Ciao a tutti!
Per la gioia di Kia85 e
di tutti i fervidi amanti di slash sono tornata con una nuova McLennon
che
spero risulti migliore della precedente.
Buona lettura!
A tutti i miei lettori.
Perchè stanno rendendo
memorabile la mia avventura su Efp.
Only one more kiss
-Ragazzi, fra qualche
minuto cominciano le registrazioni! Datevi una mossa, signorine!-
Un sospiro infastidito
anticipa un'imprecazione che giunge attutita alle orecchie di Brian.
Egli
accetta tale risposta al suo avvertimento alzanndo le mani in una posa
esasperata che non risulta concorde con il sorriso sarcastico che
increspa le
labbra dell'uomo. I passi di quest'ultimo si allontanano dai camerini
dove
numerosi respiri tentano di celare la propria eccitazione oltre una
coltre di
noia palesemente ostentata.
-Spero solo che il tipo
della televisione locale faccia in fretta. Non sono in vena di
ascoltare le sue
domande.-
Le parole di George
vengono progressivamente interrotte dal loro stesso produttore,
impegnato nel
ristabilire l'ordine lungo i lembi della propria camicia.
Le sue labbra schiuse
permettono al tepore del fiato di unire in un abbraccio il gelo
inospitale
dello specchio.
L'alone opaco scaturito
da tale incontro incurva le spalle di George verso il basso, in una
posa desolata.
-Se fossi in te spererei
che non somigli a quello di ieri. Accidenti, non credevo che un uomo
potesse
produrre così tante parole in mezz'ora!-
Richard opera un nodo
meticoloso alla cravatta, permettendo ad una risata di sfuggire,
divenendo la
rappresentante di quell'emozione che ottenebra la stanza.
-Beh, io non credevo che
la pazienza di un uomo potesse esaurirsi così rapidamente...-
Tali parole vengono
promunciate lentamente da Paul, private di qualunque accento a causa
dell'eccessivo interesse che coinvolgeva il giovane nell'analisi del
proprio
specchio.
Su di esso vengono
riflessi i lineamenti delicati del ragazzo, che il propretario osserva
con un
sorriso soddisfatto.
L'orgoglio evidente in
quest'ultimo pare profanato da una preoccupazione effimera, alla quale
viene
riservata un'inutile considerazione. Questa assume un ruolo rilevante
nell'ingenuità di Paul le cui mani si affacendano sui
capelli scuri che
assumono un'irreale trascuratezza agli occhi del ragazzo.
Gli stessi occhi mori e
femminei che guizzano lungo la superfice su cui viene rispecchiata la
loro
malizia.
Quest'ultima viene
diretta fugacemente all'estremità della stanza, dove le
lunghe ciglia di John
vengono scosse ripetutamente lungo le guance pallide.
I lineamenti induriti
dall'agitazione del giovane increspano la sua pelle, altrimenti distesa.
Porta la mano al volto,
massaggiando la mascella, causando la tensione di quelle rughe di cui
la notte
insonne è stata foriera. Questa ha accompagnato nella mente
di John il ricordo
di quella sera invernale in cui l'unica fonte di calore proveniva dal
corpo di
Paul, blandamente disteso accanto al suo.
John trattiene a stento
un gemito all'immagine che si presenta nella sua mente, la stessa che
la sera
precedente ha impedito alle braccia di Morfeo di accoglierlo
calorosamente.
La stessa immagine che
alberga nel pensiero di Paul, il cui sorriso appena accennato viene
rivolto
discretamente alla figura di John.
Egli trattiene il labbro
inferiore fra i denti , consapevole della presenza di George e Richard,
personaggi estranei alla narrazione meravigliosa e controversa che
è la loro
storia d'amore. Antagonisti che non approverebbero quella relazione che
non
pare concordare con il rapporto amicale che John e Paul continuano a
paventare.
Effimera ostentazione,
utile unicamente alla serenità all'interno del complesso e
allo scanso di
possibili derisioni altrui.
