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Autore: Minari OppaRi    24/09/2013    4 recensioni
[LovexSetsuna]
Si strinsero l’una nelle braccia dell’altra perdendosi ad osservare il vasto campo di fiori davanti ai loro occhi. Quella poteva sembrare la fine della loro avventura ma in verità era solo all’inizio.
Non sarebbero più state le Pretty Cure, questo è vero ma, in futuro, avrebbero affrontato battaglie molto più difficili, avrebbero dovuto combattere contro le difficoltà di ogni giorno, contro le gelosie e i piccoli problemi di ogni coppia.
Però insieme di sicuro ce l’avrebbero fatta. Insieme, loro due, sarebbero state imbattibili.
“Sai una cosa Love? Se è per te sarei disposta a piangere di nuovo tutte quelle lacrime d’amore.”
Entrambe avevano finalmente afferrato la vera felicità e sarebbe di sicuro durata per sempre.
Genere: Fluff, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Shoujo-ai | Personaggi: Love Momozono/Cure Peach , Setsuna Higashi/Cure Passion/Eas
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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L’amore è un sentimento contorto e complicato, esso porta a sorridere per un nonnulla e a soffrire per la più futile motivazione. L’amore ti porta all’egoismo, al voler l’amato per sempre accanto a sé trascurando la sua felicità.
 
“Domani tornerò a Labyrinth insieme ad Hayato e Shun. Voglio che anche le persone del nostro mondo afferrino la felicità.”
Quelle parole, dette in modo dolce e contornate da quello splendido sorriso, spezzarono in mille pezzi il cuore di Love.
“Così presto? Setsuna, non potresti rimandare di qualche giorno? Abbiamo ancora così tante cose da fare insieme a te.”
La frase pronunciata da Inori costrinse la leader del gruppo ad alzare il viso, finora paralizzato a guardare nel vuoto a causa della brutta notizia ricevuta da Setsuna, ridando al suo sguardo una flebile luce di speranza.
La Pretty Cure della felicità però scosse la testa, spostando la sua attenzione verso il vasto campo di fiori davanti a loro.
“Mi spiace ma non è possibile. Vedete, io ho appreso moltissimo da quando sono arrivata in questo mondo e voglio che tutti quanti conoscano il prima possibile quello che voi, amiche mie, mi avete insegnato in tutto questo tempo.”
Il suo sorriso era radioso come mai prima d’ora, ormai non c’era più la minima traccia della fredda Eas.
“E’ un vero peccato, proprio ora che avevamo iniziato a conoscerci meglio.”
Lo sguardo di Miki più che posarsi sulla figura dell’amica era andato ad incatenarsi a quello profondo e silente di Shun, l’idea di separarsi così presto da quel ragazzo tanto affascinante e colto non le piaceva per niente.
“Oh, ma non vi preoccupate! Un giorno torneremo di certo in questo mondo per far assaggiare a tutti le squisite ciambelle del fratello Kaoru, già che ci saremo verremo a salutare anche voi!”
Hayato si batté un pugno sul petto, come al solito pensavo prima di tutto a riempirsi lo stomaco.
Tutti si misero a ridere, divertiti dalla golosità del biondo. Tutti tranne Love.
La ragazza stringeva i pugni con forza, si mordeva il labbro inferiore fino a renderlo livido e gonfio trattenendo a stento la voglia di urlare contro i suoi amici. Perché nessuno riusciva a vedere quanto dolore stesse provando in quel momento?
Come poteva sorridere sapendo che dopo solo ventiquattro ore la sua migliore amica sarebbe scomparsa per sempre dalla sua vita? C’erano tante cose che voleva fare con lei, tanti luoghi da visitare insieme e parole tenute nascoste per fin troppo tempo che dovevano essere dette.
Non voleva separarsi di nuovo da qualcuno a cui teneva molto, soprattutto non mentre il ricordo dell’addio con Chiffon e Tart era ancora vivido in lei.
“No….”
Sussurrò a denti stretti, attirando su di sé lo sguardo dei suoi amici.
“Love, che ti prende…?”
La corvina lentamente si avvicinò all’amica, prendendole la mano e stringendogliela con dolcezza. Aveva imparato proprio da lei che tenersi per mano dava felicità.
Successe tutto in un secondo.
