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Autore: NCSP    29/09/2013    5 recensioni
- Il tuo cuore sarà pure quella cosa che hai nel petto, ma ci tieni davvero a diventare Iron Man in tutto e per tutto, cambiando ogni parte mal funzionante del tuo corpo con un pezzo di metallo? Perché in tal caso proporrei di iniziare dal cervello. -
Si maledice mentalmente. Perché, perché ha accettato di tenere quella creatura fastidiosa in casa sua?
[IronFrost]
Genere: Angst, Comico, Fluff | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Loki, Tony Stark/Iron Man, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Omnia vicit amor'
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«So che non è stato un modo molto ortodosso di svegliarti, ma ho parlato con Clint, che in sintesi mi ha detto cosa ti hanno fatto, e...» non riesce a concludere la frase e si limita a infilarsi sotto le coperte accanto a lui, stringendolo a sé.

Sorride premuto contro la sua maglietta.

«Avrei dovuto lasciarti dormire, in effetti.» riflette.

«Non importa, è piacevole essere svegliati così.» decide di abbandonare ogni maschera di orgoglio che ha voluto ancora indossare nei giorni precedenti, stanco di nascondere ciò per cui ha combattuto tanto.

«Non sembrava che ti facesse così piacere.» gli sposta i capelli umidi in modo che non siano a contatto con la pelle.

«È stato solo un momento in cui non mi sono reso conto di essere tornato qui, e non credevo che fossi tu; anche l'avermi svegliato in fretta mi ha fatto pensare a come sono stato svegliato ultimamente, e beh, pensare di avere uno dei miei carcerieri così vicino mi ha spaventato.» ammette.

«Clint mi ha accennato qualcosa, ma cosa è successo di preciso?» scivola con la testa sul cuscino in modo da guardarlo negli occhi.

«Da dove vuoi che inizi?» domanda stanco, ma si vede dalla sua espressione che vuole provare a parlarne con lui, per il semplice motivo che lui gliel'ha chiesto.

«L'inizio mi sembra un buon punto per iniziare.» sorride incoraggiante.

«Quando mi hanno portato via...»

«Grazie.» lo interrompe «Non avresti dovuto uscire solo per quello, potevo sopportare un colpo con il teaser, mi sarei ripreso subito.»

«Si trattava solo di rimandare l'inevitabile, per una volta ho scelto di fare qualcosa di altruista.»

«Con un ottimo tempismo, devo dire.» lo prende in giro e struscia il naso contro il suo; questa volta Loki non si ritrae ma si limita a guardarlo male.

«Si sono divertiti a rompermi il naso quando hanno visto che mi ero trasformato per guarirlo, potresti evitare?»

«Oh.» poggia le labbra sul setto spaccato ma che non ne dà segni «Perché ce l'hanno tutti con questo naso?» domanda tra sé e sé.

«Non starai diventando una persona romantica, spero.»

«Mi sono solo preoccupato un po', e a quanto pare ne avevo tutte le ragioni.»

«Se taci per un po' ti spiego cosa è successo.»

Finge di chiudersi le labbra con un lucchetto e di gettare via la chiave.

Loki alza gli occhi al cielo, ma l'effetto non é quello voluto visto che questi sono neri e gonfi «Prima che mi interrompessi stavo dicendo che mi hanno portato ad Asgard, dove i nobili mi hanno sottoposto a un processo anche se avevano già deciso, e la sentenza è stata di punirmi e poi tenermi là, solo che non volevo. La punizione di per sé non era un problema, ma non volevo restare, volevo tornare qui; allora ho chiesto di cambiare la mia pena, di decidere loro qualcosa ma di lasciarmi tornare, e visto che avevano scelto la Terra come luogo del mio esilio non ci hanno visto nulla di male, ma questo non li ha dissuasi dall'inasprire la pena.» il tono si affievolisce ma si fa coraggio e prosegue, aiutato anche dalla mano di Tony sul suo braccio «Mi hanno portato subito nelle prigioni, nella cella più fredda e riempita di ghiaccio, e mi costringevano a trasformarmi per poi punirmi se lo facevo...» la voce gli muore in gola e abbassa lo sguardo, perso nei ricordi di pochi giorni prima. Risente sulla pelle il gelo della cella, l'odore di umido e chiuso gli dà alla testa, e le risate di scherno e le urla infuriate dei suoi carcerieri gli rimbombano nelle orecchie, finché Tony non lo stringe a sé facendogli appoggiare la testa al proprio petto e non inizia a sussurrargli qualcosa all'orecchio che non riesce a riconoscere, ma il tono è talmente diverso da quello che lo stava opprimendo che riesce a calmarsi.

«Non raccontarmelo ora, lo farai poi. Sei appena tornato, hai bisogno di magiare e bere. Cosa vuoi?»

