NdA:trovate
le
mie solite chiacchiere inutili
a fine capitolo. Ora beccatevi questo!
CAPITOLO
7 “Solamente
tu”
I due
uomini,seduti rigidamente l’uno di fronte
all’altro,erano assorti nell’immaginare
le ipotesi più disparate. In quel silenzio carico di
pensieri Erwin stirò le
grandi ma eleganti mani seguite dalle braccia muscolose,aggiustandosi
sulla
sedia. Levi,con lo sguardo fisso sulla porta,aveva una gamba
accavallata come d’abitudine
e giocherellava pigramente con una delle cinghie
dell’attrezzatura per la manovra
tridimensionale,fatta per lui su misura. Infilava un dito sotto la
striscia di
pelle scura aderente alla sua coscia e la tirava,per poi lasciarla e
farla
tornare indietro bruscamente con un suono attutito.
-Dovrebbe
essere qui a breve.-
Eren non si
fece attendere oltre. Entrò in silenzio evitando
strategicamente lo sguardo di
Levi,imbarazzato per la figuraccia di poche ore prima,e in quello
stesso
silenzio prese posto al tavolo a fianco del capo della Legione
Esplorativa.
-Abbiamo pensato
ad una serie di teorie sul tuo flashback.-
Annunciò
Erwin saltando i convenevoli,mentre riordinava una pila di fogli spessi
e
ingialliti.
-Ricordi di
aver vissuto in quella casa?-
-E’ un
posto
familiare.-
Rispose
Eren,stupito
per la rapidità con cui aveva preso il via quella riunione.
-Quel posto
è fuori dalle mura. –
Sentenziò
Levi con voce tagliente.
-E’
impossibile sopravvivere fuori dalle mura. -
Replicò
Erwin tranquillo.
-E’
vero.-
Confermò
Eren.
-Però
allora
come si spiega il loro attacco alla casa? I Titani sono fuori dalle
mura da più
di cento anni. -
Concluse
dopo aver riflettuto.
-Suppongo di
sì. –
Disse Erwin
non del tutto convinto.
- Titani
all’interno
delle muraaa!!-
Gongolò
entusiasta una voce dal fondo del tavolo.
-Hanji?!Da
quant’è che sei qui!?-
Sbottò
Erwin
allibito:non le aveva convocata per quella riunione. Levi se invece
n’era
accorto da un bel pezzo;l’aveva vista sgattaiolare
furtivamente attraverso l’apertura
della porta socchiusa e sedersi ai limiti del tavolo scuro con
espressione
beata.
-Quanti
Titani hai visto,Eren!?Com’erano!?Quanto erano alti!?-
Hanji si era
trattenuta troppo a lungo.
-Chi ti ha
informata?-
Erwin non
glie l’avrebbe fatta scampare senza conseguenze. Riconosceva
però che la donna
era una pensatrice veloce e concluse che sarebbe stata utile al gruppo.
-L’ho
beccata a frugare nelle mie cose quando sono tornato dalle docce. Deve
aver
letto il mio verbale.-
Spiegò
Levi.
-Dai,dai,dai,dimmi
Eren!-
-Erano
quattro,alti,grossi,schifosi
e ricoperti di sangue.-
La donna
storse il naso quando udì il penultimo aggettivo.
Si accorse
che i tre veterani li fissavano intensamente,sulle spine.
-Non ricordo
altro,mi dispiace!Non so se possa servire a qualcosa.-
Secondo Eren era
una perdita di tempo. Se volevano davvero
sconfiggere i Titani perché non lo facevano allenare con le
altre truppe,perché
lo tenevano sigillato come una bambola fragile,lui,un Titano di 15
metri?
Il discorso non
portava da nessuna parte e dopo numerose e
insensate ipotesi stava per farsi ora di pranzo.
-
L’incontro è sciolto.-
Sospirò
Erwin,osservando gli altri mentre lo salutavano con l’usuale
gesto militare. Lui rimase chiuso nella stanza ancora per un
po’. Appena fuori
dalla stanza Hanji corse via a tutta birra,fuggendo solo
momentaneamente i
rimproveri dei due compagni.
- Va pure in
mensa con gli altri.-
Gli
ordinò Levi,che non vedeva l’ora di toglierselo
dalle
scatole. Eren suppose che la questione della sua figuraccia fosse
chiuse,anche
se era curioso di sapere perché se n’era andato
così di corsa.
Se
lui non ci pensa più
non vedo perché non dovrei farlo pure io
Col petto
dolente per quella decisione sfrecciò davanti
all’Heichou
in direzione della
mensa:moriva di fame.
- Ti ho tenuto
il posto.-
Disse Jean
voltando il capo dall’altra parte appena fu vicino
alla tavolata dei compagni. Mikasa appena lo notò si
alzò e venne verso di lui.
Armin sorrise nel vedere che stava bene. Connie bisbigliò a
Sasha una battutina
idiota sui due che la fece ridacchiare.
-Sto bene.-
Disse Eren
anticipando l’amica di infanzia.
-Non mi hanno
fatto nulla,sono semplicemente rimasto nella
cella per una notte,sono uscito stamattina.-
Mikasa
lanciò a Jean uno sguardo di odio,ricordando ciò
che
aveva causato.
- Ackerman,io
… -
Disse quello,col
cuore infranto.
