Ammetto che da Larry Shipper è stato “strano”
immedesimarmi in un contesto un tantino estraneo dal mio solito filone. Ci ho
provato. E ne ho fatto trasposizione in una realtà verosimile.
Kisskiss
Effy
-Amore svegliati-sussurro all’orecchio del mio fidanzato che
ha ancora i begli occhi chiusi e il corpo coperto dal lenzuolo bianco in questo
letto matrimoniale. Gli scopro le spalle nude baciandole più volte. Porto
indietro con la mano i miei capelli lunghi e scuri ancora spettinati e
sbadiglio. Dò una breve occhiata alla sveglia. Sono le 8:00. Decido di
allungare prima una gamba poi l’altra oltre il materasso e mettere entrambi i
piedi giù dal letto. Mi risistemo la camicia da notte di seta viola fin su le
ginocchia. Sbadiglio ancora. Mi dirigo a passo lento al balcone con l’unico
intento di aprire le tapparelle per lasciar filtrare tutta la luce del sole in
questa mattina inglese di marzo.
-El -La voce infastidita di Louis mi
spinge a voltarmi a guardarlo-Ho ancora sonno-
-Finalmente ti sei svegliato!-mi
avvicino a lui, che nel dormiveglia si è portato le lenzuola oltre la testa. Sorrido
al suo gesto così ingenuo.
-Ho sonno -bofonchia. Mi siedo in un angolino del letto
accanto a lui.
-E’ tardi dormiglione!-mi appoggio al
suo braccio delicatamente.
Louis si scopre del tutto spalancando con forza gli occhi-Sei
odiosa quando fai così-li richiude-E cattiva-una smorfia si disegna sul suo
viso contornato da una barba leggera e bionda.
-Non sono cattiva-preciso-Voglio solo che il mio ragazzo non
sia per l’ennesima volta in ritardo per le prove del suo concerto-
-Oddio, le prove!-sbuffa mettendosi a
sedere, togliendosi via il lenzuolo e mostrandosi in tutta la sua nudità senza
preoccuparsi della mia presenza, suscitando in me un inevitabile sorrisino
malizioso.
-Dovrei smetterla di addormentarmi nudo-ironizza-Credo di
farti uno strano effetto-
-Già-appoggio le mie labbra sulle sue-Buongiorno uomo
sensuale-
-Buongiorno donna che ha ingoiato il Big Ben-con la sua mano
mi porta i capelli dietro le orecchie-Dormito bene?-
Annuisco con il capo-Tu?-
-Ho dormito troppo poco ma posso accontentarmi-risponde con
aria di sufficienza prima di tirarmi a sé facendomi appoggiare il capo contro
il suo petto-Facciamo la doccia insieme?-
-Mh-gli bacio il mento ispido-Hai
messo su un po’ di pancetta-gli tocco gli addominali non scolpiti pizzicandogli
la pelle del suo bassoventre.
-Non ti piaccio più?-solletica il mio
fianco senza prendere troppo sul serio le mie parole.
-Oh no-scuoto il capo-Ce ne vuole per non farmi più piacere
te-mi libero dalla sua stretta alzandomi.
-Lo so-mi segue-Sono il ragazzo più desiderato sul pianeta
terra-stira i muscoli del collo.
-No, ti sbagli quello è Harry-specifico sorridente prima che
un’ombra cali sul mio umore dopo la mia stessa affermazione. Non ricevo
risposta, ma forse è giusto così. Apro la porta del bagno e la richiudo non
appena vi entra anche Louis.
Lascio scorrere l’acqua della doccia controllandone con la
mano la temperatura.
-Togliti questa tenda da funerale El!-Louis mi cinge di spalle
prepotentemente abbassandomi le bretelle sottili della camicia da notte, baciandomi
il collo.
-Calmati Louis-provo a tener a bada il suo desiderio invano. In
men che non si dica mi ritrovo completamente svestita stretta al suo corpo
caldo e conosciuto ed avverto la sua erezione premere sul mio fondoschiena-Qui
c’è qualcuno che non sa controllarsi-alzo gli occhi al cielo mordendomi un
labbro. Louis mi guida ancora avvinghiata a lui all’interno della doccia-Non è
colpa mia se sei bellissima-mi fa appoggiare con la schiena contro le
mattonelle fredde e mi bacia tenendo entrambe le mani strette ai miei fianchi.
-Louis smettila o farai tardi!-gli
stringo il mento con due dita.
-Non m’importa-sussurra-Per tutto il resto c’è sempre tempo-Mi
solleva una gamba tenendomela ferma all’altezza del ginocchio. Mentre l’acqua
calda e fumante scroscia sui nostri corpi nudi mi penetra prima che possa
replicare altro. Sotto le sue spinte precise e assestate mi lascio andare a
gemiti e respiri affannati , accarezzando il corpo gocciolante
e fremente del mio uomo.
-Ti piace El?-entra ancora una volta dentro di me-Ti piace?-insiste.
Sposto la testa e i capelli bagnati oltre il suo collo. Deglutisco.
Chiudo gli occhi tenendomi aggrappata alle spalle di Louis fissando un punto
indefinito oltre la doccia.
Una serie di immagini affiorano alla mia mente. Immagini
assurde, immagini lontane che somigliano più ad incubi, incubi del passato, di un
passato che non riesco ad archiviare del tutto.
