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Autore: _faith    22/09/2013    8 recensioni
Con cura la bionda prese posto sul letto del più brillante stratega di Konoha, poggiando il peso del suo corpo sulle ginocchia. Era pronta a stappare il pennarello nero e cominciare la sua grandiosa opera d’arte sul volto dell’amico, ma in un attimo successe qualcosa che le impedì di portare a termine la sua missione....
Partecipa alla White Midnight 2013 :)
Tanti auguri a Shika&Ino!❤
Genere: Comico, Erotico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Ino Yamanaka, Shikamaru Nara | Coppie: Shikamaru/Ino
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
- Questa storia fa parte della serie 'White Midnight 2013.'
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Per la White Midnight 2013.
A tutte le adorabili Mosche Bianche, che sostengono questo pairing nonostante tutto.
A Shikamaru e Ino, augurando buon compleanno ad entrambi.
E al loro amore.

white midnight

Odiosi impedimenti.

Naruto © Masashi Kishimoto.  

«Shiiika! Indovina chi è passata a salutarti! Hei Shikamaru, ma dove-?»
Ino spalancò la porta, affacciandosi nella stanza dell’amico e trovando finalmente il suddetto Nara. Ma la situazione davanti alla quale si ritrovò la confuse: era pomeriggio inoltrato, ma nonostante questo Shikamaru era comodamente disteso sul suo letto, le braccia piegate dietro la testa, un libro aperto poggiato sullo stomaco e le palpebre distese su quegli occhi pigri. Ma infondo - pensò la Yamanaka - non c’è poi da stupirsi, Shikamaru è un tale pigrone! Stava per richiudere la porta e andarsene, lasciando Shikamaru al suo sonnellino, - magari poteva scendere al piano di sotto e fare due chiacchiere con Yoshino, in attesa che lui si svegliasse - quando un pennarello nero sulla scrivania attirò la sua attenzione, facendo partorire alla sua brillante - secondo alcuni - mente, un altrettanto brillante - stavolta solo secondo lei - idea. Entrò nella stanza e dopo aver accuratamente chiuso la porta dietro di sé, in punta di piedi si avvicinò alla scrivania e senza far rumore allungò le dita delicate verso l’oggetto del suo desiderio. Dopo aver afferrato il pennarello - appunto l’oggetto del suo attuale desiderio - si diresse, ancor più lentamente e silenziosamente, verso il letto sul quale il povero ed indifeso Shikamaru riposava il proprio didietro, ignaro di ciò che stesse per accadergli. Con cura la bionda prese posto sul letto del più brillante stratega di Konoha, poggiando il peso del suo corpo sulle ginocchia. Era pronta a stappare il pennarello nero e cominciare la sua grandiosa opera d’arte sul volto dell’amico, ma in un attimo successe qualcosa che le impedì di portare a termine la sua missione. Due secondi prima si era trovata seduto sopra il letto del Nara, mentre ora si trovava sdraiata - ed intrappolata - sotto il corpo del Nara, con gli occhi azzurri incatenati a quelli scuri di lui, che la scrutavano divertiti, e le braccia bloccate dalle mani del ragazzo.
«Shikamaru! Io credevo che tu..»
«Stessi dormendo? Ti sbagliavi, mia cara.» Lui ghignò e lei si rese conto di trovarsi nei guai: ora Shikamaru gliel’avrebbe fatta pagare! Intanto il libro che fino a poco prima aveva occupato il suo stomaco era finito ai piedi del letto, a causa del suo brusco movimento. Il ragazzo sperò che non si sgualcisse troppo. Poi si concentrò sulla sua preda: le sfilò il pennarello dalle mani e la guardò con aria vagamente maliziosa.
«Allora, cosa avevi intenzione di fare con questo?» Disse, rigirandoselo tra un mano mentre con l’altra continuava a tenere un braccio della Yamanaka.
