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Autore: Jane Keller    27/09/2013    3 recensioni
La storia è un cross-over Tra Stargate Universe e Doctor Who. Ambientata dopo la fine di Universe
Mentre Eli è alle prese con la sua capsula criostatica, uno strano visitatore alieno, insieme ai suoi due compagni umani, è arrivato a bordo della Destiny ... Ma non sanno che qualcuno di loro conoscenza sta minacciando la nave e il suo equpiaggio
Genere: Azione, Science-fiction | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Eli Wallace
Note: Cross-over | Avvertimenti: nessuno
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Questa storia ha partecipato ad un contest per fanfiction su un forum dedicato alla serie di Stargate. Il contest in questione si chiamava "Crossoverando", da cui potete intuire che la storia doveva essere un crossover tra una delle serie di Stargate e un'altra serie a scelta. In questo caso Stargate Universe e Doctor Who.
La storia è ambienta dopo l'ultimo episodio di Universe (per quanto riguarda Stargate) e prima della settima stagione del dottore (per quanto riguarda Doctor Who).
Questa è la mia prima storia pubblicata su questo sito.


°°°°°°

Un dottore per la Destiny


-Vedrete, su questo pianeta ci sono dei cani senza naso . Ve li immaginate dei cani senza naso … –
Mentre diceva  ciò, l’uomo col cravattino aprì la porta della sua astronave, che dall’esterno sembrava una semplice cabina blu della polizia londinese degli anni 50. Dietro, lo seguivano i suoi due compagni.
Ma appena varcata la soglia, si accorsero di aver sbagliato destinazione. Non che fosse una novità, osservarono i suoi compagni.
-Dottore, a me non sembra di vedere cani senza naso – disse la giovane donna dai capelli rossi.
-  Che posto è questo?- Chiese l’altro ragazzo.
Il dottore si sdraiò a terra e posò l’orecchio al suolo.
-Aha, non li sentite?  Motori!  Siamo su una nave spaziale-
- E dov’è l’equipaggio?-
- Oh Rory, saranno qui da qualche parte. Andiamo a cercarli-
I tre si misero in cammino ed arrivarono in una stanza con all’interno un enorme anello con su inciso strani simboli.
-Quello cos’è? – chiese Amelia
-  È un grosso … anello – rispose il dottore
- Non lo sai, vero?-
- No, neanche la minima idea –
-Dottore, che cosa sono quei simboli? Il Tardis non dovrebbe tradurli? – Si chiese Rory.
-Già. Devono essere simboli molto antichi o il loro significato è oscuro al Tardis. Dovremmo chiedere spiegazioni all’equipaggio-
-Sempre che ce ne sia uno - puntualizzò Rory.
E continuarono la loro visita della nave. Passarono per la sala mensa, il ponte d’osservazione, la plancia, ma neanche l’ombra dell’equipaggio. Esaminarono anche gli alloggi e videro che tutti gli effetti personali e le attrezzature erano al loro posto.
-Forse hanno dovuto abbandonare la nave-
-Non sembra che queste persone abbiano abbandonato la nave,Amy,  … a quanto pare … l’equipaggio è ancora tutto qui-
Un attimo dopo Rory ed Amy capirono cosa intendeva dire il Dottore. Erano arrivate in un’altra zona della nave. Lì c’erano camere criostatiche ovunque ed ognuna di loro era occupata … da quello che sembrava essere un umano, un terrestre.
"Quindi quella nave era umana, e allora perché il dottore non ne sapeva nulla?", pensò Amy.
-Questa è una nave terrestre del futuro?- Chiese Rory
-No, Rory questa non è una nave terrestre e no, non siamo nel futuro, ma nel vostro presente-
-Dottore, ma nel nostro presente l’umanità non viaggia su navi spaziali come queste, al massimo arriviamo sulla Luna-
-Non che tu sappia Amelia -
Mentre il Dottore stava esaminando le capsule per constatare se l’equipaggio fosse ancora vivo, i tre sentirono rumori di passi; qualcuno si stava avvicinando.
-A quanto pare non tutti stanno dormendo-
Infatti, qualcuno era ancora sveglio.
Entrò nella stanza un giovane ragazzo che indossava una felpa grigia e una maglia rossa con su scritto “YOU ARE HERE”, aveva un computer in mano ed era al quanto sorpreso di vedere gli ospiti a bordo.
-E voi chi siete? Vi ha mandato il Comando Stargate? –
