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Autore: misslegolas86    23/09/2013    3 recensioni
Belle si risvegliò al suono penetrante del campanello. Ancora intontita dal sonno lanciò un’occhiata al quadrante luminoso della sveglia sul comodino: era tardissimo! Erano le undici!! Non aveva sentito la sveglia stanca per le ore piccole che aveva fatto per finire un libro che l’aveva particolarmente presa. Che guaio non aveva neanche aperto la biblioteca!
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Belle, Signor Gold/Tremotino
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Belle si risvegliò al suono penetrante del campanello. Ancora intontita dal sonno lanciò un’occhiata al quadrante luminoso della sveglia sul comodino: era tardissimo! Erano le undici!! Non aveva sentito la sveglia stanca per le ore piccole che aveva fatto per finire un libro che l’aveva particolarmente presa. Che guaio non aveva neanche aperto la biblioteca!
 Il campanello continuava a suonare martellandole i timpani.
“Arrivo!” urlò mentre si infilava una vestaglia al volo e correva scalza verso la porta. Chi diavolo poteva essere che aveva così tanta fretta! Spalancò la porta e si ritrovò davanti un enorme fascio di gigli bianchi
“Una consegna per lei, Miss French.”
Con una fitta al cuore Belle si accorse che il fattorino che le porgeva i fiori non era quello del Games of Thrones di suo padre ma dell’altro fioraio di Storybrooke. Prese il fascio di fiori ringraziandolo e richiuse la porta dietro di lei.
Il profumo dei gigli era qualcosa di paradisiaco e proprio nel mezzo una singola rosa rossa era la firma inconfondibile che identificava l’autore di quel gesto.

Mise i fiori in un vaso proprio al centro del tavolo e rimase ad osservarli estasiata. Erano passati così tanti anni dalla prima volta che Rumpelstiltskin le aveva regalato un fiore eppure ricordava ancora così bene quel momento. Era stato uno sprazzo di luce comparso dietro nubi tempestose ma lei era sempre stata certa che il sole brillava nell’animo di quello strano essere e non si era sbagliata.

Si vestì in fretta e uscì decisa ad andare al negozio di pegni per ringraziare Rumpelstiltskin e chiedergli il motivo di quei fiori in quel giorno. Ma giunta davanti alla biblioteca si fermò interdetta. La libreria era aperta ed Henry era appena uscito sorridente con un libro  sotto il braccio.

“Ciao, Belle” la salutò il bambino “Ti sei fatta sostituire oggi?”

Troppo sorpresa la ragazza non riuscì a rispondere.

“Tu sei sempre la migliore ma anche lui non è male con i libri.” Riprese Henry allontanandosi con un sorriso.

Belle aprì la porta della libreria e decisamente sorpresa vide Rumpelstiltskin seduto dietro il bancone.

“Buongiorno, dearie” l’accolse con un sorriso.

“Ma…ma Rumple perché sei qui?” chiese sorpresa.

“Quando sono passato di qui stamattina ho visto chiuso e ho pensato che come al solito stanotte hai fatto tardi immersa in qualche storia. E visto che Henry era già qua fuori in attesa ho deciso di sostituirti.”

“E i fiori?” chiese Belle ancora sorpresa per quella giornata così strana.

“Oggi è S. Valentino, Darling.” Disse Rumpelstiltskin con semplicità “Sei da poco in questo mondo ma in questa giornata…”

“Si festeggiano gli innamorati.” Lo interruppe la ragazza “L’ho letto in un libro!” aggiunse con la sua più ovvia spiegazione sentendosi una stupida a non averci pensato prima.

“Già” esalò Rumpelstiltskin rosso in viso “Ora ti lascio al tuo mondo, dearie. Credo che per oggi ti ho già arrecato abbastanza disturbo.” E con il suo passò zoppicante si avviò verso l’uscita.

“Rumple, aspetta! Ormai la mattinata è quasi passata e visto che non hai aperto il tuo negozio che ne dici se resti a farmi compagnia? E poi tra poco possiamo pranzare da Granny.” Belle gli si avvicinò mentre parlava e si fermò a pochi passi da lui.

“Lo trovo uno splendido programma, sweetheart.” Disse  Rumpelstiltskin sentendo il cuore battere a mille.

“Non hai dimenticato la nostra rosa.” Riprese Belle accarezzandogli il viso.

“Non potrei mai dimenticare niente di nostro, di tuo.” Rispose Rumpelstiltskin posando la sua fronte contro quella della ragazza “Ti amo, Darling.”

“Anche io, Rumple. Anche io.”

 
SPAZIO AUTRICE
E’ da una vita che non pubblico ma l’ispirazione mi ha giocato brutti scherzi. Rieccomi con questa storia piena di fluff. Ne avevo bisogno. E’ ambientata nel periodo post l’humburger-date. E’ una storia che non pretende molto ma avevo bisogno di scrivere dei nostri Rumbelle ancora insieme e dolci dolci come il miele.
Spero che la storia vi piaccia e come al solito recensite le vostre opinioni sono fondamentali.

  
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