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Autore: Marie16    20/09/2013    1 recensioni
« È entrato in camera chiedendo: Vai all'università, allora? Mentre io ero persa a leggere il nuovo capitolo che avevi postato. Allora gli chiedo che ha detto e lui mi ripete la domanda sibilando. Gli ho risposto che devo pensarci e lui, incazzato, mi ha chiesto cos'è che dovevo fare di importante. Io lavoro! È vero, il guadagno è misero, ma lavoro! Perché non mi capisce?» spiegò lei in preda alla rabbia più cieca. Suo padre riusciva a darle un senso di rabbia in qualsiasi momento. Sentì la voce dolce del suo amico rassicurarla.
« Stai tranquilla, Claire. Appena capisce che è quello che vuoi fare, ti lascerà in pace.» le disse.

[ClairexOC; StevexOC; ChrisxJill]
Genere: Commedia, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Chris Redfield, Claire Redfield, Jill Valentine, Nuovo Personaggio, Steve Burnside
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno
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« Vai all'università, allora?»

Claire sobbalzò alla voce del padre immersa com'era nel leggere il nuovo capitolo della fanfiction appena postato dal suo autore preferito. Alzò lo sguardo dal pc e lo puntò verso il suo genitore, chiedendosi cosa avesse detto suo padre perché stava leggendo e non aveva capito la domanda.

« Cosa?» chiese lei, cercando di restare concentrata sul volto del suo papà piuttosto che posare lo sguardo sul computer che aveva sulle gambe.

« Vai all'università?» sibilò suo padre, scrutandola con il piede di guerra. Claire sollevò le spalle, si morse il labbro e sbuffò.

« Ci devo pensare.» rispose lei, a bruciapelo. Il padre entrò a grandi falcate nella stanza di lei, guardandola con occhi di fuoco e Claire ridusse ad icona la finestra del browser che stava usando e fece appena in tempo a fare lo stesso con la finestra di skype che il padre le si portò davanti. Claire si sedette sul letto, chiudendo gli occhi in attesa della sfuriata.

« Perché?? Cos'è che devi di fare più importante??» la ragazza aprì gli occhi e li incatenò a quelli del padre.

« Lavoro!» sbottò lei, irritata. Non sopportava quando suo padre si impicciava degli affari suoi, cosa fare del suo futuro erano solo problemi suoi.

« Certo, fare la cameriera e prendere quei pochi spiccioli significa lavorare!» gridò irritato, Claire chiuse di nuovo gli occhi di modo che non sbottasse per la seconda volta nella giornata.

« Papà, lasciala stare.» disse serio Chris, salvando la sorella in calcio d'angolo da una possibile sfuriata. Il padre sbuffò rumorosamente ma annuì e se ne andò, sbuffando.

« Grazie.» disse Claire con gratitudine verso suo fratello, Chris le sorrise e sollevò le spalle come a dire che non c'era problema. Suo fratello chiuse la porta della camera della sua stanza e lei sorrise, ingrandì la finestra di skype e trovò il messaggio preoccupato di un ragazzo che aveva conosciuto sul sito di fanfiction. Era emozionata.

« Tutto bene?» c'era scritto solo quella parola eppure le faceva tanto piacere.

« Sì, scusa, mio padre. Continua a rompere con l'università.» scrisse lei, accennando un sorriso divertito.

« Capisco. Ti va di parlarne?» sembrava così preoccupato per lei. Era la prima volta che succedeva.

« Certo. Ti chiamo su skype!» digitò e poi andò sul tasto della chiamata vocale del programma. La chiamata venne accettata in tre secondi e Claire sorrise lentamente.

« Eccoci!» esclamò lei. Non era la prima volta che si parlavano via skype, sentire la sua voce le dava sempre una certa calma.

« Ehi.» rispose lui, dolce. « Che è successo con tuo padre?» chiese subito, cercando di farla parlare.

