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Autore: Cinziart_96    04/09/2013    1 recensioni
Ciao! Finalmente ho un po' di tempo per pubblicare. (Anche se in realtà forse era meglio che lasciavo perdere...) Ecco una delle solite ff che si trovano in giro con i pensieri di Ten dopo aver perso Rose.
Preparatevi al peggio. *voce dal microfono: Consigliamo al gentile pubbico di indossare il caschetto di emergenza e lo scudo in adamantio dato in dotazione. Grazie per l'attenzione. Godetevi la lettura.*
"Lei lasciò tutta sé stessa tra le mie mani. E io non riuscii a tenerla.
Come tutte le cose che tocco, anche lei diventò sabbia e mi scivolò lentamente via dalle dita."
Genere: Introspettivo, Malinconico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Doctor - 10
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Io non voglio perderti
 
But, every night, Rose… when it goes dark and the stars come out,
I’ll look up… on her behalf, I’ll look up at the sky… and think of you.
Thank you.
 
L’ho persa.
Lei era tutto ciò che mi rimaneva… e l’ho persa.
Per tutto questo tempo io… io pensavo…
Io mi sono illuso di poterla vedere per sempre al mio fianco.
Correva con me, rideva con me…
E per me lei era tutto.
Tutto quello che potevo desiderare.
L’unica persona con la quale osavo essere me stesso.
Perché sapevo che a lei non importava.
Qualsiasi cosa io dicessi o facessi per lei andava bene, sempre.
Perché ero io a dirla.
Aveva fiducia in me.
Come molte altre prima di lei.
L’unica differenza era che anche io credevo in lei.
Avrei affidato tutto me stesso nelle sue mani.
Le sue belle mani morbide.
Ma fu esattamente l’opposto: lei lasciò tutta sé stessa tra le mie mani.
E io non riuscii a tenerla.
Come tutte le cose che tocco, anche lei diventò sabbia e mi scivolò lentamente via dalle dita, facendomi piangere per la prima volta.
E mi sento uno stupido per quello che non sono riuscito a fare.
Lei credeva.
Credeva veramente in me, e io l’ho delusa.
Mi sembra di sentirla ancora, qualche notte, nella mia mente.
E per quanto sia forte il mio desiderio di, lei non ride mai.
Piange.
Un pianto infinito a cui io non riesco a dare pace.
Non so come fare a darle sollievo così, ogni notte, quando guardo il cielo dal mio TARDIS la sento.
La vedo chiaramente nella mia testa.
È in piedi, di fronte a me e piange.
Non sa dove tenere le mani così continua a muoverle.
Sul viso, tra i capelli, in tasca…
E io vorrei prendere quella mani tra le mie.
Stringerle per una volta, senza paura di perderla.
Riaccompagnarla gentilmente verso di me e abbracciarla, trovare un modo per frenarle le lacrime che continuano a scendere lente, silenziose sulle guance.
Ma non posso.
E mi dispiace. Mi dispiace davvero tanto ma… non posso nemmeno toccarla.
Le mie mani la attraversano, senza incontrare alcuna resistenza.
Non posso stringerla, né abbracciarla.
Non posso fare nulla di ciò che vorrei, perché… perché le mie mani bruciano.
Uccidono.
Rendono polvere ogni cosa.
E io non posso tenere la polvere.
Mi scivola tra le dita, inesorabile.
…Io non voglio essere così.
Sono stanco di continuare a perdere tutto ciò che vedo.
Tutto ciò che ammiro.
Il Tempo scorre per tutti.. anche per me.
Ma troverò il modo… troverò la soluzione.
Il Tempo può essere riscritto.
Può essere cambiato, modificato, plasmato.
Mutato in qualcosa di migliore.
Qualcosa di infinito per tutti.
Perché è difficile stare da soli, lo sai?
Quando eri con me, tutto era bellissimo.
Ogni cosa che vedevo sembrava brillare.
E tu… tu eri perfetta.
Sarei riuscito a fare qualsiasi cosa con te al mio fianco.
Ora no. Non più.
La Morte continua a seguirmi.
È sempre un passo dietro di me.
C’era anche quando correvamo insieme nella Nuova Nuova New York.
Ma era più debole, meno intensa.
Non la percepivo chiaramente.
Ma ora è tornata.
E sembra più forte.
Non sono io che porto la distruzione, è lei.
Sempre un passo dietro di me, sempre nascosta.
Ma non per questo assente.
Con lei al mio fianco ogni cosa muore, diventa sabbia.
Ma io non volevo proprio perderti, Rose.
 
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Note Autore:
…ok. Avete il diritto di spararmi. Io sono troppo occupata per farlo da sola, ma voi potete sicuramente darmi una mano. Diciamocelo: questa è la ff più orrenda che io abbia mai scritto.
Davvero, non so cosa dire in mia discolpa. E mi è venuta anche la malsana idea di pubblicarla. *Si tira un pugno*
Ma cos’ho nel cervello? Criceti da laboratorio? Cavie per la vivisezione? Boa imbalsamati?
Vi supplico… abbiate pietà della mia povera anima. Concedetegli una fine rapida e indolore, ve ne sarei immensamente grata.
Grazie comunque per quelle fenomenali persone che sono riusciti ad arrivare fino alla fine della storia!
 
Spero di risentirvi in qualche altro mio scritto, magari migliore di questo! ^_^
(Ma sì… tanto chi vuoi che venga dopo delle note autore del genere?)
Gallifrey_96
  
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