«Ma niente! Te lo assicuro Shika, stavo solo-» La ragazza non ebbe il tempo di finire la frase che Shikamaru, dopo aver fatto scivolare l’oggetto dalle dita, le bloccò di nuovo le braccia con le sue mani calde e si fiondò sulle sue labbra. Ino rimase stupita da quel gesto e spalancò gli occhi per la sorpresa; rimasero a fissarsi per qualche secondo, bocca contro bocca, occhi negli occhi, prima che il Nara chiudesse gli occhi continuando a fare pressione contro la bocca dell’amica, in attesa di un suo consenso. A quella vista Ino cominciò a sciogliersi, distendendo lentamente le palpebre e schiudendo le labbra a quelle di Shikamaru in quello che doveva essere il suo primo bacio. Non c’era fretta in quel contatto, il genio pigro ci andava con calma sia perché sapeva che per l’amica era la prima volta, sia perché baciare Ino non gli dispiaceva. Affatto. Erano anni che desiderava assaporare quelle labbra ed ora che il suo desiderio si era avverato non poteva far altro che goderselo appieno. Continuava a saggiare quelle labbra morbide e carnose, mordendole di tanto e provocando qualche innocuo gemito nella bocca della ragazza, ma non osava oltrepassare quel determinato limite, non sapendo se Ino avesse gradito approfondire ulteriormente quel bacio. Intanto le sue mani si spostarono dalle braccia alle mani della bionda, che appena avvertì il calore strinse le dita attorno a quelle di Shikamaru e contemporaneamente segnò il contorno delle labbra del ragazzo con la sua lingua. Il cervello del brillante stratega afferrò subito quel segnale: Ino voleva dargli di più. Con abilità catturò la lingua della Yamanaka con la sua, prima che questa potesse ritirarla, intrecciandole insieme e dando vita ad un bacio mozzafiato. La ragazza strinse ancora di più le mani del Nara, preda delle forte emozioni che stava provando e facendosi trasportare da lui in un’altra dimensione. Shikamaru conduceva il gioco e Ino ogni tanto si lasciava sfuggire qualche mugolio strozzato contro la sua bocca. Continuarono così fino a quando il moro non si staccò da lei per riprendere fiato, guadagnandosi un’occhiataccia da parte bionda, che ansimava come lui alla ricerca di ossigeno.
Un sorrisetto malizioso gli si formò sul volto. «Questa era la tua punizione per aver attentato alla mia vita credendo che dormissi.» Poi si fece serio. «Era da tanto che volevo farlo.» le confessò.
Ino mise il broncio. «E allora perché ti sei fermato?»
Shikamaru ghignò, ma stavolta si avventò sul collo della giovane provocandole delle risatine e una sensazione di calore al basso ventre; allentò la presa sulle sue mani e Ino prontamente liberò le braccia e le portò a circondargli la nuca, le mani sfioravano i capelli legati in quella coda per metà disfatta, mentre lui continuava a lasciarle una scia di baci roventi lungo il collo, fino alla scollatura generosa della maglietta che indossava. Le mani del Nara correvano su quel ventre piatto e poi lungo le prosperose ma dolci curve della compagna, desiderose di avere di più. Con un’audacia che non credeva le appartenesse, Ino allontanò per qualche secondo Shikamaru da sé per eliminare quell’inutile indumento che separava le labbra del ragazzo dalla sua pelle candida. Stavolta fu Shikamaru a restare sorpreso dal gesto. Dopo qualche secondo d’incredulità riprese a baciare le sue labbra, mentre una mano si posò su quel seno perfetto, accarezzandolo e stringendolo - per quanto il reggiseno che ancora la copriva gli permettesse. Ino si inarcò contro il calore del suo corpo aggrappandosi a quelle spalle forti, estasiata da quelle sensazioni, mentre sentiva il basso ventre andarle a fuoco. Nel farlo ribaltò le posizioni: Shikamaru si mise seduto e Ino gli si posizionò sopra, mettendosi a cavalcioni su di lui. Sentiva l’eccitazione del ragazzo premuta tra la sue gambe aperte e il cuore prese a batterle furiosamente nel petto, quasi rischiava di perforarle la gabbia toracica. Afferrò una mano del ragazzo e la portò a circondarle uno dei seni, stringendo la sua mano sopra quella del Nara.Poi si abbassò al suo volto e con fare sensuale gli sussurrò qualcosa all’orecchio. «Di più, Shikamaru.»
