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Autore: AyuTsukimiya    25/03/2008    10 recensioni
Immersa da quelle ultime parole. Dagli ultimi attimi di felicità che aveva passato. Chiusa ora in quella cella. In attesa dell’esecuzione. Cosa l’aveva condotta fin lì? Un amore disperato per… Un uomo che… L’aveva solo usata.
E se Esmeralda non morisse e riuscisse a salvarsi? troverà il vero amore? e se sì...con chi? (prima fict che scrivo su un libro!ç\\\ç)
Genere: Generale, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altro Personaggio, La Esmeralda, Pierre Gringoire
Note: What if? (E se ...) | Avvertimenti: nessuno
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E se questa notte non fosse mai finita?

Se le tue parole…ricche di poesia, mi riempissero il cuore…

Forse…

Avrei potuto avere una chance, e vivere…

Una vita più dolce?

Dolce come le parole che ho sentito pronunciare dalle tue labbra?

Dolce come…il nome che credevo mi avrebbe portato l’amore?


La giovane zingara Esmeralda pensava questo.

Immersa da quelle ultime parole.

Dagli ultimi attimi di felicità che aveva passato.

Chiusa ora in quella cella.

In attesa dell’esecuzione.

Cosa l’aveva condotta fin lì?

Un amore disperato per…

Un uomo che…

L’aveva solo usata.


Si strinse di più a sé stessa.

Seduta con le ginocchia chiuse tra le sue braccia.

La testa appoggiata ad esse.

E la schiena appoggiata a quella fredda parte di rocce.

Brividi percorsero il suo corpo.

Lacrime invasero a poco a poco i suoi occhi chiari.

-zingara…a breve la tua vita sarà finita-

Lei rimaneva lì, in quella posizione.

Non mangiava non beveva…

Aveva ormai perso la voglia di vivere.

“tanto…a che mi serve? Morirò comunque…anche mangiando o bevendo, il mio destino è…”

Si morse il labbro inferiore, alzando piano piano la testa.

I suoi capelli ormai tutti scompigliati.

Gli occhi intrisi dall’angoscia.

E in quei momenti, le uniche cose che le tornavano alla mente, erano le dolci parole…parole dette da uno che…lei non aveva nemmeno considerato.

Troppo rivolta alla sua infatuazione , troppo presa a esaudire quel dolce sogno da ragazzina, troppo presa a essere capricciosa.


-tu che vivi di poesia…tu che leggi e scrivi saprai…-

sussurrava canticchiando quelle frasi, ma arrivata al nome dell’uomo che l’aveva solo usata, dette sfogo al suo dolore…

pianse

Piangendo si strinse di più a sé…

Tossì, ormai si sentiva gelare il sangue.

Sentiva freddo.

E la notte fuori, si avvicinava sempre più.

Guardò alla luna.

Quella luna che sembrava sorriderle, dopotutto…

-se potessi tornare indietro…-

Ripensò all’immagine di quell’uomo.

-io sono il poeta Gringoire, e l’aria allieto in questa città-

Quel sorriso divertito.

Forse, con lui…sarebbe stata felice?

L’aveva rispettata, trattata bene.

E poi, era talmente dolce…

Pensava mentre il sorriso sul suo viso le donava un’aria più tranquilla.

Notte e buio.

Aveva gli occhi chiusi.

Assorta come nel dormiveglia.

D’un tratto un rumore.

Si sentì un po’ stordita.

Aprì leggermente gli occhi.

E vide che dalle sbarre qualcuno si era affacciato.

-chi mai…?-

-Esmeralda?-

Quella voce…la stessa voce dolce…

D’un tratto si alzò in piedi.

-G-…sei tu…Gringoire!-

Si avvicinò alle sbarre quasi correndo.

-schh si sono io! Ascolta non stiamo a perderci in chiacchiere, sono qui per aiutarti!-

Rimase sorpresa, non pensava proprio che dopo quello che gli aveva fatto lui…potesse ancora aiutarla.

-Gringoire…perdonami…-

Lui la guardò, e le sorrise.

-dai non piangere, alla corte ti stanno aspettando tutti…-

Lei istintivamente a quelle parole pianse…tentò di asciugarsi gli occhi senza successo.

-a causa del mio stupido amore…ti ho trattato male…e…-

Poi d’improvviso smise di piangere e trattenne il respiro.

La sua mano la stava accarezzando.

La mano di lui, passava dolcemente tra i suoi capelli scuri.

