L’ondata
Come
reagisce una persona estremamente razionale, davanti
ad un’ondata di sentimenti?
Se
l’era domandato Molly nel momento in cui improvvisamente era esplosa.
- Tu… -
aveva cominciato – Sei una
persona orribile! – poi aveva continuato con uno sguardo e un tono
disgustato.
E Sherlock,
inizialmente affatto
interessato, le aveva lanciato una piccola occhiata con sorpresa,
troppa poca
però per continuare a darle davvero retta. Così tornò a pensare al suo
microscopio ed ai suoi esperimenti.
- Mi tratti
sempre come se fossi una
persona inutile, e contemporaneamente come se fossi di tua proprietà!
Devo essere
sempre ai tuoi servizi! All’occorrenza! Ed io, come una brava cagnolina
invece
di uscire e pensare ad una vita sociale rimango qui ad aiutare te! E qual è la ricompensa?!
–
Molly aveva
cominciato ad alzare
seriamente la voce, e John era abbastanza preoccupato ed aveva spostato
la sua
attenzione dal computer a Molly… e successivamente a Sherlock.
La ragazza
aveva improvvisamente
aumentato il suo stupore, quindi lui aveva lasciato perdere ciò che
stava
analizzando e aveva puntato quei suoi occhi di ghiaccio su di lei che,
nonostante avesse avvertito un brivido percorrerle la schiena, aveva
sostenuto
coraggiosamente il suo sguardo.
- Non c’è
una ricompensa! Non esiste,
rimango sola a casa a coccolare il mio stupido gatto! Non ho un
ragazzo, mi hai
sempre rovinato ogni possibilità di trovarmi qualcuno! Mi hai quasi
detto in
faccia che non ho speranze! Alla festa di Natale dovevi per forza notare il
pacco ed il rossetto, e sottolinearne la presa in giro! – cominciò a
gesticolare e ad urlare, mentre il suo interlocutore non sembrava
ancora essere
smosso da quell’esaurimento che stava tirando fuori.
John preferì
non intervenire…
- Non ti
stavo prendendo in giro – aveva
accennato Sherlock, che fu interrotto quasi subito.
- Oh certo!
Raccontalo a qualcuno che
possa crederti! Io cerco di trattarti nel migliore dei modi perché…
perché è
così che sono fatta! Sono dolce e gentile con tutti! Anche con le
persone che
non mi piacciono! E ne ricavo solo l’essere trattata come se fossi
invisibile,
qualcosa di inesistente, un soprammobile!! –
Ed a quel
punto il detective aveva
spostato totalmente le sue attenzioni su di lei, stupendosi fortemente
della
grinta e della furia che stava cacciando in quel momento la sua collega
che fino
al minuto prima si sarebbe potuta paragonare ad un pulcino indifeso, ed
ora
sembrava un’infuriata aquila che si butta a capofitto con gli artigli
aguzzi
contro la propria preda.
- Possibile
mai che devi essere sempre
così fottutamente gelido ed indifferente a qualunque cosa?! Sono così
poco
interessante per te?! Cosa devo fare per essere considerata da te come
una
persona?! – aveva preso una fialetta vuota e gliel’aveva lanciata
contro con
tutta la rabbia che aveva, e lui l’aveva evitata solo per un pelo!
Spalancò gli
occhi scioccato da quelle reazioni, da quelle emozioni che Molly gli
stava
gettando addosso in un sol colpo, era una cosa che non aveva mai visto
prima,
tutta quella emotività. Non era abituato!
- Molly, lui
non considera nessuno una
persona, sono tutti al suo servizio secondo lui… - a quel punto doveva
intervenire John, o si sarebbe fatto male qualcuno, così si era alzato
e
prontamente si era avvicinato alla ragazza sperando di calmarla con le
parole.
- Ah si?!
Non mi è sembrato così per
quella… quella… come diavolo si chiama?... – si morse il labbro
inferiore
pensierosa – Ah! Giusto! Irene! Siccome lei è bella, è sexy, è la dominatrice, allora
a lei basta darti un bacio e tu fai tutto ciò che ti dice di fare! –
aveva incrociato
le braccia al petto col respiro irregolare.
- Ma cosa
dici?! – aveva alzato la voce
anche Sherlock, che a quel punto si sentiva decisamente offeso – Io non
mi
faccio sottomettere da nessuno! Non l’ho aiutata perché è bella, ma
perché… -
E per una
volta era stato lui quello
interrotto.
- Certo!!
