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Autore: controcorrente    29/09/2013    5 recensioni
Piccola Flashfic su Giulia, la sfortunata figlia di Cesare. La sua fine silenziosa e le gravi conseguenze per l'alleanza tra Pompeo e Cesare. Nessuna pretesa ma spero che sia scritta bene.
Genere: Drammatico, Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Antichità greco/romana
- Questa storia fa parte della serie 'Ancient Women'
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Troppo piccola, per abbracciarli entrambi


Era un uomo buono, suo padre. Una persona importante, baciata dagli dei. Il marito che le aveva scelto si era dimostrato gentile ed amorevole, cullandola come una figlia.

Era buono Cesare, lo era sempre stato.

Un sospiro uscì dalla bocca esangue di Giulia.

Sentiva dolore, anche se aveva messo al mondo il bambino. Le pareva che la coscienza fluisse via dal suo corpo, mentre la balia e le altre schiave si affaccendavano intorno a lei, come api impazzite. Poco distante, udiva la voce accorata del suo sposo. L'aveva sempre amata e lei si era sempre sentita protetta, tra le sue braccia.

Forse quel tocco, delicato e buono, sarebbe stata una delle cose che le sarebbero mancate, insieme al dispiacere di non poter costruire una famiglia con Pompeo.

Stava morendo, questa era la verità. La ragazzina lo percepiva distintamente, mentre lottava per tenere gli occhi aperti. Non avrebbe mai voluto vedere suo padre ed il suo sposo soffrire in questo modo...ma gli dei sembravano volere che scendesse nell'Averno, al cospetto di Plutone e Proserpina. Giulia fremette, troppo stanca anche solo per piangere. Avrebbe voluto lasciare qualcosa di sé a Pompeo.

In cuor suo, sapeva di essere l'unica cosa che legava quei due uomini tanto diversi, così grandi da farla sentire piccola in loro confronto. Giulia non pensava di avere chissà quale dono. Era sempre stata convinta di non avere niente di speciale, a parte i natali...ma nel momento in cui stava per esalare l'ultimo respiro, comprese di aver sempre posseduto un'importanza non trascurabile. Finché era rimasta in vita, gli uomini più importanti della sua vita, andavano d'accordo.

Ma poi? Cosa sarebbe rimasto dopo la sua morte? Giulia pensava con apprensione tutto questo, mentre cercava con lo sguardo qualcuno che le facesse vedere suo figlio. Voleva vederlo, voleva toccarlo, prima di chiudere gli occhi.

In tutto quel trambusto, mentre lottava per rimanere sveglia, vide la sagoma di suo marito guardarla con dolore...ed un sorriso di comprensione si dipinse sul viso di Giulia. Anche il suo bambino se ne era andato. La debolezza la colse. Le forze la abbandonarono. Aveva tenuto duro, Giulia, aveva cercato di essere all'altezza del nome del padre e del consorte...ma aveva scoperto, proprio nel suo ultimo istante di vita, di non possedere la stessa grandezza.

Era impossibile per lei abbracciare entrambi e tenerli legati a sé.

Lei, troppo piccola e fragile, aveva provato ma ne era stata consumata, come era accaduto a sua madre Cornelia.

Un sorriso mesto si dipinse sul suo volto, mentre in silenzio, scivolava nel mondo delle ombre.

   
 
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