Quel loro contatto, così usuale per loro due, venne spezzato in modo brusco da Love che, con le lacrime ormai pronte a rigarle le guance, le rivolse uno sguardo freddo e carico di rabbia.
“No! Non devi andare! Hayato e Shun se la caveranno benissimo anche se tu non vai con loro!”
Sputò con disprezzo quelle parole, portandosi una mano al petto come a voler rallentare i battiti accelerati del suo cuore ridotto in pezzi.
I presenti rimasero stupiti. Era stata davvero lei a pronunciare quelle parole? La stessa ragazza che aveva sempre anteposto la felicità degli altri alla propria aveva davvero pronunciato una frase così tanto egoista?
Il suo corpo era scosso da forti fremiti, segno che la rabbia che aveva dentro la stava ancora dilaniando. 
“Come….come puoi dire una cosa genere? Sei stata proprio tu ad insegnarmi che la felicità degli altri è più importante di qualsiasi cosa!”
La ragazza dai capelli biondo scuro iniziò lentamente ad indietreggiare, purtroppo lei aveva ragione e non c’era la minima possibilità di controbattere.
L’unica cosa che le restava da fare era scappare.
Fuggire lontano da tutta quella pressione, lontano da quel dolore che le stava squarciando il petto, lontano dall’unica persona dalla quale non si sarebbe mai voluta separare.
Con uno scatto si voltò ed iniziò a correre via, sperando che nessuna delle sue amiche, soprattutto Setsuna, la inseguisse.
Non avrebbe avuto il coraggio di guardarla in faccia.
Ma si sa, le cose non vanno mai come si vorrebbe, è la dura legge della vita.
La corvina, dopo averla raggiunta, le aveva afferrato il polso interrompendo la sua corsa e costringendola a voltarsi verso di lei, lanciandole subito uno sguardo severo.
“Mi spieghi che accidenti ti succede?!”
La presa era ben salda, segno che non l’avrebbe lasciata scappare tanto facilmente.
“Lasciami andare!”
“Non ci penso nemmeno! Non te ne andrai fino a quando non mi avrai spiegato la ragione del tuo sciocco comportamento.”
 
Un suono secco, un gesto azzardato e privo di una vera motivazione.
Senza nemmeno rendersene conto, senza che nessuna delle due potesse accorgersi di quello che stesse accadendo, la mano di Love andò a stamparsi sul viso di Setsuna.
La corvina non si aspettava una reazione del genere, non da lei.
“Sciocco…? Il mio comportamento sarebbe sciocco?”
Tremava di nuovo, per la seconda volta la rabbia si stava impossessando della ragazza e i suoi occhi tornarono intrisi di lacrime.
“Setsuna, tu non capisci davvero nulla! L’unica sciocca qui sei tu! Sei un egoista e io….io…”
“Love, calmati! Non sai quello che sta-”
“IO TI ODIO!”
Un cuore che si spezza, lacrime che si schiantano contro il suolo, una ferita che neanche il tempo sarebbe riuscita a risanare, speranze rese vane e sentimenti ancora celati che vengono inghiottiti dall’oscurità.
Potevano essere passate ore o solo pochi secondi, Setsuna non sarebbe riuscita a dirlo con precisione. Love non era più davanti a lei, doveva essere scappata dopo averle detto quelle tre terribili parole che le avevano spezzato anzi, lacerato il cuore.
A nulla servivano le voci di Miki e Inori, nemmeno le urla di Hayato riuscivano a smuoverla.
Era rinchiusa in un altro mondo. Un mondo in cui aveva perso tutto.
 
 
“Puoi spiegarci cos’è successo?”
Le aveva chiesto il biondo gentilmente, sedendosi al suo fianco e porgendole una delle squisite ciambelle di Kaoru.
Setsuna non aveva ancora detto una sola parola, troppo schockata da quella frase che le rimbombava nella testa.
Io ti odio.
Una fitta dolorosa.
Io ti odio!
Un pugno stretto con violenza.
Setsuna, io ti odio!
Un urlo disperato.
“Calmati, Setsuna! Farti prendere dalla disperazione non risolverà niente!”
Miki l’aveva presa per le spalle e l’aveva guardata negli occhi in modo deciso e severo.
