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Autore: FedericaLille    02/10/2013    25 recensioni
Catherine ha un fidanzato, una casa e un lavoro. E' ormai una donna matura e con i piedi per terra. Ma cosa succede quando un incontro inaspettato le sconvolge la vita? Crolla ogni certezza e la paura di (ri)innamorarsi prende il sopravvento.
"Eccola, la scatola ben impacchettata con scotch ultraresistente, la scatola contenente un pezzo consistente della mia esistenza. Era rimasto tutto intatto lì dentro, come se il tempo si fosse fermato. I CD, i poster, i DVD, le lettere, i biglietti, i libri, tutto ciò che possedevo con stampato sopra “One Direction”. Erano passati ben dodici anni dalla loro entrata in scena, cinque dalla loro uscita di scena.
In quei cinque anni Zayn era scomparso dai gossip, da qualsiasi rumors e pettegolezzo. Era riuscito a nascondersi bene, e incontrare una sua vecchia fan l’aveva impaurito. Non avrei rivelato di averlo incontrato, non avrei mandato in aria la sua copertura.
Intanto però lui aveva mandato in aria la mia, di copertura. Negli ultimi anni mi ero autoconvinta che quella per lui fosse stata sempre solo una innocente infatuazione passeggera. Purtroppo rivederlo mi aveva dato una certezza: seppure fosse stata solo una infatuazione, non era passeggera affatto."
Genere: Drammatico, Malinconico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti, Zayn Malik
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo ventesimo




Mercoledì 23 Marzo 2022, ore 10:45.
Scese le scale la prima cosa che vidi fu l’enorme orologio appeso nella parete del soggiorno, sopra il camino, che segnava l’ora e la data del giorno.
Non ero abituata a svegliarmi così tardi, a Londra. Mi stiracchiai per benino e raggiunsi la cucina, sbadigliando.
“Ti faccio il caffè, tesoro”, disse la mamma che già si dava da fare tra i fornelli.
“Grazie”, mi avvicinai a lei e le schioccai un sonoro bacio sulla guancia. Poi aprii una scatola di biscotti e ne addentai uno alle mandorle.
“Hai avvertito Elisabeth?”, mi chiese di punto in bianco.
“Uhm?”, continuai a sgranocchiare il biscotto, senza darle risposta. Anche perché non avevo ben compreso la domanda.
“Le hai detto che sei qui? Sai se darà una festa per il suo compleanno?”, si spiegò lei.
Ingoiai il boccone e parlai. “Voglio farle una sorpresa.”
“Le hai comprato un regalo?”, continuò.
Perché tutte queste domande appena sveglia? Odiavo fare conversazione in quello stato.
La mamma mi porse la tazza di caffè e alzò le sopracciglia, come a intimarmi di risponderle.
Ora ricordavo perché ero andata via da Rotheram. Era così assillante!
“No, mamma.”
“Ma il compleanno è oggi e…”, non la sentii concludere la frase poiché mi allontanai dalla cucina e salii le scale verso la mia stanza, con la tazza di caffè in mano.
Erano passati tre giorni da quando ero arrivata qui, e non avevo fatto altro che guardare film, mangiare schifezze e disegnare… un po’. Mi sentivo sempre stanca e non avevo voglia di fare niente. Avrei potuto contattare i miei vecchi amici, cercare Liz, fare un giro per la città, ma non mi andava. Al massimo accompagnavo mia madre a fare la spesa nel supermercato che c’era a due passi da casa. Per il resto preferivo starmi dentro casa a deprimermi perché Zayn non mi cercava.
Ecco qual era il motivo del mio pessimo umore: Zayn. Quell’idiota che si era dichiarato proprio nel momento meno opportuno, quando avevo deciso di prendere un treno e scappare da Londra. Perché adesso era scomparso? E perché io mi costringevo a non cercarlo?
“Maledizione!”, urlai. Avevo poggiato malamente la tazza sulla scrivania, sulla quale si era riversata qualche goccia di caffè che era rimasta. Non ne combinavo una giusta.
Non facevo che pensare a lui, più di quanto non facessi prima. Era un pensiero fisso in testa, un’ossessione.
“Avevo paura di ritrovarmi di nuovo nel ‘pakistano degli One Direction’. Sapevo che eri una mia fan, mi ricordavo di te.”
Questa sua frase mi ronzava nelle orecchie da ben tre giorni, e non riuscivo a liberarmene. Zayn si ricordava di me, della mia maglietta col quadrifoglio che al Meet&Greet era piaciuta tanto a Niall. Zayn si ricordava del nostro abbraccio, e io per tutto quel tempo avevo creduto che lui non mi avesse riconosciuto.
Ripulii la chiazza di caffè sulla scrivania, poi mi decisi a mettere addosso qualcosa di diverso dal pigiamone a pois rosa. Avevo bisogno di prendere una boccata d’aria, e anche un pensierino per Liz!
 
