Guardavo oltre
la finestra, la pioggia cadeva intensa e con
violenza sbattendo sui vetri e su tutto ciò che si trovava
di sotto. Odiavo la
pioggia ma ne amavo il suono era cosi rilassante l’unica cosa
che lo rovinava
era l’accompagnamento di un suono molto meno rilassante era
la voce squillante
della mia professoressa di università la signora Hopkins.
Frequentavo
l’università di moda e design a Londra volevo
diventare una stilista era il mio
sogno anche se lo avevo capito un pò tardi infatti fino a
qualche tempo fa non
avevo la più pallida idea di cosa volessi fare da grande.
Sono una ragazza
che cambia spesso idea e poi oltre alla moda ho
tante altre passioni mi piace dedicarmi un po a tutto e imparare il
più
possibile su ogni cosa. Finalmente le lezioni per quel giorno erano
finite
salutai tutti i miei compagni e andai di corsa verso la mia macchina un
Porsche Cayenne bianco che mi è stato regalato da mio padre
il giorno del mio
diciottesimo compleanno. A quel punto sentì qualcuno alle
mie spalle era la mia
amica Jane una ragazza davvero molto dolce che aveva dei grandi occhi
marroni e
dei capelli castani lunghissimi. Anche
se la conoscevo da poco tempo quella ragazza mi inspirava molta
fiducia, «Bee
aspetta devo chiederti una cosa molto importante, te l’avrei
chiesto prima ma
non ne ho avuto l’occasione, senti ti va di venire a casa mia
domani dopo le
lezioni? Ti prego devo parlarti di una cosa molto
importante!». Per precisare
il mio nome non era Bee ma Bridget, Bee era il mio soprannome,
«d’accordo per
me va bene se è una cosa così importante, allora
a domani ciao Jane!», «ciao
Bee grazie ci vediamo domani» disse lei con uno dei suoi
sorrisi che ti
scaldavano il cuore. Jane era la ragazza più dolce che io
abbia mai conosciuto
era molto romantica e affettuosa praticamente l’opposto di me
non che io sia
una strega ma ho un carattere molto particolare. Arrivai finalmente a
casa, la
mia casa era accogliente e abbastanza grande c’erano un
salone enorme, cucina,
due bagni, quattro camere e un giardino immenso. Vi starete chiedendo
come
diavolo faccia una ragazza di soli vent’anni a possedere una
villa e andare
all’università senza neanche avere uno straccio di
lavoro, ecco la risposta mio
padre era ricco da far schifo infatti possiede una catena
d’alberghi in tutto
il Regno Unito perciò mi paga
l’università e la casa inizialmente volevo
arrangiarmi da sola dato che sono una persona molto orgogliosa ma
insistette
talmente tanto che non potei più rifiutare. Condividevo la
casa con la mia
migliore amica Kelly anche lei frequentava la mia stessa
università ma quel
giorno non era andata.
Io e Kelly
eravamo uguali anche lei non aveva paura del giudizio
degli altri, camminava a testa alta, era orgogliosa di se stessa e
socializzava
praticamente con tutti. Eravamo molto simili anche fisicamente tutte e
due alte
e magre il tanto giusto, bionde e occhi chiari, già eravamo
praticamente
identiche, tranne quando si parlava di ragazzi lì la
pensavamo in modo
totalmente diverso ma forse ero io quella strana. «Ehi Bee ho
appena finito di
cucinare» «bene allora si mangia» dissi
sedendomi a tavola, «che avete fatto
oggi in facoltà?» mi chiese «avevamo
quella squinternata della professoressa
Hopkins niente di che, senti domani dopo le lezioni vado da Jane dice
che mi
vuole parlare» «ok tanto io sono da
Thomas» disse sorridendo.
Thomas era il
ragazzo di Kelly e anche se a lei non glielo avevo
mai detto odiavo quel ragazzo era cosi arrogante e presuntuoso che
davvero non
capivo cosa ci trovava di tanto bello, anche se io proprio non potevo
parlare
perché in passato avevo commesso tanti errori
però l’avevo capito ed ero
cambiata (tanto cambiata) ora toccava a lei.
