Canzone delle domande consuete
Fuori c'è ancora una città?
Se c'è ancora balliamoci dentro stasera,
con gli amici cantiamo una nuova canzone...
tanti anni e son qui ad aspettar primavera,
tanti anni ed ancora in pallone...
La primavera non l'ho nemmeno sentita arrivare, perché c'erano le tue caviglie nude incrociate sul tavolino in giardino.
I Beatles nello stereo vicino alla finestra aperta, e l'irrigatore che spruzzava acqua nel prato in un getto discontinuo e un po' sclerotico.
Quando è arrivata, la primavera, leggevi Rolling Stone sdraiato a terra nel corridoio, e io cercavo disperatamente un calzino dietro il divano. Mi hai fatto lo sgambetto masticando un sorriso storto, e io mi sono lasciato cadere, perché del calzino non mi importava più, e tu eri troppo vicino.
Era la primavera, Harry.
Quell'amore, te lo ricordi?
Primavera: Così comincia questa raccolta di Drabble senza pretese sulle stagioni. Mi è venuta così, dal nulla, e quando le cose vengono fuori così non le si può trattenere^^
A me fa bene scrivere di loro, e basta. Va così, è fisiologico.
Spero che a voi faccia bene leggerne, e che vogliate anche farmi sapere che ne pensate...
Il titolo e la citazione iniziale sono tratti da una canzone del grande Francesco Guccini, cantautore meraviglioso e poeta di ben più di una generazione.
Come sempre il tutto è pieno di piume rosa e boa, strani animali e dediche consuete...alla prossima!!!!