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Autore: Anima1992    03/09/2013    3 recensioni
Mi sono sempre chiesta quale sarebbe stata la reazione di Axel nel rincontrare il suo amico e allora ho deciso di scriverla immaginando secondo me la scena.
la storia riprendere una scena ipotetica di KH3, ho cercato di non introdurmi molto nella trama in modo tale da non fare molto spoiler c'è solo il riferimento ai 7 guardiani di luce.
beh spero di avervi incuriosito ^^
Genere: Fluff | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Aqua, Axel, Roxas, Sora, Ventus
Note: AU | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Kingdom Hearts
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Il settimo guardiano di luce.

Stiamo andando a salvarlo.

Io sono Axel, uno dei sette guardiani, o meglio sono Lea.

Insieme con me ci sono Sora, Riku e Kairi e Acqua un'altra guardiana di luce salvata nel regno dell'oscurità da noi.

Ci sta portando dall'ultimo guardiano finalmente.

Non ho idea di chi sia quest'ultimo e credo che nessuno lo sappia.

Appena arriviamo mi accorgo di essere al castello dell'oblio.

Come? Sono stato in quel posto per troppo tempo e ricordo chiaramente che non c'era nessuno, a parte i membri dell'organizzazione, Sora e Riku.

Nella mia mente scorrono le immagini di quel periodo orribile.

Avevo da poco conosciuto lui.

Mentre camminiamo mi rattristo ripensando all'unico amico che avevo e al nostro anno insieme.

Non l'ho mai più rivisto.

Avrei voluto vederlo in Sora ma purtroppo non riesco, loro due sono troppo diversi sia nel carattere che nel fisico, e piano, piano ci ho perso le speranze.

Quando mi sono sacrificato speravo di poterlo rivedere, speranza vana siccome lui è dentro Sora.

Non lo rivedrò mai più ed è inutile che continuo a immaginare di rincontrarlo.

Finalmente arriviamo in una stanza completamente bianca, come il resto del castello, non c'è nessuna porta, guardo Acqua con curiosità, e la vedo puntare il keyblade in alto, una grande luce ci abbaglia facendoci chiudere gli occhi, quando riusciamo ad aprirli, davanti a noi si trova una grande porta.

La Stanza Del Risveglio...

Penso immediatamente, quella che Saix mi mandò a cercare e che non trovai mai, ecco spiegato il dubbio.

-Eccoci- Dice Acqua.

Stiamo tutti fissando la grande porta e non si sente una mosca volare, perfino i nostri respiri sono cessati,emozionati nel conoscere l'ultimo guardiano, sopratutto Sora.

Io anche mi ritrovo curioso, non ho idea di chi sia il guardiano, e quindi era lui che Saix cercava? Perchè? Cos'aveva in mente Xemnas?

Purtroppo di questa storia ne so veramente poco, so solamente che siamo contro le tredici oscurità, il resto dev'essere ancora spiegato, ma Yen Sid preferisce parlare quando tutti e sette i guardiani saranno finalmente riuniti.

-Sora vorrei che venissi dentro con me avrò bisogno di te per risvegliarlo, tutti gli altri chiedo di rimanere fuori, ho paura che si sentirà confuso, ed è meglio che ci siano poche persone.-

Tutti annuiamo e loro due entrano, io sospiro e mi appoggio a un muro incrociando le braccia, chiudo gli occhi nella speranza che i ricordi scivolino via.

Era da molto tempo che non pensavo a lui, avevo deciso di lasciarmelo alle spalle per non cedere alla tristezza ma tornando in questo posto è inevitabile.

Chissà come sta dentro Sora, magari lui è felice di potermi vedere attraverso i suoi occhi, questo si chiama egoismo.

Si, perché lui può vedermi attraverso ai suoi occhi, e io invece mi devo accontentare del ricordo, è una cosa ingiusta e dolorosa.

Ma in fondo forse non gli è mai importato così tanto di me, diceva che ero il suo migliore amico ma non ci ha pensato due volte a lasciarmi per riunirsi a Sora.

Nessuno sentirebbe la mia mancanza avevi detto.

Vai al diavolo.

Quelle assurde parole, mi chiedo ancora oggi da dove ti sono uscite.

E io allora? Cos'ero per te? Il tuo baby sitter?

Io sento la tua mancanza idiota! Ma a te giustamente è importato poco.

Cerco di concentrarmi su altro, ma in questo momento regna solo che il silenzio in questo grande corridoio,apro gli occhi per vedere se c'è ancora qualcuno e Kairi e Riku sono entrambi seduti a terra pensierosi, non spiaccicano una parola neanche a pregarli.

Sospiro, e richiudo gli occhi.

In quel momento si apre la porta ma continuo a tenere serrate le palpebre, non mi importa sapere chi è il famoso settimo guardiano, voglio solo andarmene da questo posto pieno di brutti ricordi.

Mi rimetto dritto e mi avvio verso l'uscita, ma una voce troppo famigliare mi ferma.

-Axel-

Mi blocco all'istante sentendo quella voce provenire alle mie spalle.

Non ho il coraggio di girarmi.

Ho paura che guardandomi indietro potrei ricevere una delusione enorme nel scoprire che si tratta solo della mia immaginazione che corre.

