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Autore: _ayachan_    18/03/2008    24 recensioni
Sono passati vent'anni da che i nostri eroi hanno indossato il coprifronte la prima volta, e suo malgrado qualcuno si trova a fare da insegnante alle nuove leve. Bisticci tra ragazzini, adulti infantili e tante, troppe cose da nascondere, il tutto sull'orlo di una guerra che sembra inevitabile...
Eppure non si smette di sorridere.
SPOILER!
Genere: Commedia, Azione, Avventura | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'L'eroe della profezia'
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Naruto2-2

La prova



- Due -







L’alba di quella mattina sorse ad est squarciando le nubi basse. I raggi tenui del sole, ancora rosati, si stesero sulla terra lenti ma inesorabili, conquistando brandelli di terreno ad ogni secondo che passava.
Nei pressi di una recinzione metallica avvolta dall’edera e dai rovi, tre ragazzini si guardavano attorno nervosamente. Un cartello appeso alle maglie del cancello recitava “Campo di addestramento n° 6. Pericolo”.
«E’ in ritardo…» sibilò Chiharu tra i denti, smuovendo nervosamente un mucchietto di terra con il piede. Il suo stomaco brontolò debolmente.
«Solo di pochi minuti…» borbottò Kotaro cercando di riscaldarsi, pronto per qualunque evenienza.
Hitoshi, seduto sui talloni per i fatti suoi, parlottava tra sé e sé con la fronte accigliata, furioso.
Non solo aveva dovuto alzarsi dal letto a un orario improponibile, ma già di suo non aveva chiuso occhio tutta la notte per cercare di indovinare cosa fosse la prova cui Naruto Uzumaki aveva accennato il giorno prima. Aveva provato a chiedere a suo padre un aiuto, almeno un indizio, ma quando aveva sentito parlare di una prova e soprattutto aveva sentito del consiglio sulla colazione, Sasuke Uchiha prima era scoppiato a ridere, poi aveva iniziato a borbottare qualcosa tra sé e sé e alla fine aveva piantato in asso il figlio senza quasi vederlo.
“Grazie, papà, grazie tante” pensò Hitoshi per l’ennesima volta, irritato oltre ogni dire.
«Oh ma…» chiese Kotaro a un tratto, in tono cospiratorio. «…Voi avete mangiato?»
Gli altri due ninja si guardarono e scossero la testa. Allora, per ammazzare il tempo, si diedero alle più fantasiose ipotesi su quello che sarebbe stato del loro immediato futuro. Tra duelli, prove di coraggio, percorsi mortali e chi più ne ha più ne metta, trascorse quasi una mezzora. Solo a quel punto, finalmente, una sagoma dalla zazzera bionda si profilò all’orizzonte.
«Alla buon ora» sibilò Chiharu facendo schioccare la lingua.
«Hn? Oh bene, vedo che ci siete tutti» fece Naruto come nulla fosse, salutandoli con un cenno.
“Come osi essere tranquillo e pacioso?!” pensarono i tre ragazzini contemporaneamente. Ma tutti avevano notato che se non altro era molto più trattabile rispetto al giorno prima. Sorrideva pure.
«Buongiorno» borbottarono incarogniti ma cauti.
«Beh? Che sono quelle facce?» chiese Naruto accigliandosi. «Avanti, un po’ di spirito, giovani! Pensate davvero che riuscirete a superare la prova in quelle condizioni?»
Alla parola ‘prova’ tutti e tre rizzarono le orecchie. Naruto sogghignò.
«Eheheh… Volete sapere che cos’è, vero?» sghignazzò sadico. «Dai vostri occhioni luccicanti deduco che nessuno dei vostri genitori ha scucito un briciolo di informazione» il suo sguardo si posò in particolar modo su Hitoshi. «Bene! Non mi aspettavo di meglio! Dunque, prima di iniziare seguitemi all’interno del campo!»
Incassando la testa tra le spalle e decisamente meno spacconi del solito, i tre ragazzini andarono dietro Naruto che oltrepassò il cancello della recinzione. All’inizio si trovarono a camminare in un fitto tratto di foresta, attraversato da un unico sentiero curato; lì la vegetazione erano tanto rigogliosa da impedire a chiunque fosse all’esterno di vedere dentro, per questo quando scomparve all’improvviso per lasciare il posto a un’immensa palude, tutti e tre strabuzzarono gli occhi.
«No… non dovremo mica scavare nel fango?» mormorò Kotaro impallidendo. E chi la sentiva sua madre se tornava a casa coperto di melma?
«Uh, bella idea» fece Naruto scoccandogli un’occhiata sorpresa. «Me ne ricorderò se mai dovrò punirvi»
Inutile dire che Hitoshi e Chiharu rifilarono a Kotaro una serie di pugni memorabile.
«Non uccidetelo, vi servirà» mormorò Naruto distrattamente, guardandosi intorno come cercando qualcosa.
Portò i tre ragazzini al centro della palude, su una zona più solida, e lasciò che cercassero di ripulire le scarpe dal fango freddo e appiccicoso. La prima ad arrendersi fu Chiharu, che alzò la mano prontamente.
«Sì?» fece Naruto sorpreso.
«Come la chiamiamo, maestro?» chiese serissima.
«Uhm…» Naruto sembrò rifletterci. «Questa è una domanda difficile. Facciamo che mi chiamate semplicemente Naruto. In fondo vi conosco da quando siete nati, se non prima»
Chiharu annuì, e la sua mano schizzò di nuovo verso l’alto.
«Sì?» ripeté Naruto vagamente sconcertato.
«Perché noi tre?» domandò Haru. «Cioè, all’Accademia avevano parlato di gruppi bilanciati, e invece noi tre, che siamo risultati i migliori, siamo finiti insieme. Perché?»
A quella domanda Naruto sorrise. Avrebbe dovuto aspettarselo dalla figlia di Shikamaru.
«Diciamo» iniziò a rispondere evasivo. «che ve lo dico se superate la prova»
«Perché?»
«Perché sono il vostro maestro, e non rompete» la seccò. Ma quanto era insistente quella piccola strega? «Adesso ascoltatemi. Voi non siete ancora ninja» i tre strabuzzarono gli occhi. «Prima di diventare genin a tutti gli effetti dovete superare la mia prova. E vi avviso che non sarà affatto facile» tutto il gruppo deglutì e annuì. «In sostanza, come ho dovuto fare io ai miei tempi, dovrete sottrarmi questi due campanelli» e mostrò loro due piccoli campanelli tintinnanti. «entro mezzogiorno. Come vedete non ce ne sono per tutti, e chi resterà senza non potrà avere il pranzo che vi offrirò una volta usciti da qui»
«Dimmi che non ci ha tenuti a digiuno per questo motivo» bofonchiò Hitoshi tra i denti.
«E invece è proprio così» gli rispose Naruto con espressione ingenua. Il piccolo Uchiha arrossì per essere stato sentito, e distolse lo sguardo.
«A proposito» continuò il jonin sollevando un indice. «Fossi in voi cercherei di non sporcarmi troppo. Immagino che conosciate le vostre madri» all’interno del gruppo passò un brivido che strappò un sorriso a Naruto. «Va bene, non ho altro da aggiungere. La prova inizia adesso!»
Nella testa dei tre giovani ninja passò simultaneo un unico pensiero: “non sarò io a finire senza pranzo!”