“Siamo amiche e siamo qui per aiutarti ma per farlo devi raccontarci tutto. Anche se…vedendo la tua guancia completamente arrossata è chiaro immaginare cos’è successo.”
La blu aveva ragione, disperarsi non serviva a niente, la cosa migliore da fare era parlarne con loro, le sue amiche.
La corvina non riuscì a resistere un solo secondo di più, raccontò tutto quanto mentre le lacrime tornarono a pizzicarle gli occhi.
“Love ha esagerato, questo è vero ma infondo è da comprendere.”
Mormorò Inori accarezzandole lentamente la schiena per farla calmare.
“Da comprendere?”
“Certo, voi due ormai siete praticamente sorelle e poi sappiamo bene che ti considera la sua migliore amica.”
Shun incrociò le braccia al petto, un espressione infastidita stampata in volto.
“E solo per questo le da fastidio che tu vada a far conoscere la felicità al mondo di Labyrinth? E’ proprio un egoista.”
Setsuna abbassò lo sguardo, quella volta non poteva difenderla. Certo, la rendeva felice essere così importante per Love ma questo non cambiava che il suo comportamento fosse stato davvero egoista.
“Io…non so cosa fare…”
Mormorò tristemente, stringendo la stoffa della gonna.
Le altre due ragazze appoggiarono le mani sulle sue spalle, sfoderando un enorme sorriso per rassicurarla.
“Va da lei e appena si sarà calmata un po’ parlale.”
“Prima era solo arrabbiata, le cose che ti ha detto sicuramente non le pensa davvero.”
Gli amici si aiutano sempre durante i momenti difficili, la corvina ne aveva per l’ennesima volta la dimostrazione.
“Farò così, grazie mille amiche mie!”
 
 
Bussare ad una porta era sempre stata una cosa facilissima eppure in quel momento le sembrava la cosa più difficile e complicata del mondo. Teneva il pugno alzato, staccato di pochi centimetri dalla superficie liscia dell’entrata della camera di Love, esitando ad appoggiarlo per chiamarla.
Le tre terribili parole che aveva pronunciato diversi minuti prima infestavano ancora la mente e soprattutto il cuore di Setsuna.
La paura di sentirsele ripetere la stava attanagliando impedendole di portare a termine il suo obbiettivo, ovvero parlarle per chiarire la questione.
Eppure era abituata ad essere odiata dagli altri, quando era ancora Eas in molti gliel’avevano urlato contro.
“Forza, Setsuna. Non puoi continuare ad esitare.”
Fece un respiro profondo e con tutto il coraggio che aveva in corpo bussò.
“Love, sono Setsuna. Possiamo parlare?”
Silenzio.
“Love, apri la porta, per favore.”
Ancora silenzio.
“Love, ti prego rispondimi.”
Niente, la ragazza aveva deciso di ignorarla.
Abbassò lo sguardo e tristemente scese al piano inferiore, forse l’idea migliore era aspettare che fosse lei stessa a voler parlare però chissà quanto tempo ci sarebbe voluto.
“Va tutto bene, Setsy? Hai un espressione così triste.”
Le chiese Ayumi guardandola preoccupata.
La corvina scosse la testa.
“Ho litigato con Love e lei ha detto di odiarmi…”
Si sedettero insieme sul divano e lentamente iniziò a spiegarle tutta la storia, forse lei in quanto sua madre sarebbe riuscita a darle una risposta sul comportamento della ragazza dai capelli biondo scuro.
La donna, finito il racconto, si mise a ridere.
“Cerca di capirla, Setsy. Love ormai ti considera come una sorella, è impossibile per lei accettare che tu te ne vada via.”
Dunque per tutti quanti quella era l’unica spiegazione al comportamento di Love? Semplicemente non voleva perderla perché erano come sorelle?
No, sicuramente c’era dell’altro.
C’era di sicuro un motivo più profondo che l’aveva spinta ad agire in quel modo e Setsuna l’avrebbe assolutamente scoperto.
 
 
Era ormai calato il sole e Love era ancora chiusa nella sua camera, non aveva neppure voluto scendere in cucina a mangiare e questo, considerando la sua golosità, faceva preoccupare tutta la famiglia.
“Dev’essere stata proprio una bella litigata se neppure la cena è riuscita a smuoverla.”