Derisioni che assumono il
ruolo delle principali preoccupazioni dell'orgoglio di John, un soldato
pronto
ad abbandonare la propria armatura solo di fronte alle labbra di Paul.
Quelle labbra che hanno
offerto piacere alle membra di John; quelle labbra che hanno sussurrato
il nome
dell'amante, permettendo al fiato di confondere il proprio tepore con
la brezza
invernale che si è insinuata attraverso le tende di quella
lussureggiante
camera d'albergo. Le pareti di quest'ultima sono state ragguagliate di
non
confidare a nessuno l'amore che quella notte hanno accolto, dallo
sguardo di
John per un istante dimentico del mutismo di ciò che lo
circonda.
La possibilità di una
rivelazione ha gettato il seme della preoccupazione nella mente di
John,
ottenebrata dall'amore per quel giovane uomo che esamina la sua figura
allo
specchio.
John contempla la curva
armoniosa delle spalle di Paul, le quali quella notte hanno sopportato
la
gravità di un amore indomabile.
-Ragazzi, volete darvi
una mossa? I truccatori hanno già pensato a voi, che state
facendo lì dentro?!-
-Tu non puoi capire le
necessità di un personaggio famoso, Brian!-
George protesta al
richiamo di Epstein, il quale non riesce a trattenere un sospiro.
-Capisco che fra dieci
minuti comincia la registrazione e voi signorine non siete ancora
pronte...-
La maniglia cede alla
pressione esigente delle dita di Brian, arrossate dal vento, i cui
spifferi
penetrano le pareti dello studio.
Gli occhi dei ragazzi
scuotono ripetutamente le palpebre, produttrici di un rumore appena
udibile da
un orecchio attento.
L'incredulità che
traspare dalle loro iridi, vittime del lucore della giovinezza,
coinvolge anche
quelle di Brian che incurva le sopracciglia. La confusione dipinta sul
suo viso
causa l'ilarità generale, non imitata dal sorriso sarcastico
di John che pare possedere
origini differenti da quelle altrui.
-Allora?! Che avete da
guardare? Non fate le ragazzine, non avete bisogno di un'acconciatura
impeccabile per portare a termine una buona intervista. E ora andate in
studio,
muovetevi! La conduttrice ci sta aspettando... che fate ancora?!
Muovetevi!-
Tenta con un gesto
spazientito della mano di raccogliere la volontà dei ragazzi
di seguirlo ma
essi si limitano ad incurvare le spalle ed annuire.
-Sei davvero fastidioso,
Epstein! Come credi riuscirò a conquistare la conduttrice se
i miei capelli non
saranno perfettamente ordinati?-
-Tu non devi conquistare
proprio nessuno, Ringo! E ora muovetevi!-
Brian osserva
repentinamente il corridoio che conduce agli studi televisivi,
umettando le
labbra, arse dall'agitazione.
I musicisti seguono
l'invito della sua mano che nel frattempo non ha accennato a chetarsi.
Paul osserva per
un'ultima volta la sua immagine allo specchio, saggiando le gote con le
dita,
quasi temendo che le carezze prepotenti di John abbiano potuto
scalfirne la
morbidezza.
Erge le spalle ad una
posa professionale prima di raggiungere i compagni che Brian ha
condotto
lontano dai camerini.
Ma John ha ignorato la
richiesta perentoria di Brian, il quale non ha ancora constatato
l'assenza del
giovane e di Paul.
Quest'ultimo sorride alla
figura di John, le labbra attaggiate ad una convenzionale espressione
amicale
che tradiva un desiderio maggiormente ambizioso.
Esso si riversa negli
occhi di John.
Osservano intensamente il
compagno, improvvisamente privi di quel timore con cui poco tempo prima
hanno
osservato la mobilia di quella camera d'albergo, possibile traditrice
della sua
passione immorale.
Ora quest'ultima trabocca
dallo sguardo di John, che ne considera impossibile la trattenuta.
I lineamenti di Paul si incurvano,
in un atto di grave serietà, prodotta da un sentimento
smanioso di esporre
nuovamente la propria natura famelica.