Due ore dopo tutti e tre erano sfibrati nel corpo e nello spirito, impantanati fino ai capelli, frustrati e affamati da morire. E Naruto, fischiettando, li guardava dalla sua isola di terreno solido, lindo e immacolato, sgranocchiando un dolce di riso.
«Beh?» chiese fissandoli. «Siete già stanchi?» fece tintinnare i campanelli alla sua cintura, con un ghignetto perverso. «Guardate che avete ancora tempo Se nessuno di voi prenderà i campanelli, resterete tutti senza pranzo»
“Se trovo il coglione che ha detto di Naruto che è il peggior ninja della Foglia, giuro che lo ammazzo!” pensarono i ragazzini all’unisono.
Chiharu cercò di ripulire il viso dal fango, ma ottenne solo di sporcarsi ancora di più. Fece lavorare in fretta il cervello, nonostante la fame le attanagliasse lo stomaco.
“Perché solo due?” si chiese per la millesima volta dall’inizio di quella dannata prova. “Perché ci sono solo due campanelli? Forse chi non lo prende non potrà diventare genin. Forse è un modo per smistarci” si morse il labbro inferiore e inclinò la testa da un lato. “Calma, calma… Anche se così fosse, basterà prenderne uno. Non dovrebbe essere così complesso. Insomma, Naruto non è scemo, ma non deve nemmeno essere una gran cima viste le voci che corrono! E poi è impossibile che faccia sul serio con tre ninja alle prime armi come noi!” Le ci voleva un piano. Anzi, un Piano. Qualcosa che potesse funzionare, qualcosa con fiocchi e controfiocchi.
Hitoshi riprese fiato appoggiandosi sulle ginocchia, sputando per terra per liberare la bocca dal disgustoso sapore del fango. Ma come poteva Naruto Uzumaki, il ninja più denigrato di tutto il villaggio, essere così dannatamente veloce? Perché, dannazione? Perché non riusciva nemmeno a sfiorare quegli stupidi campanelli?
Era come se Naruto stesse giocando con loro. Come se aspettasse, se fosse in attesa di qualcosa.
Ma per quel che lo riguardava, l’unica cosa che doveva aspettarsi era di perdere uno di quei dannati campanelli di lì a dieci secondi!
Kotaro rimase immobile con il fiato corto, immerso nel pantano fino alle caviglie. Aveva provato di tutto, dalle arti marziali alle armi, alle finte, alle trappole, alle illusioni. Ma Naruto non aveva mai ceduto, non si era mai distratto nemmeno per un secondo. Il ragazzino iniziava a pensare che non fosse da sottovalutare.
“Come possiamo batterlo?” si chiese studiando la sua figura rilassata e distratta. “Come possiamo sperare di batterlo, noi, così inesperti e deboli? Anche se avessimo tutti la sua stessa forza, lui potrebbe prevedere ogni mossa, ogni nostro singolo pensiero. Ci schiaccerà. Nessuno di noi è in grado di sfiorare quei campanelli, ora come ora”
Vide Hitoshi scattare in avanti, fare una finta cui Naruto non rispose nemmeno, comparire alle sue spalle e cercare di colpirlo con un kunai. Tutto per ritrovarsi a terra con un piede sulla schiena, a imprecare in tutte le lingue che non conosceva. Poi vide Chiharu sfruttare il momento di distrazione e tentare un attacco di shuriken alle spalle, ma Naruto fermò ogni singola stelletta usando solo due dita. Haru si chinò veloce e cercò di colpirlo con un calcio dal basso, ma Naruto la schivò facilmente, lasciando libero Hitoshi.
Fu allora che Kotaro ebbe l’illuminazione.
Mentre i suoi due compagni ritentavano un attacco scoordinato che finiva soltanto con l’intralciare entrambi, lui fece lavorare il cervello in maniera febbrile. E alla fine arrivò a qualcosa.
“Forse ha capito” pensò Naruto lanciandogli un’occhiata e schivando con estrema facilità la debole palla di fuoco dell’Uchiha.
Kotaro scattò senza preavviso, ma anziché attaccare Naruto puntò su Hitoshi e Chiharu, interrompendo il loro assalto.
«Che diavolo fai?» ringhiò lei con la forte tentazione di prenderlo a pugni.
«Sei idiota o cosa? C’ero quasi!» rincarò Hitoshi alzando un pugno per colpirlo.
«Neanche tra cent’anni!» ribatté Kotaro stizzoso, deviando lo stanco pugno del compagno. «Te lo dico io, di questo passo non andiamo da nessuna parte!»
«Vuoi impedirci di prendere il campanello e lasciarti fuori, eh?» sibilò Haru tra i denti.
«Sì, certo, la mia massima aspirazione è rovinare la vita a voi due» Kotaro levò gli occhi al cielo. «E ora sturatevi quelle stupide orecchie fangose e statemi a sentire!»

