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Autore: Malkut56    18/09/2013    5 recensioni
La storia si svolge dopo il Carnevale Mondiale dei Duelli ma prima dell'invasione Bariana, ad Heartland City è arrivato un ragazzo con un passato misterioso e braccato da un'organizzazione che vuole qualcosa da lui. Il protagonista incontrerà Yuma che, ovviamente, si offrirà di aiutarlo.
Questa è la mia prima fic in assoluto, per cui siate clementi >_
Genere: Avventura, Comico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Quando la sveglia suonò erano le 7.30, la figura che dormiva sull'amaca si rigirò nel sonno ma non accennò a svegliarsi. Erano le 7.40 quando il ragazzino si decise ad aprire gli occhi.
Ancora assonnato diede un'occhiata distratta alla sveglia e spalancò gli occhi.
-Waaaaah! Sono in ritardo!-
 
Si sbilanciò e cadde dall'amaca. Massaggiandosi la testa si alzò e prese dei vestiti appoggiati su una sedia.
Mentre si vestiva frettolosamente, una figura evanescente uscì dal ciondolo che portava il ragazzo e parlò: -Yuma, sei di nuovo in ritardo... forse dovresti regolare la sveglia qualche minuto prima.-
 
-Non ho bisogno dei tuoi consigli, Astral!- ribattè Yuma con tono irritato, alle prese con una maglia che non ne voleva sapere di entrare.
 
Quando ebbe finito di vestirsi scese di sotto, oltrepassò la cucina correndo e salutò sua sorella Kari e sua nonna, uscendo senza neanche fermarsi a fare colazione.
Corse a perdifiato per le vie della città, schivando persone, robot pulitori e bruciando i semafori rossi, rischiando di finire investito più volte.
 
Mentre Yuma correva, una figura incappucciata sbucò da un vicoletto e ci finì inevitabilmente addosso, facendo cadere entrambi. Ancora dolorante, il ragazzino si alzò e diede uno sguardo al tipo che aveva appena travolto. Il cappuccio della felpa era caduto e rivelava un ragazzo di 17 anni circa, con i capelli neri, ricci e degli occhiali da vista anch'essi neri davanti a degli occhi castani, che raccoglieva delle carte per terra.
 
-Scusami tanto, non ti avevo visto!- si scusò Yuma, aiutando il ragazzo a raccoglierle.
 
-No tranquillo, non fa niente.- rispose il ragazzo, continuando a raccattare le carte senza alzare lo sguardo da terra.
 
-Sei un duellante?- chiese Yuma.
 
Il ragazzo annuì, mentre rimetteva le carte nella custodia e guardandosi intorno sospettoso.
 
-Cosa c'è?- chiese il ragazzino con la cresta violetta.
 
-Niente, niente.- rispose lo sconosciuto continuando a guardarsi intorno.
 
Ad un tratto sembrò individuare qualcosa e disse: -Scusami tanto, ma devo proprio scappare.-
Senza dire altro si rimise il cappuccio e rientrò nel vicoletto, lasciando Yuma perplesso, che lo guardava sparire dietro un'angolo.
 
-Che tipo strano...- disse, mentre Astral, che aveva assistito a tutta la scena, uscì dalla Chiave dell'Imperatore.
 
-Yuma, non starai dimenticando qualcosa?- disse Astral, con un'espressione di chi ha a che fare con un bambino.
 
-Aaaaaah! La scuola! Me ne ero completamente dimenticato!- urlò il ragazzino, continuando la sua spericolata corsa verso la scuola.
 
 
 
L'incappucciato continuò a camminare, guardandosi continuamente le spalle. Certo di non essere seguito, oltrepassò l'ingresso di un condominio dall'aspetto malandato e salì le scale, arrivando davanti a una porta senza il nome sul campanello.
 
Girò la chiave ed entrò in un piccolo monolocale arredato semplicemente, con solo divano, televisore, tavolino, un letto singolo e una zona cucina.
Si tolse la felpa, la buttò su una sedia e si lanciò sul divano sbuffando, accendendo il televisore.
 
Dopo qualche secondo di zapping sentì il suo stomaco brontolare e, tenendosi una mano sulla pancia, si alzò e andò ad aprire il frigo, trovandolo però vuoto.
 
