, ma da dove cominciare?...
- Dovrai aspettare un paio di giorni. La Gravity Room è inutilizzabile.- la voce della moglie lo risvegliò dai suoi pensieri.
-Due giorni?! E come pensi che riuscirò a battere Kakaroth di questo passo?!- ed ecco che la mente del principe si diresse nuovamente verso il suo chiodo fisso, verso l'unica ragione per cui si allenava giorno e notte, portando il suo fisico allo stremo. O forse, non era solo quello il motivo di tanto stacanovismo. Forse c'era qualcosa di più intenso ad alimentare tanta forza di volontà, qualcosa che andava ben oltre la semplice voglia di primeggiare.
-Possibile che tu non riesca a pensare ad altro? Mi dispiace ma dovrai aspettare. In fondo si tratta solo di 48 ore, che potresti benissimo passare assieme ai tuoi figli!- Vegeta, a quel rimprovero, le diede le spalle ed in un attimo sparì oltre le bianche nuvole. Aveva bisogno di sfogarsi.

Era atterrato sul manto erboso di una montagna e si era trovato davanti uno spettacolo bello come pochi: fiori di tutti i tipi coloravano il paesaggio, una cascata scorreva dall’alto della parete rocciosa e lo scrosciare dell’acqua creava l’atmosfera perfetta per concentrarsi al massimo.

A giudicare dalla posizione del Sole, doveva essere pomeriggio inoltrato quando smise di sferrare calci e pugni a vuoto. Era stato tutto inutile: non era riuscito a concentrarsi, continuava a pensare alla figlia, a quanto soffrisse per la mancanza del padre. Il suo orgoglio gli diceva di lasciar perdere, perché lui era il principe dei saiyan e non poteva abbassarsi a dare spiegazioni ad una mocciosa, ma il suo cuore era di tutt’altro parere: la amava con tutto sé stesso e glielo avrebbe fatto capire… sì, ma come?... Lui non era certo un tipo da smancerie terrestri! Erano in momenti come questo che aveva veramente bisogno di quel “parere altrui” che da anni si rifiutava di ascoltare. Forse era arrivato il momento di confidarsi con l’unica persona al mondo capace di salvarlo da sé stesso e dai suoi numerosi conflitti interiori... Forse era arrivato il momento di tornare indietro e parlarne con Bulma.

Intanto alla Capsule Corporation Trunks cercava pazientemente di insegnare la tecnica del volo alla sorellina.
-Concentrati di più, Bra! Altrimenti non imparerai mai-.
Erano ore ormai che tentava almeno di farla sollevare da terra, ma la piccola sembrava avere la testa altrove.
-E’ tutto inutile, Trunks… non sono capace!- nella voce di Bra si poteva percepire una nota di rassegnazione.
-Come fai a dire di non essere capace, se neanche ci provi? Pensa a quanto sarà orgoglioso  papà una volta che avrai imparato a volare come una vera saiyan!- disse queste parole sorridendo e strizzandole l’occhio, ma subito l’espressione del giovane mutò, notando l’inaspettata reazione della sorellina. Si era seduta per terra portandosi le ginocchia al petto ed aveva iniziato a scrutare il cielo con gli occhi colmi di lacrime.
-A papà non importa niente di me-
Trunks non fu sorpreso dall’affermazione di Bra e la raggiunse tranquillo sedendosi accanto a lei.
–Papà ha un carattere difficile... non pensare che non ti voglia bene, lui ti adora, solo che non riesce a dimostrartelo. Anch’io alla tua età pensavo la stessa cosa, ma poi ho capito quanto in realtà tenesse a me e alla mamma- il giovane fece un piccola pausa, stringendo a sé la sorellina.
–Tu non lo sai, ma quando sei nata, papà aveva un’espressione che non scorderò mai. Lui, il grande principe dei saiyan, ti guardava come se fossi la bambina più bella dell’intero universo. Ricordo che aveva gli occhi lucidi e per nasconderli si era voltato verso la finestra, dandoci le spalle. Non lo avevo mai visto così emozionato...- Bra si asciugò le lacrime con il dorso della mano e sorrise alle parole del fratello.
-Davvero?- la piccola cercava di immaginare il volto del padre segnato dalla commozione senza, però, ottenere grandi risultati…
-Sì, davvero- fu la semplice risposta di Trunks che, a differenza della sorellina, poteva ricordare quell’espressione che per un istante sostituì il solito cipiglio serio del principe, rendendolo quasi umano.