«Il sushi e qualcosa di alcolico.»

«Sì alla prima, no alla seconda. Alcol e medicine non vanno molto d'accordo. A ben pensarci nemmeno il pesce crudo è la migliore delle scelte se è parecchio che non mangi.»

«Potevi anche non chiedermelo, allora.» borbotta.

«Ci ho pensato dopo. Vado a vedere cosa ho che tu possa considerare commestibile.» fa per alzarsi ma la mano di Loki si serra attorno al tessuto della sua maglietta.

«Posso aspettare a mangiare, non ho così fame.» mente spudoratamente.

«Non mi inganni, dio degli Inganni, vado a cercarti da mangiare e poche storie.»

Sbatte le ciglia e lo fissa con quelle enormi iridi verdi a cui non riesce a dire di no.

«Ne hai bisogno, non guardarmi così.» allenta la presa delle sue dita con una mano, ma si ferma a osservare i tagli che le ricoprono.

«Posso mangiare poi.» propone approfittando dell’occasione.

«Non se ne parla nemmeno.» si risiede accanto a lui quasi tirandoselo addosso «Jarvis, che c’è in frigo?»

«Quasi nulla,signore, se escludiamo del vino bianco.» sembra ci sia una nota di rimprovero nella voce dell’intelligenza artificiale.

«A parte il vino?»

«Sei lattine di Coca Cola, due uova e un’arancia, signore.»

«Però… Loki, qualunque cosa basta che non sia cruda.»

«Mmh…» farfuglia, quasi addormentato contro il suo fianco.

«Scelgo io?»

«Mmh…»

«Va bene.» sorride passandogli le dita tra i capelli ancora umidi «Jarvis, ordina due pizze e quando arrivano falle portare qui da Ferro-Vecchio insieme alle lattine di Coca Cola, due bicchieri e una cannuccia verde.» non ascolta nemmeno la risposta dell’intelligenza artificiale concentrandosi sulla figura placidamente sdraiata su di lui «Sei ancora sveglio?»

«Mmh…»

«Direi di sì.»

«È strano, sono talmente stanco che non riesco a dormire.» biascica.

«Hai fame, dopo aver mangiato starai meglio e potrai dormire. L’altro giorno stavamo guardando Harry Potter, vuoi che lo finiamo?»

Annuisce provando a tirarsi a sedere ma i suoi muscoli non si mostrano d’accordo e ricade sdraiato.

«Che stai cercando di fare?»

«Alzarmi per andare sul divano.» spiega riprovandoci.

«Non se ne parla nemmeno, mi hanno detto di non farti camminare, quindi tu non ti muovi di qui.» sfiorandogli appena la spalla riesce a respingerlo contro i cuscini.

«E come lo guardiamo il film?» domanda irritato per essere stato neutralizzato da un dito.

Batte le mani e uno schermo scende dal soffitto «Ta-da. Ecco come guardiamo il film.»

«Comodo.» commenta riprovando a sedersi, facendocela solo grazie al braccio di Tony attorno alla sua vita che gli consente di appoggiare la schiena al suo petto.

«Signore, la pizza e le bevande dovrebbero arrivare a meno che non subiscano danneggiamenti durante il percorso.» allude a Ferro-Vecchio che arriva cigolando e deposita il carico inaspettatamente intatto accanto a Tony.

«Bravo robottino.» allunga una mano per accarezzarlo come se fosse un cagnolino, e questo sembra quasi agitare un paio di cavi nell'imitazione di uno scodinzolio.

«Strano, non lo insulti?»

«Non oggi.» gli posa un cartone già aperto sulle ginocchia «Mi spiace, ti tocca usare le mani, ma abbiamo i bicchieri.»

«Bene, ho sete.» allunga una mano, anche se questo gli costa un certo sforzo, e afferra una lattina.

«Fermo, è gelata!» prova a intercettarlo ma non ci riesce e le sue dita pallide si chiudono sul metallo freddo.

Si guardano con gli occhi sgranati, aspettando che la sua pelle diventi blu e che in pochi minuti qualcuno venga a prenderlo, ma il suo colorito rimane solo mortalmente pallido, senza nessuna traccia di quel pericoloso celeste che li minaccia.

«Ti...ti sembro blu?» domanda dopo un attimo Loki con un fil di voce.

«No, sembri solo il solito anemico che non vede un raggio di sole da qualche anno. Ora dammi la lattina.»

«Perché?»

«Stai fermo.» gli fa reclinare la testa all'indietro in modo che appoggi la nuca alla sua spalla e appoggia la lattina fredda a uno dei due occhi gonfi «Se questo funziona lo posso usare al posto del ghiaccio e sistemarti la faccia in modo che tu non sembri uscito da una rissa.» tampona delicatamente il livido e Loki sembra quasi fare le fusa per il sollievo del metallo freddo sulla pelle ancora pulsante.