-Dottore di cosa sta parlando il ragazzo? Che cos’è il Comando Stargate?-
- Oh Amelia Pond quante cose ignori del tuo pianeta.- poi rivolgendosi al ragazzo – Ciao io sono il Dottore, ho sentito tanto parlare di voi del Comando Stargate ma non ho mai avuto il piacere di incontrare qualcuno di voi-
Amy e Rory erano alquanto perplessi; loro pur essendo  terrestri non avevano mai sentito parlare di questo Comando Stargate
- Dottore puoi spiegare anche a noi comuni Terrestri?-
-Lo Stargate è quell’enorme anello che abbiamo visto prima, permette di andare su altri pianeti senza bisogno di una nave spaziale-
- Se non siete passati dallo Stargate come siete arrivati qui? Non c’è nessuna nave attraccata alla Destiny,il computer mi avrebbe avvertito –
All’improvviso, qualcosa fece traballare la stanza.
 Qualcuno stava attaccando la Destiny.
-Oh no, di nuovo-
Eli corse via dalla stanza criogenica e si diresse subito verso il ponte di comando; i tre lo seguirono.
La nave era attaccata da astronavi di una specie aliena che Eli non aveva mai visto; erano esseri robotici che volevano abbordare la nave; Eli non aveva ben capito quali erano le loro intenzioni.
-Oh no, questi tipi mi faranno perdere altri giorni, l’energia si sta esaurendo-
Appena entrato in plancia, Eli andò a controllare quante tempo ci volevano per poter effettuare un salto FTL: mancava ancora molto tempo. Forse la Destiny non ce l’avrebbe fatta e tutti a bordo sarebbero morti; questo pensiero faceva star male Eli.
-Perché non li chiami, chiedi il cessate il fuoco- Chiese Rory.
-Credi che non ci abbia provato. È la prima cosa che ho fatto appena hanno iniziato  ad attaccare la prima volta. Hanno risposto che dobbiamo essere tutti “migliorati”. Qualsiasi cosa voglia dire –
-Richiamali, forse ascolteranno un vecchio amico-
-Ma tu chi sei?-
-Te l’ho detto, sono il Dottore –
-Il Dottore Chi?. –
-Ho detto CHIAMALI!-
Il Dottore si sedette sulla poltrona di comando. Eli si diresse subito alla console e aprì un canale di comunicazione con l’altra nave.
Sullo schermo apparvero gli alieni: erano dei robot con delle teste con delle maniglie e una voce metallica.
Erano i Cyebermen.
-Hello Cybermen – disse il Dottore- Non ci vediamo dall’ultima volta che ho distrutto metà della vostra flotta. Vi do un consiglio lasciate in pace questa nave-
-Noi non ci arrediamo. Tutti devono essere “migliorati”-
-Prima di prendere una decisione, pensate a tutte le volte che vi ho battuto e poi fate la scelta giusta –
Detto ciò, il Dottore puntò il suo cacciavite sonico sullo schermo ed interruppe il collegamento. Poi si girò in direzione di Eli.
-Allora giovane ragazzo, qual è il tuo nome?-
-Eli, Eli Wallace –
-Dimmi Eli Wallace, perché sono tutti ibernati e perché tu no?-
-Sul serio, Dottore? Non dovremmo preoccuparci dei Cybermen?-
-No Rory. Credo ci sia qualcosa di più pericoloso qua fuori-
-Come fai a saperlo?- Chiese Amy
-Perché un intero equipaggio si è ibernato e visto come hanno lasciato i loro alloggi, direi che non era nei loro programmi, perciò Eli perché sono tutti in ibernazione?-
Eli cominciò a raccontare a i nuovi ospiti le avventure della Destiny; dei droni, creati da una razza aliena ormai estinta, che distruggono tutta la tecnologia che non è la loro; del fatto che quei droni hanno cominciato ad impedirgli di rifornirsi di cibo e di energia posizionandosi sui pianeti che hanno stargate e vicino alle stelle adatte al rifornimento energia; fino ad arrivare a spiegare la sua soluzione: mettere l’intero equipaggio in stasi e fare un unico salto FTL fino alla prossima galassia sperando sia più sicura.
-Se tutti sono stati messi in stasi perché tu sei ancora qui?- Chiese Rory
-Perché l’ultima capsula era danneggiata, io sono rimasto fuori per aggiustarla, ma ho solo poco tempo-
-E se non la ripari in tempo?-
-Dovrò spegnere tutto, prima che si consumi troppa energia, c’è il rischio che non basti per il salto-
-E cosa succederà a te?-
-Niente cibo, niente acqua, niente supporto vitale … alla fine morirò-
-No, non puoi ucciderti. Dottore dobbiamo aiutarlo!- Disse allarmata Amy.
