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Autore: Ness    10/09/2013    2 recensioni
Amo infinitamente il mio papà... E spesso mi chiedo se sia giusto dargli un continuo dolore amando un uomo che lui non approva... Ma… a chi devo dare ascolto, mia cara Giulietta? Al cuore di donna innamorata, o al cuore di figlia?
Sarei disposta anche a morire per mio padre...
E a volte mi chiedo se fossi disposta a farlo per Jacob.
So, Giulietta, quale è stata la tua scelta, ma io ancora non so quale sarà la mia.
Con immenso affetto
Ness.
Genere: Drammatico, Fantasy, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Edward Cullen, Jacob Black, Renesmee Cullen | Coppie: Jacob/Renesmee
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Successivo alla saga
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Capitolo 21

Cara Giulietta

 

 

Dopo  la pessima figura fatta con papà, era giunto il momento di uscire dal bagno. Non riuscivo ancora a capacitarmi del fatto che fossi stata così sventata da dimenticare che lui poteva rientrare in casa da un momento all'altro. Sicuramente aveva pensato di trovarmi con Jacob.

"Forza Ness... Oramai il danno e' fatto... - mi dissi - e poi e' colpa sua se ha il brutto vizio di intromettersi nei tuoi pensieri".

 

Detto questo, tornai in camera e iniziai a vestirmi. Stavo mettendo le scarpe da ginnastica, per poter passeggiare comodamente per le vie di Verona, quando sentii suonare il campanello. Mi accostai alla porta della mia camera e sentii mia madre aprire la porta.

 

"Buongiorno Nauhel. Già in piedi di buon ora?" disse lei.

 

"Buona giornata a te, Bella. Renesmee e' pronta per la visita alla città?" rispose lui, sempre com i suoi modi gentili.

 

"Non hai voglia di prendere qualcosa? Ness deve ancora fare colazione, se vuoi unirti a lei..."

 

Abituata al rapporto che Jacob aveva con mia madre, mi sembrava strano sentirla parlare come una donna adulta. In fondo aveva pur sempre 18 anni, e io 17. Potevano scambiarci tranquillamente per sorelle. Ma quando parlava con lui diventava improvvisamente matura. Come se volesse sottolineare il fatto che in fondo lei era una donna e una madre, e non erano certo i trecento anni di lui a spaventarla.

 

Decisi di uscire dalla mia camera ed andargli incontro. Nel farlo cercai di non incrociare lo sguardo di mio padre. Ero ancora troppo imbarazzata.

"Ciao Nauhel!" salutai con entusiasmo il ragazzo che avrebbe fatto da Cicerone a me e Jake.

"Sei splendida come al solito, dolce Renesmee" rispose.

"Si ma la dolce  "Renesmee" ha già un accompagnatore - rispose Jacob con il suo solito astio - quindi limitati ad accompagnarci ".

"Jake... - dissi con dolcezza - non essere il solito maleducato..." e gli presi la mano sinistra. "Noi andiamo, ci vediamo più tardi".

"Ma Ness, la colazione che ha preparato tua madre" disse finalmente papà.

 

"Mangeremo qualcosa fuori - dissi in tutta fretta evitano ancora il suo sguardo - a dopo!!!" e uscimmo di casa.

 

La giornata era luminosa, e il sole era splendente nel cielo. Tutto il contrario di Forks. Quelle poche volte che il sole si degnava di mostrarsi, non era così caldo. Lo sentii scaldarmi ed un lieve luccichio comparve sulla mia pelle. In quell'istante mi sentii bellissima. E doveva essere proprio così, visto che molte persone si voltavano a guardarmi, ed ogni volta Jacob mostrava i denti, neanche gli stessero rubando un pezzo di carne dalla ciotola. 

"Jake... Non comportarti come un cane rabbioso, altrimenti la zia Rose ha ragione a chiamarti  cane".

"Io smetterei anche di comportarmi così, ma non capisco perché tutte queste persone debbano guardarti come se fossi qualcosa da mangiare" rispose lui.

 

"Ma Jacob, dovresti essere solo che fiero di possedere il cuore di una donna meravigliosa come lei - intervenne Nauhel - Io sarei lusingato nel portare al mio fianco un fiore così bello e così raro..."

Nessuno mia aveva mai detto queste cose, oltre mio padre. E rimasi stupita dalle sue parole. 

Ma Jake rispose dicendo:  "Ness  non e' un oggetto da mettere in bella mostra. - si scaldo' - Lei e' una donna, una bellissima donna, ma non e' da ammirare. Lei e' una donna da comprendere, da seguire in ogni sua follia, da ascoltare quando parla, perché quando lo fa ha sicuramente qualcosa di importante da dire. Da ammirare per la sua testa, non per il suo corpo".