«Va un po’ meglio?» domanda dopo qualche istante.

«Mmh…»

«Sei sempre più loquace e di compagnia.» lo prende in giro.

«È piacevole…» farfuglia con una voce morbida che sembra una carezza che percorre l’aria.

«Capisco, ma adesso mangiamo, dopo ti faccio due paraocchi con le lattine. Jarvis, procurane altre e mettile in frigo.» continua per qualche minuto la sua opera ma il profumo della pizza che pervade l’aria lo convince a smettere per dedicarsi ad altro.

«Ehi!»

«Cibo.» afferra una fetta della propria pizza e inizia a sbranarla, poi per dissuaderlo dal prendere la lattina e riposarsela sull’occhio la apre e la svuota nel bicchiere che contiene la cannuccia verde «Tieni, e cerca di non soffocarti.»

Sbuffa infastidito ma alla fine si arrende e consuma il primo pasto decente dopo due settimane di roba che definire commestibile è tanto.

Una volta con lo stomaco pieno abbandona la testa contro il petto di Tony e chiude gli occhi, sperando che riprenda a usare la lattina fredda per alleviare il dolore insistente in ogni parte del suo corpo; ora che ci pensa la stretta di Tony si sta via via intensificando ora che ha smesso di mangiare e non è più distratto da una fetta di pizza che sembrava essere diventata la sua più intima amica, così da trovare un nuovo passatempo nello stringerlo.

Mugola per la fitta al fianco che il braccio gli provoca.

«Che c’è?» domanda preoccupato, distogliendo gli occhi dallo schermo che sta proiettando le scene iniziali di Harry Potter e La Camera dei Segreti.

«Nulla.» mente provando a sorridere nonostante il dolore.

Inarca un sopracciglio.

«Va bene, mi stai facendo male con il braccio.»

«Oh, scusa.» lascia subito la presa.

«No, non era così fastidioso.» rimette il braccio al suo posto, sentendosi rassicurato da quel contatto così caldo e piacevole.

«Giuro che…» soffoca il resto della minaccia verso gli asgardiani in un ringhio, non riuscendo a esprimerla bene a parole.

«Mi spieghi perché te la prendi tanto?»

Fa un sorrisino tirato e poi guarda in basso.

«Beh?» inarca un sopracciglio.

«Hai bisogno di dormire.» taglia corto «Forza, a nanna.» lo fa scivolare sui cuscini e nonostante Loki non voglia cedere i suoi occhi gonfi complottano contro di lui e ben presto si chiudono. Tony lo osserva per un attimo, poi gli si stende accanto, e dopo averlo avvolto tra le proprie braccia si addormenta anche lui, esausto per tutto ciò che ha scoperto e passato.

 


Clint infila le chiavi nella toppa della porta del piccolo alloggetto ch divide con Natasha, e trova quest'ultima seduta sul divano ad aspettarlo.

«Ciao.» si alza per accoglierlo con un bacio, stravolgendo del tutto il suo profilo di spietata assassina «Dove sei stato?»

«Da Stark, dovevo riferirgli cosa ci ha detto Thor.» ricambia il bacio e poi va a sedersi sul divano, dove la rossa gli si siede sulle ginocchia.

«Perché?»

«Doveva saperlo anche lui, soprattutto visto che deve prendersi cura di Loki.» spiega passandole una mano tra i capelli.

«Non deve prendersi cura di lui, già solo dargli una stanza per potersi leccare le ferite è fin troppo gentile.» liquida freddamente la faccenda.

«Sai perché Loki è tornato conciato così?»

«Perché ha accettato di subire una pena più dura. Dimmi un po', Stark ti ha dato da bere?»

«No. Intendevo se sai la motivazione che lo ha spinto a sopportare tutto quello pur di tornare indietro.»

«È pazzo? Masochista?»

«Stark se lo è portato a letto.»

«Cosa?!» esclama, la voce acuta che sembra quasi uno stridio di unghie su una lavagna.

«Sì, me lo ha detto lui.»

«No, no, aspetta. Stai parlando di Stark, dello stesso Stark che conosciamo tutti? Non ci credo.»

«Invece è così, quando mi hai chiamato mentre ero a casa sua avevo appena trovato Loki addormentato sulle sue gambe.»

«Seh, certo, addormentato.» sbuffa sarcastica alzandosi in piedi e iniziando a camminare come per smaltire la notizia.

«No, a quanto pare dormiva sul serio, ma se lo era già portato a letto prima, quando erano ubriachi.»

«Grazie a Dio.» si passa una mano tra i capelli.

«La prima volta erano ubriachi, dopo no.»