-Eli, sei fortunato che io sia qui. Ora, pensiamo prima a liberarci dei Cybermen. Prima hai detto “Oh no di nuovo”, Vuoi dire che hanno già attaccato la nave?-
- Si, circa un paio d’ore fa-
- E come sei riuscito ad evitarli-
-La nave ha fatto un salto nell’FTL. Speravo che quegli alieni si sarebbero arresi.-
-Perché non mandi la nave in .. FTL adesso? Guadagneremo altro tempo – propose Rory
- Perché tra un salto e l’altro devono passare almeno 3 ore o i motori  esplodono e manca ancora un po’ di tempo-
-Sai dove si trovano questi droni?-
-Si , sono riuscito ad analizzare il loro segnale, così sappiamo dove si trovano tutti i droni- E mostrò loro sullo schermo la posizione di tutti i droni - Ma perché lo chiedi?-
-Potremmo chiedere loro aiuto-
-Dottore non credo sia una cosa saggia. Amy diglielo anche tu –
- Sempre meglio che lasciare che i Cybermen li convertino –
-Ehm … Non credo sia una buona idea far venire qui i droni attaccheranno anche la Destiny, e suoi scudi non sono efficienti al 100%. Le ultime volte che li abbiamo affrontato siamo riusciti a scappare per un pelo-
-Fidati di me, Eli, sono il Dottore. Ora portami al generatore degli scudi –
Subito Eli uscì dalla sala e accompagnò il Dottore al generatore degli scudi. Arrivati lì, il Dottore si mise subito al lavoro: collegò un paio di fili, premette qualche pulsante e uso il suo cacciavite sonico su un paio di circuiti. Dopo circa 10 minuti aveva migliorato di molto l’efficienza degli scudi, e giusto in tempo. Infatti i Cybermen avevano ripreso ad attaccare la Destiny.
-Dottore i Cybermen ci stanno sparando addosso- Riferì Amy,  la quale era rimasta nella plancia con Rory.
-Porta la nave verso i droni –
-Non ce ne bisogno - disse Eli – Se attiviamo lo Stargate verranno loro da noi –
-Ok! Tu vai ad attivare lo stargate io vado sul ponte di comando. Appena sarà possibile attiverò i motori per l’FTL –
Eli e il Dottore si separarono: Eli diretto alla sala Stargate e il Dottore al ponte di comando.
Appena arrivato alla sala Stargate, Eli si avvicinò alla console e controllò se c’erano Stargate nelle vicinanze: fortunatamente c’erano. Digitò il primo indirizzo disponibile, lo stargate inizio a ruotare e arrivato al settimo simbolo lo Stargate si attivò.
"Ecco, adesso arriveranno i droni, speriamo di avere fortuna", pensò Eli.
Pochi minuti dopo l’attivazione, lo Stargate si spense ed Eli si diresse alla plancia.
Quando arrivò sul ponte di comando, Eli notò che c’erano solo Amy e Rory.
-Dov’è il Dottore?-
-Ma non era con te con te? –
-No, ha detto che ritornava qui!-
-Ehi, ragazzi sono appena apparse altre navi- Fece notare Rory agli altri, indicando fuori della nave.
I droni erano arrivati e avevano incominciato ad attaccare la nave dei Cybermen, ma anche la Destiny.
Almeno i Cybermen avevano smesso di attaccarli e mancavo solo 5 minuti al salto FTL e grazie alle modifiche effettuate dal Dottore lo scudo stava tenendo bene.
-Tenetevi pronti, tra 10 secondi salto nell’FTL … 6 … 5 … 4 … 3 … 2 … 1 … ora –
Un attimo primo di saltare i tre videro la nave dei Cybermen che veniva distrutta dai droni.
Finalmente erano al sicuro. Almeno dai Cybermen.
Dopo qualche minuto la nave uscì dall’FTL. In quel momento il Dottore arrivò sul ponte di comando.
-Ma dove sei stato Dottore?- Chiese Amy preoccupata
-Avevo delle cose da fare-
Intanto Eli stava controllando qualcosa sul monitor del suo computer ed aveva un aria preoccupata e triste.
Rory vedendolo così, gli si avvicino e gli chiese:
-C’è qualche problema? Quei droni ci stanno seguendo? –
-No, non è questo. È che, tra scudi, armi e salto nell’FTL, ho consumato troppa energia. Mi restano meno di 24 ore per poter riparare la capsula criostatica –
-Se non ci riesci, puoi sempre venire via con noi, vero Dottore?-
-Non credo sia possibile Rory-
-Dottore non vorrai mica lasciare Eli qui a morire?- lo rimproverò Amy
-No, non voglio, ma il posto di Eli è questo qui. Perciò prima ho riparato la sua capsula-
-Sei riuscito a riparare la capsula in così poco tempo?-
-Bhe, io sono un genio. E poi tu hai fatto gran parte del lavoro, avevi quasi finito-
 