Dopo che finimmo
di mangiare sbarazzai il tavolo e lavai i piatti
«io vado a studiare» dissi rivolta verso Kelly e
cosi mi diressi verso la mia
camera. L’indomani finite le lezioni andai a casa di Jane la
sua casa era molto
piccola tanto che comprendeva solo un salotto, un angolo cucina, due
camere da
letto e un bagno ma comunque era molto carina l’arredamento
infatti era in
stile moderno proprio come piaceva a me ed era sempre molto pulita e
ordinata.
«Spero che ti piaccia il mio modo di cucinare non sono
proprio un’ottima cuoca
ma comunque me la cavo sai vivendo da sola non posso fare
altrimenti» disse
Jane preparandosi a cucinare «non preoccuparti, io non sono
capace nemmeno di
sbattere un uovo, fortunatamente a casa cucina Kelly lei è
davvero brava». Jane
mi rivolse uno sguardo e mi disse «accomodati pure tanto tra
qualche minuto è
pronto» «no ti do una mano almeno ad
apparecchiare» le risposi mentre mi
precipitavo a prendere piatti e posate. Quando fu tutto pronto ci
sedemmo a
mangiare «comunque volevo che venissi oggi perché
devo darti una bellissima
notizia» mi disse con il suo solito sorriso in volto
«si sono curiosa di che
volevi parlarmi?» le risposi dopo aver ingoiato il mio
boccone. «ok ho
conosciuto un ragazzo ed è davvero fantastico si chiama
Louis è dolce,
simpatico e comprensivo» disse Jane con occhi sognanti
«e poi è bellissimo ha
un fisico spettacolare, gli occhi azzurri e i capelli castani, insomma
è
perfetto e io sono al settimo cielo» concluse lei
«wow Jane sei davvero presa e
da come l’hai descritto sembra la perfezione fatta a persona,
sono davvero
contenta per te, e da quanto vi conoscete?» le chiesi prima
di bere un sorso
d’acqua, «ci conosciamo da circa sei mesi ma credo
che le cose si stanno
facendo un pò più serie però prima
vogliamo conoscerci meglio» disse lei in
tono deciso, «e lui cosa fa va
all’università?» le chiesi mostrandomi
interessata «si va all’università di
ingegneria, e poi cos’altro ti posso dire
di lui? Ah vive con il suo migliore amico se non sbaglio si chiama
Harry l’ho
visto sì e no due volte, e poi sai una cosa? sa suonare il
pianoforte, anche
lui ha la passione per la musica proprio come te» disse
mentre si alzava per
ritirare i piatti.
Si la musica era
una delle mie tante passioni, forse la più
grande, suonavo la chitarra e un pò il pianoforte ma
soprattutto amavo cantare
e anche se non lo facevo spesso davanti agli altri quando qualcuno mi
sentiva
diceva che avevo una gran bella voce. «comunque un giorno te
lo farò conoscere
magari una sera potremmo organizzare qualcosa anche con Kelly tanto
anche lei è
fidanzata vero?» «sì con quella specie
di cosa, Thomas» dissi con aria
infastidita, al solo pronunciare quel nome mi venne una sensazione di
disprezzo
assoluto. Jane mi guardò sorridendo e aggiunse «io
sinceramente non lo conosco
molto bene» «non ti perdi proprio niente
tranquilla» dissi convinta. Ad un
certo punto mi guardò con un sorriso malizioso e mi chiese
«e tu il ragazzo
quando lo trovi?» alzai gli occhi al cielo perché
quella domanda mi era stata
posta già troppe volte e risposi «lo sai che io ho
un carattere particolare
sono molto selettiva quando si tratta di ragazzi poi sarà
difficile trovare uno
che mi sopporti, e non mi piace buttarmi subito prima lo devo conoscere
bene,
un giorno lo troverò anche io il ragazzo giusto non penso di
rimanere zitella per
tutta la vita». Jane annuì e disse «si
tranquilla nonostante il tuo modo di
essere troverai qualcuno che ti accetti per come sei fatta».
Concluso questo
argomento che non so perché mi faceva sentire sempre nervosa
aiutai Jane a
sbarazzare il tavolo.