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Autore: hannibalizetheworld    23/09/2013    1 recensioni
[MachiavellixLaVolpe] Roma: La Volpe sta aspettando il ritorno di Machiavelli una sera come tutte le altre.. :)
Genere: Introspettivo, Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Niccolò Machiavelli, Volpe
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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[Una vecchissima flashfic scritta in un attimo di panico.. probabilmente per la scuola :P Buona lettura! MachiavellixVolpe]

Continuava a camminare per quella strada così... desolata senza di lui. Era passato un anno da quando era partito. Gli aveva giurato che sarebbe tornato, ma il quando... Così incerto lo aveva lasciato. Era perfetto il mondo nei suoi occhi, dove non poteva mai perdersi. Si guardò per un po' intorno a sé, restando fermo in quel praticello dove per la prima volta si erano guardati negli occhi così intensamente. Vide due splendide farfalle intrecciare le loro ali in un unico, dolcissimo battito, che continuava incessantemente, sotto quella leggera brezza invernale. Le stelle in cielo rendevano pace all'atmosfera della città buia, con qualche fioca luce che usciva dalle case. Quante costellazioni che insieme avevano trovato e contemplato per ore ed ore, tenendosi per mano. Quelle sue mani così grandi messe a confronto con le sue. Quelle mani che lo carezzavano dolcemente, quando lo stringevano al petto, riscaldandolo anche nei mesi più freddi. Poteva ancora sentire il dolce suono del suo cuore risuonare all'interno della sua testa come una lenta melodia che gli faceva compagnia. Ma per quanto ancora sarebbe stato via? Il vento gli spostò leggermente la punta del cappuccio dal viso, lasciando che la luce della luna illuminasse le sue ametiste, brillanti per quelle lacrime che lente cominciavano a scendere lungo le sue bianche guance. Era stato così uno stupido ad avvicinarsi a quell'uomo così dannatamentebastardo e... romantico. Si portò lentamente una mano all'altezza del cuore stringendo un lembo di casacca tra le dita, sentendosi improvvisamente mancare il respiro. Alzò lo sguardo contemplando ancora la bellezza del cielo, guardandosi poi intorno, sperando di vedere quella figura alta e snella che tanto stava aspettando. Ma non vide nulla, eccetto la lontana figura del centro città lievemente illuminato. Chiuse gli occhi. Poteva quasi sentire la sua voce bassa sussurrargli all'orecchio: “Non aver paura, sono tornato. Sono qui da te...”. Era una così splendida sensazione poterlo quasi sentire accanto a sé, le mani e le braccia che si stringevano attorno al suo esile corpo, circondandolo. Alzò lo sguardo voltandosi per guardare alle sue spalle. La vista piano gli si appannò e le gambe quasi non lo riuscivano più a sorreggere. La bocca voleva parlare, ma tutto quello che riuscì a proferire furono piccoli sospiri mescolati a dolcissimi singhiozzi di felicità. “M-machiavelli...”. E quell'abbraccio fu il più bello e il più desiderato che potesse avere mai sognato. “Sono tornato Volpe.. Sono qui solo per te.”. E lo stringeva forte, godendosi ogni attimo di quel momento. Di nuovo, sarebbero stati insieme. Di nuovo, sarebbero stati l'uno il cielo e la terra dell'altro. Di nuovo, sarebbero stati un'unica realtà, che nessuno avrebbe separato mai.
  
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