Blue Jeans

'E' cresciuta tantissimo!'-osservò meravigliata Ino, che se ne stava in piedi al centro della sua camera fissando il ragazzo inerme sul suo letto.
'Shikamaru, mi ascolti?'-gli chiese vedendolo del tutto disinteressato.
'Guarda che c'ero anch'io con te e Choji!'-le fece notare guardandola annoiato.
Lei sbuffò. Gli stava parlando della piccola Saki, la figlia di Kurenai ed Asuma- morto ormai da tre anni- e non di vestiti, scarpe, fiori, capelli e quant'altro.
Erano appena tornati da una visita alla donna, ed era impressionante, quanto la bambina fosse cresciuta in un mese.
'Mi ci vedi?'-gli chiese attirando la sua attenzione.
'Ti ci vedo, dove?'-le chiese lui stanco di quelle chiacchiere.
'Con il pancione, che tengo per mano una bimba bionda bionda come me, oddio, sarebbe magnifico!'-esclamò con lo sguardo sognante di chi non aspetta altro.
'Ino, hai solo vent'anni!'-le fece notare lui, mentre si metteva a sedere sul letto.
'E con questo? Si può sognare di diventare madre quando ci se la sente ed io... me la sento!'-esclamò lei.
Shikamaru si alzò mettendosi di fronte a lei, guardandola negli occhi, con le mani sulle sue spalle lasciate scoperte dalla canotta.
Era ora di tacere, di farle chiudere quella bocca. Ino parlava sempre troppo.
'Tua figlia non sarà bionda, ma mora'- esclamò sicuro, mentre prendendola in braccio la posava sul letto soffice per poi mettersi su di lei.
Un attimo dopo, la maglia della ragazza, come la felpa del ragazzo erano già a terra, e furono seguiti subito dai loro jeans.
Rimasero a guardarsi negli occhi per un istante, nudi di ogni indumento, mentre le mani di Shikamaru seguivano la linea del suo seno, poi dei suoi fianchi e dopo ancora delle sue cosce.
Il bacio, il loro primo bacio, quello tanto atteso, arrivò e li fece stringere in un abbraccio dal quale non si sarebbero sciolti facilmente.
Le labbra di uno avevano fame di quelle dell'altro, le mani di uno cercavano quelle dell'altro, il sentimento che provava uno esplodeva assieme a quello dell'altro.
'Ti amo'-gli sussurrò lei arrendevole, mentre lui appoggiando la sua fronte bollente a quella della ragazza, pregava che il cuore non gli scoppiasse dalla gioia.
Le sorrise guardandola negli occhi, purtroppo gli era difficile risponderle con dolcezza, il suo orgoglio maschio glielo impediva, ma l'avrebbe volentieri urlato al mondo, se avesse potuto.
Dopo i loro baci, le loro carezze, i loro sguardi, le loro anime si unirono in un eterno nodo che non si sarebbe sciolto.
Si unirono, accontentando il bisogno che aveva l'uno dell'altro.
Si unirono in una cosa sola, in qualcosa di perfetto.
Per tanti anni si erano stati accanto, ma mai avevano osato tanto, mai c'era stato qualcosa di più di un semplice abbraccio, mentre ora si trovavano lì, chiusi in una cameretta, a fare l'amore, mentre fuori, la pioggia batteva sui vetri della finestra.
E mentre la ragazza sussurrava dolcemente il suo nome, lui, si sentiva impazzire, sentiva non poter reggere più tanta dolcezza, Ino era decisamente troppo, troppo per lui.
Qualcosa di cui mai e poi mai avrebbe fatto a meno, che mai gli sarebbe bastata, come mai avrebbe smesso di amarla alla follia, giorno dopo giorno.
Ne era certo.

Forse come dichiarazione d'amore era stata troppo brusca, ma era da tanto, troppo tempo che doveva dimostrarle i suoi sentimenti e quel pomeriggio, con la consapevolezza di essere soli, Shikamaru, non poteva sprecare la sua opportunità.
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