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Autore: _SillyLoveSongs_    01/09/2013    5 recensioni
Ciao a tutti!
Il mio esperimento slash continua con una storiella nata per caso che ho deciso di proporvi; uno stralcio ella storia d'amore impossibile fra John e Paul che molte di noi si divertono ad immaginare.
Una McLennon che spero possa allietare tutti i miei lettori e consolidare la stima di quelli che ormai considero (forse un po' troppo ambiziosamente XD) i miei fans ;)
Genere: Sentimentale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Altro personaggio, George Harrison, John Lennon , Paul McCartney , Ringo Starr
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Ciao a tutti!

Per la gioia di Kia85 e di tutti i fervidi amanti di slash sono tornata con una nuova McLennon che spero risulti migliore della precedente.

Buona lettura!

 

 

 

A tutti i miei lettori.

Perchè stanno rendendo memorabile la mia avventura su Efp.

 

 

 

 

 

 

 

Only one more kiss

 

 

-Ragazzi, fra qualche minuto cominciano le registrazioni! Datevi una mossa, signorine!-

Un sospiro infastidito anticipa un'imprecazione che giunge attutita alle orecchie di Brian. Egli accetta tale risposta al suo avvertimento alzanndo le mani in una posa esasperata che non risulta concorde con il sorriso sarcastico che increspa le labbra dell'uomo. I passi di quest'ultimo si allontanano dai camerini dove numerosi respiri tentano di celare la propria eccitazione oltre una coltre di noia palesemente ostentata.

-Spero solo che il tipo della televisione locale faccia in fretta. Non sono in vena di ascoltare le sue domande.-

Le parole di George vengono progressivamente interrotte dal loro stesso produttore, impegnato nel ristabilire l'ordine lungo i lembi della propria camicia.

Le sue labbra schiuse permettono al tepore del fiato di unire in un abbraccio il gelo inospitale dello specchio.

L'alone opaco scaturito da tale incontro incurva le spalle di George verso il basso, in una posa desolata.

-Se fossi in te spererei che non somigli a quello di ieri. Accidenti, non credevo che un uomo potesse produrre così tante parole in mezz'ora!-

Richard opera un nodo meticoloso alla cravatta, permettendo ad una risata di sfuggire, divenendo la rappresentante di quell'emozione che ottenebra la stanza.

-Beh, io non credevo che la pazienza di un uomo potesse esaurirsi così rapidamente...-

Tali parole vengono promunciate lentamente da Paul, private di qualunque accento a causa dell'eccessivo interesse che coinvolgeva il giovane nell'analisi del proprio specchio.

Su di esso vengono riflessi i lineamenti delicati del ragazzo, che il propretario osserva con un sorriso soddisfatto.

L'orgoglio evidente in quest'ultimo pare profanato da una preoccupazione effimera, alla quale viene riservata un'inutile considerazione. Questa assume un ruolo rilevante nell'ingenuità di Paul le cui mani si affacendano sui capelli scuri che assumono un'irreale trascuratezza agli occhi del ragazzo.

Gli stessi occhi mori e femminei che guizzano lungo la superfice su cui viene rispecchiata la loro malizia.

Quest'ultima viene diretta fugacemente all'estremità della stanza, dove le lunghe ciglia di John vengono scosse ripetutamente lungo le guance pallide.

I lineamenti induriti dall'agitazione del giovane increspano la sua pelle, altrimenti distesa.

Porta la mano al volto, massaggiando la mascella, causando la tensione di quelle rughe di cui la notte insonne è stata foriera. Questa ha accompagnato nella mente di John il ricordo di quella sera invernale in cui l'unica fonte di calore proveniva dal corpo di Paul, blandamente disteso accanto al suo.

John trattiene a stento un gemito all'immagine che si presenta nella sua mente, la stessa che la sera precedente ha impedito alle braccia di Morfeo di accoglierlo calorosamente.

La stessa immagine che alberga nel pensiero di Paul, il cui sorriso appena accennato viene rivolto discretamente alla figura di John.

