20 Marzo
Una data da
ricordare
(Scritta da Titty90 e Herm90
e dedicata ad Armony e Gaia per il loro compleanno!
Vi vogliamo bene! Si capisce chi scrive perché abbiamo messo prima della parte
scritta i nostri nomi ^^)
Titty
Taylor chiuse l’armadietto, dopo aver riposto
accuratamente i libri di Chimica. Ora in mano aveva quelli di
Italiano. Non fece in tempo a voltarsi, che una mano le afferrò il
braccio.
-Ehi, brunetta.-
Taylor finalmente si voltò e squadrò da capo a piedi il
ragazzo che aveva di fronte. Il cuore perse un battito.
Si era ricordato?
-Ciao, Chad.- lo salutò ricambiando il sorriso, -C’era
bisogno di prendermi per un braccio?-
Chad le lasciò il braccio immediatamente, senza però smettere di sorridere, -No… è che mi diverto.-
-Strano modo di divertirsi.- commentò Taylor cominciando a
camminare per il lungo corridoio bianco della East
High School.
Chad le tenne dietro, sorreggendo con una mano sul fianco
l’inseparabile pallone da basket.
-Ho bisogno di un favore.-
Il cuore di Taylor questa volta si ruppe. No, non si era
ricordato, -Che novità.- alzò gli occhi al cielo cercando di
essere sarcastica, -Che ti serve?-
-Domani abbiamo il compito di chimica, ricordi?-
-Sì e allora?-
-Ecco… mi servirebbero ripetizioni.-
Taylor si bloccò all’entrata dell’aula di
Italiano.
-Sei pazzo?- gli domandò scioccata, -Non voglio ripetere
l’esperienza.- scosse vigorosamente la testa entrando in classe.
Ci avevano provato un mese prima.
Taylor aveva passato l’intero pomeriggio a spiegargli una semplice formula
chimica, ma lui niente. Non gli entrava in testa. E
per di più non riusciva a stare concentrato per più di tre secondi. Alla fine
del pomeriggio era stravolta.
-Eddai!- cercò di convincerla Chad
sedendosi nel banco accanto al suo, -Ti prego. Ti scongiuro.-
-Chad, io…- come
resistere al quel broncio? sospirò sapendo già che
sarebbe stato un lungo pomeriggio, -Ok. Va bene.- acconsentì
cercando di non far trasparire quel pizzico di felicità che la possedeva in
quel momento. Almeno avrebbe passato quella giornata con il ragazzo che le
piaceva.
Dall’altra parte dell’aula la scena si stava ripetendo.
Sharpay sbuffò alzando gli occhi al cielo.
Non solo lui si
era dimenticato, ci mancava soltanto che lui
la assillasse per passare il pomeriggio a provare lo spettacolo di Primavera.
-Troy! Lasciami in pace!- lo pregò
Sharpay.
-Lo sai che ho bisogno di provare la canzone. La Darbus mi
strozza se non la faccio bene.- Troy si sporse dal
banco davanti a quello della ragazza bionda, -Ti prego. Farò tutto ciò che
vuoi. Sarò il tuo schiavo.- promise unendo le mani a
preghiera.
-Tutto?- Sharpay sorrise furba.
-Tutto.- ripeté Troy.
Sharpay alzò le sopraciglia, -Ci sto.
Dove e quando?- domandò nello stesso momento in cui Taylor faceva la stessa
domanda a Chad.
-Stasera alle otto in palestra.- dissero insieme Troy e
Chad.
Sharpay e Taylor annuirono in contemporanea.
Alla fine della lezione Troy e Chad salutarono e
schizzarono fuori dall’aula. Si nascosero in un’aula e
non appena videro passare una ragazza mora e un ragazzo biondo li presero per le mani e li trascinarono dentro alla classe
vuota.
-Ma perché dovete essere tanto
imprevedibili?- domandò Gabriella appoggiandosi ad un banco e ansimando per lo
spavento, -Sembrate scemi quando fate così.- li accusò.
Ryan rise insieme ai due ragazzi, -La solita esagerata.-
la prese in giro passandole un braccio attorno alle spalle, -Tutto fatto,
ragazzi?-
Troy annuì, -Sì. Stasera alle otto in palestra.-
-Ok. Io sono riuscita a contattare tutti, quindi non dovrebbero esserci problemi.- valutò Gabriella
raccogliendosi i capelli neri in una coda.