« È entrato in camera chiedendo: Vai all'università, allora? Mentre io ero persa a leggere il nuovo capitolo che avevi postato. Allora gli chiedo che ha detto e lui mi ripete la domanda sibilando. Gli ho risposto che devo pensarci e lui, incazzato, mi ha chiesto cos'è che dovevo fare di importante. Io lavoro! È vero, il guadagno è misero, ma lavoro! Perché non mi capisce?» spiegò lei in preda alla rabbia più cieca. Suo padre riusciva a darle un senso di rabbia in qualsiasi momento. Sentì la voce dolce del suo amico rassicurarla.

« Stai tranquilla, Claire. Appena capisce che è quello che vuoi fare, ti lascerà in pace.» le disse.

« Dio, Alex. Ho così voglia di scappare!» sbuffò leggermente, portando una mano fra i capelli castani. Il pc fra le gambe cominciava a farle caldo, quindi si spostò e poggiò il computer sul cuscino e si sdraiò.

« Vieni a Los Angeles!» le consigliò con un sorriso stampato sulle labbra che lei non poteva vedere.

« Solo se mi ospiti!» Rispose, felice.

« Quando vuoi.» replicò l'altro, Claire sorrise felice ed andò subito sul sito dell'agenzia di viaggi per comprare i biglietti online.

« Domani?» chiese lei, fissando il tasto lampeggiare sul biglietto per il giorno successivo. Era così contenta di andarlo a trovare che avrebbe speso tutti i suoi risparmi.

« Domani va benissimo.» replicò, dolce. Claire sorrise lentamente a se stessa, poi sussurrò qualcosa che Alex capì in parte e staccò la chiamata. Si alzò dal letto, prendendo la piccola valigia lasciata a marcire in un angolo dell'armadio della sua stanza e la riempì di vestiti, cosmetici ed il suo fidato computer.

Aveva conosciuto Alexander tramite internet e spesso si erano incontrati a New York, la loro amicizia andava ben oltre la lontananza, lui era nato e cresciuto a Los Angeles, e spesso si sentivano su skype. Lei lo seguiva in quanto autore di fanfiction interessanti; prima le leggeva solamente, poi prese a commentarle e da allora non aveva mai smesso di leggerle. Sapeva che scrivere per lui era un passatempo, in quanto era un poliziotto del Dipartimento di Polizia di Los Angeles già da un paio d'anni ed era felice di poter essere sua amica.

« Chris!» gridò, chiamando suo fratello a gran voce. Il venticinquenne Chris accorse subito, chiedendosi che cosa avesse da gridare sua sorella in quell'istante.

« Sì?» domandò, curioso di essere stato interpellato.

« Vado per una settimana a Los Angeles, puoi non dire niente a papà e mamma?» chiese Claire, guardandolo negli occhi con un sorriso.

« A Los Angeles??» domandò sconvolto il fratello.

« Sì!» esclamò lei « Vado da un amico.» spiegò, incrociò le braccia al petto, sapendo che suo fratello era terribile quando si parlava di “amici” della sua sorellina.

« E chi sarebbe?» chiese sospettoso. Claire sbuffò portandosi una mano fra i capelli castani per poi scuotere il capo sconsolata. Odiava quando cercava di proteggerla inutilmente! Diamine, aveva diciannove anni, era capace di difendersi!!

« Un amico.» replicò solamente, sfoggiando uno sguardo sicuro. Chris sospirò ed alzò le spalle con fare sconsolato.

« D'accordo. Ma se questo presunto amico ti fa qualcosa che non vuoi, ricordati che posso sempre ucciderlo.» Claire sorrise della profonda gelosia che suo fratello dimostrava nei suoi confronti.

« Fidati, è un bravo ragazzo.» rispose, convinta. Lo conosceva abbastanza bene da sapere che lo fosse.

« Va bene. Quando parti?» le chiese, stavolta con aria più calma. Claire lo abbracciò, in fondo era suo fratello, e sorrise lentamente.