Borbottò Keitaro accompagnando la consorte alla porta, era davvero la sera perfetta per uscire e lasciare le due ragazze a casa da sole.
“Aspetta domani mattina, Setsy. Probabilmente una bella dormita la farà calmare.”
Sorrise Ayumi, dandole un’amorevole pacca sulla spalla.
“Lo spero. Ora andate e godetevi la serata, mamma e papà.”
I due salutarono la figlia adottiva e se ne andarono, pronti a passare almeno loro una serata divertente.
“Non posso proprio aspettare domani…”
Mormorò, chiudendosi la porta alle spalle e mordendosi le labbra. Aspettare la mattina seguente era proprio fuori discussione, bisognava risolvere tutto in quel momento e per farlo sarebbe stata disposta a tutto. 
  
 
Setsuna bussò lentamente alla porta, il cuscino stretto al petto e un espressione ansiosa stampata sul viso.
Nessuna risposta.
“Love, hai deciso di ignorarmi fino alla fine…?”
Abbassò lo sguardo, una fitta dolorosa al cuore e delle salde speranze ormai andate in frantumi.
Non era in quel modo che voleva salutarla.
Avrebbe voluto vederla sorridere, stringerla in un ultimo caldo abbraccio e, sussurrandolo in modo deciso, dichiararle i propri sentimenti.
Perché si, Setsuna Higashi aveva compreso i suoi sentimenti già da molto tempo ma aveva preferito nasconderli nell’angolo più remoto del suo cuore, aspettando che lentamente scomparissero.
Il suo era un amore a senso unico e lo sarebbe sempre stato. Love amava Daisuke, non lei.
Nella ragazza però vi era viva la fiamma ardente del coraggio.
“Non può finire così, Love.”
Il suo sguardo riprese vigore e con un azione decisa aprì la porta, solcando la soglia che la divideva dall’amica.
La camera era buia e il silenzio, tipico della notte, era spezzato da dei singhiozzi che non riuscivano a venire soffocati.
Love stava piangendo.
Gli occhi arrossati per le troppe lacrime versate, il respiro mozzato per i troppi singhiozzi trattenuti e il viso, solitamente splendido e pieno di gioia di vivere, ridotto in una maschera di dolore.
A quella triste visione il cuore di Setsuna perse dei battiti, rischiando addirittura di fermarsi a causa del forte senso di colpa che le stava crescendo dentro.
Si morse con forza le labbra, cercando di non perdere tutta la grinta che era riuscita a tirare fuori giusto qualche minuto prima. Doveva mostrare un cuore di pietra, proprio come aveva fatto la ragazza con lei tempo prima. Solo così sarebbe riuscita a vedere di nuovo quel magico sorriso capace di scaldare ogni cuore, anche quello più freddo e pieno di oscurità.
Mosse un passo verso di lei, mostrando finalmente la sua presenza nella stanza.
“Vattene via….”
Resistere a quella voce rotta dalla sofferenza però non era facile, sarebbe stato molto più semplice combattere contro una Nakewameke o un Sorewatase.
“Love….”
Sussurrò, sentendo il respiro farsi sempre più pesante e il cuore accelerare i suoi battiti.
“Ti ho detto di andartene! Infondo è quello che già vuoi fare, no?!”
Nella sua voce non vi era traccia del suo solito tono allegro e giocoso, ormai a guidare le sue parole c’erano solo rabbia e disperazione. Setsuna comprendeva bene quello che le stava succedendo, quando era Eas l’aveva sperimentato in prima persona.
Ora toccava a lei salvarla dall’odio.
“No, non me ne vado e sai perché? Perché voglio porre fine a questo stupido litigio e tornare a vedere il tuo viso sorridente. Love, io ho il dovere di far conoscere la felicità anche alla gente di Labyrinth e non saranno di certo i tuoi immaturi capricci ad impedirmi di farlo, ti conviene accettarlo.”
C’era riuscita, aveva mostrato un cuore di pietra ed era certa di aver colpito Love, la quale si era stranamente calmata.
Il silenzio tornò a regnare sovrano tra le due, entrambe immerse nei loro pensieri.
Battiti accelerati e respiri trattenuti, l’agonia di un attesa che sembrava non terminare mai e la paura di aver fatto un piccolo ma grave passo falso.
Il silenzio, cupo manovratore dell’agitazione, non smetteva di aleggiare nella stanza.
