23/09/2013
5 recensioniPairing/Personaggi: Dean/Castiel
Rating: SAFE
Genere: sentimentale, commedia
Warning: slash, AU, spin-off di Life is Good
Beta: vampiredrug
Words: 571 (fiumidiparole)
Note: in realtà non ho scuse per questa improvvisa inondazione di demenza, davvero. È colpa della mia beta che ama i coltelloni.
Disclaimer: nessun personaggio mi appartiene, nemmeno i coltelloni.
Shopping and... stuff
Dean sbuffò, adocchiando l'enorme divano da esposizione e trattenendo a stento l'impulso di raggiungerlo e farlo proprio, incurante delle famigliole felici e dei ragazzi esausti che camminavano, sconsolati, dietro le fidanzatine pimpanti.
Insomma, Dean Winchester non era un tipo da shopping ma Castiel aveva insistito con tutta quella storia dell'arredare casa e lo aveva messo nel sacco con quel "ti lascio scegliere il televisore", e lui non aveva saputo dire di no. Come al solito.
Così, mentre il compagno vagava nei meandri di quel centro commerciale che, più che tale, poteva essere definito un'enorme astronave aliena, Dean ascoltava - annuendo di tanto in tanto- un prestante commesso che gli elencava i pregi e i difetti di ogni fottuto televisore al plasma sul mercato.
«... la risoluzione è migliore di quello che le ho mostrato poco fa, solo che, devo ammetterlo, c'è qualche pollice in più di quello che desidera...» continuò il ragazzo (Alfie gridava la sua targhetta), e Dean fece per guardarsi intorno, alla ricerca di una macchia beige che lo salvasse da quell'ammasso infinito di parole che si susseguivano senza sosta.
«Guarda, basta che sia una tv a colori e con l'audio accettabile. Non chiedo altro.»
«Ma signore, il monitor laser...»
«Ma per chi mi hai preso, per Luke Skywalker?» sbottò, facendo ridere il ragazzo.
Dio!, odiava quel posto. E odiava Castiel.
No, okay, non lo odiava.
Forse un pochino.
Ad intervalli regolari, ecco.
Dopo l'ennesima osservazione sul satellitare, Dean indicò a casaccio uno dei televisori esposti e spedì Alfie ad impacchettarlo a dovere.
«Trovato quello che cercavi?» domandò una voce alle sue spalle.
«E tu?»
Castiel fece mostra di una busta di plastica con un certo orgoglio. «I coltelloni sono nostri.[1]»
«Già. Finalmente la smetterai di aggredirmi con una forchetta... e potrai finalmente farmi a pezzi.» osservò l'attore, scocciato. «Non potrò più farmi una doccia in pace, Norman Bates.»
L'altro aggrottò la fronte, perplesso. «Dean Winchester, credi che sia così malvagio e subdolo da attentare alla tua vita mentre sei sotto la doccia?» domandò, indignato.
«Certo» replicò Dean, in un sussurro «non fare il finto tonto con me. Attenti costantemente alla mia vita mentre sono sotto la doccia... anche se con un altro tipo di coltellone.»
Castiel si finse piccato e voltò lo sguardo, con un broncio adorabile che fece desiderare a Dean di poterlo portare subito a casa e impegnare il tempo libero in maniera più... uhm... creativa rispetto allo shopping.
«È un documentario.» osservò Cas, indicando le tv che trasmettevano le stesse immagini nello stesso momento.
«Sì, sulle formiche. È iniziato più o meno tre ore fa. Cosa ci sarà da dire sulle formiche?»
«Sono animali intelligenti, possono sollevare qualcosa quattro volte superiore al proprio peso, sono astute, pazienti e organizzate.»
«Okay, Bill Nye[2]. Molto interessante. Cosa vuoi farmi credere? Che se fossero un po' più grosse potrebbero conquistarci?»
Castiel annuì, solenne. «Sì. Sono indistruttibili.»
Dean fece spallucce. «Ti posso dare ragione... hai mai provato a pestare una formica?»
«Tu lo hai fatto?» domandò, irrigidendosi.
«Chi non l'ha fatto?»
«Non avresti dovuto. Le formiche sono come le colombe... serbano rancore.»
«E questo dove l'hai sentito?»
«In una serie tv[3].» replicò, evasivo. «Sai, in caso di attacco da parte delle formiche tu saresti di certo il primo a morire.» aggiunse, prendendo tra le mani di Alfie il televisore imballato e indicando la porta.
«E tu mi salveresti? Dalle formiche mutanti e assassine, intendo.»
