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Autore: omega_talassa    16/09/2013    1 recensioni
Dopo la simulazione Marlene non è più la stessa ragazza spensierata, tanto da far chiedere a Tris il motivo. In questa fan fiction ho cercato di dare una spiegazione, buona lettura :)
-Omega
Genere: Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Marlene
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Mi ero risvegliata in quello che doveva essere un quartiere Abnegante, ma c’era qualcosa che non andava. Le case erano grigie e tutte uguali, come sempre, ma tutto intorno a me c’era un gran confusione.
Come ero arrivata in un quartiere Abnegante? E come mai avevo un fucile in mano?
Davanti a me c’era un corpo, no, erano due, uno era più grande ma era magro e anche al buio si capiva che era una donna. Il secondo era molto, molto più piccolo, il corpo di un bambino, di un anno, forse meno. Mamma e figlio.
Mi avvicinai per controllare se respiravano ancora o no, ma mi pentii subito: entrambi avevano una pallottola nella fronte.
Lanciai uno sguardo al mio fucile e collegai le due cose: ero stata io! Io avevo privato la vita a due persone, una famiglia, un bambino!
Immediatamente lanciai il fucile dall’altra parte della strada e corsi via, il più lontano possibile.
Quello che avevo fatto non era da Intrepida, non fuggire, ma uccidere senza motivo, perché dubito fortemente che una madre, tra l’altro Abnegante, attaccasse un’Intrepida armata, mentre teneva in braccio il figlio.
Mentre correvo cercai di riportare nella mia mente qualcosa, un qualche motivo valido per il quale mi trovavo nel quartiere Abnegante, ma niente, solo il buio totale.
Qualcuno mi prese per un braccio, ma conoscevo troppo bene quel tocco per avere paura: era Uriah.
Anche lui aveva fatto qualcosa di orribile come la mia?
Incrociammo lo sguardo e subito mi misi a piangere, avevo paura che tramite i miei capisse quello che avevo appena fatto.
Ma lui non disse niente, forse anche lui si era risvegliato in quella tragedia e aveva tanta paura quanta ne avevo io.
Subito dopo mi guardai intorno: era pieno di cadaveri vestiti di grigio, cosa avevamo fatto?
“Era una simulazione, gli Eruditi ci hanno manipolato per sterminare gli Abneganti.”
Io continuavo a piangere a dirotto, cercavo anche di abbassare lo sguardo, ma lui mi costringeva sempre a guardarlo.
“Marlene, ascoltami, noi non eravamo coscienti di quello che succedeva, eravamo controllati. Hai capito? Noi non abbiamo fatto tutto questo perché lo volevamo, lo abbiamo fatto perché i nostri Capifazione ci hanno traditi per coalizzarsi con gli Eruditi. Eravamo delle pedine nelle loro mani.”
Parlava con troppa convinzione, forse si era risvegliato prima dalla simulazione e aveva visto quello che gli altri facevano.
Ma sentivo che mi stava tenendo nascosto qualcosa.
“Andiamo a cercare Lynn, Zeke e Shauna, ok?”
Non riuscivo ancora a parlare, così mi limitai ad annuire.
Trovammo Lynn svenuta a pochi isolati lontano dal nostro, Shauna aveva in mano una pistola, ma la teneva lontana, come se avesse paura di usarla di nuovo.
Di Zeke non c’era traccia.
Mentre continuavamo a cercarlo, Lynn mise il suo braccio destro sulla mia spalla e mi guardava; dovevo essere ancora scandalizzata.
“Cosa è successo?” mi chiese con voce dolce.
Mi misi di nuovo a piangere e sussurrai “L’ho persa”
Lynn aggrottò la fronte e con voce preoccupata chiese :”Cosa?”. Alzai lo sguardo per guardarla negli occhi.
“Me stessa”
  
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