Naruto rimase a osservarli dal suo isolotto; i tre ragazzini stavano confabulando a una certa distanza, con aria cospiratoria. Forse Kotaro era riuscito finalmente a trovare la soluzione, e a quel pensiero Naruto sorrise appena. Secondo lui era il figlio di Rock Lee il ninja più dotato, sebbene i professori dell’Accademia non facessero che parlare dello straordinario talento dell’Uchiha e della figlia di Shikamaru. Lui credeva che ci volesse più della semplice abilità per fare un buon ninja, e finora aveva sempre avuto ragione.
Non a caso lui era lì, e Orochimaru era morto.
Mentre si perdeva nei ricordi del passato, si accorse con la coda dell’occhio che i tre ragazzini erano spariti. Avvertì lo spostamento d’aria alle sue spalle, e gli bastò una mano per bloccare il calcio diretto al suo collo, lasciando gli occhi liberi di intercettare Hitoshi e la sua palla di fuoco. Con un sorriso indulgente parò anche il colpo che veniva da destra, presumibilmente opera di Chiharu… Ma si trovò a parare un pezzo di legno.
Vagamente sorpreso, si accorse all’ultimo minuto che la ragazzina era invece a un passo dai campanelli, e sentì le sue dita sfiorarli. Se in quell’attimo Hitoshi non si fosse spostato, lui non avrebbe potuto scansarsi; ma Hitoshi si spostò, tendendosi verso l’altro campanello, e allora Naruto riuscì a saltare via, mandando a cozzare rumorosamente le teste dei due.
«Ahia! Che cavolo combini?» sbottò Chiharu dolorante, fulminando con lo sguardo Hitoshi.
«Io? Che combino io?!» ribatté lui furente, una mano alla fronte. «Ne stavi prendendo uno solo! Sei così irrimediabilmente imbranata da mandare in fumo tutto il piano!»
«Ah, io?! Vogliamo parlare di te, che hai lasciato la posizione e gli hai permesso di scappare?!»
«Solo per colpa tua!»
«Già, dimenticavo! Tu sei troppo perfetto per sbagliare!»
Kotaro si lasciò cadere nel fango, facendo crollare la testa all’indietro.
“Io ci rinuncio” pensò osservando languidamente le nubi che si muovevano nel cielo, oscurando il sole. “Fare lavoro di squadra con questi due è come giocare insieme a una mangusta e un serpente”
Naruto sospirò.
Forse Kotaro ci era arrivato, ma gli altri due erano ancora ben lontani dal collaborare.
Con passo calmo, sfiorando appena la melma in cui gli altri invece sprofondavano, raggiunse i due litiganti che battibeccavano ancora e li zittì con un secco: «La prova è finita»
Quelli ammutolirono. Per un istante.
«Non è ancora mezzogiorno!» protestò poi Chiharu con veemenza.
«C’è ancora mezzora almeno!» si unì Hitoshi.
«Ti prego, facci provare un’altra volta!» implorò Kotaro.
«Ve lo scordate» li seccò Naruto. «Siete stati veramente pessimi, inguardabili. Mi aspettavo qualcosa di simile, ma arrivare a questi livelli…» scosse la testa deluso.
«Dove abbiamo sbagliato?» chiese Hitoshi tra i denti.
«Il primo passo per correggere l’errore è capirlo da soli» rispose Naruto distaccato. «Se proprio hai bisogno di aiuto chiedi a Kotaro. Lui è molto più avanti di voi. Di tutti e due»
Chiharu e l’Uchiha sgranarono gli occhi fissando il piccolo Lee, che arrossì per il piacere e anche per la ferma convinzione che la sua vita sarebbe finita di lì a breve. Oh, se c’era qualcuno che conosceva l’orgoglio irrefrenabile dei suoi compagni, quello era lui. Sigh. Peccato che Naruto non sapesse di aver appena decretato la sua morte.
«Ma per questa volta voglio essere clemente» riprese il jonin dopo un attimo di pausa, catalizzando di nuovo l’attenzione. «Vi concedo una seconda opportunità. Domani, alla stessa ora. Se per quel momento non avrete trovato la soluzione, allora non sarete davvero degni di essere ninja. E in quel caso non riuscireste a portarmi via i campanelli nemmeno in cent’anni»
E con sguardo duro li abbandonò nel fango e scomparve in uno sbuffo di fumo.
Scese il silenzio sulla palude.
«Immagino che alla fine non ci offrirà il pranzo» sbuffò Chiharu, perdendo tutta l’aggressività di poco prima e lasciandosi cadere definitivamente nella melma, supina. «E anche le nostre domande sono ancora senza risposta» Di nuovo tornò il suo solito sguardo apatico, e restò a fissare il cielo coperto e ad ascoltare i borbottii del suo stomaco.
«Torniamo a casa?» propose Kotaro dopo altri lunghi attimi di silenzio. «Io ho fame»
«Tutti abbiamo fame» bofonchiò Hitoshi alzandosi in piedi. «Me ne vado»
Senza salutare nessuno e affondando fino alla caviglia si allontanò con sguardo cupo.
Come, come poteva quel piccoletto dalle sopracciglia assurde essergli superiore? Cosa aveva capito che lui non potesse capire altrettanto facilmente? Corrugò la fronte, stringendo i pugni. Prima dell’indomani avrebbe dovuto scoprirlo. Assolutamente.

