RITORNO A
HOENN
Vera ha abbandonato il suo
sogno ed è tornata a casa.
Drew continuerà a combattere
senza di lei o cercherà una spiegazione?
VxD
1. Addio,
Gran Festival
-Vera, sei di nuovo a
casa- la accolse sua madre, abbracciandola. –Come stai?
-Bene,
grazie.
-Ma come
mai sei tornata così…all'improvviso, senza avvisarci?
-Mamma…-
iniziò, la voce divenuta più dura. Non aveva lasciato le gare di Johto per una
visita di cortesia. –Che significa questo?- domandò, mostrandole un
giornale.
La donna
si sedette al tavolo, prendendosi la testa fra le mani: aveva sperato che quella
notizia non raggiungesse i suoi figli.
-Perché
papà ha perso la palestra? Chi è questo Blake?
-Tesoro…-
la interruppe Norman, entrando nella stanza. –Mi dispiace che tu l'abbia
scoperto in questo modo.
-Voi non
me l'avreste mai detto.
-Max…
-Non lo
so, mamma, ma prima o poi arriverà qui per vincere una medaglia…e troverà
un'altra palestra- rispose la diciassettenne. –Com'è potuto
succedere?
-È
cominciato tutto cinque mesi fa, poco dopo la tua partenza…in città è arrivato
Blake, un tipo strano, un mezzo attore…voleva costruire una sorta di palestra
per pokemon e allenatori, in cui potessero tenersi in forma e potenziarsi-
raccontò l'uomo. –Pareva una bella idea e tutti gli abbiamo dato una mano…io non
credevo che le sue intenzioni fossero altre…
-Cosa è
accaduto?
-In poco
tempo, quel posto ha assunto sempre più importanza, sempre più allenatori
giungevano in città per andare nella palestra di Blake…infine si è iniziato a
disputare incontri e a distribuire medaglie non riconosciute dalla Lega-
proseguì suo padre. –La situazione non poteva continuare e ho deciso di
affrontarlo.
-E hai
vinto, vero?
-No,
Vera. Ho perso…e, insieme alla sconfitta, ho perduto anche il rispetto della
Lega e il mio onore.
-Vuoi
dire che ora è quella la palestra ufficiale?
-Sì, mi
hanno ritirato le medaglie, consegnandole a Blake. Ho perso il mio
lavoro…
-Papà…su, ci sono io
adesso.
-Dovresti
vergognarti di me…- gemette Norman.
-Ci
rialzeremo, vedrai. Troverò un lavoro e tu cercherai di riconquistare ciò che ti
spetta.
-No, tu
devi pensare al Gran Festival.
-Io devo
pensare alla mia famiglia- protestò Vera, con un sorriso dolcissimo. –Il Gran
Festival può aspettare.
-Ecco,
ora sei iscritto alla gara pokemon di Fiorpescopoli- disse l'infermiera Joey,
riconsegnando il pokedex ad un ragazzo dagli occhi verdi, ridenti e
decisi.
-Grazie.
Per caso, sai se si è già iscritta una coordinatrice di nome
Vera?
-Vera?
No, non ancora.
Drew
assunse un'espressione stupita: da quando viaggiava sola, la bruna lo aveva
sempre preceduto nell'iscriversi alle gare pokemon. Possibile che non fosse
ancora arrivata?
Si erano
incontrati in due occasioni lì a Johto, poi entrambi avevano partecipato ad
altre competizioni, in città diverse. Il giovane aveva seguito la sua vittoria
nella gara di Mogania, notando grandi progressi nel suo stile, sempre dolce ed
esplosivo allo stesso tempo.
Era
certo della sua partecipazione a Fiorpescopoli… Dov'era?
Si
sedette sul divanetto, nell'atrio del centro medico, gettando un'occhiata
distratta alla rivista abbandonata sul tavolino. Distratta finché non riconobbe
la persona in prima pagina: era il padre di Vera!
"Cambio della guardia alla palestra di Petalipoli: Norman
cede il posto a Blake"
Le era
sempre piaciuta la serra durante la notte, illuminata solo dalla pallida luce
della luna.
-Squirtle,
Bulbasaur, Skitty, Beautyfly, Combusken…venite fuori!
I cinque
pokemon si guardarono intorno, un po' disorientati: quella non era l'arena di
Fiorpescopoli.
-Ragazzi,
per un po' questa sarà la vostra casa…non litigate con gli altri, mi
raccomando…- li avvisò, accarezzando Blabasaur che le era venuto incontro.
–Purtroppo, dobbiamo dire addio al Gran Festival di
quest'anno…
La
creatura alzò la testa quando qualcosa di umido lo colpì: la sua allenatrice
stava piangendo.
-Bulba…-
pronunciò, sfiorandola con una liana.
Vera lo
fissò un istante, prima di abbracciarlo, scoppiando in un pianto che era stato
trattenuto per tutto il giorno. A quella reazione, anche gli altri le si fecero
intorno, cercando di consolarla in ogni modo.
Il suo
sogno…stava gettando al vento la sola cosa per cui avesse davvero lottato:
vincere il Gran Festival e diventare la miglior coordinatrice di Johto. Ma i
suoi genitori avevano bisogno di lei e suo fratello…lui aveva appena iniziato il
suo viaggio di formazione: non poteva richiamarlo.
Doveva
cavarsela da sola.
-Sto
bene, tranquilli- li rassicurò, calmandosi. –Squirtle, cosa fai nel mio
zaino?
La
piccola tartaruga emerse dallo zainetto con una rosa in bocca. Una rosa
speciale.
Vera la
prese in mano con un sorriso, ricordando il ragazzo che gliela aveva donata.
Drew…il suo eterno rivale, il suo amico più caro. Le aveva dato quel fiore al
termine della gara di Amarantopoli, che il coetaneo aveva
vinto.
"Ci
vediamo." Il suo solito saluto prima di sparire.
La rosa
era ormai appassita, ma per lei era ancora rossa come quel giorno. Come le sue
guance quando lui gliel'aveva regalata.
Avrebbero
dovuto incontrarsi a Fiorpescopoli, ma la vita aveva progettato
diversamente.
-Drew…-
sussurrò. –Vinci anche per me…
Ringrazio le mitiche persone che commentano sempre i miei folli deliri e aspetto di leggere le recensioni! Siete fantastiche!!!