-El c’è qualcosa che non va?-il tono di Louis torna a farsi serio e premuroso. Smette
di fingersi il prepotente maniaco del sesso di qualche istante fa rimettendosi nei
panni del sensibile, di quello che si è accorto che c’è qualcosa che non va, in
me.
-Nulla tesoro-provo a mentirgli-Sono solo un po’ stanca-gli
accarezzo la fronte e gliela bacio.
Istintivamente provo ad uscire dalla doccia ma Louis mi
trattiene per un polso-Non è vero-mi punta i suoi occhi azzurri addosso-Dimmi
cosa c’è che non va-richiude l’acqua corrente ed entrambi mettiamo piede sul
pavimento. Ci avvolgiamo in due asciugamani bianchi e ritorniamo silenziosi sul
letto ancora sfatto.
-Allora?-torna a fissarmi ancora
tremante e bagnato.
-Ti ho detto che non c’è nulla che non va-replico
dolcemente-Non preoccuparti-mi stringo al suo bicipite appoggiando la testa
sulla sua spalla. Lascia un bacio tra i miei capelli bagnati
-Sai che sono qui per te-
Annuisco.
-E sai che qualunque cosa ti passi per la testa hai il dovere
di dirmela-
Annuisco ancora.
-E sai che preferisco vederti sorridere-
Alzo lo sguardo per incrociare il suo. Sorrido.
-Devi essere di un altro pianeta Louis Tomlinson-
-Non io, Eleanor-appoggia ancora le sue labbra sulle mie-Sei
tu quella speciale tra noi due-
-Ti spiace se finisco di prepararmi in bagno?-domando
rimettendomi in piedi provando a mostrargli un minimo di gratitudine per avermi
ascoltata quanto basta per tirarmi su di morale.
-Ti aspetto qui-fa scivolare sul pavimento
l’asciugamano-Intanto comincio a vestirmi-
Anche io scelgo i miei vestiti dal grande armadio: intimo nero
e un abitino grigio, scampanato e semplice. Sospiro richiudendomi alle spalle
la porta del bagno in camera. Mi appoggio contro essa e i miei occhi iniziano
ad allagarsi di lacrime. Deglutisco trascinandomi fino al phon affisso al muro
che accendo sperando che il suo rumore possa soffocare il mio pianto.
Louis…ci sono cose che non potrei mai dirti.
Louis…ci sono argomenti che forse è meglio non affrontare mai.
Louis…ci sarebbero così tante cose che dovrei chiederti che a
volte provo paura al solo pensiero di cominciare a porti una domanda la cui
risposta potrebbe essere così ovvia da farmi impazzire del tutto.
Louis…perdona i miei silenzi e i miei sorrisi forzati quando
dentro di me aumenta l’angoscia sui “misteri” della tua vita.
Una vita di cui anche a me mancano i passaggi fondamentali e
che tu tieni così nascosta da farmi, a volte, seriamente paura.
Louis, sei realmente stato con Harry?
Louis, lo ami ancora?
Louis, cosa fate insieme quando io non ci sono?
Louis, ti comporti con lui esattamente come fai con me?
Louis, chi sei?
Louis, cosa vuoi davvero?
Louis, ci sono cose talmente evidenti che non si possono
celare con qualche battuta o qualche semplice dichiarazione.
Louis, hai la minima idea di come mi senta io quando mi viene
detto che la nostra relazione è finta, costruita a tavolino? Che io sono solo
il tuo ostacolo maggiore dal dichiarare amore eterno a Harry? Che io e te non
siamo altro che due persone belle, insieme per mettere a tacere le tue verità
scomode?
Louis…loro lo sanno di quante volte io e te ci sussurriamo
parole dolci? O di quanti momenti felici trascorriamo insieme? O di quante
volte facciamo l’amore?
Louis…sei sincero quando sei con me e fai tutto ciò?
Louis, mi sento una vigliacca, una matta a farmi queste
domande da sola ma purtroppo non posso farne a meno. Soprattutto adesso. Tu non
sai un’altra cosa Louis. Stavolta sono io a portarmi il mistero più grande tra
noi nel cuore. E non credo, per ora, di poter riuscire a parlarne apertamente con
te. E forse svierò le tue perplessità e le tue domande con la stessa riluttanza
con la quale fai tu con me in quelle rare occasioni in cui provo a leggere la
tua anima.
Sono incinta di te Louis. Dentro di me è appena nato qualcosa
che abbiamo costruito insieme in uno dei momenti magnifici che abbiamo vissuto
insieme. E ho paura…paura perché a volte mi sembra di essere così distante
dalla persona che amo e che dice di amarmi, mi sembra di conoscerla così poco
che mi porta a pensare che il bambino che avrò in grembo potrebbe essere figlio
di uno sconosciuto e non del mio fidanzato.
Cosa c’è dietro i tuoi occhi azzurri Louis? Questi stessi occhi
che sto incrociando anche adesso. Sei vestito di tutto punto, sei sorridente,
sei sensuale e immensamente dolce mentre mi attiri a te sfiorando le dita della
mia mano.
-Ti amo-mi dici. E non so più nemmeno se questo ti amo è
rivolto a me o, una piccola parte di te lo sta urlando a Harry
, nella stanza accanto alla nostra, ignaro protagonista della nostra
storia.