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Autore: BambolinaMou    10/09/2013    5 recensioni
Michael è un ragazzo dalle mille paranoie e con un amore infinito per le tinte.
Calum è il suo migliore amico ed è quello saggiamente stupido.
Poi c'è Luke e sì, Michael si è preso una cotta per lui.
Luke è il ragazzo simpatico etero di Ashley.
E questa è una storiella nonsense.
Micheal/Luke (slash)
Genere: Demenziale, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Slash | Personaggi: Calum, Hood, Luke, Hemmings, Michael, Cliffors, Nuovo, personaggio
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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È una flashfic molto nonsense ed
io nemmeno ascolto i 5sos
e non so davvero come shipparli perché sono shippabilissimi e non.
Vi lascio a questa schifezza, bacini


 
 
Post-it

 

Michael aveva i capelli secchi per le troppe tinte e non si ricordava nemmeno quale fosse il colore naturale dei suoi capelli perciò , per non
soffrire, aveva buttato le fotografie della sua infanzia in un cassonetto sulla strada per andare a scuola e si era detto che avrebbe dimenticato il passato. Sulla carta d’identità alla voce capelli ha turchesi anche se non era vero perché la sfumatura era decisamente più chiara e quando Lou, la sua parrucchiera, era inorridita perché “come si può scambiare il turchese con l’acquamarina?” lui era semplicemente scoppiato a ridere. Non ha fatto la stessa cosa quando una ragazza del suo stesso corso di Biologia si è avvicinata a fine lezione per chiedergli fra un sorriso e un lungo sospiro quale tintura usasse.
Il problema è che lei non era una ragazza qualsiasi ma era la fidanzata ufficiale di Luke, il ragazzo più amato della scuola, quello che suonava live ad ogni festa e si vestiva come se fosse ad un festival indie e , coincidenza o no, Michael amava quel ragazzo più della sua chitarra e dei suoi capelli verdi perlacei perciò come avrebbe potuto non essere infastidito da quella ragazza, una cheerleader per esattezza?
Insomma rappresentava tutto ciò che avrebbe fatto storcere a Michael il suo naso forse un po’ troppo grosso perché era la classica ragazza descritta nei romanzi rosa che odiava e avrebbe bruciato con una tanica di benzina. Non era cinico o acido, era semplicemente sincero con se stesso ma insomma il suo fidanzato era pur sempre Luke, quel Luke e Michael non era stupido, la sua cotta ,però, lo era.
Quindi le disse , mentre raggruppava i suoi libri, “non saprei, di tutto si occupa una mia amica” cosa che era vera come falsa perché sceglieva lui i colori ma era pur sempre Lou che gli sorrideva per poi farlo aspettare su una poltrona di pelle in mezzo a phon e a vecchiette con i bigodini.
La ragazza si portò una ciocca dietro un orecchio e sussurrò un debole grazie per poi andarsene. Michael pensò stizzito “proprio come nei libri etero da quattro soldi” e andò a prendere il libro per il corso di spagnolo ma venne fermato dal suo migliore amico, meglio conosciuto come sono un cretino che ama le ragazze ma che non può permettersi una relazione per colpa della reputazione. Proprio così.
“Calum” sembrava essersi vestito al buio e non aver dormito per niente ma tutto ciò che ricevette fu un cinque sulla sua fronte accompagnato da un vero e proprio latrato perché il suo migliore amico aveva un’ossessione per i post-it e quello che gli aveva appiccicato esattamente sulla fronte che cosa poteva essere se non un foglietto fucsia ma non c’era scritto niente.
Michael appallottolò il post-it “Che significa?” chiese aprendo il proprio armadietto e incontrando la faccia di Lana Del Rey ritagliata malamente da un giornaletto di moda. “Quel foglietto misero che tu hai crudelmente ucciso avrebbe potuto salvarti dalla tua cotta da dodicenne in crisi ormonale ma a quanto pare sei troppo occupato a trovare una tinta più appariscente ma sì” disse dandogli una pacca sulla spalla sotto uno sguardo alquanto accigliato “continua così, magari un giorno Luke si accorgerà di te” e aveva ragione ma Michael non voleva ammetterlo perciò prese il libro di spagnolo, sbatté l’armadietto “se ti siedi accanto a me a mensa ti lancio addosso il purè” per poi andarsene.
Luke si sarebbe accorto di lui, prima o poi e forse confidava un sacco nel colore dei suoi capelli ma che avrebbe potuto escogitare? Poi una lampadina gli si accese nel cervello, strano ma vero, e trovò quella che sarebbe stata la soluzione ai suoi problemi e che avrebbe fatto sì che Calum si scusasse per tutto ciò che diceva sui suoi capelli.
Per questo dieci minuti dopo aveva intercettato la ragazza di Luke, di cui non si ricordava il nome, e l’aveva seguita nella sua classe di Matematica salutandola con un cenno del mento. Lei gli aveva sorriso come se fossero amici di vecchia data e si era toccata i capelli, sedendosi al suo banco.
“Ascolta, di che colore vorresti tingerti i tuoi capelli?”
Calum avrebbe dovuto rimangiare ogni parola.