Era dunque quello il suo destino?
Doveva andarsene sapendo di essere odiata dall’unica persona che avesse mai amato in vita sua?
Avrebbe voluto piangere ma non poteva anzi, non voleva farlo, non davanti a lei.
Setsuna aveva ancora il suo orgoglio.
La ragazza dai capelli biondo scuro scostò lentamente le coperte, dando all’amica la risposta che stava impazientemente aspettando.
La corvina mosse dei passi verso il letto, un po’ titubante e un po’ sorpresa.
“Posso?”
Si limitò a chiedere, lasciando che sul viso le comparisse un lieve sorriso.
Non voleva forzarla, non mentre era così fragile ed indifesa.
La ragazza annuì, spostando lo sguardo verso il soffitto.
Mai si era sentita così esposta, aveva il terrore che anche solo un piccolo scambio di sguardi l’avrebbe fatta crollare.
Setsuna stese il cuscino accanto a quello dell’amica, infilandosi lentamente al suo fianco ma dandole le spalle. Aveva ben capito che era ancora troppo presto per guardarsi di nuovo negli occhi. Almeno questa sua volontà voleva rispettarla.
“Scusa…..davvero, scusa per la mia freddezza. Però se non te l’avessi detto mostrando un cuore di pietra tu non mi avresti mai ascoltata.”
Le venne da ridere. Proprio poco tempo prima la situazione era diversa, era lei a provare odio e a non riuscire ad aprire gli occhi alla realtà e Love era la persona che l’aveva salvata porgendole la fonte della felicità.
Aveva passato molto tempo con lei, l’aveva conosciuta meglio e aveva imparato a volerle bene. Era entrata nella sua famiglia, aveva avuto l’opportunità di starle vicino in qualsiasi momento sia come amica che come sorella. Era felice solo grazie a quella testona dal cuore enorme.
Tutti quei momenti magici però un giorno sarebbero dovuti finire, lo sapeva benissimo. Sapeva che presto si sarebbero dovute dire addio eppure aveva deciso di non fermare i sentimenti che lentamente le stavano crescendo nel petto.
Aveva deciso di non perdere l’occasione di amare.
Love appoggiò le mani sulla sua schiena, costringendola ad interrompere il flusso di ricordi che le stavano invadendo la mente.
“Love….?”
“Ti prego, non dire nulla….”
La sua voce era ormai un flebile sussurro, solo suoni spenti e privi di vitalità venivano emessi dalle sue labbra.
Era incredibile come Setsuna avesse così tanto peso sul suo umore. Erano diventate due le volte in cui si era ritrovata a piangere per la corvina ma quella volta sarebbe potuta essere l’ultima.
Chiuse gli occhi con forza, scacciando dalla mente la sola idea che potesse andarsene e non tornare più.
“Perdonami, Setsuna….”
Però chi era per decidere per lei? Con quale diritto poteva interferire nella sua vita? Come poteva impedirle di portare felicità a chi se la meritava davvero?
“Sono solo un egoista…..”
Si, lo era davvero.
Aveva pensato prima di tutto a sé stessa, mettendo in secondo piano la cosa più importante di tutte.
La felicità degli altri.
Calde e amare lacrime ricominciarono a rigarle le guance. Aveva sbagliato tutto e quel che era peggio era che aveva trattato la persona più importante di tutte in un modo davvero orribile.
Aveva detto di odiarla anche se non era vero.
“Io non ti odio affatto….”
L’aveva ignorata per tutto il giorno.
“Non volevo ignorarti…”
Aveva cercato di cacciarla quando la verità era che la voleva accanto a sé.
Non voleva perderla, non dopo aver realizzato quanto la sua presenza fosse essenziale.
Doveva ricucire il loro rapporto o almeno tentare. L’unica cosa rimasta da fare era parlarle con il cuore in mano.
“Setsuna, tu per me sei troppo importante. Non volevo comportarmi in quel modo orribile ma non ho potuto fare altro. Quando hai detto che saresti tornata a Labyrinth mi è salito il sangue al cervello e ho perso la testa, dopo aver visto il tuo sorriso più radioso che mai mi sono sentita tradita e messa da parte…”
Parlava tutto d’un fiato, stringendole in una presa salda la stoffa del pigiama.