-non pensarci più ora…ascolta, adesso io aprirò la porta con la chiave, però dobbiamo fare in fretta, perché solamente per poco potranno tenere a bada le guardie. Ci sono alcuni della corte che mi stanno dando una mano e anche Djali sta facendo il suo dovere eh eh- rise alla sua stessa frase.

Esmeralda lo osservava e un misto di tenerezza e dolcezza la invadeva.

Un sonoro click, e Gringoire liberò Esmeralda dalla gabbia.

-presto!-

la prese per mano senza nemmeno pensarci.

Lei a quel tocco arrossì lievemente.

A passi svelti e veloci riuscirono ad arrivare quasi all’uscita.

-schh! Attenta!-

Degli energumeni stavano passando in rassegna in quel posto.

Il battito della ragazza accelerò d’improvviso, non appena il suo corpo fu appoggiato a quello di lui.

Lui.

Che la teneva stretta al suo petto, mentre con lo sguardo veloce cercava di cogliere il momento adatto per svignarsela con la sua dolce sposa.

-andiamo…-sussurrò poi.

E di nuovo per mano si diressero fino all’ultima parte della torre.

Poi…

-hey! Voi due che-

La figura di una guardia.

-corri!-

le disse lui, e Esmeralda corse a più non posso mano per mano del suo sposo.

Arrivarono fino al fiume della senna e vi si tuffarono senza pensarci.

Sospinti via da una leggera corrente.

Ce l’avevano fatta erano salvi!

Qualche attimo dopo erano a riva.

Una riva quasi sconosciuta.

Ma non importava.

Era una riva Libera.

E loro erano liberi.

-oh che bellezza! Il fiume e la sua dolce corrente hanno dato l’ultimo supporto al compimento della missione-

Sorrise divertito lui mentre si rivolse poi alla luna che splendeva radiosa nel cielo.

-oh luna…ti ringrazio anche questa volta per avermi assistito.-

Esmeralda si avvicinò

-Gringoire…io…ti ringrazio e…-

-sciocchezze, sei o non sei mia moglie?- sorrise lui

a quelle parole, per la prima volta in vita sua davanti a lui, arrossì tutta, sentendo il respiro mancarle.

-che hai?- si preoccupò avvicinandosi a lei.

-…scusami!-

disse lei abbracciandolo.

Quell’abbraccio durò un po’.

Lei aveva appoggiato la testa sulla sua spalla.

Sentendosi così bene fra le sue braccia.

Lui dal canto suo aveva da subito avuto un debole per quella dolce zingara, che però aveva il cuore perso per un altro…

Ma ora che l’aveva di nuovo tra le braccia non poteva far altro che essere più felice che mai.

La strinse più forte a sé.

Poi qualche attimo dopo.

I loro visi si incrociarono.

Gli occhi chiari di lei si specchiavano negli occhi dolci di lui.

Occhi dolci ma allo stesso tempo carichi di passioni.

Non solo passioni per la poesia, o per le storie che…andando in giro per il mondo…narrava allegramente.

Ma anche passioni umane…sentimenti, chiari e limpidi, profondi come quella notte di luna, o come la senna che brillava sotto quella luna davanti a loro.

Lui prese il viso di lei tra le mani.

E lei di tutta risposta abbassò un po’ gli occhi insicura e timida.

A differenza di ciò che aveva provato con Febo…con lui…era diverso.

Con Febo era solo passione fisica. Si sentiva pervasa dai sensi.

Eppure invece ora con lui…sentiva soprattutto il suo cuore riempito di nuove emozioni.

-vorresti…ricominciare da capo?- sussurrò lei

Lui la guardò dubbioso e poi sussurrò –in che senso?-

Lei sorrise arrossita e sempre tenendo lo sguardo basso, lo alzò poco a poco…e iniziò a cantare

-vorrei sapere adesso chi sei…con chi…- e sorrise di più –ho l’onore di essere ora in due?-

E levando finalmente gli occhi verso i suoi, si sentì per la prima volta felice.

Lui vide gli occhi di lei brillare come non mai.

E a quel canto non potè non rispondere con altrettanto amore.

-io sono il poeta Gringoire l’aria allieto in questa città…e…non mi persi mai in donne ma tu…hai rapito il mio cuore ora esso ti appartiene-

-tu…- sentiva come se le mancasse il respiro –tu che vivi di poesia…tu che leggi e scrivi…hai rapito il cuore mio…e mentre ero sola in quella gabbia laggiù…le tue parole danzavano nella mia mente come ricordi felici…e…-

avrebbe voluto andare avanti ma lui avvicinò le sue labbra a quelle di lei, le sfiorò delicatamente.