«D-dopo?» balbetta incredula.

«Sì, e sono sicuro che non ci sia solo una storia di sesso tra quei due. Insomma, analizza il comportamento di Stark nelle ultime due settimane alla luce di quanto ti ho detto: ti sembra il comportamento di qualcuno che ha solo perso il suo giocattolo?»

«No, in effetti no, sembrava disposto a dichiarare guerra a tutta Asgard, ma ho pensato fosse colpa dell'alcol.»

«In parte, ma penso che lo rivolesse accanto a sé a ogni costo, anche se se ne sta rendendo conto solo ora. Prima gli ho raccontato cosa hanno fatto a Loki, e non appena sono sceso un po' nei dettagli è corso via, allora l'ho seguito: è andato in camera sua dove Loki dormiva nel suo letto e l'ha svegliato baciandolo in un modo che sembrava dovesse soffocarlo, poi Loki si è svegliato terrorizzato probabilmente credendosi ancora nelle prigioni e Stark ha iniziato a consolarlo, baciandolo e coccolandolo fino a quando non si è addormentato. Cara, stai bene?» poggia una mano sul braccio della compagna che lo sta fissando sconvolta.

«Mi stai dicendo che quei due si...?»

«No, non sono a quei punti, o almeno non lo sanno o non vogliono ammetterlo, non lo so.»

«Bisogna portare via Loki.» riprende il suo contegno da spia russa e inizia a cercare il cellulare.

«No, non chiamare proprio nessuno, non lo possiamo portare via. Stark ti ucciderebbe se solo provassi ad avvicinarti, prima ha provato a spararmi solo perché sono entrato in casa sua, e mentre aspettavamo nel seminterrato stava impazzendo, poi quando ha visto come era conciato Loki sembrava che volesse sgozzare Thor con le sue mani, quindi lascia perdere.» le sfila il cellulare dalle dita.

«Da quanto mi hai detto Stark è cotto di lui, quindi non è abbastanza lucido da non permettergli di scappare.»

«Nat, dopo quello che ha passato pur di tornare da lui, ti sembra che Loki voglia scappare?»

«Non lo so, è pazzo.» cerca di riappropriarsi del telefono.

«Non fino a questo punto. Si è quasi fatto ammazzare per tornare qui, ora non proverà a scappare dal posto per cui ha lottato tanto.»

«A proposito di lottare: ti ricordi perché lo abbiamo mandato da Stark? Non perché scopassero come conigli, ma perché avesse una prigione dopo aver provato a conquistare la Terra. Non possiamo lasciarlo lì, dobbiamo chiamare Fury.» incrocia le braccia come per sottolineare la propria risolutezza.

«Non possiamo per due motivi: ho promesso a Stark che non l'avrei fatto, e se lo facessi lui direbbe a Fury di noi.»

«Cosa? E come lo sa?» scatta sulla difensiva, vedendo crollare la sua facciata di donna di ghiaccio priva di sentimenti.

«Quella telefonata. È registrata se pensassimo di rivelare qualcosa.»

«Non voglio che Loki resti lì ma non voglio nemmeno separarmi da te.» si fa stringere tra le sue braccia muscolose.

«Ascolta, amore: nulla ci impedisce di stare insieme, e non ci vedo nulla di male a lasciare anche quei due insieme. Stanno bene uno insieme all'altro e sono felici, anche se tutto va contro di loro, perché non vuoi che stiano bene?»

«Perché non mi fido di nessuno di due.»

«Ecco perché stanno bene insieme: sono in grado di non farsi fregare a vicenda. Ora facciamo così: andiamo da loro e ne parliamo.»

«Va bene.» si arrende e lascia che l'uomo la accompagni alla macchina.

Dopo pochi minuti prendono l'ascensore per l'attico di Stark, e quando entrano nel salone al posto di trovarvi varie armi spianate sono accolti da uno strano silenzio.
Clint si poggia un dito sulle labbra e la conduce nella stanza di Stark, dove trovano uno spettacolo stranissimo: Loki che dorme tra le braccia di Stark, addormentato a sua volta, in mezzo a lattine di Coca Cola e cartoni della pizza vuoti.

Clint le sorride indicandole i due e poi la conduce fuori.

«Se me l'avessero detto due mesi fa non ci avrei creduto.» commenta bisbigliando mentre tornano all'ascensore.
«Sì, è strano.»

«E sembrano due adolescenti considerando il casino che c'è di là.»

 

 

 

 

 

 

Note della Vecchia Volpe

Chiedo venia, ma l’altra long mi sta assorbendo.

Rinnovo ancora l’invito per il gruppo Efp Madness J

Questo è il penultimo capitolo, spero che vi sia piaciuto.

Baci <3

 

  
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