Cose essenziali come il respirare passavano in seconda piano, in quel momento la vera cosa essenziale era chiederle perdono.
“…a poco a poco ti ho conosciuta e ho imparato ad apprezzare ogni lato del tuo carattere. Ho iniziato a volerti bene, a considerarti una parte importante della mia vita e a necessitare della tua vicinanza. Sei come l’aria, indispensabile per la mia sopravvivenza…”
La sua voce iniziò a diventare sempre più bassa, il cuore perdere battiti e le lacrime accelerare la loro caduta.
Lente lacrime iniziarono a scendere e a rigare il viso di Setsuna, la quale schiuse la bocca ma non disse nulla.
Non c’erano parole che potessero descrivere appieno i sentimenti che, come una tempesta, combattevano contrastanti nel suo cuore.
“…Non voglio che tu vada via ma….se la tua felicità è tornare a Labyrinth allora non posso più oppormi…”
A quelle parole però la ragazza scattò, voltandosi verso la ragazza dai capelli biondo scuro e prendendola per le spalle.
“Love, tu non capisci. La verità è…”
Quella frase, contenente parole mai state dette prima, venne interrotta dall’unica azione che la corvina non si sarebbe mai aspettata.
Un bacio.
Love aveva appoggiato le labbra su quelle di Setsuna in un gesto dettato dalla disperazione più profonda e dalla consapevolezza di fare la cosa giusta.
Si, Love Momozono aveva finalmente compreso quanto in realtà fosse profondamente innamorata della sua cara amica Setsuna Higashi.
Le era bastata l’idea di perderla per sempre a far risvegliare in lei quei sentimenti a lungo tenuti nascosti.
La corvina, prima sorpresa e poi confusa, ricambiò quel bacio da tempo atteso in modo impacciato, prendendole le mani e intrecciando le dita con le sue.
Un gesto innocente, il primo per entrambe che, lentamente, stava iniziando ad essere approfondito.
Una danza sfrenata tra lingue interrotta solo dalla necessità di riprendere fiato.
Le due ragazze si guardarono negli occhi, un’accesa tonalità di rosso a colorarle le guance e la sensazione di aver toccato il cielo con un dito impressa nitidamente nei loro cuori.
Setsuna prese il cuscino e se lo premette sul viso in un vano tentativo di nascondere il suo crescente imbarazzo.
“C-così però non è giusto…”
Bofonchiò tristemente, spostando di un poco il suo morbido scudo.
Love non riuscì a trattenere le risate, infondo erano poche le volte in cui l’aveva vista così imbarazzata.
Quelle risa però non fecero molto piacere alla diretta interessata che, con un enorme broncio stampato in volto, le tirò in faccia il cuscino.
Stavolta era a lei a ridere.
“Vuoi la guerra, eh?”
Iniziarono a combattere tra di loro, prendendosi a cuscinate a vendicandosi con il solletico, ormai l’aria tesa di pochi minuti era svanita del tutto.
Entrambe avevano recuperato il sorriso.
 
 
“Perché mi hai baciata?”
Setsuna, dopo essere riuscita ad immobilizzare Love, l’aveva guardata dritta negli occhi e le aveva fatto quella semplice ma pericolosa domanda.
La sua risposta avrebbe potuto renderla la persona più felice del mondo oppure la più triste.
Il silenzio era spezzato solo dai battiti impetuosi dei loro cuori.
Cuori in cerca di risposte e di certezze.
La ragazza dai capelli biondo scuro sorrise, portando una mano ad accarezzare dolcemente la guancia della corvina.
“Non l’hai ancora capito?”
“Sono confusa, Love…”
“La risposta è una sola, Setsuna. L’ho fatto perché ho capito di amarti, ho scoperto quali sono i veri sentimenti che provo per te.”
Setsuna sgranò gli occhi mentre le sua guance si tingevano lentamente di un acceso color rosso. Aveva davvero sentito bene?
“E….e Daisuke?”
Sussurrare quel nome le diede un enorme fastidio. Certo, non lo odiava ma non sopportava il fatto che lui e Love fossero vicini. Aveva il terrore che dicendo il nome del ragazzo tutto quello che stava vivendo, il bacio e la dichiarazione si rivelassero solo un semplice sogno.