Castiel sorrise, raggiante. «Per quale motivo credi che abbia comprato i coltelloni, uhm?»
Dean lo seguì, non sapendo come ribattere.
Non avrebbe mai vinto una sola discussione contro Castiel, di questo ne era più che sicuro.
Insomma, Dean Winchester non era un tipo da shopping ma Castiel aveva insistito con tutta quella storia dell'arredare casa e lo aveva messo nel sacco con quel "ti lascio scegliere il televisore", e lui non aveva saputo dire di no. Come al solito.
Così, mentre il compagno vagava nei meandri di quel centro commerciale che, più che tale, poteva essere definito un'enorme astronave aliena, Dean ascoltava - annuendo di tanto in tanto- un prestante commesso che gli elencava i pregi e i difetti di ogni fottuto televisore al plasma sul mercato.
«... la risoluzione è migliore di quello che le ho mostrato poco fa, solo che, devo ammetterlo, c'è qualche pollice in più di quello che desidera...» continuò il ragazzo (Alfie gridava la sua targhetta), e Dean fece per guardarsi intorno, alla ricerca di una macchia beige che lo salvasse da quell'ammasso infinito di parole che si susseguivano senza sosta.
«Guarda, basta che sia una tv a colori e con l'audio accettabile. Non chiedo altro.»
«Ma signore, il monitor laser...»
«Ma per chi mi hai preso, per Luke Skywalker?» sbottò, facendo ridere il ragazzo.
Dio!, odiava quel posto. E odiava Castiel.
No, okay, non lo odiava.
Forse un pochino.
Ad intervalli regolari, ecco.
Dopo l'ennesima osservazione sul satellitare, Dean indicò a casaccio uno dei televisori esposti e spedì Alfie ad impacchettarlo a dovere.
«Trovato quello che cercavi?» domandò una voce alle sue spalle.
«E tu?»
Castiel fece mostra di una busta di plastica con un certo orgoglio. «I coltelloni sono nostri.[1]»
«Già. Finalmente la smetterai di aggredirmi con una forchetta... e potrai finalmente farmi a pezzi.» osservò l'attore, scocciato. «Non potrò più farmi una doccia in pace, Norman Bates.»
L'altro aggrottò la fronte, perplesso. «Dean Winchester, credi che sia così malvagio e subdolo da attentare alla tua vita mentre sei sotto la doccia?» domandò, indignato.
«Certo» replicò Dean, in un sussurro «non fare il finto tonto con me. Attenti costantemente alla mia vita mentre sono sotto la doccia... anche se con un altro tipo di coltellone.»
Castiel si finse piccato e voltò lo sguardo, con un broncio adorabile che fece desiderare a Dean di poterlo portare subito a casa e impegnare il tempo libero in maniera più... uhm... creativa rispetto allo shopping.
«È un documentario.» osservò Cas, indicando le tv che trasmettevano le stesse immagini nello stesso momento.
«Sì, sulle formiche. È iniziato più o meno tre ore fa. Cosa ci sarà da dire sulle formiche?»
«Sono animali intelligenti, possono sollevare qualcosa quattro volte superiore al proprio peso, sono astute, pazienti e organizzate.»
«Okay, Bill Nye[2]. Molto interessante. Cosa vuoi farmi credere? Che se fossero un po' più grosse potrebbero conquistarci?»
Castiel annuì, solenne. «Sì. Sono indistruttibili.»
Dean fece spallucce. «Ti posso dare ragione... hai mai provato a pestare una formica?»
«Tu lo hai fatto?» domandò, irrigidendosi.
«Chi non l'ha fatto?»
«Non avresti dovuto. Le formiche sono come le colombe... serbano rancore.»
«E questo dove l'hai sentito?»
«In una serie tv[3].» replicò, evasivo. «Sai, in caso di attacco da parte delle formiche tu saresti di certo il primo a morire.» aggiunse, prendendo tra le mani di Alfie il televisore imballato e indicando la porta.
«E tu mi salveresti? Dalle formiche mutanti e assassine, intendo.»
Castiel sorrise, raggiante. «Per quale motivo credi che abbia comprato i coltelloni, uhm?»
Dean lo seguì, non sapendo come ribattere.
Non avrebbe mai vinto una sola discussione contro Castiel, di questo ne era più che sicuro.
FINE
[1] Home is when I'm alone with you
[2] Dean definisce Cas "Bill Nye" nell'episodio Goodbye Stranger.
[3] Nella serie tv How I Met Your Mother, Marshall si rifiuta di lanciare lattine vuote di birra contro le colombe perché sono animali intelligenti e serbano rancore.