«Credo proprio che il sesto Hokage si sia rimbambito» sbottò Naruto divorando irritato il suo ramen. Accanto a lui era seduto il maestro Iruka, come faceva già tanti anni prima, e gli lanciò un’occhiata inquieta.
«Sta andando proprio così male?» si informò.
«Peggio!» sbuffò il biondo esasperato. «Quelli non collaborano, vivono solo e unicamente per sé stessi! Se fossero stati divisi sarebbero diventati tutti elementi di punta, ma insieme sono solo un suicidio! Se hanno ottenuto il massimo punteggio è stato solo perché volevano essere i numeri uno, non perché abbiano uno straordinario talento come ninja!»
Iruka sorrise. «E questo loro desiderio non ti ricorda qualcuno?»
Naruto gli puntò le bacchette contro. «Non provocarmi» lo minacciò. «Io ero diverso dai quei ragazzini boriosi»
«E in cosa di grazia?»
«Io non ero straviziato da tutti, per esempio! Volevo essere il migliore perché la gente mi accettasse, non per allontanarmi ancora di più dagli altri ed essere superiore all’intero genere umano!»
Il sorriso di Iruka si addolcì appena, ritrovando per un attimo negli occhi accesi dell’uomo che gli stava davanti il bambino che cercava disperatamente di essere riconosciuto e apprezzato. Un bambino che era riuscito a diventare la persona che voleva essere.
«Non fare troppo il duro con loro» blandì Naruto. «Cresceranno, e impareranno dai loro errori»
«Come no» bofonchiò Naruto nella sua ciotola di ramen. «Se crescono come il sesto Hokage, allora non impareranno un emerito tubo. Anzi, scaricheranno tutti i compiti più ingrati su di me»
«Non volevi essere apprezzato? Più di così!»
«Apprezzato, non sfruttato, cavolo! C’è una bella differenza!»
Iruka rise, scuotendo la testa. «La tua impulsività è l’unica cosa che non cambierà mai, Naruto»