-Dovevi vederle.- disse Chad, -Taylor pensava mi fossi
veramente dimenticato del suo compleanno.-
-Lo stesso vale per Sharpay.- replicò
Troy.
-Ragazzi… nessuno di noi gli ha fatto
gli auguri.- li ricordò Ryan, -E’ un’occasione perfetta. Quando mai ci ricapita
di trovare due ragazze così diverse che compiono gli anni lo stesso giorno?-
-Mai. Questa è la risposta.- rispose Gabriella, -Dai,
filiamo prima che qualcuno ci veda.-
Uscirono cautamente dall’aula, per
poi disperdersi nel corridoio.
Herm
Alle quattro in punto Taylor e Sharpay erano davanti alla
scuola.
-Ehi, Tay… ciao. Che ci fai qui?-
domandò Sharpay vedendo l’amica davanti alla scuola: strano che si trovassero
lì entrambe, nonostante a quell’ora la scuola fosse ovviamente chiusa.
-Devo incontrare Chad.- spiegò la
mora con un’espressione triste che a Sharpay non sfuggì.
-Ehi, va bene che Chad è insopportabile, a volte, ma non
giustifica questa faccia da funerale!- scherzò, pur se
con poca allegria.
-Lo so.- sorrise Taylor –Non è questo,
anzi se devo essere sincera mi fa piacere vederlo.- ammise arrossendo.
-Ma và? Non mi avevi detto che ti piaceva!- esclamò Sharpay guardandola con tanto
d’occhi, talmente stupita che per un istante il dolore passò in secondo piano
–E allora, se sei qui per vederlo, perché non sei al settimo cielo?-
Taylor scosse le spalle –Perché sono
qui per dargli ripetizioni. E oggi… insomma, è il mio
compleanno. E nessuno se n’è ricordato. Comunque, tu che ci fai qui?-
Sharpay sbarrò gli occhi –Io sono qui per aiutare Troy con
le prove ma… oggi è anche il mio compleanno!-
-Seriamente?- domandò stupita Taylor –Non ne avevo idea! Mi dispiace, lo so che ti piace Troy…- si interruppe e sorrise triste –Siamo nella stessa
situazione.- notò.
Sharpay fece un sorriso: uno dei suoi sorrisi maliziosi e decisamente preoccupanti, che facevano capire che aveva
qualcosa in mente –E due ragazze come noi, carine, simpatiche ed intelligenti,
dovrebbero passare il capodanno a faticare? Io non credo.-
-Beh…- si accigliò Taylor –In realtà si, visto che io l’ho promesso a Chad e tu l’hai promesso a Troy.-
-E cosa ce ne importa?- trillò
Sharpay –Oggi è il nostro compleanno: dobbiamo divertirci! Senza quegli ingrati che non si sono ricordati di noi!-
Taylor sorrise: le premesse non le dispiacevano –Cos’hai in mente?- si informò.
-Beh, lì c’è il locale di un mio amico. Direi di partire
da lì.- propose Sharpay indicando un locale che si
affacciava dalla parte opposta della strada.
Taylor annuì con entusiasmo e attraversarono la strada.
Era un bel posto, durante il giorno era chiuso quindi Taylor non l’aveva mai
visto, ma Sharpay sembrava andarci spesso perché salutò il muscolosissimo
buttafuori e si incamminò sicura verso il bancone,
seguita dall’amica.
-Ciao, stella!- la salutò immediatamente il ragazzo al
banco: circa vent’anni, lunghi rasta castani e occhi chiari, da quello che si
poteva vedere al buio molto carino –Come và?-
-Male, Alex. Abbiamo bisogno di tirarci su. Lei è Taylor.
Taylor, Alex, il proprietario.-
I due si strinsero la mano e in breve un secondo ragazzo, coi capelli e gli occhi scuri, si sedette accanto a loro.
Sharpay conosceva anche lui e presentò Taylor: si chiamava Mark e chiamava Sharpay “dolcezza”. Non era difficile capire che
era interessato.
