Anime & Manga > Inazuma Eleven
Ricorda la storia  |      
Autore: Madelyne Scott    23/09/2013    3 recensioni
[ Verde | Romantico/Sentimentale | dedicata alla mia sorellina Sara ]
Dal testo:
"Nonostante tutto, le sembrava di aver scordato qualcosa. Si ricordò di quel ‘qualcosa’ a metà mattinata, nel bel mezzo della lezione di storia, che da quel momento passò molto più lentamente del solito.
Quando la campanella dell’ultima ora iniziò a trillare, la verde si sorprese della velocità con cui si ritrovò fuori dalla classe. Salutò le amiche e, senza perdere tempo, si diresse verso casa. Appena fu da sola in camera si fiondò sulla scrivania, della quale aprì il primo cassetto. Stupita, come se si aspettasse di aver sognato tutto, afferrò delicatamente il foglietto stropicciato, il cuore che le batteva più forte."
Spero non sia un totale disastro!
Genere: Introspettivo, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Eric/Kazuya, Silvia/Aki
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
>Surprise
Aki Kino non aveva mai preteso nulla. Era fermamente convinta che ciò che si otteneva era il puro frutto di ciò che ci si meritava, quindi cercava sempre di essere gentile, attenta ed educata. Non tanto per essere “premiata”, semplicemente perché era fatta così, e nessuno sarebbe mai riuscito a modificare il suo carattere dolce e solare.
Era amica di tante persone, Aki. Ad esempio, aveva un legame molto stretto con il capitano del club di calcio della Raimon, nonché della rappresentativa giapponese nel Football Frontier International, Mamoru Endou. Poi c’erano Haruna, Natsumi e Fuyuka, le altre manager della squadra. Ovviamente, dopo di loro c’erano tutti i giocatori, con i quali aveva un rapporto più o meno profondo.
Quando compì tredici anni, Aki pensò che fosse un giorno come altri. Come ogni anno ricevette gli auguri dei suoi amici, ai quali rispose con un timido e sincero “Grazie”, accompagnato da un caldo sorriso.
La ragazza non sospettava minimamente del fatto che i suoi compagni le avessero organizzato una festa a sorpresa, perciò fu sull’orlo delle lacrime quando la Otonashi la portò nel giardino dietro la palestra e tutti le gridarono “Tanti auguri, Aki-san!”.
Fu una giornata davvero bella per la verde. Se qualcuno le avesse chiesto cosa desiderasse per il suo tredicesimo compleanno, lei avrebbe risposto che non aveva bisogno di nulla, credendo che fosse la risposta migliore.
Eppure, quando quella notte si mise a letto sentiva il petto pesante, come se avesse avuto un macigno sul cuore. E, senza alcuna apparente motivazione, la ragazza iniziò a piangere disperatamente. Affondò il viso nel cuscino per sopprimere le lacrime, chiedendosi il motivo della sua tristezza.
Un vuoto tremendo l’aveva invasa non appena si era ritrovata da sola, mentre tanti diversi pensieri le vagavano per la testa. Tentò in tutti i modi di capire ciò che le provocava il pianto, ma per quanto riflettesse non riusciva a rispondersi.
Sospirò, rigirandosi nel letto e guardando fuori dalla finestra. Il cielo, quella sera, era molto bello: le stelle brillavano senza che ci fossero nubi a coprirle, ma i suoi occhi erano leggermente appannati dalle perle salate che andavano poi a scorrerle per le guance.
Rimase immobile per alcuni minuti, lo sguardo perso nel vuoto dell’oscurità che la circondava. Stava quasi per chiudere le palpebre, vinta dalla stanchezza che la stava lentamente avvolgendo, quando uno strano e flebile rumore lacerò quel sottile velo di torpore che si era impossessato di lei. Inizialmente la Kino pensò di esserselo immaginato, ma passati una ventina di secondi il suono si ripetè, più udibile di poco prima.
La ragazza, incuriosita e leggermente intimorita, si alzò lentamente dal letto, non prima di aver trovato l’interruttore per l’abat-jour che aveva sul comodino. In piedi, osservò tutta la stanza, senza trovare l’ipotetica fonte del rumore che, dopo qualche minuto, si ripresentò.
Con apparente sicurezza si diresse verso la finestra, alla quale si fermò. Esitò per un istante, poi aprì delicatamente i vetri, sporgendosi per vedere il giardino ed il tetto. Non vedendo nulla, la verde tornò indietro, apprestandosi a richiudere gli infissi, quando il suo sguardo stanco si posò casualmente su un oggettino rotondeggiante posato sul davanzale.
Sollevò un sopracciglio, allungando una mano chiara e afferrando il sassolino; al tatto, Aki si accorse che era avvolto da un pezzo di carta.
Si sedette sul letto, aprendo il foglietto alla luce della lampada. Le parole, a malapena comprensibili, erano scritte con un carattere che non conosceva.
Se puoi, domani pomeriggio alle 4 recati al parco.
C’è una sorpresa che ti attende.
La ragazza, leggermente intontita dal sonno, inizialmente non afferrò il significato del biglietto, perciò lo ripose con cura in un cassetto della scrivania. Subito dopo si distese nuovamente sul materasso, spegnendo la luce e avvolgendosi nelle lenzuola.
~*~
Il giorno seguente, Aki Kino si svegliò con una strana sensazione che la tormentava. Eppure, quando scese per fare colazione e per poi uscire tutto le parve nella norma, non aveva dimenticato né compiti a casa né interrogazioni.