Hitoshi era fermo al centro dell’isoletta nella palude, solo. Il vento sferzava l’aria notturna spazzando il cielo cosparso di nubi stracciate, e ciocche di capelli più nere della notte sbattevano contro le guance pallide. Fissava l’oscurità.
Cosa gli era mancato quel pomeriggio? Cosa aveva fatto sì che Naruto lo ritenesse inferiore a Kotaro? Strinse i pugni nelle tasche, cercando per l’ennesima volta di capire… Ma non riusciva a trovare la soluzione.
Forse era solo molto stanco.
Stanco di cercare sempre di essere un gradino al di sopra degli altri, stanco di cercare di raggiungere il mito irraggiungibile che era suo padre, stanco di doversi confrontare ad ogni minuto e in ogni istante della sua vita. Con quella Nara, con Kotaro. Con Jin.
Jin, quel bambino tanto simile a Itachi Uchiha nella precocità del talento. Quel bambino che tutti tenevano in considerazione più di lui, e che contemporaneamente temevano. Quel dannato moccioso che era più piccolo di cinque anni, e già gli teneva testa facilmente.
Non lo aveva mai detto a nessuno, ma ogni tanto combattevano. E finiva ogni volta che lui si stancava un po’ di più, e che Jin invece guadagnava terreno. Ma nessuno lo avrebbe saputo. Nessuno avrebbe potuto spingerlo ad abbassarsi a dimenticare il suo orgoglio, il suo prezioso orgoglio di Uchiha. Nessuno gli avrebbe fatto rivelare le sue debolezze. Mai.
All’improvviso un rumore gli fece alzare il capo. E nell’ombra della notte i suoi occhi allenati scorsero la persona che meno avrebbe voluto vedere in quel momento, dopo Jin: Kotaro.
«Credo che abbiamo avuto la stessa idea» disse il ragazzino, arrancando nel fango fino a raggiungerlo. «Sei qui per allenarti?»
L’Uchiha distolse lo sguardo, irritato.
“Non invadere il mio territorio!”
«O hai un piano?» continuò Kotaro senza notare l’ira che covava in Hitoshi.
“Chiudi quella bocca!”
«Hai mica sentito Chiharu?» tentò nuovamente il piccolo Lee, e un attimo dopo fu sbattuto a terra con violenza, l’impatto attutito solo leggermente dal terriccio morbido. Rimase senza fiato, mentre Hitoshi, su di lui, gridava: «Chiudi quella dannata bocca!»
Rimasero immobili, l’uno sull’altro, nella notte buia. Una folata di vento si insinuò tra loro, ma Hitoshi non schiodò gli occhi fiammeggianti da quelli di Kotaro, non allontanò quei pozzi carichi di rancore dalle iridi stupite e un po’ spaventate dell’altro.
Passarono minuti che parvero ore. Poi, una voce rassegnata.
«Uomini. Non li capirò mai»
Entrambi spostarono a forza lo sguardo, posandolo su Chiharu. Lei li fissava a una certa distanza, le braccia incrociate sul petto e lo sguardo di chi ha trovato esattamente ciò che si aspettava.
«Posso prevedervi, ma non riuscirò mai a capirvi» continuò, raggiungendoli. «Se non altro siamo qui tutti per lo stesso motivo, vero?» nessuno le rispose. «Trovare il modo di prendere quei dannati campanelli» concluse lei allora.
I due ragazzi borbottarono qualcosa di malavoglia, ma si divisero e si rimisero in piedi.
«Allora Kotaro? Tu non avevi un piano?» insisté lei. «Non dicevi che insieme avremmo potuto farcela?»
«Beh, sì… ma con due egocentrici come voi, non so se sia possibile» borbottò il ragazzino cercando di ripulirsi.
«Ha parlato!» sbottò Hitoshi velenoso. «E comunque me lo spieghi come lo sistemiamo che i campanelli sono due? Anche prendendoli tutti insieme uno di noi resterà fuori!»
«Sì, ma…» mormorò Chiharu, con un sorrisino che poche volte le avevano visto. «Come farà Naruto a sapere quale? Insomma, non può decidere arbitrariamente, soprattutto considerato che ha i tre migliori studenti dell’anno. Non può mandarne a casa uno qualsiasi, dovrà spiegare bene le motivazioni, i come e i perché… e nessuno si accontenterà di una spiegazione come ‘colpa di un sorteggio’» rise piano. «Ci ho pensato tutto il giorno. Se riusciamo a prendere i campanelli tutti insieme il gioco è fatto»
«Se lui ce li lascia prendere, vuoi dire» la corresse l’Uchiha per puro spirito di contraddizione. «Non credo gli ci vorrebbe molto per farci fuori tutti»
«Avanti, nessuno si aspetta che siamo più forti di lui!» sbuffò lei. «Naruto vuole solo che collaboriamo, ormai è palese! Se non fosse stato per il tuo errore grossolano, oggi ci avrebbe lasciato prendere i campanelli!»
«Cos… Il mio errore?!»
«Alt! Time out!» intervenne Kotaro mettendosi tra i due. «Non è il momento né il luogo, gli screzi lasciateli a domani!» Hitoshi lo trapassò con gli occhi. «E se vuoi prendertela anche con me, c’è domani pure per quello. Ora dobbiamo cercare di trovare la coordinazione per lavorare insieme, e abbiamo solo una notte per farlo. Direi che non c’è tempo da perdere»
Haru annuì dopo un breve istante. Bofonchiando e imprecando in tutte le lingue che non conosceva, Hitoshi ci mise un po’ di più, ma alla fine cedette anche lui. E mentre Kotaro annunciava il suo piano con un largo sorriso, lui pensò:
“Potrete avermi nel vostro gruppo… ma non sarò mai uno di voi”

