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Autore: Eleanor_Herondale    27/09/2013    8 recensioni
Tutto è iniziato durante l'ultimo anno.
Era il momento di dare una svolta alla mia vita, di avere almeno un ricordo positivo di quell'inferno di superiori ... ma nemmeno io avrei mai creduto di arrivare a tanto.
La mia storia può sembrare assurda ed irreale, io per primo, dopo tre anni, faccio ancora ancora fatica a crederci ...
xx William :*
Genere: Commedia, Fluff, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Liam Payne, Un po' tutti
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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...I’M JUST A TEENAGE DIRTBAG LIKE YOU...

...Prologue...

Dopo circa tre mesi di pura  vacanza, come è solito ovunque nel nostro paese, ricominciò la scuola. A quel tempo ero al quarto ed ultimo anno delle superiori, e non vedevo l’ora iniziare. Vi sembra strano, vero?  Solitamente, nessuno studente ha voglia di trascorrere le prime ore di un’ ipotetica splendida giornata seduto in un banco e rinchiuso ad ascoltare nozioni in gran parte inutili. Ma gli amici, le ragazze, la squadra di football erano lì che mi aspettavano, tutti pronti a comandare la scuola intera. Si sentiva la mancanza del  gruppo e i momenti trascorsi con loro. Si passava  l’intera mattina a farsi invidiare dagli altri studenti meno popolari; a costringere quei poveri secchioni sfigati a svolgere i propri compiti oppure a vantarsi dei propri “privilegi” perché componenti della squadra di calcio. Le giornate di studio, quando hai amici, una ragazza perfetta, tante altre che ti vengono dietro e una vita popolare, passano velocemente senza nemmeno accorgersene. Diviene quasi divertente la scuola accompagnata da queste componenti. Ecco perché chiunque con una vita del genere sarebbe così eccitato di iniziare un nuovo anno scolastico. Tutto ciò è vero se ti chiamavi Jake Hudson e sei il ragazzo più figo della scuola fin dal primo anno. Peccato che quello, però, non era (e tuttora non è) il mio nome.  

Ricominciamo è meglio, quel giorno stava per iniziare il quarto anno da incubo. Un anno che mi ha fatto riflettere e che, soprattutto, mi ha dato la possibilità di crescere. Io ero solo un sedicenne come tanti che avrebbe voluto vivere in pace la propria vita da adolescente complessato e solitario. Non ero popolare, o almeno non rientravo nel gruppo dei “fighi” della scuola; tra i miei due migliori amici, invece, sembrava che contassi ancora qualcosa. C'è da dire, poi, che ero una popolare preda per i bulli della scuola. A quel tempo ero alto e mingherlino, solo nell’ultimo periodo avevo cercato di mettere su un po’ di massa muscolare con l'aiuto di alcune lezioni di autodifesa. Queste, non mi erano mai state davvero utili: non sarei mai riuscito a picchiare qualcuno, nemmeno chi, con me, lo avrebbe fatto senza problemi. Non sapevo far valere le mie idee, ero un tipo che accettava ormai le cose così come venivano. Non pensate però che i bulli mi avevano preso di mira perchè fossi un secchione, o roba simile. Andavo benino a scuola, ma non ero una cima: avevo solo l’odiosa tendenza a difendere i poveri sfigati che i teppisti assillavano continuamente; così alla fine hanno iniziato a picchiare anche me. Volevo essere il "Peter Parker" della situazione. Ma io non avevo super-poteri con i quali difendere gli innocenti e così sono diventato uno di loro. La passione per i super-eroi aveva contribuito a rovinarmi la vita. In quegli anni avevo maturato l'idea che le passioni o i sogni, chiamateli come volete, bisognava respingerli. Erano solo delle mere illusioni che la vita ti offriva per farti sognare quel poco che bastava poi a distruggerti. Come diceva il letterato italiano Leopardi: la natura è matrigna e non insegna all'uomo come poter raggiungere il piacere, anzi, inconsapevolmente, cerca di allontanarlo maggiormente da questo. Non sono un cinico realista, ma solo un giovane che AVEVA,  un cassetto  pieno di passioni e speranze . Tutti i miei sogni, però, circa due anni prima si erano dissolti davanti alla realtà della vita, e quel cassetto con tutte le ambizioni era stato chiuso con una chiave che avevo preferito perdere. Non voglio annoiarvi ulteriormente, non è ancora il momento di parlare di questo deprimente periodo della mia vita. 
Ritorniamo a me come persona. Non avevo molto stima per me stesso, da come credo abbiate capito. Si, odiavo la mia vita quasi quanto odiavo me stesso. Vi ho già accennato che solo ultimamente avevo cercato di dedicarmi al mio aspetto esteriore. Così, dopo aver ottenuto quel poco di muscoli, rinnovai un po’ il mio guardaroba per l'ultimo anno, ovviamente le mie adorate camicie a quadri c'erano e ci saranno sempre. Mi dicevano che non ero brutto, anzi, ma che ero troppo il prototipo del bravo ragazzo: sorriso dolce, capelli lisci (altro motivo di odio dai bulli, i quali erano convinti del fatto che un ragazzo con i capelli 'piastrati' debba essere per forza omosessuale ), occhi grandi color nocciola e una predisposizione ad aiutare chiunque. Questo l’avevo sempre creduto un complimento, finchè non mi resi conto che le ragazze, ormai, andavano dietro a soggetti oscuri. Il classico principe azzurro è stato sostituito da vampiri enigmatici o da licantropi passionali. Per quanto riguarda la mia famiglia non potevo affatto lamentarmi, mi sono sempre stati vicini: due genitori che mi volevano (e vogliono) bene e due sorelle maggiori, un po’ rompiscatole, che pensavano di poter usare come “schiavetto” il fratello minore, quando tornavano dal college nei fine settimana (che strano, ora sono io quello che riesce a ritornare a casa di rado).  Non eravamo una famiglia facoltosa, ma nonostante questa ce la siamo sempre cavata. Vivevo in una cittadina inglese, ha un nome così lungo che evito di dirvelo: non è essenziale per conoscere la mia storia. Quello che dovete sapere è che da questo momento, con l’inizio del quarto anno, decisi di dare una svolta alla mia vita. Non potevo continuare con quell'inferno di scuola, dopotutto era il mio ultimo anno e almeno di questo volevo avere un bel ricordo. Ero (e aggiungerei sono, dopotutto ancora oggi non mi sento tanto cambiato) un semplice ragazzo, che cercava di affrontare questa complicata età in cui tutti voi, credo, chi per dei motivi, chi per altri, si sono sentiti una nullità. Un adolescente di merda, è così che mi descrivevo. 
Ah, dimenticavo! Sono uno sbadato, non mi sono neanche presentato: il mio nome è William. Da quando sono nato nessuno, però, mi ha mai chiamato così. È un nome troppo comune, non so perché i miei genitori l’abbiamo scelto. Infatti loro sono i primi che mi chiamano con un diminutivo che è diventato a tutti gli effetti il mio vero nome. So a cosa state pensando! No, non mi chiamano Will o Willy (questo serebbe troppo normale) ; piacere, sono Liam, Liam James Payne e questa è la mia storia. 
 
Spazio Autrice 
Salve, a tutti\tutte ho apportato delle modifiche a questo capitolo. Non mi piaceva per niente come lo avevo scritto, così ho deciso di correggerlo un po'. Sarò più presente con questa fanfic e cercherò di aggiornarla ogni settimana ;)
Grazie a tutti coloro che recensiranno e niente un bacio,  
  

Eleanor_Herondale
   
 
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