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Autore: Raggio di Gioia    01/10/2013    7 recensioni
Una storia molto amata dai bambini è quella di "Alice nel paese delle Meraviglie"
Allo stesso tempo molto apprezzati sono i bambini che amano recitare... Ma...
I bambini a cui bisogna fare da babysitter, che sono delle vere e proprie pesti, e che neanche se fossero i protagonisti della storia stessa darebbero pace a due povere ragazze, saranno i "simpatici" personaggi di questa bizzarra favola che, è quasi certo, potrebbe essere un po' fuori dagli schemi...
ATTENZIONE!
Fic pubblicata in precedenza sull'account di Queen of Hurts (e scritta in collaborazione con lei) che per problemi tecnici viene pubblicata dal mio account.
Genere: Avventura, Azione, Comico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Kariya Masaki, Kirino Ranmaru, Matsukaze Tenma, Nuovo personaggio
Note: AU, OOC | Avvertimenti: Gender Bender
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.:Prologue:.

 
Era veramente troppo. Quel coniglio era ovunque. Continuava a posare lo sguardo su di lui mentre con la zampa bianca picchettava ripetutamente contro il vetro trasparente del piccolo orologio da taschino d’oro. E parlava. Troppo. Il problema è che le parole erano sempre le stesse. "E’ tardi, signorina. Si sbrighi!"
Oramai Kirino pensava di essere diventata pazza. La villa signorile in cui il banchetto si stava allegramente consumando era in fermento. Risate, musica e litigi riempivano le pareti. Ma, allora, perché sentiva solo ed esclusivamente la voce di un coniglio che, molto probabilmente, esisteva solo nella sua testa?
Doveva respirare. Non avendo dormito quella notte ed era abbastanza stanca; magari l’affaticamento gli aveva giocato un brutto tiro.
"E’ tardi, signorina. Si sbrighi!" Più si allontanava dai rumori della festa, più quella voce acuta si ripeteva con maggiore insistenza: era assordante.
“Mi sta ascoltando, signorina? Non c’è più tempo” La rosa si girò di scatto. Quelle parole sembravano essere state pronunciate accanto a lei, vicino al suo orecchio sinistro. In effetti un coniglio c’era ed era piuttosto grande. Aveva un folto pelo bianco, piccoli occhietti color nero pece e un lunghissimo paio di orecchie. Ma la cosa più buffa era la presenza di un panciotto color notte che gli copriva il soffice pelo bianco della pancia. Aveva tra le zampe lo stesso orologio da taschino di prima e continuava a muovere il muso da una parte all’altra della stanza, come se si fosse smarrito.
“Ah, è lei signorina. Si può sapere che aspetta? Si sbrighi, su.” Posò l’orologio in un taschino bordato di rosso e, con un balzo, girò l’angolo. Se prima Kirino era confusa ora era sicura che l’idea della stanchezza era l’unica spiegazione plausibile a tutto ciò che vedeva. Voleva respirare, nient’altro!
Aprì le ante dell’enorme porta-finestra che dava sul giardino e una forte, gelida, ventata d’aria gli scompigliò i capelli liberandoli dai due codini che era solita farsi: si sentì subito meglio.
"E’ tardi, signorina. Non abbiamo più molto tempo. La prego di sbrigarsi" Di nuovo, e con più forza. Si affacciò dalla balconata. Non vide nulla se non l’immenso labirinto floreale pieno di rose bianche. Adorava quel posto: a volte desiderava perdersi al suo interno; evitava feste troppo noiose tra i suoi muri naturali.
E, ora, era diventata pazza per colpa sua, non aveva dubbi a riguardo. Se così non fosse allora perché quel coniglio vestito come un gran signore dell’epoca si trovava all’interno del giardino e la intimava, con le zampe, a seguirlo al suo interno?
“Dimmi che è tutto un sogno, ti scongiuro!” disse alla figura animale con fare sconsolato. Non ne poteva veramente più.
“Magari lo fosse signorina. Vorremmo tutti che lo fosse” Il tono di quella voce era simile a quella della rosa. Entrambi sembravano letteralmente sul punto di crollare .
“Che devo fare per svegliarmi?” domandò la rosa. Il coniglio non rispose subito: prese l‘orologio mentre il resto del corpo tremava. Lo aprì e una nota debole uscì da esso. Forse un ‘Do’, ma durò poco perché il coniglio richiuse il tutto.
“Non ve lo saprei dire. Ma deve venire con me!” Nonostante la rassegnazione e una leggera punta di paura, la ragazza accettò e - con uno slancio - si lasciò cadere verso il terreno sottostante.




“Ma avete sbagliato!” Ecco il più grande problema con i bambini: loro devono sempre aver ragione! E’ la loro regola di vita.
“Cosa abbiamo sbagliato, Kirino-kun?” chiese Ai cercando di mantenere il suo solito modo di fare tranquillo. Odiava la presenza dei bambini: erano... sporchi e facevano solo domande.
“Ma Alice nella storia non era una ragazza? E voi perchè mi avete fatto protagonista visto che sono maschio? Non è giusto!” Protestò il rosa. Si alzò un leggero brusio accompagnato da buffe risate e la più contagiosa era quella di Masaki.
“Che bello che saresti in gonna” Disse l’azzurro diretto all’amico. Prima ancora che il più grande dei due lanciasse un sonoro pugno all’altro le loro baby- sitter si alzarono.
"Bene bene! Facciamo così: ora voi fate la nanna e la prossima volta continuiamo la storia ok? E-Ehi Masaki, metti giù quelle costruzioni! Ahio! Mettile giù ho detto!" Con una foga un po' esagerata Eiko tolse i giochi dalle mani del piccolo e gli intimò di smetterla.
Spensero le luci e ordinarono ai piccoli di dormire.
Forse l’idea di migliorare la storia di Alice non era stata una cosa tanto saggia. Ma entrambe le ragazze pensavano che avrebbe calmato i bambini (almeno un poco). Invece era meglio concludere qui, nonostante le lamentele dei piccoli. Ma se volevano sapere il seguito dovevano aspettare.














Angolino delle Meraviglie (?)
Salve gente cara! (?) Io e Lola stiamo lavorando a questa follia simpatica idea!
Ci siamo messe a chiederci "chissà chi sarebbe chi nel paese delle Meraviglie?"
E quello che ne è uscito fuori è questo...
Comunque... Speriamo che almeno il prologo vi abbia strappato almeno un sorriso XD
eniuer si scrive anywhere scema nd. Lola (?) i- noi ci dileguiamo!
Saluti!
Gioia-chan
<3 & Queen of Hurts
  
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