L’alba del giorno dopo li trovò distrutti, stesi nel fango e impiastricciati dalla testa ai piedi. Tutti e tre respiravano affannosamente e guardavano il cielo di un bianco lattiginoso.
«A-Accidenti!» boccheggiò Kotaro. «Non riusciremo mai a prendere quegli stupidi campanelli se siamo così stanchi!»
«Dite che ci stende se gli chiediamo di posticipare la prova?» chiese Haru massaggiandosi un gomito dolorante.
«Sì» disse Hitoshi lapidario, e si rialzò faticosamente.
«Dove vai?» gli chiese Kotaro, completamente sfibrato.
«Ho fame» bofonchiò l’Uchiha, e il suo stomaco borbottò come a confermare le sue parole.
«Allora dovrete darvi una mossa»
Sconvolti, tutti si voltarono verso Naruto, comparso all’improvviso fresco come una rosa e con un perverso ghignetto sadico stampato in faccia.
«Adesso?» fece Haru con un filo di voce.
«No, fate pure con calma… Certo che è adesso! Su, in piedi branco di sfaticati!» esclamò il jonin tirando su a forza Kotaro. «E vi lascio a disposizione solo un attacco»
«Già che ci sei perché non ci leghi le mani dietro la schiena e una benda sugli occhi?» ringhiò Hitoshi tra i denti, mentre Chiharu si trascinava in piedi borbottando.
«Ma per che razza di sadico bastardo mi hai preso?» domandò Naruto profondamente offeso. «Su, forza. Muovetevi, che non ho tempo da perdere!»
I tre ragazzini si scambiarono uno sguardo, e capirono che stavano tutti pensando la stessa cosa: “almeno finiamola in fretta”.
Un cenno. E poi attaccarono con la formazione che avevano imbastito per tutta la notte. L’avevano modificata almeno ottocento volte, provata e riprovata, si erano insultati, avevano sfiorato la rissa, erano finiti nel fango fino ai capelli, e poi si erano rialzati e avevano ricominciato, sotto un cielo che cambiava di minuto in minuto, fino a schiarirsi. Gli sforzi di ore e ore.
In realtà era uno schema di attacco banale, per non dire prevedibile, pieno di falle e troppo scolastico. E loro erano lenti e stanchi, prede fin troppo facili. Ma Naruto lasciò che lo accerchiassero, e si scansò all’indietro quando Hitoshi cercò di colpirlo con una palla di fuoco piuttosto anemica; schivò il lentissimo calcio di Kotaro chinandosi in avanti, perse l’equilibrio per lo sgambetto debole di Chiharu e, prima di cadere a terra, si lasciò sfilare i campanelli dalla cintura.
Tre mani si erano strette insieme sull’obiettivo.
“Se non altro il piano prevedeva che l’azione finale fosse fatta insieme” rifletté Naruto sorridendo, mentre i ragazzini esultavano attorno a lui. “Una variante interessante”
In realtà in una vera missione la separazione dei ruoli e dei compiti era fondamentale; ma per ora andava bene così. Prima di trovare il loro posto all’interno del gruppo, avrebbero fatto bene a diventare un gruppo. E quello era un primo passo.
Chiharu, Kotaro e Hitoshi gioirono per pochi minuti, poi si lasciarono cadere a terra, esausti, e senza quasi accorgersene crollarono addormentati.
Naruto li fissò.
“Oh no” realizzò con orrore. “Ora devo anche portarli a casa?”
Ripensò alle visite della sera prima, quando, dopo aver visto i tre ragazzini allenarsi nel campo di addestramento, era andato dalle loro madri a informarle che non sarebbero tornati per la notte. Non solo aveva rischiato la vita, ma per scappare dalle amorevoli progenitrici aveva anche perso una preziosa ora in giro. E poi aveva dovuto vigilare sui mocciosi, che chiaramente avevano avuto la bella pensata del meeting notturno, ma non avevano considerato che non era esattamente una mossa saggia aggirarsi la notte quando ci si ritrova la forza di un bruco molto debilitato. E se alla fine aveva permesso loro di prendersi i campanelli tanto facilmente, lo aveva fatto solo perché gli avevano dimostrato di aver capito quale fosse la direzione.
Anche se… guardando Hitoshi steso a una certa distanza da Kotaro e Chiharu, con uno dei campanellini stretto in mano come una sua esclusiva proprietà, gli tornò in mente una preoccupazione che aveva da molto tempo: “riuscirai ad essere diverso da tuo padre?”

Quando Sakura Uchiha si vide arrivare a casa il figlio esausto e infangato dalla testa ai piedi, addormentato in braccio a un Naruto molto, molto desideroso di trovarsi altrove, le sue urla e i suoi insulti divennero leggenda nel villaggio della Foglia.








Nel prossimo capitolo...

All’improvviso, del tutto inaspettatamente, la mano di Chiharu scattò verso l’alto.
«Ora ci dice perché siamo in gruppo insieme?» chiese senza preamboli. «Abbiamo passato la prova, no?»
«Ah, già» bofonchiò Naruto grattandosi il mento. «Uhm… diciamo che ve lo dico se…»
«Se niente!» lo interruppe Haru strabiliando tutti. «Aveva detto che ce lo avrebbe spiegato dopo la prova! E la prova è stata superata, quindi ora ce lo dice!»
«Che caratterino» mormorò Naruto. «Uguale a tua madre, eh?»









* * *

Spazio autore

Anticipazione assolutamente inutile, perché nel prossimo capitolo succederanno più cose, e non sapevo quale prendere.
Quindi ho scelto la meno compromettente, diciamo.
Dovendo darvi un incentivo, vi direi: finalmente si svela l'identità dell'Hokage!
Che dire di questo capitolo? Boh.
A correggerlo ho storto il naso mille volte, ma d'altronde è anche normale, l'ho scritto più o meno un anno fa.
A conti fatti sospetto che il suo scopo sia far conoscere un po' i mocciosi...
ma non ci metteri la mano sul fuoco! XD

Ah, me lo avete chiesto e io rispondo!
Dal momento che la storia è già completa sul mio pc, gli aggiornamenti saranno ogni due giorni.
Quindi ce la caviamo con il finale in due mesi e mezzo, più o meno!

Ah! Ho notato che tra i commentatori ci sono anche persone che avevan già letto la fic!
Mi fa davvero piacere potervi finalmente conoscere, non sapete nemmeno quanto!
Grazie per averla letta la prima volta e grazie soprattutto per la seconda!

