Fanfic su attori > Tom Hiddleston
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Autore: Wall_Hellsong    03/09/2013    3 recensioni
Mi trovo a Londra per lavoro, o meglio, ho scelto questo lavoro per stare a Londra, la città dei miei sogni. Quando Amie mi propose di lavorare nella sua caffetteria, non rimasi a ragionarci nemmeno un istante [...] Fu proprio dietro il banco che conobbi Tom. E vi sembrerà strano, ma conobbi proprio lui: Tom Hiddleston.
Genere: Comico, Commedia, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno
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Risveglio Amaro

 


- Chiara alzati! Siamo in ritardo! Anzi SEI in ritardo - una voce mi rimbalza da ogni parte del cervello mentre cerco di aprire quantomeno un occhio.
-Muoviti dai, faremo tardi! Hai dormito fin troppo - è la voce di Rebby, è squillante come la vecchia campanella del liceo. Perché mai strilla? Saranno a malapena le sei del mattino! Oggi inizio il turno a lavoro alle 11:00 precise, aspetto giusto la conferma di Amie, che mi dovrebbe chiamare intorno alle dieci.
-Ti muovi?- Con uno strattone mi sfila il lenzuolo e la coperta di dosso e per girarmi finisco dritta per terra dando una gomitata sullo spigolo del comodino.
-AHI! Ma c…che è?!- urlo. Mi "formicola" tutto il braccio. Vorrei tirarci giù non so quali insulti, ma mi trattengo.
-uhhh! Che botta! Tutto ok Chià?- mi domanda trattenendo a malapena con  un vago ghigno le risate che stavano per uscirle di bocca, <perchè sa che sarebbero le sue ultime>.
Ma che succede saranno appena le sei, diamine! -cerco di tirarmi su aggrappandomi al bordo del letto, borbottando nervosamente per via del mio amaro risveglio. Do un'occhiata al led luminoso del mio cellulare poggiato sul comodino e in primo piano, sopra alla foto dell'attore britannico Tom Hiddleston, che ho come sfondo, leggo l'ora. -Cazzo, sono già le 10:15!- Panico.
-Dio santo, Rebby! Potevi svegliarmi prima! - sbotto tirandomi su di scatto <manco fossi Usain Bolt>
-Ci ho provato!!-
-E belin!!!- <qua si può notare il mio elegantissimo accento genovese, che emerge solo in casi estremi>
-Ha chiamato pure Amie- continua Rebby -mi ha detto se riuscivamo ad essere li per le 10 e mezza invece che per le 11 - sbianco mentre lei continua a spiegarsi.
-Da quanto ho capito, ieri sera si è licenziato Damon. Si sposa e quindi…
-NON ME NE PUO' FREGAR DI MENO SE DAMON SI SPOSA, REB!!!- Sbotto. Cerco di tirarmi via la camicia da notte con una mano mentre con l'altra agguanto il telefono per assicurarmi di aver letto bene l'ora.
-Dai calmati "sister" mettiti la divisa e…
-Muta!- La interrompo. -Non una parola-
-Ieri ci sei andata giù pesante con la tequila, tesoro! hehehe- mi prende in giro ridacchiando. Ieri siamo andate all’inaugurazione di un pub qui sotto casa assieme ad altre amiche di Rebby, e un po per noia e un po' per "far qualcosa" sono andata avanti di tequila; dal momento in cui ci siamo sedute fino al momento in cui ce ne siamo andate.
Sono astemia. immaginate il perfetto risultato sotto i miei occhi stamattina. Un'opera d'arte! Un misto fra un Picasso ed un Van Gogh. Potrei auto-espormi alla galleria d'arte francese, sarebbe la volta buona che combinerei qualcosa.
-Non una parola riguardo ieri sera a lavoro….- abbasso lo sguardo, grattandomi goffamente la testa.
-Dai su! HOP-HOP!  Dobbiamo ancora attraversare mezzo Westminster tesoro mio! E sta volta a piedi, senza passare dal via- cerca di nascondere la frase "a piedi" in una risatina isterica forzata.