-E come mai due ragazze così carine hanno
bisogno di tirarsi su?- domandò Alex.
-Beh, è il nostro compleanno. E
nessuno se n’è ricordato.- ammise Sharpay.
-Cosa?- domandò sbalordito Alex –Beh,
non sarete certo voi a rimetterci… tra un’ora stacco. E poi, io e Mark
vi portiamo a festeggiare come si deve.- propose
sorridendo a Taylor –Vi và?-
-Certo!- rispose Sharpay allegramente: certo, avrebbe
preferito la compagnia di Troy… ma per una sera poteva
accontentarsi!
Intanto nella palestra della scuola, la preoccupazione
iniziava a crescere: dov’erano le due festeggiate? Ormai era passata un’ora e
non si vedevano!
-Ora basta, io e Troy andiamo a
cercarle.- annunciò Chad a Gabriella e Ryan –Voi restate qui, in caso
arrivino…-
Così uscirono e iniziarono a chiedersi dove andare a
cercarle. Dopo dieci minuti ancora non erano arrivati a nessuna
idea, ma la loro preoccupazione cresceva ogni secondo di più.
-Non sarà successo qualcosa?- domandò Troy –Dovremmo…
chiamare la polizia?-
-Ma no… magari si sono dimenticate…- disse
Chad, ma anche la sua voce era piuttosto agitata.
All’improvviso, Troy afferrò il braccio dell’amico,
allarmato –Guarda.-
Chad si voltò, e gli mancò il fiato: dall’altra parte
della strada c’erano Taylor e Sharpay, con due ragazzi. Erano usciti da un
locale e ridevano.
Vide uno dei due ragazzi, un tizio con i rasta, passare un
braccio attorno alle spalle di Taylor, e non ci vide più: attraversò la strada
senza curarsi delle auto, che suonarono impazzite mentre
Troy seguiva l’amico. Il caos fece voltare il gruppetto dall’altra parte, e le
due ragazze riconobbero immediatamente i loro amici.
-Oh…- esalò Sharpay preoccupata, notando che Alex aveva
abbracciato Taylor: la situazione iniziava ad essere poco piacevole.
-Chad, cosa…- cercò di domandare Taylor,
ma Chad si avvicinò nero di rabbia e spintonò Alex –Chi diavolo è questo
idiota?-
-Ma che… chi ti credi di essere?-
esclamò sbalordita Taylor controllando che Alex non reagisse.
In quel momento, Mark ebbe la malaugurata idea di prendere
Sharpay per mano: Troy non era un tipo violento, ma non ci vide più e lo
spintonò –Stalle lontano!-
-Ma che vuoi, razza di cretino?- sbottò Mark, tirando un pungo a Troy. Chad intervenne, Alex si gettò a difendere
l’amico, e la rissa iniziò senza che le grida delle ragazze avessero il minimo
effetto. Intervenne il buttafuori, che finalmente riuscì a separare i quattro
ragazzi.
-Siete matti, che cosa vi è preso?- gridò Taylor
sconvolta, controllando che Alex stesse bene. Appurato ciò, si avvicinò a Chad,
che invece aveva un labbro sanguinante, e fece per medicarlo, ma lui scosse la
testa e attraversò la strada senza una parola, con aria arrabbiata.
La rabbia assalì Taylor, che lo seguì scusandosi con Alex.
-Danforth! Razza di cretino, fermati immediatamente!-
ordinò raggiungendolo –Come osi arrivare e dare
dell’idiota a un ragazzo, senza nemmeno conoscerlo? E poi andartene anche
arrabbiato, come se fosse colpa mia!-
-E non lo è?- sbraitò Chad a sua volta –Perché credi che
l’abbia fatto?-
-Non certo per me, visto che non te ne frega niente!
Nemmeno ti sei ricordato che oggi è…- le parole le morirono
in gola e abbassò la testa per nascondere le lacrime. Chad si
immobilizzò, e quando parlò la sua voce era dolce –Lo so che è il tuo
compleanno, scema.- disse.