Le parole di Nauhel mi avevano colpita, ma quelle di Jacob mi fecero pensare a quelle di mio padre " Ness tu appartieni solo a te stessa".

Sorrisi a Jacob. Se ci fosse stato papà sarebbe stato fiero di lui. O almeno era quello che speravo.

 

Durante il nostro giro visitammo l'Arena di Verona e il suo interno. Dall'esterno tutto mi aspettavo tranne quello che invece c'era all'interno. La sera prima stavano facendo le prove per uno spettacolo e così all'interno il palco era allestito.

 

Successivamente percorremmo la strada che dall'Arena portava a casa di Giulietta. Era piena di negozi e la gente passeggiava fermandosi chi a guardare le vetrine, chi invece a comprare. Prendemmo un cono gelato, seduti a pochi metri dalla casa di Giulietta, ed ero elettrizzata dall'idea di poterla visitare. 

Arrivati li invece, scoprimmo che probabilmente la sera precedente c'era stato un furto, e così non potemmo visitare l'interno della casa. Ci accontentammo di vedere il suo esterno con la statua in bronzo di Giulietta. Era così bella... Ma più la guardavo e più mi rendevo conto che emana un profondo senso di tristezza. Chissà cosa stava pensando...mi chiesi. 

"Se poi volete, potete visitare il Club di Giulietta, dove si possono scrivere delle lettere a Giulietta Capuleti, ed aspettare poi una sua risposta" disse Nauhel.

 

"Veramente?" chiesi.

"Ma certo, mia cara. Vedi ci sono delle donne che sono le sue segretarie e rispondono per suo conto".

Così, anche se Jake era contrario alla visita, entrammo a visitare il Club. L'atmosfera che si respirava al suo interno era magica. Le pareti erano tappezzate di lettere giunte da ogni parte del mondo, e in ognuna di quelle lettere c'era sempre una richiesta di aiuto. Una ragazza al suo interno mi spiegò che se volevo potevo scrivere a Giulietta del mio amato e che poi loro avrebbero fatto giungere il messaggio a destinazione.

Così decisi di scrivere anche io una lettera, e mandai fuori Jacob e Nauhel.

 

Davanti a quel foglio bianco ero pronta a mettere nero su bianco tutto quello che provavo per Jacob. Sarebbe stato carino se al nostro ritorno, avesse trovato una lettera da parte mia come ricordo di questa visita. Ma non appena iniziai a scrivere, mi tornò in mente il volto triste di lei sulla statua. E così, iniziai a scrivere.

 

Cara Giulietta

Mi chiamo Renesmee, ma tutti mi chiamano Ness, e a dirla tutta amo questo soprannome, e non vorrei essere chiamata con nessun altro nome.

Vedi, sono arrivata nella tua città per fare una vacanza con l'uomo che amo, e naturalmente era d'obbligo passare a trovarti. Arrivata qui, ho scoperto che posso scrivergli utilizzando te... Ed era quello che avevo deciso di fare quando mi sono seduta qui, al tuo tavolo.

 

Solo che...

 

Mia amata Giulietta, cosa ti affligge? Ti vedo così triste... Sei triste perché il tuo Romeo e' stato bandito da Verona? Sei triste perché non sai se e quando lo rivedrai? O sei triste perché sapendo di amare un uomo che non e' quello scelto dalla tua famiglia rischi di dar loro una delusione?

 

Vedi, mia cara Giulietta, su questo punto io credo di capirti...

Sono innamorata di un uomo che, per la mia stessa natura, ma sopratutto per la sua, non potrei amare. Ma invece lo amo. Lo amo da impazzire. E so per certo che questo mio amore è onte continuo i dolore per la persona che amo di più al mondo.

 

Mio padre.

Anche tu amavi il tuo come io amo il mio? E come non potresti... Lui mi e' sempre stato vicino, in ogni mio momento, fin dal giorno in cui sono venuta al mondo. Mi ha difesa con le unghie ma sopratutto con i denti... Ha rischiato di morire per me... E so per certo che senza di me... Morirebbe... Come io morirei se fossi costretta a stare un giorno senza di lui.

Amo infinitamente il mio papà... E spesso mi chiedo se sia giusto dargli un continuo dolore amando un uomo che lui non approva... Ma… a chi devo dare ascolto, mia cara Giulietta? Al cuore di donna innamorata, o al cuore di figlia?

 

Sarei disposta anche a morire per mio padre...

 

E a volte mi chiedo se fossi disposta a farlo per Jacob.

So, Giulietta, quale è stata la tua scelta, ma io ancora non so quale sarà la mia.

 

Con immenso affetto

Ness.

 

 

  
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