La metropolitana mi aveva condotto in una zona della città piena di negozi, venivo spesso qui a fare shopping quando ero ragazzina. Se ricordavo bene, in una di queste strade a destra si trovava un negozietto davvero grazioso.
Feci i miei acquisti, compreso il regalo per la mia vecchia migliore amica, poi tornai alla stazione della metro.
Mentre aspettavo di fronte al mio binario, il cellulare squillò dentro la grande borsa nera. Lo presi con riluttanza e potei dare conferma alle mie ipotesi. Era la mamma.
“Pronto? Si, sto tornando. No. Certo che no. Va bene. Okay, va bene. Si, mamma. Okay, mamma. Ciao. Si, sto aspettando la metro. Ciao, mamma.”
La nostra conversazione durò pochi secondi, ma ero certa che avrebbe richiamato almeno altre due volte prima che tornassi a casa.
Come volevasi dimostrare, non passò nemmeno un minuto e… ecco il cellulare squillare nuovamente.
Risposi senza nemmeno controllare il nome sullo schermo.
“E adesso che vuoi?”, sbuffai.
“Ehm… se ti dicessi quello che voglio chiuderesti subito la chiamata.”
Non riesco a credere alle mie orecchie.
La voce roca, il tono scherzoso, il respiro lento contro la cornetta. Avevo come l’impressione che le mie gambe si fossero istantaneamente sciolte sul pavimento sudicio della stazione.
Cavolo, era proprio lui.
“S-scusa! Pensavo fossi… Oh, fa niente. Insomma, ciao… Zayn”, impapocchiai quattro frasi senza senso, mentre mi mordevo la lingua nel tentativo di mantenere un certo stato di lucidità.
Zayn, il mio Zayn mi aveva finalmente chiamato. Era davvero lui.
“Come stai, Catherine?”, mi chiese pacato. Potevo immaginare come adesso stava probabilmente sorridendo, col cellulare all’orecchio e il suo sguardo dolce e metallico al tempo stesso rivolto chissà dove. E solo immaginarlo mi destabilizzava; come riuscivo a mantenermi lucida quando l’avevo di fronte?
“Sto bene, grazie. Sto… bene” Avevo una voglia matta di vederlo. Che ci facevo a Rotheram? Dovevo restare a Londra, accettare la sua proposta di andare a casa sua, per qualche giorno, settimana, mese, anno, per tutta la vita se era possibile. Si, lo volevo con me per tutta la vita, e l’avevo sempre saputo, sin dal primo momento in cui avevo ascoltato i One Direction alla radio. Lui era il mio destino.
“Quando hai intenzione di tornare? Mi mancano i nostri incidenti stradali…”, sussurrò dolcemente.
Sbattei le palpebre ripetutamente, presi un respiro profondo e cominciai a camminare avanti e indietro per la stazione.
“Non so che fare”, confessai.
“Vieni qui”, disse semplicemente.
“E’ successo tutto all’improvviso. Non ho più una casa, il mio lavoro è in standby, niente auto, moto o bicicletta, sono senza niente. Non lo so…”,  sbuffai, “Ho paura.”
I miei piedi calpestavano i mattoni rossicci del pavimento e non avevano intenzione di fermare la loro sfilata. Camminare era un antistress.
Avevo davvero paura di cosa mi aspettava, la mia vita era priva di certezze… senza Mike.
“La paura è normale”, commentò Zayn. Dopo qualche secondo di pausa continuò, “Anch’io ne ho avuta.”
Sapevo a cosa si riferiva. Con lo scioglimento della band anche tutte le sue certezze erano cadute in frantumi.
“Hai sofferto tanto, eh?”
“Adesso non importa. Ti prego, torna” Il suo tono supplichevole mi impressionò parecchio.
“Perché?”, domandai.
“Perché prima di incontrarti era tutto grigio e monotono, e adesso che sei lontana è di nuovo così.”
Sorrisi a quelle parole. Io avevo dato colore alle sue giornate, come lui aveva fatto con le mie.
Ricordavo quel pomeriggio che era venuto a casa mia e avevamo disegnato insieme. Io avevo raffigurato un albero, per metà ghiacciato, per metà in fiore. Zayn aveva scongelato e rinvigorito il mio cuore, la mia anima, tutta me. Ed era bello sapere che io avevo fatto lo stesso per lui.
“Torno presto.”
Un rumoroso stridio sulle rotaie mi avvertì dell’arrivo del treno. Eccolo piazzarsi di fronte la fermata, all’istante si svuotò di un po’ di gente e fece spazio ai nuovi passeggeri.
“Devo prendere la metro. Potrebbe non esserci campo lì dentro. Ci sentiamo dopo, okay?”, parlai velocemente e ad alta voce, per sovrastare la confusione che cresceva spropositata attorno a me.
“Ciao piccola.”
 