Taylor lo guardò stupita –Lo sai?-
Chad sorrise: si avvicinò, le passò le braccia attorno
alla vita e la attirò a sé –Ma certo che lo so.-
disse, e la baciò. Quando si separarono, Taylor lo abbracciò e lui ricambiò,
stringendola a sua volta –Ora ti và di recuperare quei
due ed entrare? Perché ci sono una cinquantina di invitati
che aspettano.-
Tornarono, e trovarono Sharpay e Troy da soli: Alex e Mark
avevano evidentemente capito che non era aria e se n’erano andati. Troy era a un lato della vetrina del locale, e guardava la scuola con
le braccia incrociate al petto. Sharpay, all’altro lato della vetrina, lo
sguardo nel vuoto. Entrambi avevano l’aria irata.
Titty
-Beh? Non hai niente da dire?- domandò
Troy senza guardarla.
-Dovrei scusarmi?- chiese in
risposta Sharpay, -Perché se pensi che io mi debba scusare allora sei
completamente fuori strada!-
-Di certo non sono io che mi devo scusare!- ribatté Troy.
Sharpay sentì l’ira gonfiarsi sempre di più. Finalmente si
voltò verso di lui, che invece continuò a darle le spalle.
-Senti un po’, razza di idiota!
Io non ho niente di cui scusarmi, hai capito? Niente!-
lo prese un braccio e lo fece voltare verso di sé, -E guardarmi quando ti
parlo! Non le sopporto le persone che non mi guardano negli oc- si bloccò
notando che c’era qualcosa che non andava, -Bolton… ma cosa…?-
Troy stava sorridendo, ma nello stesso tempo aveva gli
occhi lucidi di rabbia.
-Sei una stupida, Sharpay.- allungò
un braccio e le indicò la scuola, -La vedi la palestra? Lì c’è una festa per te
e per Taylor! Nessuno si è dimenticato del vostro compleanno, nemmeno io!- la
guardò intensamente, -Scusa se non volevamo rovinarvi la sorpresa. Scusa se mi piaci così tanto da organizzare una cosa del genere da una
settimana!-
Sharpay lo guardò stupefatta. Si portò dietro all’orecchio
una ciocca bionda, nervosa.
Chad e Taylor li fissavano impotenti. Si guardarono e prendendosi per mano fecero alcuni passi indietro. Era il
caso di lasciarli soli.
Ci fu qualche attimo di silenzio. Sharpay non osava
guardarlo in faccia.
-Ora sei tu che non mi guardi
negli occhi.- valutò Troy.
Sharpay alzò finalmente il viso. Stava piangendo.
-Sono più stupida di te, Bolton.- sorrise amaramente,
-Perché io mi sono innamorata di te.-
Troy sorrise, le si avvicinò e
prendendole il viso con entrambe le mani si chinò sulle sue labbra fino a
baciarla. Il bacio durò un po’, infatti quando si
separarono dovettero stare qualche secondo in silenzio per recuperare il fiato
perso.
-Rientriamo, ti va? C’è una festa che ti aspetta.- le
sorrise lui.
Sharpay annuì e gli permise di cingerle le spalle con un
braccio. Rientrarono in palestra e tutti gridarono entusiasti, cominciando poi a intonare una canzoncina di tanti auguri.
-Ok… questo però potevate evitarlo!- esclamò Sharpay
scandalizzata, -Mi riferisco alla canzone!-
Troy rise e la condusse verso il loro gruppo.
-Allora? Risolto?- domandò Gabriella sorridendo maliziosa.
-Sì.- Sharpay guardò Taylor, -Un compleanno così non te lo
aspettavi nemmeno te, eh?-
Taylor rise, -No, lo ammetto. Ma
forse preferivo passare il pomeriggio con Alex e Mark…-
Chad la guardò scandalizzato, -COSA?-
-Sto scherzando.-
Tutti scoppiarono a ridere, mentre il coro finiva cantando
Buon compleanno Taylor e Sharpay!
The End
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Eccoci alla fine!
Sinceramente il finale non è il massimo NdTitty
Niente di quello che
scrivi è perfetto NdHerm che ride
Ma sister! NdTitty indignata
Dai, scherzo! Ti voglio bene! NdHerm
che l’abbraccia.
Anche io! NdTitty che ricambia l’abbraccio
AUGURI ARMONY E GAIA!
By Titty90 e Herm90