A quel contatto entrambi sentirono vibrare il proprio corpo.

E a fior di labbra lui sussurrò –ti amo…-

-anch’io…Gringoire-

Alzò del tutto il viso fino a eliminare la distanza delle loro labbra.

Concludendo il tutto con un dolcissimo bacio.

Lui la teneva ancora stretta a sé…sentiva per la prima volta da quando erano sposati, il suo sapore…

Un misto di dolcezza esotica e pura…

E lei…sentiva un corrisposto di passione, ma anche amore dolce…non era qualcosa di solo fisico, era qualcosa che stordiva anche il cuore e il cervello.

Qualcosa che…

Profumava d’amore.

Passò con le sue dita tra le ciocche della ragazza.

Mentre lei si lasciava trasportare senza paura in quella nuova esperienza di dolcezza che mai aveva provato.

Si sciolsero per un breve istante riprendendo il respiro regolare…

-Esmeralda…-

-dimmi…-

Lui la guardò ancora, poi tentando di essere il più serio possibile e cercando di formulare bene la domanda che stava per farle e disse:

-ricordi…quando ci siamo sposati?-

Lo ricordava fin troppo bene.

-si-


Se è per salvarlo io lo sposerò!

Voglio sposarmi o morirò…


-ricordi che ti dissi che volevo sposarmi solo per non morire? Ecco non è più vero…ora più che mai sono felice che tu mi abbia voluto sposare anche se non ci conoscevamo nemmeno…-

Lei però fu colta subito da un senso di colpa.


Moglie si ma l’amore io non te lo darò…


-anch’io ti devo dire che…ora come ora invece…il mio amore ti appartiene, non è più vero che l’amore non è tuo…ora…-

Sorrise di nuovo –sono tua sposa, a tutti gli effetti e…-

-a tutti gli effetti? Ne sei sicura?- ammise lui sorridendo e portandola più vicino al suo corpo.

Facendo passare un dito sulla sua schiena lentamente.

Capita la reale situazione si sentì come una vaporiera invasa da un calore e da fremiti pazzeschi.

Lui le sussurrò –bhe…ciò che volevo dirti con questo discorso è…vuoi…anzi…vorresti, diventare veramente mia moglie…stanotte?-

-c-cosa…s-si però…i-io…-

-tu?...- sussurrò lui

-non so come…si fa…ho paura però…- sorrise cercando di sembrare non spaventata –se ci sei tu non devo aver paura-

Lui la guardò…e non potè fare a meno di non contenere la sua celata gelosia presso quel soldato che per troppo tempo l’aveva stregata in un modo subdolo e crudele.

-cioè con…vuol dire che…-

Lei arrossì e annuì –non è avvenuto quello…con Febo…-

E anche per questo si sentiva più felice, ora…

Lui avvicinò di nuovo il suo viso a quello di lei; facendola sdraiare lentamente sotto di lui.

Stava nuovamente per baciarla quando…

Uno strano belare interruppe quella magia.

Entrambi si voltarono e…

-djali!!!- urlò la sua padrona felice nell’averla vista, ma ancora di più fu Gringoire ad essere di nuovo in coppia con quella bestiola che adorava tanto.

-accidenti a te dov’eri finita! Ci stavamo preoccupando!-

dissero, però lei li guardò quasi con rimprovero, e con un’aria molto divertita, quasi sapesse che non era vero che avevano pensato a lei, tutt’altro…

arrossirono entrambi.

Però poi dopo il suo belare, un sorriso scappò nuovamente ad entrambi.

La luna ormai stava lasciando il posto al sole di quel mattino.

Un nuovo mattino, che portava con sé l’inizio di una nuova vita.

L’inizio di un nuovo amore.

L’inizio…della verità.







FINE


Ecco qui, è la prima volta che scrivo una ff su un libro ç\\\\ç adoro questa coppia, e mi è spiaciuto che il finale fosse così triste in esso...ho immaginato quindi come sarebbe stato Se Esmeralda avesse capito che Febo non l'amava davvero e...se fosse scoccata la scintilla tra il Poeta e Lei, in fondo erano anche sposati(anche se non si comportavano poi da sposati) e...bhe si insomma, ho immaginato qualcosa di dolce e romantico tra di loro. Il finale poi ho fatto che nessuno dei due se la prende per "l'interruzione" di Djali perchè tanto...entrambi tengono a lei xD bhe che dire? a mezzanotte(o alle 11.30?) le idee che vengono nella mente possono essere molto strane...

Vi saluto!!!ç\\\ç spero almeno sia venuta decente

  
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