“Mamma, sono a casa!”, sbraitai non appena varcai la porta.
“Fai con comodo. Tanto i miei 27 anni possono aspettare.”
Quella voce… Quella voce.
“Liz, oddio!”
Mi fiondai sul divano con ancora la giacca addosso e le buste in mano. La mia bella Liz si trovava nel mio soggiorno, con il suo nasino all’insù e gli occhi piccoli e verdi.
Quanto mi erano potuti mancare i suoi abbracci…
La strinsi forte finché non fui sazia, poi mi sedetti al suo fianco e la squadrai per bene.
Non la vedevo da almeno due anni, non la sentivo da mesi ormai, e non riuscivo a credere di averla finalmente accanto.
“E’ arrivata pochi minuti fa. Se avessi saputo della sua visita avrei fatto senz’altro dei muffin!”, proruppe la mamma.
“Ho già detto che non si deve preoccupare. E poi sono a dieta!”, rispose Elisabeth.
Io continuavo a guardarla, esterrefatta. Era sempre più solare e bella. Mi guardò anche lei, in silenzio per qualche istante, poi prese a parlare.
“Oggi dalla parrucchiera tua mamma ha incontrato la mia, ed è uscito fuori il tuo nome. Non potevo credere che tu fossi qui e non fossi ancora venuta a trovarmi!”, si finse offesa, incrociando le braccia al petto.
“Volevo farti una sorpresa stasera! Tieni, questo è per te”, le porsi la busta col fiocco giallo, ma lei la poggiò per terra e non volle aprirla.
“Più tardi lo scarto insieme agli altri… Okay?” Mi sorrise, e tornò ad abbracciarmi.
 
“Mi sei mancata un casino, Liz! Quante cose ho da raccontarti… Oh, da dove comincio?” Parlavo tutto d’un fiato, mentre cercavo nell’armadio qualcosa di carino da mettere.
La mia amica stava seduta sul mio letto e aspettava che io mi decidessi.
Credevo proprio che in tutta la mia vita non avevo mai instaurato un rapporto d’amicizia simile con nessun altro essere vivente al mondo. Nonostante fossimo due donne ormai, nonostante non ci vedessimo da anni, nonostante fossero cambiate tante cose… eravamo due calamite. Io non mi sarei mai stancata di raccontarle di me, e lei non si sarebbe mai stancata di darmi ascolto, e viceversa.
“Comincia da Mike. Tua mamma mi ha detto che avete rotto. Ora spiegami... perché ci hai messo tanto?! Finalmente te lo sei tolta dalle scatole, Cathy!”
Io amavo definitivamente Elisabeth Anne Greek.
Risi a crepapelle alle sue parole, poi risposi con qualcosa come “Puoi dirlo forte!”
“E chi sarebbe quest’altro individuo che ha rapito il cuore della mia migliore amica?”, domandò, arricciando il naso.
“Chi ti dice che qualcun altro ha rapito il mio cuore?”, la sfidai, increspando le sopracciglia.
“Dai, è ovvio! Non ti saresti mai sbarazzata di Mike senza un motivo valido… e sexy e affascinante e con un coso enorme dentro i pantaloni.”
Spalancai gli occhi e scoppiai a ridere fragorosamente. Liz aveva sempre avuto una lingua lunga e spudorata, era per questo che con lei non mi annoiavo mai, neppure mentre ‘studiavamo’ matematica.
“Okay, proverò a raccontarti tutto”, cercai di tornare seria, ma qualche sorrisetto scappava ancora. La sua faccia mi faceva ridere, era un clown ai miei occhi.
“Devi”, ordinò.
“Si tratta di Zayn”, sputai di colpo.
La sua faccia da clown si tramutò. Le sue labbra assunsero la forma di una ‘o’, gli occhi sbigottiti.
Deglutii. “Hai capito bene. Zayn Malik… degli One Direction.”

 

 

 

 

Angolo Autrice.

Buonsaaalve mie belle lettrici di fan fiction! Siete arrabbiate con me? E' leggittimo.
Non aggiorno da quasi un mese, e chiedo perdono! Ma ho recuperato oggi, e spero non vi siate dimenticate di me :)
Che ne pensate della telefonata del pakistano? E di Liz?? Non è ultramegastrasimpatica?? :)
Okay, aspetto i vostri pareri sul capitolo e sul nuovo personaggio!
Vi prometto che il prossimo non arriverà con tanto ritardo, se voi fate i buoni e recensite with love <3

Ps: Concerto San Siro
Chi di voi è riuscito a prendere i biglietti per una delle due date di Milano? :)

 

  
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