La ragazza dai capelli biondo scuro fece un leggero sorriso. Il suo sguardo era serio ma allo stesso tempo molto dolce.
“Voglio molto bene a Daisuke ma solo come amico. E’ bastato il tuo arrivo nella mia vita per farmi capire di non provare amore per lui.”
Quelle parole erano assolutamente sincere, glielo si leggeva negli occhi.
“V-vuoi dire che mentre io mi scervellavo per trovare un modo per non essere gelosa nel caso vi foste messi insieme, tu pensavi solo a me?”
“Esattamente.”
Setsuna si sentì la persona più sciocca del mondo. Aveva continuato a soffrire di gelosia per niente.
Le tirò le guance con forza, infondo una piccola vendetta poteva pur averla.
“A-accidenti a te, Love. T-tutto questo non è giusto, non puoi dirmi queste cose proprio quando io ho deciso di andarmene. E’ davvero scorretto.”
Calde lacrime caddero sul viso di Love che smise immediatamente di sorridere.
“Setsuna…?”
“…ata….Io ti ho sempre amata!”
Rimase stupita da quella confessione, aveva sempre creduto che lei fosse innamorata di Hayato, era sempre stata sicura di essere nient’altro che un amica.
“Quando mi hai regalato il quadrifoglio io ho iniziato a provare qualcosa per te, qualcosa che non faceva parte della recita che avevo programmato per il maestro Moebius. Quando poi sei venuta per salvarmi da Labyrinth ho sentito una grande esplosione nel petto ma non riuscivo a capire cosa potesse essere. Giorno dopo giorno, avventura dopo avventura, ho compreso che mi ero innamorata di te! Io ti amo, Love!”
Ormai non c’era più alcun freno ai sentimenti della corvina, sentiva che se non le avesse detto tutto quello che si celava nel suo cuore se ne sarebbe pentita amaramente.
La ragazza dai capelli biondo scuro le prese le mani, intrecciando le dita con le sue e le baciò via le lacrime.
“Ti amo anche io, Setsuna.”
Le sorrise e lentamente appoggiò una seconda volta le labbra sulle sue, quello sarebbe stato sicuramente il secondo di tanti altri baci.
Sorrisero entrambe e si abbracciarono, cercando riparo sotto le calde coperte.
“Ho bisogno di te, Setsuna…”
Sussurrò Love prima di addormentarsi cullata dalle braccia della corvina.
Dopo aver sentito quelle parole Setsuna come avrebbe potuto andarsene? Come poteva lasciarla sola?
Era arrivato il momento di fare una scelta definitiva.
 
 
“Setsuna, sei proprio sicura della tua decisione?”
Hayato aveva un’espressione triste stampata in volto, l’idea di partire per Labyrinth senza di lei non gli piaceva per niente.
“Si, ormai ho fatto la mia scelta. Devo restare dove c’è qualcuno che ha bisogno di me, voglio stare con la persona che mi ha fatto afferrare la felicità.”
Osservando quel sorriso radioso i due ragazzi intuirono che quella era l’unica cosa giusta da fare.
Erano state poche le volte in cui l’avevano vista sorridere in quel modo, sia quando era Eas sia quando era Setsuna. Finalmente era davvero felice ed era tutto merito di Love.
“Prenditi cura di te, eh. Un giorno torneremo a trovarti.”
La corvina annuì, stringendo la mano della ragazza dai capelli biondo scuro. In quel momento anche una persona forte come lei aveva bisogno di un appoggio, non era facile salutare i propri amici.
“Mi mancherete, ragazzi.”
I due ragazzi iniziarono a salutare le loro nuove amiche, Shun si fece addirittura coraggio e andò ad abbracciare Miki, infondo sarebbe passato moltissimo tempo prima di un loro nuovo incontro.
Entrarono nel varco che li avrebbe riportarti a Labyrinth e, sotto lo sguardo malinconico delle quattro ragazze, sparirono.
Setsuna osservava silenziosamente il volto della ragazza al suo fianco, adorava vedere le sue labbra storte in un sorriso, amava perdersi in quei profondi occhi rosa che brillavano a contatto con la luce del sole. Se la felicità avesse avuto un altro nome sarebbe stato di sicuro ‘Love Momozono’.
Le cinse la vita con un braccio e la strinse leggermente a sé, facendola arrossire.