Lei è quella che ti ha
fregato! Lei è stata quella che ti ha schiavizzato, ti ha sedotto,
perché lei è
così intelligente! – prese a smorfiarsi per prenderla in giro – O è
solo perché
ti si è presentata nuda!? Lei è stata l’unica in grado di conquistarti!
Ti ha
conficcato una sorta di veleno nella spalla, ti ha tradito, ha lavorato
per
Moriarty! E tu la consideri l’unica vera donna! Mi sembra un po’ strano
il tuo
modo di giudicare le persone! –
Quello era
davvero un colpo basso…
- Tu… tu
come fai a sapere… - balbettava
Sherlock.
- Seguo il
blog di John. E sono sua
amica. Cosa che non sono per te! Cosa c’è Signor Holmes? Ho toccato un
tasto
delicato?! – prese a fissarlo con un disprezzo mai visto sul suo volto,
con una
severità che faceva invidia ai peggiori dittatori, uno sguardo che mise
soggezione persino a Sherlock Holmes, colui che la modestia non sa
nemmeno dov’è
di casa.
- Molly io…
- forse aveva intenzione di
scusarsi… per una volta tanto, ma lei non glielo permise.
- Zitto! Non
osare emettere un suono – e
dopo pochi secondi di pausa esclamò:- Ti odio.
Nessuno
aveva mai sentito quelle parole
dalla bocca di Molly prima di quel momento… era strano, era
terribilmente
strano, perché all’improvviso Sherlock si sentì un groppo in gola e le
sue
gambe sembrarono cedere alla forza di gravità.
- Lo so che
non te ne frega niente di
quel che sto dicendo, di quello che penso, eccetera… beh, la sai una
cosa? Non interessa
neanche a me quel che pensi tu! – si incamminò a grandi passi verso la
porta
del laboratorio la aprì, e prima di uscire terminò:- Mi licenzio…
trovati un’altra
da torturare. È la cosa che ti riesce meglio! – una lacrima traditrice
le solcò
la guancia, nonostante lo sguardo ancora truce.
- Aspetta! –
aveva urlato John, che in
quel momento sperava davvero che la tenera Molly tornasse indietro per
far
pace, e così cominciò a seguirla per il corridoio.
Sherlock,
ripreso il buon senso che gli era
mancato terribilmente, corse alla porta del laboratorio urlando nel
corridoio:-
Se mi odi così tanto, perché non ti sei licenziata prima?! –
La ragazza,
ancora più agguerrita di
prima, girò sui tacchi e si riavvicinò al collega superando Watson, e
guardando
il suo interlocutore dritto negli occhi.
- Punto
primo, perché amo il mio lavoro.
Punto secondo, perché amo te. E so perfettamente che questa cosa non ti
elettrizza, so che già ne eri a conoscenza, e so anche che preferivi
far finta
di niente, perché non ti
interessa. Nonostante tutto quel che ho cercato di
fare per attirare la tua attenzione, per accontentarti, per essere tua
amica,
il tuo ego è talmente grande che non c’è spazio per altre persone, e
non ce ne
sarà mai! A meno che io non me lo prenda come ha fatto quella. Cosa che ovviamente… - scoppiò
involontariamente in lacrime – … Io non sono in grado di fare. E non lo
sarò
mai. Quindi se non ti dispiace troppo, preferirei andarmene con un
minimo di
dignità – e senza aspettare risposta fece dietro front e tornò sui suoi
passi
in direzione della porta d’uscita.
Come
reagisce una persona estremamente razionale, davanti
ad un’ondata di sentimenti?
È semplice.
Cade.
- Molly!
Aspetta! Ti prego non
andartene! Ho bisogno di te! – urlò con tutto se stesso.
Autrice: salve a
tutti… perdonate
il finale un po’ improvviso… mi piaceva così! Non so… faceva effetto XD
se
vabbè… comunque mi piaceva, il caso è chiuso XD beh, non so, vedendo un
video
mi sono integrata completamente col personaggio di Molly, e questo è
ciò che mi
è venuto in mente da dire a Sherlock se fossi stata nei suoi panni XD
mi rendo
conto che probabilmente sarò entrata nello OOC… però non saprei, in
quel
momento mi ha fatto una tale rabbia che… dovevo scrivere! Ed è uscito
questo! I’m
sorry… spero comunque che vi sia piaciuto! Ci ho messo tanto amore come
sempre
^^ sarei contenta di sapere le vostre opinioni! *w* alla prossima! Che
spero
venga presto XD Pace e successo a voi!
La ragazza con la sciarpa verde.