_____
 
Finita l’avventura, per il Dottore, Amy e Rory era ora di andare via.
Eli lì accompagnò alla loro astronave.
-Questa non può essere un’astronave. È soltanto una cabina!-
-Vuoi vedere com’è dentro?- lo invitò il Dottore e, con uno schiocco delle sue dita, le porte del Tardis si aprirono ed Eli entrò. Non riusciva a credere a ciò che vedeva.
-Ma come è possibile?  È  solo una cabina, eppure … è più grande all’interno-
-E ancora non hai visto niente- disse Amy.
Eli uscì fuori dal Tardis e salutò i suoi nuovi amici.
-Guarda qui- Disse il Dottore e richiuse le porte,dopodiché  avviò i motori.
Eli, fuori dal Tardis, rimase esterrefatto nel vedere quella piccola cabina blu sparire davanti ai suoi occhi come per magia. 
Adesso era giunto il momento di “andare a dormire”, ma prima del lungo sonno aveva ancora delle cose da fare.
Spente tutte le luci e tutto ciò che non era necessario in questo lungo viaggio, si diresse alla stanza con le camere criostatiche, digitò alcuni tasti sulla consolle di comando ed entrò nella sua capsula. Era ora di dormire.
 
_____
 
-Dottore, credi che Eli e tutti quelli a bordo della Destiny riusciranno ad arrivare nell’altra galassia sani e salvi?-
- Certo che ce la faranno, Amelia Pond –
E il dottore guardò qualcosa sullo schermo della consolle del Tardis: c’era l’immagine della Destiny.  
 
 

 
  
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