Le precauzioni che hanno
diradato le attenzioni amorevoli di John nei confronti di Paul, che
hanno
impedito ai suoi occhi di osservare il compagno in un atto di
ammirazione
sconveniente, ora abbandonano i gesti di John.
Egli circonda i fianchi
di Paul con le mani, celando il viso nell'incavo della spalla
dell'amante. Il
sospiro di quest'ultimo articola alcune parole tremule che giungono
attutite
all'udito di John, disturbato dal fruscio dei capelli di Paul.
-John... Cristo, John,
sei impazzito? Potrebbero... potrebbero vederci e tu... tu hai detto
che non
possiamo essere scoperti, che la nostra immagine non ne gioverebbe,
che...-
Le parole di Paul vengono
interrotte in quella corsa che è parsa irrefrenabile. Le
dita di John indugiano
sulle labbra di Paul, delineandone il profilo e schiudendo la bocca
durante la
prosecuzione di quel movimento.
La vacuità diviene la
protagonista dello sguardo di John, spodastando ogni preoccupazione e
titubanza.
La passione non necessita
di restrizioni nella rivelazione della sua natura.
Tale sentimento irruento
mallea la voce di John, oppressa da un desiderio che improvvisamente
non
conosce censure.
-So quello che ho detto,
Paul, maledizione!
Ora... ora non
parlare...-
Paul accetta tale
consiglio, porgendo a John le labbra ardenti che il ragazzo raccoglie
con un
bacio rovente.
Un bacio che impallidisce
le labbra di Paul con il proprio furore, prima che un naturale rossore
le
avvolga nuovamente.
Paul corruga la fronte,
premendo maggiormente la bocca contro quella di John, dimentico del
timore di
un'improvvisa coperta.
Ebbro del tepore di quel
corpo longilineo, John conduce le mani dell'amante sul petto. Le unghie
di Paul
increspano lussuriosamente la camicia mentre i suoi sospiri solleticano
il naso
si John.
Un gemito insoddisfatto
viene scaturito in quest'ultimo dal richiamo lontano di Brian.
-John! Paul! Dove diavolo
vi siete cacciati? Cosa non vi è chiaro della parola
"muovetevi"?!-
I passi dell'uomo si
avvicinano progressivamente ai camerini, allontanandosi dagli studi da
cui la
sua espressione è giunta alle orecchie dei due giovani.
Essi allontanano di
malavoglia i propri corpi ancora frementi di un desiderio insoddisfatto.
Quest'ultimo trapela dal
lucore malizioso che offre agli occhi dei ragazzi un'espressione
infantile che
pare agognare ad un bisogno altrettanto puerile.
Le parole di Brian ora
scalfiscono il loro udito, ottenebrato dal ricordo di quei sospiri
piacevoli.
-Allora?! Pensate di
onorare il mondo della vostra presenza oppure di restare qui a
cincischiarvi?!-
Brian precede John e Paul
che lo seguono distrattamente, impegnati nella consapevolezza di un
segreto
impossibile da svelare.
I due giovani godono di
quell'arcano, celato ad occhi altrui, assaporandone il piacere
proibito, così
diverso dalla monotinia della realtà.
John curva la schiena
verso Paul, sussurando all'orecchio del ragazzo parole che celano la
propria
fantasia.
-Verrai da me questa
notte?-
-Puoi scommeterci,
Lennon...-
Angolo autrice:
Ooook...
Ehm...
I forconi non sono bene
accetti, perciò adagiate lentamente le vostre armi a terra.
XD
Sono consapevole che le
McLennon non siano il mio forte ma non ho resistito, dovevo scriverla.
Una storiella semplice
senza alcuna pretesa che gradirei fosse recensita. Grazie ai vostri
pareri
potrei migliorare in questo campo e magari tuffarmi nel mondo delle
slash con
una maggiore esperienza e sicurezza.
Spero che la mia flash vi
sia piaciuta, aspetto con ansia i vostri commenti.
Peace&Love
Giulia