Miki e Inori si guardarono per un secondo e poi si misero a ridere.
“Accidenti, certo che fa proprio caldo oggi.”
“Già, credo che sia meglio se noi due andiamo a comprare qualcosa da bere. Love, Setsuna, vi lasciamo da sole.”
La ragazza dai capelli biondo scuro avvampò, di sicuro le sue due amiche avevano già capito tutto.
Erano rimaste sole.
Setsuna e Love.
Love e Setsuna.
“D-dici che hanno capito…?”
Balbettò imbarazzata, cercando di distanziarsi un pochino da lei. Non che le dispiacesse starle così vicino, solo ci sarebbe voluto un po’ di tempo per riuscire ad abituarsi a gesti che prima erano semplici.
Erano una coppia innamorata ormai.
“Penso di si. E’ un problema per te?”
Scosse la testa con forza. Un problema? Tutt’altro, era la realizzazione di un sogno.
“Siamo amiche, loro desiderano la mia felicità e nel caso non fossero d’accordo non m’importerebbe. Voglio stare con te per sempre e sarei pronta a mettermi contro tutti pur di non perderti. Ti amo tanto, Setsuna.”
Mai altre parole furono più belle di quelle che aveva appena pronunciato, era una dichiarazione perfetta intrisa di puro e sincero amore, una frase pronunciata per colpire dritta al cuore e di certo, il cuore della corvina, era stato colpito in pieno.
“Love….”
Sussurrò lentamente il suo nome, costringendola a girarsi completamente verso di lei. Finalmente si stavano guardando negli occhi.
“Non mi perderai mai e lo sai perché? Perché io resterò per sempre al tuo fianco, se qualcuno dovesse opporsi alla nostra relazione non esiterei un solo secondo a portarti via con me. Non importa il luogo dove siamo, per me basta solo stare con te per essere felice. Ti amo tanto anche io, Love.”
Setsuna le lasciò un leggero bacio a stampo sulle labbra, mettendosi poi a ridere non appena la vide diventare completamente paonazza in viso. Farla agitare era ormai diventato il suo hobby preferito.
Entrambe schiette, entrambe timide e inesperte nel campo dell’amore. Insieme formavano davvero un ottima coppia.
Si strinsero l’una nelle braccia dell’altra perdendosi ad osservare il vasto campo di fiori davanti ai loro occhi. Quella poteva sembrare la fine della loro avventura ma in verità era solo all’inizio.
Non sarebbero più state le Pretty Cure, questo è vero ma, in futuro, avrebbero affrontato battaglie molto più difficili, avrebbero dovuto combattere contro le difficoltà di ogni giorno, contro le gelosie e i piccoli problemi di ogni coppia.
Però insieme di sicuro ce l’avrebbero fatta. Insieme, loro due, sarebbero state imbattibili.
“Sai una cosa Love? Se è per te sarei disposta a piangere di nuovo tutte quelle lacrime d’amore.”
Entrambe avevano finalmente afferrato la vera felicità e sarebbe di sicuro durata per sempre.

 
Note dell'autrice

Buona sera a tutti quanti :3 Prima di tutto mi presento, sono Darkdan e questa è la mia primissima Shoujo-Ai, nonchè anche prima fanfiction nel fandom della Pretty Cure. Ho iniziato a seguire da poco le Fresh Pretty Cure ma mi sono appassionata subito a Setsuna e al rapporto che la lega a Love ;3 Non avendo ancora letto una Shoujo-Ai su loro due ho ben pensato di scriverne una io stessa, anche se in alcuni tratti mi è sembrato di uscire un pò dai loro caratteri.
Perchè rating giallo? Beh, in un certo punto mi è sembrato un pò troppo di essere uscita dal verde e quindi per non correre rischi ho preferito alzarlo a giallo ^_^' La foto che vedete all'inizio è stata la fonte che mi ha ispirata a scrivere, mi ha fatto pensare ad un finale alternativo da quello che abbiamo visto nella serie.
Ringrazio KonanKohai per l'aiuto che mi ha dato :3
Ringrazio anche chi ha letto la fanfiction e chi deciderà di lasciarmi una piccola recensione per sapere cosa ne pensa  :3
Alla prossima fanfiction,
Darkdan Kuso Dragneel
  
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