Nonostante tutto, le sembrava di aver scordato qualcosa. Si ricordò di quel ‘qualcosa’ a metà mattinata, nel bel mezzo della lezione di storia, che da quel momento passò molto più lentamente del solito.
Quando la campanella dell’ultima ora iniziò a trillare, la verde si sorprese della velocità con cui si ritrovò fuori dalla classe. Salutò le amiche e, senza perdere tempo, si diresse verso casa. Appena fu da sola in camera si fiondò sulla scrivania, della quale aprì il primo cassetto. Stupita, come se si aspettasse di aver sognato tutto, afferrò delicatamente il foglietto stropicciato, il cuore che le batteva più forte. Lesse le parole con una certa ansia, del tutto immotivata, che però le fece brillare leggermente gli occhi.
All’inizio, Aki si chiese se fosse prudente recarsi all’appuntamento: dopotutto, poteva essere uno scherzo o qualcosa di pericoloso. Quelle parole, però, che non celavano alcun obbligo la convinsero che non ci fosse nulla di male nell’andare a controllare, giusto per curiosità.
Chi l’avesse vista, alle quattro meno un quarto del pomeriggio, diretta verso il parco con passo tranquillo, seppur celere, non avrebbe mai sospettato che, in realtà, la verde nascondeva una strana agitazione, perfettamente nascosta dietro al suo solito sorriso.
Non era preoccupata, no. Solo, da quando aveva riletto il biglietto non aveva staccato gli occhi dall’orologio, in attesa fremente che arrivasse l’ora dell’appuntamento.
Quando fu davanti al luogo prestabilito tirò un profondo sospiro, per poi entrarvi. Attorno a lei, alcuni bambini giocavano con le giostrine, gli scivoli e le altalene.
La ragazza procedette lentamente sul piccolo sentiero ghiaioso, che finiva con una piazzola e una fontana, circondata da alcune panchine. Si guardò intorno, alla ricerca di qualche volto amico o di qualche sorriso, ma senza trovare altro che gli sguardi di divertimento e le risate dei bimbi. In meno di due minuti raggiunse il centro del parco, fermandosi davanti alla statua dalla quale sgorgava l’acqua limpida, all’interno della fontana. Fece vagare lo sguardo, impercettibilmente deluso, lungo la linea invisibile segnata dalle panche in legno, e poi lo vide: seduto, a circa una ventina di metri di distanza, i gomiti posati sulle ginocchia e il viso rivolto a terra, stava un ragazzo della sua stessa età. A quella vista la verde sentì un’improvvisa stretta al petto, che si tramutò in calore quando il suo sguardo incrociò quello scuro di lui.
Il tredicenne si alzò, mentre le sue labbra si incurvavano, poi si mosse verso la Kino.
All’inizio, Aki pensò di avere le allucinazioni, ma prima di poter capire qualsiasi cosa si ritrovò a correre verso il ragazzo, trattenendo a stento le lacrime. Quando furono faccia a faccia si fermò per un istante, passato il quale la verde saltò al collo del castano con così tanto slancio che i due si ritrovarono a terra, l’una sopra l’altro.
La Kino non aveva allontanato il viso dal petto di Ichinose nemmeno durante la caduta, ma l’aveva stretto ancora di più, bagnandolo con le lacrime che, prepotentemente, erano riuscite a penetrare fra le sue palpebre strette.
E, per una volta, quel pianto non era causato dalla tristezza.
- Tutto bene?
- Sì…
- Qualcosa non va? Non sei felice di rivedermi?
- Certo che lo sono!
- E allora perché non dici nulla?
- Perché non ci sono parole per descrivere la felicità che provo in questo momento!

*Angolo autrice*
Ohayou!
Bene, era da un po’ che non pubblicavo, no? Ed ora eccomi qua!
Questa non è una OS scritta a caso, ma è dedicata alla mia nee-chan Sara, che ha compiuto gli anni avantieri.
Perdono! Ero incasinata, non ho potuto pubblicare prima! Chiedo venia!
Allora, so che alla mia Sa-chan non piacciono moltissimo le IchiAki, ma questa non è una IchiAki. Per questo nella descrizione non ho messo coppie, perché non ce n’è!
O meglio, è sottintesa. Qui, la cosa è ad interpretazione: potete vederla come una IchiAki dove i due non sono ancora innamorati, ma sono sulla buona strada, OPPURE i due sono solo amici.
Beh, vedetela un po’ come volete u.u
Il finale è un po’ “frettoloso”, me ne rendo conto, ma per me è impossibile scrivere la fine di qualcosa in modo che non faccia schifo! Abbiate pietà di una povera ragazza che ha un solo, unico neurone! Ç.ç
L’inizio è… boh, uno schifo. E non penso di dover aggiungere altro.
Mi sembra di aver finito… Ah! Per te, sorellina, sappi che mi sono impegnata tanto per questa storia, quindi spero che almeno ti abbia fatto sorridere. Lo so che come regalo non è alla pari degli altri che hai ricevuto, però purtroppo siamo distanti…:’(
E… Ancora buon compleanno tesoro!
Ora vi lascio, anime buone che avete avuto il cuore di leggere!
Se mi lasciaste un commentino sono certa che le vostre mani non ne risentirebbero
Un bacio al profumo di anice (???)
Maddy
  
Leggi le 3 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Inazuma Eleven / Vai alla pagina dell'autore: Madelyne Scott