Contemporaneamente la kunoichi sentì il membro del compagno indurirsi ancora di più e le sue labbra appropriarsi della parte di collo che gli aveva messo a disposizione avvicinandosi al suo orecchio. Strinse le gambe attorno al bacino di Shikamaru e le mani ripresero posto tra i suoi capelli, giocandovi. Si incastravano perfettamente tra di loro, come due tessere di un puzzle, fatte solo l’una per l’altra. In quel momento entrambi ebbero la consapevolezza che nessuno, oltre all’altro, sarebbe mai stato in grado di regalargli simili emozioni. Poi una voce che non apparteneva a nessuno dei due fece gelare il sangue nelle vene ad entrambi. «Ino? Allora, hai trovato Shikamaru?»
Si fissarono per un millesimo di secondo.
«E’ mia madre.» constatò con calma il Nara.
«E come fai a restare così calmo?!» urlò sottovoce la Yamanaka - ma era possibile urlare sottovoce? In fretta scese dalle gambe di Shikamaru e fece un balzo giù dal suo letto, alla ricerca di qualcosa per lei fondamentale.
«Dannazione Nara, dove diavolo hai lanciato quella maglietta?» strepitò - sempre a bassa voce - nel panico più totale.
«Te la sei tolta da sola, io non c’entro niente.» le fece notare divertito il genio pigro.
Lei si prese un secondo per lanciargli un’occhiata.. come dire… assassina.
Shikamaru ripensò a quel detto, se gli sguardi potessero uccidere… Rabbrividì al pensiero.
Intanto la signora Nara, che si era insospettita non vedendo scendere al piano di sotto Ino in compagnia di suo figlio, si stava dirigendo, apparentemente calma, verso la stanza di quest’ultimo per controllare che quei due non facessero qualcosa di... poco ortodosso.
Posò la mano sulla maniglia della porta e con non poca impazienza la spalancò. Ciò che si ritrovò davanti la lasciò vagamente perplessa: Shikamaru aveva i capelli quasi completamente disfatti e mostrava qualcosa su un libro ad Ino, che sembrava avere un’aria stralunata. Assottigliò lo sguardo: entrambi avevano le labbra leggermente arrossate.
«Oh, Yoshino! No, sai è che Shikamaru mi stava mostrando una cosa molto interessante su questo libro e abbiamo perso la cognizione del tempo, vero?» disse la ragazza con una risatina, voltandosi verso il ragazzo.
L’altro annuì distrattamente.
«Beh, adesso devo andare, si è fatto tardi!» disse Ino balzando giù dal letto, sotto lo sguardo sospettoso della signora Nara. «Ciao, Shika!» lo salutò abbassandosi a baciargli la guancia. «A presto, Yoshino!» aggiunse quando passò accanto alla donna.
Quest’ultima la osservò oltrepassare il corridoio finché non sparì oltre le scale. I due avevano creduto che la madre di Shikamaru non si fosse accorta di niente, invece la mente di Yoshino aveva registrato perfettamente ogni dettaglio di ciò che era avvenuto negli ultimi secondi.
«Shikamaru, tesoro, potresti spiegarmi come mai Ino aveva la maglietta al rovescio e per quale motivo stavate leggendo un libro al contrario?» gli chiese con un sorriso strano, forse sarcastico, sul volto.
Lo stratega impallidì, sorpreso come poche volte gli era successo nella sua vita.
«Mi raccomando, usate le giuste precauzioni!» aggiunse, prima di allontanarsi.
Il giovane Nara guardò sbigottito la figura della madre sorridente chiudersi la porta alle spalle. Rimase a fissarla per qualche minuto.
Ma come aveva fatto quella donna ad accorgersi di tutto?

   
 
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