La ragazza di Luke, che aveva scoperto chiamarsi Ashley, si era tinta i capelli di blu cobalto, perché Lou le aveva detto che quel colore si sposava con la sua carnagione, e aveva parlato per tre ore di seguito su come aveva conosciuto il suo ragazzo : aveva ripetuto a memoria ogni messaggio ad una Lou attenta ad ogni dettaglio e ad un Michael che avrebbe preferito ascoltare una lezione di trigonometria avanzata perché ,sinceramente parlando, non gli interessava sapere come era nato il loro grande amore tanto meno cosa le aveva regalato al loro primo anniversario.
Michael la sera stessa, mentre cercava di applicarsi ai problemi di fisica, ricevette persino la buonanotte da Ashley con un cuoricino rosso che lo costrinse a sbattere la testa un paio di volte contro la scrivania trovando sempre quelle parole nere sul display del cellulare che lanciò sul letto. Forse, a volte sembrava una dodicenne, ma forse.

Ashley lo incrociava nei corridoi e si fermava a parlargli, spesso accompagnata da Luke che lo salutava sempre con un mezzo sorriso che Michael sognava puntualmente ogni notte. Persino una volta erano rimasti da soli, loro due, nel salotto di casa di Ashley e avevano parlato di quanto gli Arctic Monkeys fossero cambiati e di quanto i Nirvana mancassero al mondo come l’ossigeno.
Luke era simpatico, un ragazzo etero simpatico e Michael avrebbe voluto passare le giornate soffocando urla nel cuscino ogni volta che lo vedeva mano nella mano con Ashley, per non parlare dei commenti di Calum che sembrava essersi dimenticato di ogni possibile ragazza per poter seguir meglio “le tue vicende sfigate” , così le aveva chiamate.
Ashley gli parlava a Biologia prima che arrivasse il prof. e aveva preso il vizio di sedersi al suo tavolo in mensa, facendo soffocare dalle risate Calum ogni volta che si lanciava nel racconto di qualche barzelletta perché ,gli costava dirlo, ma alcune erano pure simpatiche.
“Non so come ti fa a non piacere” gli disse un pomeriggio Calum  mentre lo stava battendo a tennis alla Wii.
“Forse perché sono gay?” e Calum scosse la testa “No, perché ti piace Luke”. Non capiva quale differenza ci fosse sotto ma annuì incassando la vincita del migliore amico con del buon solletico.

Era da un mese intero che Ashley lo seguiva quasi ovunque e fu una delle prime persone a sapere che con Luke era finita per via di varie incomprensioni che aveva elencato a Micheal contandole sulle dita ma il ragazzo non aveva voluto crederci. Calum aveva cominciato a flirtare con lei e Luke prima di uscire da scuola gli aveva chiesto in prestito Suck It And See “sai per una cover che andrò a registrare”.
Michael in quei giorni aveva smesso di fare i compiti beccandosi due o tre richiami. Ma lui non ce la faceva proprio a staccare gli occhi dal soffitto per dedicarsi a qualcosa che non c’entrava con la sua storia d’amore censurata. O forse da dodicenne.

Così Luke aveva continuato a chiedergli cd su cd , anche masterizzati perché “amico, hai dei gusti musicali incredibili” e sembrava che Ashley accettasse la presenza del suo ex al loro tavolo in mensa solo ignorando i loro discorsi e parlando per la maggior parte del tempo con Calum.
Michael aveva salvato il numero di Luke sotto il nome di “Lukey” e aveva salvato in bozze circa 20 messaggi che avrebbe voluto mandargli ma che , ogni settimana,  cancellava per poi scriverne altri sempre più lunghi, sempre più pieni di sdolcinatezze che suonavano molto come dichiarazioni d’amore a cui Calum avrebbe riso perché “sei cotto, super cotto”. E sì, questa volta aveva ragione ma non ci poteva fare più niente, non quando Luke lo aspettava sempre a fine di ogni lezione per parlare di musica, per scambiarsi qualche parere sulla tinta dei capelli che gli scompigliava bonariamente quando erano costretti a dividersi.
Ashley e Calum uscivano insieme. Luke e Michael si dimenticavano di loro al tavolo in mensa, assorbiti dalle parole, troppo assorbiti da un vortice che non sembrava volerli lasciare liberi. Parlavano un sacco, i loro discorsi fitti di stramberie e battute che solo loro due potevano capire. Si stavano ritagliando uno spazio, una bolla che però scoppio ad una festa di compleanno di un batterista della zona che era amico di Luke. Festa alla quale aveva portato Micheal.
Non sapeva nemmeno come si era ritrovato in un stanzino delle scope con Luke, l’unica cosa che sentiva erano le labbra dell’altro sulle sue, così morbide ed invitanti, così belle come nei suoi sogni. Si erano baciati quasi a consumarsi. Infine non si erano nemmeno salutati.

Il giorno dopo sul suo armadietto Luke trovò un post-it, non proprio fucsia, in verità un po’ scolorito. C’era scritto : Mi piaci tu.
  
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