E ora subito al via l'angolo delle risposte ai commenti!
Confesso che non ne aspettavo così tanti per il primo capitolo! XD
Ma ringrazio tutte le persone che hanno lasciato un segno della loro presenza!

harryherm: e il primo posto va a... Silvia! Che mi ha fatto tardare la pubblicazione del primo capitolo! Dunque, ho deciso che lascerò perdere la tua momentanea infatuazione per Hitoshi. Passerà, tranquilla, e rivaluterai Kotaro. Chiharu ti piacerà sempre meno, ma va beh, è normale. A quanto pare piace solo a me. ò_ò Jin... Ohohoh, Jin... Lo rivedrai solo nel quarto capitolo, ma ho la vaga impressione che le tue attitudini pedofile si protrarranno nel tempo! Concludendo, nessuno dei mocciosi è finito senza pranzo dopotutto. A dire il vero, credo di non aver nemmeno contemplato l'ipotesi! XD
sammy1987: anche Naruto è cambiato a modo suo, tranquilla. Ma le basi sono le basi, non ci si può far niente! E d'altronde non ci piacerebbe se non fosse così, giusto? XD Per vedere i genitori sovrai avere solo un po' di pazienza. Ci saranno anche le "faccende da grandi", e loro dovranno intervenire per forza!
rina: ma sai che anche io mi sono un po' commossa rivedendo i mocciosi? XD E' tornato il vecchio affetto che provavo per loro, e anche l'irritazione ogni tanto! (per quanto io cerchi di tormentare Chiharu, quella riesce sempre a svicolare, mannaggia!) Divertiti a cercare le novità! Non saranno essenziali, ma se le trovi ti faccio un applauso! XD
queen of night: dimentica pure la ragazzina bionda, era un nome a caso in un momento a caso! XD Per il resto, grazie mille sei complimenti! Ho dato un'occhiata alla tua pagina personale e ho visto che sei un'ottima beta, quindi sentire queste parole da te mi rende particolarmente felice! Per il padre di Jin e l'Hokage, saprai se hai indovinato tra il terzo e il quarto capitolo! ^^ Per gli aggiornamenti, invece, come ho già scritto saranno ogni due giorni!
bambi88: e dire che di nomi nuovi ce ne sono solo cinque! XD Non dovrai faticare, perchè sono tutti quelli che vedrai, fidati. Senza contare che sono tutti abbastanza diversi tra loro (o almeno spero), e gli altri sono solo vaghi comprimari! ^^ Vedi? Come sono gentile io con i lettori! (XD)
Yume_Tsuki: ohh, il primo volto nuovo ma vecchio! Sono felice di sapere che all'epoca la fic ti era piaciuta, e soprattutto sono felicissima di vederti tra queste pagine! ^^ Spero di riuscire a emozionarti di nuovo! O almeno, io farò del mio meglio!
Beckill: un'altra sconosciuta vecchia lettrice! XD Sono sempre più convinta che pubblicare su efp sia stata una mossa geniale! XD Non ti preoccupare se non hai recensito Sinners, so che leggerlo dopo sessanta capitoli può essere traumatizzante! Ma grazie davvero per avermi lasciato un commento qui, mi ha fatto molto piacere! ^^ Le modifiche alla "vecchia storia", come vedrai, non saranno sostanziali. Ma cercherò di rendere il tutto un po' più omogeneo e di dare spazio a chi non lo ha avuto! Spero che gradirai!
Maryella: saprai chi sono l'Hokage e il padre di Jin nel giro di due capitoli, tranquilla! Per ora ti ringrazio per i complimenti, e prometto solennemente di impegnarmi e fare del mio meglio! Spero di non deludere le tue aspettative!
maninja87: l'Hokage tetro? Pff... Uahahah!! Quando saprai chi è e cosa fa per la gran parte del tempo, cambierai drasticamente idea! XD Però hai colto i dettagli che ho buttato qua e là, come l'accenno alle visite diradatesi! Mi ha fatto piacere che sia riuscita a incuriosirti, in effetti non speravo altro! XD Tra parentesi... sappi che ti passerà l'incubo Hiashi in questa fic! Credimi! XD
arwen5786: se non ti fosse piaciuto Hitoshi, ti avrei accusata di non essere te. XD Scherzi a parte, che ti piaccia Chiharu invece mi lascia perplessa! XD E' una piccola vipera, la ragazzina! E' sua madre più l'indolenza del padre! Per carità, io le voglio bene perchè è il mio piccolo tesorino dolce (?), però voi siete autorizzati ad odiarla! XD Solo una cosa mi lascerò sfuggire in questa sede: nessuno degli altri ragazzi è diventato insegnante. Hanno ben altro di cui occuparsi! (per alcuni di loro devo ancora scoprire cosa, ma tutto sommato sono fiduciosa! XD)
Elisir86: l'ultima cosa di cui puoi preoccuparti è la frequenza degli aggiornamenti! XD Ogni due giorni, puntuale come un orologio svizzero! Se non in anticipo! XD
yayachan: sarà rivisto il legame tra chi e chi? XD Sinceramente, non ricordo! Quindi dimmelo esplicitamente via messaggio primato (sai come *tono cospiratorio*) E... tu sai che parlare di sensualità in un bambino di sette anni può essere un reato? XD Ma ti perdono, perchè Jin è Jin! XD A quanto pare, solo io lo considero un bambino!
