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Autore: Luu    02/09/2013    4 recensioni
Sono trascorsi quattro anni dalla sconfitta di Cell, e Gohan ancora ricorda con tristezza il sacrificio del padre e di come, in fondo, sia stata tutta colpa sua. Da quel giorno, in cui si era fatto guidare dalla rabbia e dalla sete di potere, mille dubbi si erano insinuati nella sua mente, portandolo ad una conclusione: ["Sono un mostro" pensò].
Genere: Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Gohan, Goten
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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SOLO UNA FRASE

Gohan se ne stava seduto sul ciglio di un dirupo con le gambe a penzoloni e lo sguardo perso nel vuoto. Erano trascorsi quattro anni dalla sconfitta di Cell e, nonostante fosse stato lui a porre fine alla vita di quel mostro, non riusciva a non pensare al sacrificio eroico del padre. Goku era morto invano ed era stata tutta colpa sua… Avrebbe potuto impedirlo, avrebbe dovuto dare il colpo di grazia a quell’androide ripugnante quando era ancora in tempo e invece si era fatto sopraffare dall’ira e dalla sete di potere. Il saiyan che era in lui si era risvegliato e non era riuscito a controllarsi. Lui, il ragazzo studioso e devoto, sempre disponibile e gentile con tutti, era diventato una macchina da guerra. Una macchina alimentata dal desiderio di martoriare e di macchiarsi di sangue viola, dalla voglia di vedere la propria vittima supplicare in ginocchio e poi, con un colpo lento e doloroso, donarle la pace eterna.

Un brivido gli percorse la schiena e non per il freddo pungente del mattino, ma per quel senso di consapevolezza che da tempo si era insinuato nella sua vita. Si chiedeva se fosse diventato una minaccia per gli altri, per sua madre, per il piccolo Goten e per tutte quelle persone innocenti che avrebbero potuto saggiare la sua ira saiyan… Si chiedeva se fosse possibile che il suo immenso potere si risvegliasse senza essere stimolato, senza che nessuno lo facesse arrabbiare, perché forse in fondo al suo animo si nascondeva una bestia tenuta per troppo tempo in cattività e pronta ad evadere... Ormai era giunto ad una conclusione. “Sono un mostro” pensò.

-Fratellone! Che fai?- il piccolo Goten lo aveva raggiunto. Era la fotocopia di Goku, non solo nell’aspetto, ma anche nei modi dolci e sinceri. Aveva appena quattro anni, ma già dimostrava di avere un grande cuore.
-Stavo pensando a papà- un sorriso amaro si dipinse sul volto del ragazzo –Ma tu come hai fatto a trovarmi?- aggiunse poi, cercando di cambiare discorso.
-Ho sentito la tua aura e l’ho seguita- disse semplicemente. “E’ incredibile, un talento nato” pensò il fratello. Il piccolo si sedette accanto a lui e fece una domanda, una di quelle su cui è impossibile sorvolare.
-Gohan, com’era papà?- gli occhioni neri di Goten lo guardavano con un misto di curiosità e speranza. Il giovane prese un bel respiro prima di cominciare a parlare.
-Era un padre meraviglioso e un guerriero eccezionale, il più forte dell’universo…-
-Più forte di te?- chiese il piccolo saiyan.
-Sì… più forte di me- il ragazzo chiuse gli occhi e sospirò. Sapeva che forse quest’ultima parte non era esatta perché in fondo era stato lui a vincere il Cell Game, ma sapeva anche che un vero guerriero combatte per migliorarsi e per difendere le persone a lui care, non per godere del dolore altrui…
-E allora perché è morto?- quest’altra domanda lo aveva colto alla sprovvista, Goten era sveglio, molto più sveglio di ciò che sembrava.
-Perché a volte anche i migliori sbagliano- improvvisò.
-Lui ha sbagliato?-
-No. Lui no… Sono io che ho sbagliato… Ora però andiamo, la mamma si starà preoccupando!- Gohan evitò di incrociare lo sguardo del fratellino, sapeva che aveva ancora tanto da chiedere, ma lui non era pronto per parlarne. Prese per mano Goten e si incamminarono verso casa.
Il giovane saiyan pensò al padre, a quanto avrebbe voluto riabbracciarlo e chiedergli scusa. Poi alzò gli occhi al cielo e inaspettatamente udì una voce famigliare, una voce rassicurante, che cercava di consolarlo.

“Non sei un mostro, Gohan”

Era la voce di Goku. L’aveva sentita ne era convinto… e mentre il piccolo Goten correva fra le braccia della madre ignaro di tutto, il ragazzo aveva iniziato a guardarsi intorno confuso più che mai. Non aveva udito nient’altro, non un’altra parola. Solo quella frase. Ma Gohan non la lasciò dissolvere nel nulla e, anche se forse l’aveva solo sognata, la accolse nel suo cuore e non se ne liberò più.
Sorrise.


FINE.





Angolo dell’autrice

Ciao a tutti :D
Non so da dove sia uscita questa breve One-shot, sul serio! So solo che mi sono messa al computer e la prima parola che ho scritto è stata “Gohan” (non chiedetemi perché… non lo so nemmeno io XD) e poi le dita sono andate da sole..! Comunque spero che la storia sia stata di vostro gradimento ;) se volete recensire o lasciare qualche critica, non esitate ^^
Baci, Lucia.
  
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