C'è silenzio in attesa di una mia risposta, che non arriva.

-Forse dovrei dire Lea.-

Di nuovo.

Quella voce, la sua voce.

Prendo un respiro profondo e decido di girarmi.

Davanti a me c'è lui.

Quell'amico con cui prendevo il gelato alla torre dell'orologio e parlavamo di sentimenti che non avevamo, anzi che credevamo di non avere.

Perché io per lui ho sempre provato un sentimento d'amicizia profonda.

Sbatto le palpebre per verificare se sto sognando o è il castello a farmi vedere immagini strane.

Lui è ancora davanti a me, e se non fosse chi penso io? Magari ci assomiglia.

No, è una somiglianza troppo forte, gli stessi capelli biondi gli stessi occhi blu e lo stesso sorriso, e poi conosce il mio nome, quello vero.

E mi chiedo a quel punto chi è, lui non sapeva il mio vero nome, non gli è l'ho mai rivelato.

Poi come un fulmine a ciel sereno, mi torna in mente un immagine di me con Isa al Giardino Radioso che incontriamo uno strano ragazzino.

Non ricordo il suo nome, ma adesso che ci penso sono identici e subito dopo mi invade la tristezza.

Non è lui.

-Ehi sapientone sono io! Sono Roxas.-

Quel nome, quanto tempo che non lo sentivo? Come i suoi ricordi mi ero proibito anche di pronunciarlo.

Riguardo di nuovo quel ragazzo.

-Roxas?- Domando incredulo, non può essere, lui è dentro Sora.

-Si, o meglio dire Ventus ma siamo la stessa identica persona, come tu e Axel.-

Non posso credere a quello che sento.

Questo ragazzino davanti a me è veramente lo stesso Roxas che ho conosciuto nel mio periodo da Nessuno?

Mi guardo attorno per vedere le facce degli altri, voglio verificare se vedo e sento le stesse cose. Stanno tutti fissando me e mi sento un idiota.

Kairi mi sorride dolce.

Riku invece ha una faccia imbronciata come per dire: ti dai una svegliata, o dobbiamo stare qui tutto il giorno?.

Sora invece ha le braccia dietro la testa e mi sorride a trentadue denti, penso che lui era l'unico a sapere di tutto ciò.

La strana ragazza che porta il nome di Acqua invece, ha gli occhi rossi e lucidi e guarda Ventus felice.

-Tu...come...- Ride a questa mia incapacità di formulare una frase, ed è qui che mi accorgo che davanti a me c'è veramente il mio amico.

Ha la stessa risata, e lo stesso atteggiamento.

Mi avvicino fino ad arrivare a un metro da lui e lo guardo negli occhi.

Si è lui.

È Roxas, o meglio Ventus.

Sorrido, sento un miliardo di emozioni invadermi.

Vorrei tirargli un pugno per avermi abbandonato.

Vorrei abbracciarlo perché finalmente si è fatto vivo.

Vorrei piangere perché sento che il peso della sua mancanza sta scivolando via lentamente.

Vorrei urlare perché questo peso è stato veramente troppo da sopportare.

Ma non faccio nulla di queste cose, gli metto una mano sulla spalla e sorrido.

-Ho sempre voluto dirti una cosa.-

Lui mi guarda interrogativo e continuo-Sei un idiota, e ho sentito la tua mancanza- Sorride e mi abbraccia, sembra un bambino, non arriva neanche alle mie spalle, ricambio subito quel gesto d'affetto e una lacrima scende dai miei occhi, unica testimone della mia felicità nel rivederlo.

Non posso credere che questa mia mancanza sia finalmente riempita, e non posso fare a meno di pensare che da lì a poco combatteremo di nuovo insieme.

Ho ritrovato anche il mio ultimo pezzo di felicità.

Lui, il mio migliore amico è di nuovo con me.

Ci stacchiamo e mi copro gli occhi.

Sono pur sempre un uomo, non mi piace far vedere che piango.

Noto che invece lui mi continua a guardare con gli occhi rossi e il viso bagnato, ha sicuramente pianto più di me.

Forse allora, anche per lui sono stato un importante tappa della sua vita.

-Va bene, basta convenevoli, abbiamo una missione da risolvere vorrei ricordare- Dice Riku interrompendo quel momento.

Da un lato lo ringrazio, perchè stava veramente diventando imbarazzante, non per qualcosa ma tutti ci fissano commossi.

Ventus annuisce e ci avviamo verso l'uscita.

-Aspettate- Dice il mio piccolo amico una volta fuori da quel castello.

Tutti si girano a guardarlo, compreso me.

-Voi andate avanti per favore, io vi raggiungo subito.-

Il mio sguardo si fa interrogativo, tutti gli altri invece procedono.

-Axel, scusa Lea, ti va un gelato al sale marino?-

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Ok questa è una piccolissima one shote su come secondo me in kh3 Axel e Roxas si ritrovano, non riuscivo a darmi altra spiegazione se non che Ventus si risvegliasse e avesse anche i ricordi di Roxas, probabilmente molti di voi diranno, mica sono la stessa persona, beh per me si XD, ho sempre pensato che Roxas fosse più il Nessuno di Ventus che di Sora.

Io spero che comunque gradirete ^^

alla prossima

   
 
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