« Domani.» disse con aria calma. Chris sbiancò e prese dei lenti respiri per non urlare. Strinse a sé la sorellina e poi la guardò negli occhi.

« Stai attenta.» Lei sorrise ad annuì.

« Sempre!»


Il giorno dopo, Aeroporto di Los Angeles.


Alex l'abbracciò appena mise piede fuori dal Gate. Claire sorrise.

« Ehilà, biondino! Che entusiasmo!» disse scherzando, ricambiando l'abbraccio. Alex le sorrise dolcemente.

« Da quant'è che non ci vediamo?!» esclamò sconvolto, facendola ridere. Sciolsero l'abbraccio e si sorrisero di nuovo.

« Quasi otto mesi! Diamine, è passato troppo tempo!» sbottò sconvolta, era davvero troppo tempo che non vedeva Alexander!

« Prima di fare qualunque cosa, conviene passare a casa per posare la valigia!» lei annuì convinta, prendendo il bagaglio con la mano ed avviandosi verso l'automobile di lui. Chris si sarebbe arrabbiato se avesse scoperto che Alex aveva ventitré anni mentre lei diciannove, ma non le importava.

Era il suo migliore amico, dopo tutto! L'età non contava!

« Chris come l'ha presa?» chiese mentre si accomodavano all'interno della vettura. Claire sorrise nuovamente, poggiando il capo sul sedile per ricordare la faccia di Chris e scoppiò a ridere.

« Inizialmente era sconvolto, poi gli ho fatto capire che non volevo discutere e si è arreso. Mio padre, mia madre né tanto meno Mery sanno niente!» spiegò lei, accennando un sorriso divertito. Alex le sorrise dolce, scompigliandole poi i capelli con una mano e rise leggermente.

« Capisco. Quindi sei davvero “fuggita” di casa!» esclamò, ridacchiando. Claire annuì e si mise meglio sul sedile, cercando una posizione comoda.

« Come sai, a casa mia vive la mia gemella Alexia. Ti avverto, è una pazza.» la ragazza sorrise ed annuì col capo.

Giunsero a casa di Alexander qualche minuto dopo e furono accolti da una donna travolgente. Era identica ad Alexander in tutto e per tutto, tranne che nel carattere esuberante. Aveva i capelli biondi corti e gli occhi azzurri, Claire la considerava una donna molto bella ed attraente.

« È lei la famosa Claire??» chiese la donna, prendendo la valigia della ragazza con un gesto elegante e raffinato.

« Sì, è lei. Starà qui per una settimana.» spiegò Alex, sorridendo apertamente. Alexia abbracciò Claire che rimase sconvolta dall'esuberanza di quella stretta.

« C'è abbastanza tempo per imparare a conoscersi. Domani andiamo a fare shopping, che ne dici?» a Claire si illuminarono gli occhi a quelle parole, ricambiò la stretta e sorrise apertamente.

« Certo! Per oggi mi piacerebbe stare qui a casa, conoscere meglio entrambi ed il vostro rapporto.» i gemelli annuirono, Alexia la liberò dalla presa e sorrise.

« E ora, si mangia!»



Angolo dell'autrice:

Buon salve a tutti, questa è la mia seconda storia in questo fandom. Annuncio che avrà tre miseri capitoli e che è ispirata più o meno alla mia situazione.

Ci tengo a precisare che io non sono scappata di casa – anche se vorrei – e che non ho un amico come Alexander.

Sia Alexander che Alexia sono due OC e sono cugini degli Ashford.

Mery è la sorellina minore di Claire ed è un OC di mia sorella. (Ci tenevo ad inserirne uno)

Detto questo, spero che vi piaccia.

È un AU molto grande, Alexia non avrebbe questo carattere.

Ci sentiamo al prossimo capitolo.

Un abbraccio cuccioloso,

Marie

  
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