Si ricordò del ragazzino che lo aveva travolto quando era uscito a fare la spesa e aveva rischiato di farlo scoprire, mandando all'aria i suoi piani e richiuse il frigo sbuffando.
Sentì lo stomaco brontolare nuovamente e si decise di andare a fare colazione al bar vicino casa.
 
Maledisse sé stesso e la sua pigrizia, sarebbe dovuto uscire il giorno prima.
Prese la felpa dalla sedia, la indossò, si calò il cappuccio sulla testa e uscì nuovamente.
 
Camminava rasente al muro, stando attento a passare nelle zone d'ombra. Sapeva che le spie di Kaze erano ovunque, le aveva sottovalutate una volta, e ne aveva pagato il prezzo.
 
Mise le mani in tasca e fece tintinnare le monete al suo interno. Stava finendo i soldi, doveva al più presto trovare una soluzione. Poteva lavorare sotto falso nome, ma non poteva mostrarsi troppo in pubblico, avrebbero potuto scoprirlo.
 
Continuò a camminare con passo lento e, assorto com'era nei suoi pensieri, non si accorse di essere già arrivato.
 
Appena entrato, l'odore di brioches lo investì, facendogli venire l'acquolina alla bocca. Come trascinato da una forza invisibile, prese due brioches al cioccolato e un cappuccino fregandosene altamente del fatto che non doveva finire i soldi troppo in fretta, si sedette ad un tavolo all'angolo del bar e iniziò a guardarsi attorno.
Scrutò ogni cliente del bar, alla ricerca di qualcosa di sospetto, qualcosa che gli dicesse che lì c'era un nemico. Niente. Allora si tolse il cappuccio e si dedicò alla sua colazione divorandola in pochi secondi, tanta era la fame che aveva.
Tirò fuori delle monetine dalla tasca, si alzò e le appoggiò sul bancone, subito afferate dal barista e uscì dal bar dirigendosi verso casa sua sistemandosi accuratamente il cappuccio, inconsapevole di essere osservato.
 
Arrivato davanti casa sentì un rumore alle sue spalle e si girò fulmineo. Un ragazzo di circa 16 anni era in piedi al centro del vicolo e lo osservava con un sorriso stampato sul volto. Aveva i capelli castani e lisci, occhi dello stesso colore e portava una maglietta a maniche corte marrone e un paio di jeans corti e blu.
 
-Hei Yuki, come va? È da molto che non ci vediamo.- disse il nuovo arrivato rivolgendosi all'incappucciato con un sorriso.
 
Yuki sgranò gli occhi sorpreso e non riuscì a proferire parola.
 
-Che c'è? Il gatto ti ha mangiato la lingua?- continuò -Davvero pensavi che non ti avremmo mai trovato?- disse il ragazzo ridendo.
 
-Come diavolo hai fatto a trovarmi, Tochi?- chiese Yuki con tono rabbioso, guardandolo in cagnesco-
 
-Com'erano le brioches?- disse Tochi con un ghigno -Una spia di Kaze ti ha visto mentre ti ingozzavi al bar e ti ho raggiunto. Ho fatto abbastanza in fretta.-
 
-Maledetto lui e le sue spie, se me lo trovo tra le mani...-
 
-Non ho voglia di sentire i tuoi sproloqui- lo interruppe Tochi -che ne dici invece di duellare e porre fine a questa storia?- disse, mentre una strana barriera di energia li circondava, evidentemente con lo scopo di evitare la fuga del suo avversario.
 
Yuki si guardò in torno: -Non mi pare che abbia molta scelta...-
 
 
 
 
 
Angolo dell'autore:
Scusate il capitolo un po' corto, ho preferito inserire il duello nel prossimo. E scusate anche la mia lentezza, ma ho avuto problemi col tablet (eh si, scrivo da tablet perché sono un poveraccio che non ha un PC funzionante XD), è cominciata la scuola T_T e sono stato male tre giorni >_<
Ringrazio Mega e shadowdust per le recensioni ^_^ (positive, yeaaaaa! XD)
Al prossimo capitolo
Malkut56
  
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