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Autore: Echadwen    28/09/2013    6 recensioni
Cosa si è disposti a fare? Fin dove, due amanti possono spingersi per poter condividere ancora momenti d'amore e di bruciante passione?
Aragorn è costretto a separarsi dalla persona a cui ha donato il proprio cuore, dall'Elfo biondo che è la gemma più preziosa per il popolo immortale.
E se per una volta il destino venisse ingannato per qualcosa di più grande? Per un sentimento così puro che mai su Arda si era visto.
Genere: Erotico, Romantico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Aragorn, Legolas
Note: Lime, OOC | Avvertimenti: Incompiuta
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Angolino autrice: La scena che tra poco leggerete è stata ispirata dalla puntata di venerdì scorso della saga dei Borgia in onda su Sky cinema 1.

No, non sono così pervertita XD

Chi l'ha vista, capirà perché immediatamente abbia pensato a questa coppia e come mai quello mi abbia ronzato per la testa da più di una settimana.

 

 

 

 

 

 

FINO ALL'OMBELICO

 

 

"Aa’ menle nauva calen ar’ ta hwesta e’ ale’quenle"

Possano le tue strade essere verdi e possa il vento accompagnarti

 

 

Tutta la corte reale di Bosco Atro si era riunita per assistere alla partenza di Aragorn, figlio di Arathorn per Gran Burrone. C'erano tutti, nessuno escluso: Thranduil, il sovrano, il principe Legolas e qualche passo più indietro ad osservare il tutto Lanthir, il capitano dei guardiani.

 

"Tenna’ ento lye omenta"

Fino a che non ci rivedremo di nuovo

 

Aveva risposto con lo sguardo fisso in due pozze blu. Non gli occhi del sovrano bensì quelli del figlio che nemmeno per un secondo l'avevano lasciato.

Quella frase era per lui.

Un leggero colpo di tacchi ed il bruno destriero si mosse.

Lanthir volse lo sguardo al suo principe, al suo amico. Si aspettava di sentire il tumulto del suo cuore, vedere in quegli occhi un mare in tempesta eppure non una sola onda increspava la superficie delle iridi color del mare. Incredibilmente scorse l'ombra di un sorriso.

Quei due avevano senza dubbio architettato qualcosa. Non fece in tempo a formulare un'ipotesi che un urlo straziante ruppe il silenzio della foresta.

 

"La mia gamba! La mia gamba!" il mortale era riverso a terra dopo che il suo cavallo lo aveva disarcionato all'improvviso. Il viso contorto in una smorfia di dolore.

Subito il principe si precipitò a soccorrere l'amato mentre il capitano lo seguì qualche istante dopo con un leggero sorriso in volto.

Non era un piano eccelso ma di sicuro avrebbero ottenuto l'effetto sperato.

 

 

Legolas gli tamponava dolcemente la fronte mentre la curatrice applicava un impacco sulla gamba che poi si sarebbe indurito, impedendogli di muoverla. In quel momento Thranduil fece il suo ingresso nella stanza

 

"Come sta?" il principe si affrettò a rimettersi in piedi. L'Elfa si pulì le mani sul grembiule

"Ha una frattura. Se non vuole perdere la gamba dovrà restare fermo per un mese" rispose con sguardo basso

"Questo è un guaio... Non vedo altra scelta. Legolas ti occuperai tu del nostro ospite finché non sarà guarito. Manderò un messo ad avvertire sire Elrond" sparì oltre la soglia.

"Se non avete più bisogno dei miei servigi..." la donna chinò il capo in segno di rispetto ma non prima che il principe prendesse la sua mano depositandoci alcune monete d'oro

"Grazie" sussurrò.

 

 

"Per un mese ti avrò tutto per me" disse in tono languido il ramingo mentre il principe si avvicinava a lui muovendo la lunga veste

"Un mese..." i suoi passi si arrestarono ai piedi del letto "E cosa vorresti fare con me per un mese?" chiese, gli occhi che brillavano. L'Uomo si sporse in avanti fino a raggiungere il compagno

"Aiutami a togliere questo affare e lo vedrai"

Per quanto fosse tentato, Legolas non si fece obliare dalla passione e ragionò

"No!" rispose "Dobbiamo mantenere l'illusione che tu sia ferito" un battito di ciglia separava le loro labbra.

"In questo caso, va a chiudere la porta" il compagno ubbidì e nel mentre questi si spostò seduto ai piedi del letto.

Legolas si girò e sorrise

"Alza la veste" un comando e due occhi di ghiaccio che ribollivano di desiderio. Con le guance leggermente tinte di rosso, la creatura eterna eseguì l'odine

"Ancora" l'alzò un poco di più

"Non stuzzicarmi" e questa volta anche negli occhi dell'altro brillò una scintilla "Fino all'ombelico" detto fatto. Legolas scoprì il proprio intimo allo sguardo famelico del giovane che sorrideva soddifatto.

"Ed ora, vieni qui"

Si ritrovò davanti ad Aragorn, il ventre all'altezza del volto dell'Uomo. Quest'ultimo prese ad accarezzargli le cosce, un sospiro sfuggì all'interessato

"Sei bellissimo" ammise

"Non ti credo" rispose l'altro "Come posso farlo quando tu..." le parole gli morirono in gola. Il suo membro era divenuto preda di baci lussuriosi e carezze umide e languide della lingua del moro.

Mai negli incontri precedenti aveva osato tanto ma in quella stanza, tra quelle mura, tra loro due non vi era più spazio per il pudore da molto tempo.

La sua eccitazione si stava risvegliando sotto i tocchi sapienti del suo amante, i sospiri divenivano sempre più rapidi. Un gemito roco lasciò le labbra di Legolas quando le labbra di Aragorn si chiusero su di lui stuzzicandolo, facendolo impazzire; amandolo.

Le mani diafane vagavano tra le onde scure mentre le gambe faticavano oramai a reggere il proprio peso. Il ramingo rinsaldò la stretta sulle cosce quando, dopo aver morso la carne dura e bollente dentro la sua bocca, sentì il corpo del compagno scosso da forti brividi, aiutandolo così a sostenersi.

Un istante più tardi, la calda essenza del principe dissetò la sua gola ed il suo piacere.

 

 

 

"Allora come sta il nostro ferito?" chiese il guardiano avvicinandosi al proprio principe con un sorriso sornione stampato in volto.

"Ora sta riposando" rispose l'Elfo seduto alla scrivania cercando di non far trasparire alcuna emozione

"I miei complimenti" gli sussurrò all'orecchio "Da te non mi aspettavo un simile comportamento" riprese portandosi di fronte a lui "Allora sono stato un ottimo insegnante" si umettò le labbra

"Mi hai insegnato molto Lanthir" confermò l'altro "non solo la lussuria"

"Quel mortale deve essere veramente bravo per " s'interruppe. Lo sguardo di colui che una volta fu suo compagno, confinò ogni sua altra parola in fondo alla gola

"Non è solo piacere fisico quando sto con lui... Io lo amo" ammise. Negli occhi la verità cristallina e pura.

Lanthir sorrise nel leggere la felicità sul suo volto anche se avrebbe voluto esserne lui la causa. Un cenno del capo e si congedò con il cuore dibattuto tra i sentimenti passati ed il presente.

 

"Legolas..."

Lui era di nuovo felice. Se i Valar avevano deciso che la ritrovasse tra le braccia di quell'Uomo, lui non poteva fare altro che accettarlo.

 

   
 
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