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Autore: LADY ROSIEL    28/03/2008    1 recensioni
{ Hachiko/Nana - I sentimenti di Hachiko in una lettera per Nana.}
Sono solo un'egocentrica sciocca che non è stata in grado di comprendere quanto ciò che ho fatto, potesse ferire le persone che davvero amavo e che desideravo che mi restassero accanto.
Non sono riuscita ad affrontare il tuo sguardo che traboccante d'amarezza mi supplicava di dargli una risposta plausibile al mio comportamento così terribilmente irrazionale.
Nella mia testa sento ancora il rombo dei bicchieri con le fragole andare in frantumi.
I frammenti di quei bicchieri, come i pezzi dei tuoi sogni sgretolatosi bruscamente, pugnalano il mio petto e intarsiano un dolore impossibile da dimenticare.
Potrai mai perdonarmi, Nana?
Genere: Drammatico, Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Nana Komatsui, Nana Osaki
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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MOMENTS
La verità che nascondo agli occhi


 

Un dolce aroma di caffè latte, una torta con le fragole e il ricordo del tuo volto che pervade la mia mente. Sai Nana, non passa giorno senza che io ridisegni con la mente il tuo volto pervaso da un iridescente sorriso che mi fa percepire il tuo affetto. In quel sogno ad occhi aperti tu mi abbracci con dolcezza. Mi stringi con fermezza sul tuo corpo, riscaldando il mio. E mi sussurri poi all’orecchio: “Va tutto bene”.
Una frase all’apparenza banale e frivola, tuttavia quella semplice frase mi sarebbe bastata per darmi la forza di cui avevo bisogno per rialzarmi da terra e dal cupo oblio in cui ancora adesso io sto inevitabilmente precipitando.
Quella semplice frase mi sarebbe bastata per adirare le nubi grigie che affollano il mio cuore, pieno di dubbi e di incertezze.

Come mai non sei qui con me, Nana?

Ora che ho davvero bisogno della tua vicinanza, perché te ne sei andata?
Lo so, la colpa di tutto è stata mia.
Dopotutto sono solo un'egocentrica sciocca che non è stata in grado di comprendere quanto ciò che ho fatto, potesse ferire le persone che davvero amavo e che desideravo che mi restassero accanto.

Nana, ricordi il giorno del nostro primo incontro?
Era una fredda notte e il vento soffiava inquieto portando con se una birbante neve che candida come un fiore, imbiancava tutto ciò che le stava intorno.
In quella fredda notte, su quell’affollato treno, le nostre vite s’incrociarono.
Due ragazze della stessa età all’apparenza molto diverse tra loro, sedute l’una accanto all’altra ed entrambe con lo stesso nome e la medesima destinazione: Tokyo.
Ripensandoci, penso sia stato proprio il fato a farci incontrare e a farci ritrovare in quel magico appartamento, che con mia grande sorpresa si rivelò essere il 707.

Se mi abbandono alle reminiscenze del passato, c'è una cosa non potrò mai scordarmi, il giorno in cui ti sentii cantare per la prima volta. Te lo ricordi?
Quella sera Nobu bussò alla nostra porta con in mano i tuoi bagagli. Ti fece ascoltare una melodia che aveva da poco creato e tu entusiasta ti mettesti a cantare sopra il tavolo, accompagnata dalla sua chitarra elettrica. Cantavi quella canzone senza testo, in un inglese immaginario e senza accorgertene la tua voce mi percosse il cuore e mi imprigionò a sé.
Anche se volessi non potrei mai dimenticare quella sera.

Sai Nana, non avrei mai creduto che tu potessi diventare così importante per me.
Sei come la luce nella mia oscurità, sei pura e limpida come l’acqua di sorgente.
Sei discreta e riservata, sincera e diretta. E cerchi di emergere dalla gente comune che vive nella nebbia e non ti lasci influenzare da chi ti sta intorno.
Tante volte ho desiderato essere come te, ma nessuno è in grado di plagiarti.
Tu sei unica, sei speciale.
Io invece… di ragazze come me ne è pieno il mondo!
E la volubilità, come ben saprai è sicuramente il mio peggior difetto.
Sono ingenua e anche se non lo do a vedere, sono ancora molto legata a quello che la gente può pensare di me ed è per questo che tendo ad essere ossessionata dalle apparenze e non emergo dalla massa perché anche io ne faccio parte. Inoltre, spesso mi faccio travolgere dalle situazioni senza prima pensare alle conseguenze che queste avrebbero.

