Sebastian aveva cominciato ad avere dei pensieri per la testa che, nella sua posizione, non avrebbe mai dovuto fare.
Kurt gli aveva rubato Blaine, gli aveva impedito di prendersi ciò che voleva. Non che gli importasse più di quell'elfo gellato che non era poi così affascinante come gli aveva detto la prima volta che si erano visti, ma nessuno prende in giro gli Smythe. Allora perché si stava sentendo in colpa per ciò che stava facendo? Perché aveva voglia di smetterla?
Forse stare con Santana gli stava facendo male. Infatti la latina, da un po' di tempo, era diventata un'altra persona: più gentile, più socievole e più tollerante. Certo, c'erano ancora dei momenti in cui tornava la solita figlia di Satana, ma Rachel l'aveva comunque cambiata molto. L'amore l'aveva cambiata molto.
Scosse la testa, rimuovendo quei futili pensieri dalla propria mente. Non gli importava di Santana, lui non voleva cambiare, non voleva essere buono. Doveva vendicarsi di Kurt e l'avrebbe fatto.

Rachel si abbassò, vedendo che lo sguardo di Sebastian, per un attimo, aveva quasi incrociato il suo. Per fortuna aveva consultato quella guida per diventare una spia segreta. Non sapeva quanto fosse attendibile, ma almeno ci aveva provato.
Sebastian entrò nel locale e Rachel si affrettò a scendere dalla macchina per seguirlo.
Avrebbe dimostrato che Sebastian mentiva e quindi avrebbe non solo salvato il suo migliore amico, ma anche riconquistato la latina, che era ancora convinta che si sbagliasse. Le mancava da morire, ma Rachel era sicura che sarebbe riuscita a risolvere tutto. Peccato che Santana, in quel momento, passasse proprio di lì.
"Si può sapere cosa stai facendo?" chiese, facendo sobbalzare la più bassa per lo spavento.
"S-Santana..." balbettò. "C-cosa ci fai qui?"
"Te l'ho chiesto prima io." disse, incrociando le braccia al petto.
"Io stavo-" cercò di dire.
"Quelli sono Seb e Kurt?" la troncò Santana, guardando dentro il bar attraverso il vetro.
"I-io volevo solo-" rispose, venendo nuovamente interrotta.
"No, Rachel. Non va bene. Io me ne vado." disse, furiosa.
Ma, stavolta, Rachel non la lasciò andare. Le afferrò un braccio e la guardò negli occhi, con quello sguardo a cui l'ispanica non poteva dire di no.
Santana, infatti, sospirò e disse, borbottando: "Tanto ho ragione io."

Sebastian era molto più attento della volta precedente. Aveva visto gli sguardi di Rachel quando andava a prendere Kurt e non volevo correre il rischio di essere scoperto.
Il ragazzo ormai era così sereno quando stava con lui. Lo guardava in modo dolce, lo guardava... lo guardava come prima guardava Blaine.
"Seb..." lo richiamò il ragazzo, attirando la sua attenzione.
"Dimmi, Kurt." rispose, stringendogli la mano.
"Che ne dici se andiamo a casa mia?" chiese, con una punta d'imbarazzo.
"Certo!" rispose, entusiasta.
Tra lui e Kurt non era ancora successo nulla, ma quella richiesta aveva acceso la speranza in lui. Però forse non era la speranza di spezzare il suo cuore ad accendere il suo. Forse ciò che più sperava era di toccare quelle bellissime labbra.






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Beh, eccomi ancora qui. So che vi siete stancati di me xD Per questo vi annuncio che il prossimo capitolo sarà l'ultimo.
Detto questo, grazie a tutti e alla prossima!