DarkMartyx_93: evvai, un'ignra lettrice! Hai risvegliato il mio spirito sadico! Avendo letto solo sprazzi di Sinners, ci saranno cose che non sai... e dunque potrò sorprenderti! Sono feliiiiiice! XD (e sono anche pazza, sì) Scherzi a parte, grazie per il commento! Mi ha fatto molto piacere! ^^ Spero che questa volta la tua pigrizia sarà vinta e riuscirai a seguire la storia senza salti!
Charlie_2702: eh, direi che già da questo capitolo Kotaro ha smesso di fare la figura dell'idiota! Anzi, confronto agli altri è un passo avanti! Hai ragione su Naruto, non è sesto Hokage a quanto pare. Ma perchè? E chi lo è, dunque? E soprattutto: lui ne sarà felice? (XD ovviamente no!) Tutte le cose che hai detto sulle faccende un po' in sospeso, ovvero i sei anni di visite diradate, i contatti allentati con tutti, la rabbia "perchè non è il momento buono" verranno chiarite man mano che la storia prosegue! Sono tutte volute, e tutte avranno una risposta. Per il resto grazie mille, sia per quanto riguarda i commenti sullo stile che per tutto quanto! Ho adorato il tuo commentone a Sinners, e mi farà molto piacere se commenterai anche questa fic! ^^
Mala_Mela: è stupefacente che il mio ex-dio conosca a memoria il primo capitolo di Il peggior bla bla bla e io, suo ex-profeta, non abbia mai imparato i suoi precetti! XD Tutto ciò ci insegna molto... Però è vero. Devo ringraziarti se sono approdata qui! ^^ E spero che anche qualcun altro ritenga di doverlo fare! E ascoltate tutti le parole di Clà, poichè lei SA! Se dice che questo è il suo capitolo preferito, allora è il capitolo migliore! XDD
_Kirjava_: attorno al 15 ottobre ricordami il tuo compleanno! XD Comunque, mi fa piacere sapere che vuoi rileggere la fic! Se hai tempo e voglia, sai dove trovarla! E se sei così annoiata da voler lasciare anche un commentino, mi farai ancora più piacere! XD (penso che se fossi una lettrice anche io odierei la pessima opinione che i tre mocciosi hanno di Naruto XD Ma essendo l'autrice, gongolo!)
lale16: anche Naruto dice che i tre marmocchi sono insopportabili! XD D'altronde quando ti dicono per dieci anni "oh quanto sei bravo!" finisci per montarti un po' la testa! Ah, Naruto... Beh, sarà davvero il peggior ninja di Konoha? O sono solo voci? E se sono voci, chi le ha messe in giro? Uhm, per quanto riguarda messenger, mi spiace dirti che di solito ci sono solo nel tardo pomeriggio o in tarda serata. Se non sei troppo stanca e se ci becchiamo, chiacchieriamo volentieri! ^^
Reina: tranquilla, la mia "sfida" era solo per il numero di figli degli Uchiha! Per tutto il resto non apro bocca, anche perchè tendo sempre ad essere troppo buona, e non potrei mai competere in una gara di malvagità! XD Naruto si farà valere. Dopotutto, è pur sempre il mio adorato Naruto. Per quanto riguarda Kushina, invece, metto le mani avanti e dico da subito che non ne parlo. Se Kishi dovesse svelare qualcosa nel mentre, potrei fare un'aggiunta, ma ora come ora non azzardo nulla! Ho dovuto farlo con Itachi, e ancora mi rode che sia una discrepanza così grossa! XD Quindi lascio perdere altri azzardi simili!
endlesstar: tu sei pericoloso! XD Farmi certe azzardate previsioni! XD Ho visualizzato il mio bel Jin con la tutina e l'occhio guercio, e mi si è bloccata la crescita! Per fortuna che a vent'anni si suppone sia già vicina alla fine, se no ti facevo causa! XD Comunque, a parte tutto, non sapevo che anche Gai si fosse diplomato a sette anni! Grazie per l'informazione!
Maobh: wow, quanto entusiasmo! Mi hai davvero fatta felice! ^^ Le tue supposizioni sull'Hokage potranno essere confermate o smentite già dal prossimo capitolo, nel frattempo ti faccio notare che l'ipotesi del ritiro di Tsunade non è affatto la peggiore... Oh, non sapevo che le atmosfere di questi capitoli fossero simili a quelle di Toriyama! Ho cercato di capire a cosa somigli questa fic, ma francamente non ci sono riuscita! Quindi lascio decidere a voi lettori! XD
Sky_Shindou: brava ragazza, non scordarti di Gaara...! ^_* Oh, tra l'altro la GaaSaku che mi hai chiesto sembra una bella sfida, quindi la accolgo con piacere! XD Per il resto... sai che sono rimasta affascinata dal tuo nick? Non so perchè, mi piace da matti! XD Semplicemente per il suono che ha!
Kairi84: la solita sadica, eheh... Vuoi goderti le reazioni degli altri, eh? Zut zut, perfida donna! Tanto sai che prima o poi sarai nella loro stessa barca...
dark_angel90: qualcuna delle persone che recensisce ha già letto la fic altrove, sì. Qualcun altro ha letto il prequel, e quindi sa alcune cose. Gli altri non san nulla invece, e mi auguro che scoprano tutto piano piano! XD Nel frattempo ti ringrazio per i complimenti e per aver lasciato un commento! Se non vuoi spoilerarti nulla, ti consiglio di stare ben lontana dalle recensioni, perchè certa gente non sa tenere la bocca chiusa! XD
kimi: io e te abbiamo parlato del capitolo abbondantemente su messenger, direi! Devo davvero aggiungere altro? Ma no! Mi risparmio tempo e fatica! XD


Aya
  
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