Vivere senza artifici è davvero la cosa più difficile di questo mondo.

A tuo confronto, Nana, sono solo una sciocca ragazzina che ha ancora bisogno di crescere e maturare. Difficile credere che due persone tanto diverse fra loro riescano ad andare d’accordo.

Nonostante abbia sempre reputato importante la nostra amicizia, ancora una volta non sono riuscita ad affrontare la realtà delle cose e sono scappata, scappata da te, Nana.
Non sono riuscita ad affrontare il tuo sguardo che traboccante d'amarezza mi supplicava di dargli una risposta plausibile al mio comportamento così terribilmente irrazionale.

Ormai non riesco più a guardarmi allo specchio. Non come vorrei.
Mi sento così vuota e così miserabile.
Ho perso tutto. Ne sono pienamente consapevole, ed è proprio per questo che avverto questa gelida morsa stringere il mio petto con così tanta forza da farmi male.
 
Quanto dolore ti ho causato a causa del mio cieco egoismo?

Sono seduta su questo tavolo così spartano e impugnando tremante la penna cerco di spiegarti le mie ragioni. Mi porto una mano al ventre e una stranissima sensazione mai provata prima d’ora mi assale.
Dentro di me una nuova vita sta prendendo forma.  Avrò un bambino, Nana.
Un bambino tutto mio, un piccolo e dolce esserino che giorno dopo giorno cresce, diventando parte del mio corpo e sangue del mio sangue.
Non m’importa se il figlio sia di Takumi, quello che voglio è poterlo far nascere, e dargli tutto l’amore che una madre possa offrirgli.
Voglio poterlo vedere compiere i suoi primi passi, voglio poter sentire la sua timida vocina quando la prima volta mi chiamerà “mamma”, voglio poter vederlo crescere ed essergli accanto in ogni istante della sua vita.
Lo so, ho sbagliato.
Avrei dovuto parlartene, Nana.
Avrei dovuto agire con maturità confidarmi con te, e avrei dovuto far chiarezza con Nobu, perché lui meritava più di tutti, la mia più totale sincerità. Invece, sopraffatta dalla paura di essere mal giudicata, sono scappata come una vile codarda.
Fino a quel momento non avevo mai capito di essere una persona così tanto insicura e crudele.
Potrai mai perdonarmi, Nana?
Potrò mai essere perdonata per tutti i miei stupidi errori?
Forse un giorno riuscirò a pensare a Nobu senza essere divorata dai sensi di colpa... Adesso però è ancora troppo presto. E se immagino il volto aggraziato di Nobu l'unica cosa che sento è un dolore lancinante al petto. Mi aveva offerto la strada per la felicità, donandomi un affetto sincero e così genuino da essere davvero abbagliante. Eppure ho scioccamente infranto quella felicità conquistata con grande fatica, per un colpo di testa improvviso tradendo la fiducia di Nobu nel modo più meschino.

Nella mia testa sento ancora il rombo dei bicchieri con le fragole andare in frantumi.
I frammenti di quei bicchieri, come i pezzi dei tuoi sogni sgretolatosi bruscamente, pugnalano il mio petto e intarsiano un dolore impossibile da dimenticare.

Il mio volto che ieri era felice, oggi è triste.
La persona che ieri era forte e allegra ora è solo un’ombra e oggi si mostra essere debole e fragile.
Ma anche nei giorni in cui mi sembra di essere sconfitta dalla tristezza, i ricordi dei giorni trascorsi con te Nana, mi tornano alla mente e mi sostengono ancora e ancora.
E senza rendermene conto continuo giorno dopo giorno, a invocare il tuo nome.



– Hachiko –

   
 
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