-In che senso a piedi??- ribatto.
-io in metropolitana non ci metto piede!- inizia a gesticolare, non lo fa mai se non quando è nervosa <l'esatto contrario di me. Sono italiana diamine. Gesticolo! E sempre.>
-Mi prendi in giro Reb? Non arriviamo più, te ne rendi conto?- afferro un paio di calzini da un cassetto e me li infilo saltellando cercando di mantenere l'equilibrio.
-Ti prego niente metro, quel gran  b a s t a r d o  del controllore non aspetta altro che me!- Rebby mi fa il broncio.
-E secondo te QUELLO LA' non ha altro di meglio da fare che star lì ad aspett…
-Esattamente!!!- mi interrompe. -ehm ieri sono scappata via…- mugugna come suo solito; non vuole che io la rimproveri.
-Ma come? Non l'hai pagata la multa?- non posso far altro che scoppiare a ridere coprendomi il viso con le mani, stropicciandomi gli occhi.
- Beh, la stavo per pagare ma poi mi è preso il panico e me la sono data a gambe-  immaginavo.
Continuo a ridacchiare ma poi mi rendo conto che è ora di andare.
-Dai scendi giù che in due minuti sono pronta-  sospiro mentre con aria indulgente le faccio cenno di uscire dalla stanza. Come Rebby chiude la porta, afferrò la divisa da lavoro e in un “nano secondo” me la infilo.
Mentre corro di sotto, inciampo in un una mini mini mini, ma proprio mini, gonna di Rebby che ha lasciato lì in mezzo alle scale, ma per fortuna me la cavo con una sederata per terra.
Casa nostra non è molto ordinata, anzi tutt’altro, pare più una discarica abbandonata della NASA. Non è la casa dei miei sogni ma è accogliente e adatta alle mie e alle esigenze della mia coinquilina. Ha un piccolo ingresso che collega l’entrata ad un lungo corridoio dal quale si può accedere alle altre stanze. La più vicina alla porta d’ingesso è la “sala da pranzo” che include un piccolo angolo cottura dove spesso Rebby si diletta a creare nuovi dolci e specialità italiane <io puntualmente le faccio da cavia>. Di fronte l’angolo cottura vi è un divano ad isola di pelle nera con un piccolo comodino dove abbiamo posizionato il nintendo wii, il karaoke e un televisore al plasma preso con i punti del supermercato.
Poi, continuando sempre sul lato sinistro del corridoio, vi è la camera di Rebby <la furba si è beccata la camera più grande con la scusa di essere più vicina alla cucina>.
Dalla parte opposta del corridoio c’è solo uno stanzino dove mettiamo l’aspirapolvere e la lavatrice, invece infondo al corridoio sulla destra delle scale, c’è il bagno con una MAGNIFICA doccia idromassaggio cromo therapy <”piccolo” regalo di benvenuto da parte di Amie e del suo compagno>. Ed infine in fondo alle scale, c’è la mansarda, che ho trasformato in camera mia.
 
Mi infilo il cardigan ed usciamo; pur essendo settembre l’aria inizia a farsi freschina.
-Scusa eh, per la roba della metro…- mi dice Rebby mentre chiude a chiave la porta di casa.
-Nulla R, nulla.. al ritorno però mi porti in braccio sappilo!- scoppiamo a ridere e con passo svelto ci incamminiamo verso la caffetteria “Bell’Italia” ancora molto assonnate ma con grinta ed energia.

 

ANGOLO SCRITTRICE:
Ecco a voi FINALMENTE il primo capitolo della storia! Chiara e Rebby ne combineranno di belle e fra poco ci sarà la prima grande apparizione del nostro Tom!! Non perdetevi il prossimo capitolo!!

BACIO
-WALL

  
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