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Autore: I can    12/09/2013    0 recensioni
''L'odore pesante di alcol m'invase le narici. Scrutai la camera dei miei genitori e mi soffermai su un punto in particolare.
Mio padre era seduto di fronte a me con una bottiglia semivuota di whisky in mano. Lo guardai con le lacrime agli occhi, come poteva averlo fatto ancora, come poteva aver bevuto ancora dopo tutto quello che era successo?
-Papà.- lo richiamai con tono debole, non avevo più le forze di ripetergli sempre la stessa cosa.
L'uomo sollevò leggermente il capo, per poi tornare a fissare il pavimento.
-Papà.- questa volta le mie parole furono quasi un sussurro.
Le lacrime scorrevano veloci lungo il mio viso, mi aveva deluso ancora una volta.
-Cosa vuoi Allyson? Cosa cazzo vuoi?- il suo tono di voce era aumentato incredibilmente.
Lo guardai impaurita.
-Voglio la mamma, la voglio qui, vicino a me.- ammisi distrutta.''
Genere: Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti
Note: AU | Avvertimenti: Non-con
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ff 2

-Signorina dove credi di andare?-


La voce dura di mio padre mi richiamò in un istante. Un grosso uomo pelato mi si parò davanti, sospirai per l'ennesima volta.
-Jordan ti prego, pensi davvero che riuscirai a fermarmi?- chiesi scettica, mi voltai verso mio padre e successivamente verso la nostra (mia) guardia del corpo con un sorriso beffardo.
I due mi risposero con uno sguardo misto tra lo spaventato e il dispiaciuto.
-Se non mi lasciate andare, giuro che mi metto ad urlare.-
Quelle parole uscirono dalla mia bocca così velocemente che fummo gli unici a comprenderne il significato.
Sentii i due uomini sbuffare sonoramente.
-Vai pure, ma sappi che se uscirai da questa porta, non potrai più tornare indietro.- enunciò mio padre, era arrabbiato, lo potevo capire dal suo tono di voce.
Lo guardai con aria di sfida prima di annuire in silenzio. L'uomo brizzolato che avevo di fronte schioccò le dita ed in un momento i cancelli si aprirono.
Abbassai lo sguardo sul piccolo trolley blu notte che avevo di fianco e lo sollevai con forza da terra.
Mi voltai verso la cittadina di Holmes Chapel, era così bella ed io non avevo mai avuto la possibilità di visitarla.
-Papà, Jordan.- li salutai con un cenno di mano una volta giunta all'angolo della strada.
I due mi guardarono con aria di delusione, poi si girarono verso la grande villa alle loro spalle.
Feci lo stesso anch'io e mi ritrovai completamente immersa nelle strade londinesi. Gente che camminava, macchine che sfrecciavano in ogni corsia, pullman colmi di turisti ed infine gli immensi parchi rendevano il tutto un vero e proprio spettacolo.
Un sorriso compiaciuto si dipinse sul mio volto.
Ero finalmente libera.

Libera da tutti e da tutto.



*Flashback*



L'odore pesante di alcol m'invase le narici. Scrutai la camera dei miei genitori e mi soffermai su un punto in particolare.
Mio padre era seduto di fronte a me con una bottiglia semivuota di whisky in mano. Lo guardai con le lacrime agli occhi, come poteva averlo fatto ancora, come poteva aver bevuto ancora dopo tutto quello che era successo?
-Papà.- lo richiamai con tono debole, non avevo più le forze di ripetergli sempre la stessa cosa.
L'uomo sollevò leggermente il capo, per poi tornare a fissare il pavimento.
-Papà.- questa volta le mie parole furono quasi un sussurro.
Le lacrime scorrevano veloci lungo il mio viso, mi aveva deluso ancora una volta.
-Cosa vuoi Allyson? Cosa cazzo vuoi?- il suo tono di voce era aumentato incredibilmente.
Lo guardai impaurita.
-Voglio la mamma, la voglio qui, vicino a me.- ammisi distrutta.
Mia madre, Katy White, era venuta a mancare qualche mese prima ed io e mio padre eravamo rimasti soli. Soli nel vero senso della parola.
Nessuno più ci voleva, nessuno più ci parlava, nessuno più credeva in noi, nessuno.
-Tua madre è morta Ally, è morta!- questa volta si alzò di scatto dalla sedia e si avvicinò pericolosamente.
Indietreggiai spaventata, sapevo che quando era ubriaco non riusciva a controllare le sue azioni.
Mi raggiunse a passo svelto e mi tirò uno schiaffo.
Quello schiaffo mi fece male, ma non un male normale, un male qui, dritto al cuore.
Girai la faccia a causa della potenza del suo gesto.
-Ally io non..-
Non diedi retta al resto delle sue parole e corsi via. 
Volevo andarmene da quella casa, villa, prigione o cos'era.
Mi posai una mano sulla parte rossastra che si era formata sulla guancia e l'accarezzai delicatamente.
Lo aveva rifatto ancora.
Non era la prima volta che si ubriacava.
Non era la prima volta che mi urlava contro.

Non era la prima volta che mi picchiava.
Ogni sera era diventata straziante da quando la mamma era morta.
Da quando, quell'undici settembre, ci aveva abbandonati sanguinante in un letto d'ospedale.




Holaaaaa!
Allora inizio dicendo che questa è la mia prima ff, quindi penso che devo ancora migliorare il modo di scrivere.
E' un inizio un po' strano, lo so, però spero lo stesso che vi sia piaciuto.
Beh..che dire? Ci si vede al prossimo capitolo!
Mi raccomando recensiteee!








   
 
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