Egli trattiene il labbro inferiore fra i denti , consapevole della presenza di George e Richard, personaggi estranei alla narrazione meravigliosa e controversa che è la loro storia d'amore. Antagonisti che non approverebbero quella relazione che non pare concordare con il rapporto amicale che John e Paul continuano a paventare.

Effimera ostentazione, utile unicamente alla serenità all'interno del complesso e allo scanso di possibili derisioni altrui.

Derisioni che assumono il ruolo delle principali preoccupazioni dell'orgoglio di John, un soldato pronto ad abbandonare la propria armatura solo di fronte alle labbra di Paul.

Quelle labbra che hanno offerto piacere alle membra di John; quelle labbra che hanno sussurrato il nome dell'amante, permettendo al fiato di confondere il proprio tepore con la brezza invernale che si è insinuata attraverso le tende di quella lussureggiante camera d'albergo. Le pareti di quest'ultima sono state ragguagliate di non confidare a nessuno l'amore che quella notte hanno accolto, dallo sguardo di John per un istante dimentico del mutismo di ciò che lo circonda.

La possibilità di una rivelazione ha gettato il seme della preoccupazione nella mente di John, ottenebrata dall'amore per quel giovane uomo che esamina la sua figura allo specchio.

John contempla la curva armoniosa delle spalle di Paul, le quali quella notte hanno sopportato la gravità di un amore indomabile.

-Ragazzi, volete darvi una mossa? I truccatori hanno già pensato a voi, che state facendo lì dentro?!-

-Tu non puoi capire le necessità di un personaggio famoso, Brian!-

George protesta al richiamo di Epstein, il quale non riesce a trattenere un sospiro.

-Capisco che fra dieci minuti comincia la registrazione e voi signorine non siete ancora pronte...-

La maniglia cede alla pressione esigente delle dita di Brian, arrossate dal vento, i cui spifferi penetrano le pareti dello studio.

Gli occhi dei ragazzi scuotono ripetutamente le palpebre, produttrici di un rumore appena udibile da un orecchio attento.

L'incredulità che traspare dalle loro iridi, vittime del lucore della giovinezza, coinvolge anche quelle di Brian che incurva le sopracciglia. La confusione dipinta sul suo viso causa l'ilarità generale, non imitata dal sorriso sarcastico di John che pare possedere origini differenti da quelle altrui.

-Allora?! Che avete da guardare? Non fate le ragazzine, non avete bisogno di un'acconciatura impeccabile per portare a termine una buona intervista. E ora andate in studio, muovetevi! La conduttrice ci sta aspettando... che fate ancora?! Muovetevi!-

Tenta con un gesto spazientito della mano di raccogliere la volontà dei ragazzi di seguirlo ma essi si limitano ad incurvare le spalle ed annuire.

-Sei davvero fastidioso, Epstein! Come credi riuscirò a conquistare la conduttrice se i miei capelli non saranno perfettamente ordinati?-

-Tu non devi conquistare proprio nessuno, Ringo! E ora muovetevi!-

Brian osserva repentinamente il corridoio che conduce agli studi televisivi, umettando le labbra, arse dall'agitazione.

I musicisti seguono l'invito della sua mano che nel frattempo non ha accennato a chetarsi.

Paul osserva per un'ultima volta la sua immagine allo specchio, saggiando le gote con le dita, quasi temendo che le carezze prepotenti di John abbiano potuto scalfirne la morbidezza.

Erge le spalle ad una posa professionale prima di raggiungere i compagni che Brian ha condotto lontano dai camerini.

Ma John ha ignorato la richiesta perentoria di Brian, il quale non ha ancora constatato l'assenza del giovane e di Paul.

Quest'ultimo sorride alla figura di John, le labbra attaggiate ad una convenzionale espressione amicale che tradiva un desiderio maggiormente ambizioso.

Esso si riversa negli occhi di John.

Osservano intensamente il compagno, improvvisamente privi di quel timore con cui poco tempo prima hanno osservato la mobilia di quella camera d'albergo, possibile traditrice della sua passione immorale.

