Serie TV > Sherlock (BBC)
Ricorda la storia  |      
Autore: alivinghope    29/09/2013    2 recensioni
"Tutto il potere del mondo è nelle mani, nelle dita.
Con la punta delle dita, ci è permesso esplorare mondi a noi sconosciuti.
Saggiare consistenze mai provate.
Creare scie di fuoco sulla pelle.
Toccare ciò che vogliamo ci appartenga, renderlo nostro."
Genere: Fluff, Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: John Watson , Sherlock Holmes
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A


Fingertips.


La gente sottovaluta il potere delle mani.
Io, John Watson, curo le mie mani perché mi consentono di esercitare una professione definita santa: quella del medico.
Però no, non sono assolutamente un santo.
Una volta qualcuno mi accusò di stare dalla parte degli angeli - che poi, mi chiedo, può essere questa considerata un’accusa?
Mi ricordo di aver ribattuto di non essere assolutamente uno di essi, poiché  sono due aspetti da non confondere. (*)

John Watson, un nome che sta per: medico militare, congedato con onore e tornato in patria, dopo essere stato ferito alla spalla sinistra (ferita da arma da fuoco) e con una zoppìa evidente – Psicosomatica, puntualizzerebbe la mia analista.

In realtà, fu un giovane sconosciuto a riferirmelo (che il mio era un problema psicosomatico, intendo).
Sono passati anni da quel giorno, anni pieni di angoscia da una parte e di un legame inscindibile dall’altra.
Un legame quasi malato, che mi creò più problemi che altro, all’inizio.
Un legame che aveva il sapore del pericolo e del sangue.
(C’è davvero bisogno di dire che la mia zoppìa scomparve magicamente?)
Avevo bisogno del pericolo come l’aria: mi riempiva i polmoni  e mi faceva pompare forte il cuore, che a volte sembrava volesse uscirmi dal petto e correre via.
Il mio pericolo aveva un nome ed era il suo: Sherlock Holmes.
Inizialmente, solo a sentir pronunciare quel nome, il sangue prendeva a scorrermi nelle vene più velocemente ed il respiro si faceva corto e affannato.
Tutto per un nome.

Quando, a distanza di anni, capii il motivo di tutto ciò, consapevole di poter mandare a puttane tutto, riuscii a farmi avanti: permisi alle mie mani di prendersi cura di lui.
Alzai la mancina ed intricai le mie dita in quei riccioli neri, lui non si mosse.
Feci scivolare le dita alla scoperta del suo viso, saggiando la consistenza della pelle morbida e bianchissima.
Lui non capì subito, ma non si ritrasse.
Alzò lo sguardo e lo posò sul mio. E, presumo che vi abbia letto tutto l’amore del mondo, perché in un attimo ritrovai la mia mano ricoperta dalla sua, dalle dita affusolate e delicate.

Tutto il potere del mondo è nelle mani, nelle dita.
Con la punta delle dita, ci è permesso esplorare mondi a noi sconosciuti.
Saggiare consistenze mai provate.
Creare scie di fuoco sulla pelle.
Toccare ciò che vogliamo ci appartenga, renderlo nostro.

Fu esattamente in quel momento che tutto divenne chiaro, cristallino – come i suoi occhi.
Non ero più John Watson, esattamente come lui non era più semplicemente Sherlock Holmes.
Dal momento in cui le mie dita toccarono quella pelle liscia come la più pregiata delle stoffe, eravamo diventati John e Sherlock, compagni di vita e di avventure.
Ci abbiamo messo del tempo, ma ne è valsa la pena.

JW



________________________
(*) Riferimento a "The Reichenbach Fall", ho preso spunto dal discorso tra Moriarty e Sherlock.


Angolo dell'autrice:
Heeeey guys! Eccomi di nuovo con un'altra... cosa. 
Non mi dilungo, anche perchè non ho la minima idea di cosa dire quindi... se siete arrivati fin qui a leggere vi ringrazio di cuore, uno per uno! 
Se vi va, fatemi sapere cosa pensate di questa a dir poco delirante (e molto poco chiara, lo ammetto) flashfic :)
Un abbraccio :3

 
  
Leggi le 2 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > Sherlock (BBC) / Vai alla pagina dell'autore: alivinghope