Bulma aveva assistito all’intera scena, nascosta dietro una grande palma del giardino e si era portata una mano alla bocca nell’udire le dolci parole del figlio. Una lacrima le aveva rigato il bel viso al pensiero di quel giorno... La stessa notte Vegeta l’aveva stretta a sé e le aveva detto una frase rimasta indelebile nella sua mente Questi figli mi uccideranno poi aveva sorriso e le aveva sussurrato qualcosa all’orecchio… un semplice grazie, che era valso più di mille 'ti amo'. L’aveva ringraziata perché un giorno lo aveva accolto nella sua casa e gli aveva insegnato ad amare. L’aveva ringraziata perché gli aveva donato due miracoli dagli occhi azzurri, che avrebbe amato e protetto fino alla fine dei suoi giorni. L’aveva ringraziata perché gli aveva teso la mano e lo aveva portato in salvo da quel baratro nel quale era finito, donandogli una vita migliore, una vita incorniciata dall’amore e dalla fedeltà verso quelle persone che avevano saputo leggere la sua anima e non lo avevano mai abbandonato.

Ad un tratto sentì una mano sfiorarle la schiena. Avrebbe riconosciuto fra mille quel tocco ruvido e quel profumo pungente di cui non poteva più fare a meno.
-Devo parlarti- disse semplicemente il saiyan. Bulma si girò lentamente verso il marito.
–Non è con me che devi parlare- gli sorrise dolcemente –la tua principessa è seduta in giardino e ti sta aspettando-. Vegeta era stupito di come la donna sapesse leggerlo dentro. Anche lui, però, aveva imparato ad interpretare lo sguardo della moglie. Così prese il suo viso tra le mani e la baciò delicatamente, come a voler imprimere quell'istante in modo indelebile nella sua memoria. Quando tornò a guardarla in volto, quei meravigliosi occhi azzurri continuavano a brillare intensamente, luccicavano come ai vecchi tempi e in quell'attimo a Vegeta sembrò che sua moglie fosse ancora più bella di quando si erano conosciuti.
-Sei un bravo papà- Bulma era convinta delle proprie parole. Il saiyan le accarezzò una guancia con il dorso della mano e si allontanò lentamente, recandosi in direzione della figlia: doveva risolvere questa questione una volta per tutte.

Trunks, percepita l’aura del padre, aveva preferito farsi da parte, lasciando per un attimo la sorellina da sola.
Vegeta la vide seduta sul prato con le braccia incrociate sulle ginocchia ed il suo cuore fu stretto da una morsa improvvisa. Si sedette accanto a lei, iniziando il discorso che avrebbe dovuto farle tanto tempo fa.
-Bra, io...-
-Non devi dirmi niente, papi- lo interruppe di colpo –Lo so che mi vuoi bene-.
Vegeta rimase stupito dall’affermazione della figlia. Possibile che anche lei fosse in grado di capirlo al volo, senza bisogno di tante parole?
Bra continuava a sorridere e lo guardava dritto negli occhi: faceva sempre così quando stava per dire qualcosa di importante.
-Te ne voglio tanto anch’io- aggiunse, per poi accoccolarsi al petto muscoloso del padre. Il saiyan non la scansò, ma accolse quell’abbraccio con immenso calore. Le accarezzò i capelli e, con un filo di voce, disse una frase che non avrebbe mai creduto potesse uscire dalle sue labbra.
–Mi dispiace di non essere il padre che meriti- la piccola lo guardò seria in volto, in un’espressione tremendamente simile alla madre.
–Per me sei il papà migliore del mondo-.
Vegeta sorrise: era convinto di aver appena udito la bugia più grande della storia, ma era stata detta con tanta dolcezza che era impossibile non crederci veramente. Così la strinse a sé per la prima volta, facendole sentire tutto l’affetto che non era mai riuscito a donarle. Il Sole stava tramontando e il saiyan lo guardò scendere lentamente. Aveva gli occhi lucidi, ma stavolta una lacrima lo tradì, solcando lenta il suo volto di guerriero. Poi, finalmente, pronunciò quelle parole che per troppo tempo gli erano rimaste in gola, bloccate da quell’orgoglio che ormai era diventato il suo peggior nemico…

-Ti voglio bene, Bra-.



FINE



Salveee ^^
Allora,  so che ci sono un sacco di fic su Vegeta e Bra, ma ho pensato
“Una in più che differenza fa?” e quindi mi sono cimentata in questa impresa smielata… Spero solo che il principe sia abbastanza IC, altrimenti ditemelo e provvederò a mettere l’avvertimento! Comunque… mi auguro che la mia one-shot vi sia piaciuta e che riceva qualche recensione :) se non vi è piaciuta, che almeno riceva qualche critica! ;) Vi ringrazio della vostra attenzione<3
Baci, Luu.
  
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