Ora quest'ultima trabocca dallo sguardo di John, che ne considera impossibile la trattenuta.

I lineamenti di Paul si incurvano, in un atto di grave serietà, prodotta da un sentimento smanioso di esporre nuovamente la propria natura famelica.

Le precauzioni che hanno diradato le attenzioni amorevoli di John nei confronti di Paul, che hanno impedito ai suoi occhi di osservare il compagno in un atto di ammirazione sconveniente, ora abbandonano i gesti di John.

Egli circonda i fianchi di Paul con le mani, celando il viso nell'incavo della spalla dell'amante. Il sospiro di quest'ultimo articola alcune parole tremule che giungono attutite all'udito di John, disturbato dal fruscio dei capelli di Paul.

-John... Cristo, John, sei impazzito? Potrebbero... potrebbero vederci e tu... tu hai detto che non possiamo essere scoperti, che la nostra immagine non ne gioverebbe, che...-

Le parole di Paul vengono interrotte in quella corsa che è parsa irrefrenabile. Le dita di John indugiano sulle labbra di Paul, delineandone il profilo e schiudendo la bocca durante la prosecuzione di quel movimento.

La vacuità diviene la protagonista dello sguardo di John, spodastando ogni preoccupazione e titubanza.

La passione non necessita di restrizioni nella rivelazione della sua natura.

Tale sentimento irruento mallea la voce di John, oppressa da un desiderio che improvvisamente non conosce censure.

-So quello che ho detto, Paul,  maledizione! Ora... ora non parlare...-

Paul accetta tale consiglio, porgendo a John le labbra ardenti che il ragazzo raccoglie con un bacio rovente.

Un bacio che impallidisce le labbra di Paul con il proprio furore, prima che un naturale rossore le avvolga nuovamente.

Paul corruga la fronte, premendo maggiormente la bocca contro quella di John, dimentico del timore di un'improvvisa coperta.

Ebbro del tepore di quel corpo longilineo, John conduce le mani dell'amante sul petto. Le unghie di Paul increspano lussuriosamente la camicia mentre i suoi sospiri solleticano il naso si John.

Un gemito insoddisfatto viene scaturito in quest'ultimo dal richiamo lontano di Brian.

-John! Paul! Dove diavolo vi siete cacciati? Cosa non vi è chiaro della parola "muovetevi"?!-

I passi dell'uomo si avvicinano progressivamente ai camerini, allontanandosi dagli studi da cui la sua espressione è giunta alle orecchie dei due giovani.

Essi allontanano di malavoglia i propri corpi ancora frementi di un desiderio insoddisfatto.

Quest'ultimo trapela dal lucore malizioso che offre agli occhi dei ragazzi un'espressione infantile che pare agognare ad un bisogno altrettanto puerile.

Le parole di Brian ora scalfiscono il loro udito, ottenebrato dal ricordo di quei sospiri piacevoli.

-Allora?! Pensate di onorare il mondo della vostra presenza oppure di restare qui a cincischiarvi?!-

Brian precede John e Paul che lo seguono distrattamente, impegnati nella consapevolezza di un segreto impossibile da svelare.

I due giovani godono di quell'arcano, celato ad occhi altrui, assaporandone il piacere proibito, così diverso dalla monotinia della realtà.

John curva la schiena verso Paul, sussurando all'orecchio del ragazzo parole che celano la propria fantasia.

-Verrai da me questa notte?-

-Puoi scommeterci, Lennon...-

 

 

 

 

 

 

 

 

Angolo autrice:

Ooook...

Ehm...

I forconi non sono bene accetti, perciò adagiate lentamente le vostre armi a terra. XD

Sono consapevole che le McLennon non siano il mio forte ma non ho resistito, dovevo scriverla.

Una storiella semplice senza alcuna pretesa che gradirei fosse recensita. Grazie ai vostri pareri potrei migliorare in questo campo e magari tuffarmi nel mondo delle slash con una maggiore esperienza e sicurezza.

Spero che la mia flash vi sia piaciuta, aspetto con ansia i vostri commenti.

Peace&Love

Giulia

  
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