- Mikasa,non ha
fatto apposta.-
Intervenne
gentilmente Armin,che le fece notare che come se i
segni della forchetta sul braccio di Eren erano spariti avrebbe dovuto
farlo la
sua arrabbiatura.
- Jean
mangia-Titani!-
Urlò
Connie portando in alto la forchetta.
- Mi sa che non
sono stato un pasto sostanzioso … -
Scherzò
Eren provando a tirare su di morale l’amico che la scorsa
cena l’aveva infilzato con la forchetta.
-
D’ora in avanti però basta con gli assaggi!-
Continuò,ritraendo
velocemente il braccio con finta
preoccupazione.
Jean sorrise
maldestramente quando vide che la tensione negli
occhi di Mikasa si era allentata.
-Se ti hanno
liberato questa mattina,cos’hai fatto fin’ora?-
Eren
abbassò la voce e si avvicinò
all’orecchio di Armin.
- Erwin e Levi
mi hanno convocato per parlare di un ricordo
che mi è tornato in mente ieri sera.-
-Quello della
casa col mulino?-
Chiese
Mikasa,che non scordava mai una parola del ragazzo.
-Levi ha detto
che secondo lui quella casa si trovava fuori
dalle mura.-
Mikasa non era
felice di sentir nominare quell’uomo. Fu Armin
a rispondere.
-Quindi avresti
vissuto in una casa fuori dalle mura?Non è
possibile.-
- Haha esatto
è quello che penso pure io. De v’essersi
trattato di un sogno,no? Se avessi vissuto fuori dalle mura voi due ve
ne
sareste sicuramente accorti,siamo cresciuti assieme!-
La faccia di
Armin si impietrì.
- Quando ci
siamo conosciuti avevamo 6 anni. Prima di allora
non ti avevo mai visto in paese.-
-Questo non vuol
dire niente … -
Disse Eren,ma
rabbrividì.
-Tu,Mikasa
…
-Io e mio padre
venivamo spesso a trovare il tuo,ma non
sapevo che avesse un figlio.-
-E’
ridicolo.-
Li
fermò Eren:quella discussione lo inquietava. Ed era
stupida.
-Va bene,va
bene.-
Intervenne Armin
tranquillizzando Eren.
-Sei appena
uscito dai sotterranei,hai bisogno di una pausa.-
Il ragazzo
annuì mentre masticava.
-Dopo cena ne
parlerò a Levi,sta tranquillo Armin.-
Eren capiva che
Armin era preoccupato,e voleva levarsi quel dubbio
una volta per tutte.
-Ti sta proprio
attaccato al culo eh?-
Disse Jean.
La cena si
terminò senza nessun’altra conversazione
rilevante.
Eren
salutò gli amici e si rintanò in stanza.
Si
levò le cinghie fastidiose dell’uniforme,poi il
resto
della divisa. Si mise addosso una comoda canottiera bianca un
po’ sgualcita e i
boxer comodi.
Parlerò
con l’Heichou domani. Oggi era troppo strano.
Quando
sentì bussare non era chi pensava lui.
- Petra!-
Disse,tirando la
testa fuori dalla porta socchiusa come una
tartaruga che emerge dal guscio.
-Levi voleva
parlarti. Su … non fare quella faccia! E’
successo qualcosa?-
E’
quello che vorrei
sapere pure io.
-Mi vesto e
arrivo. Dove ha detto di volermi incontrare?-
-
All’ingresso,sulla veranda mi sembra. Ciao ciao Eren!-
Rapidamente
com’era arrivata,sparì.
Il ragazzo si
vestì in un battibaleno,indossando i vestiti
che era solito a mettere nel tempo libero:un paio di pantaloni ruvidi
ed una
casacca chiara.
Levi se ne stava
in piedi sulla veranda a guardare il cielo notturno.
Qualche lucciola volteggiava lentamente in fondo al sentiero che
portava all’ingresso
del castello.
Spero
che quel
ragazzino abbia avuto un buon motivo per chiamarmi qui,mandando Petra
per di
più.
Eppure si era
presentato senza fare storie,fresco di doccia.
- Ehi. -
Lo
salutò Eren imbarazzato.
- Che volevi
dirmi?-
Gli chiese
subito Levi:aveva fretta di andarsene a dormire.
Non
è stato lui a
chiamarmi qui?
Eren era
confuso,ma si rese conto che effettivamente aveva
delle cose da raccontare al Capitano,così prese posto su uno
scalino
scricchiolante. Levi prese posto a debita distanza da lui.
-Ho parlato con
Armin in mensa e mi sono reso conto che
nessuno dei miei amici mi ha visto prima dei 5 anni. Forse a quel tempo
vivevo
in quella casa col mulino fuori dalle mura,quando
c’è stato quell’attacco.-
-Solo questo?-
Disse Levi per
nulla impressionato dall’ipotesi.
-Domattina
partirò per il muro Rose ,lì
interrogherò le
persone sopravvissute che conoscevano i tuoi genitori. In questo modo
ci
toglieremo ogni dubbio. Buonanotte Eren. –
-Aspetti!-
Levi si
alzò ma il ragazzo gli afferrò una caviglia con
le
braccia. Con uno sguardo omicida gli fece immediatamente mollare la
presa.
- Che cosa vuoi?-
-
Perché è arrabbiato con me,Heichou?-
Nel porre la
domanda Eren inclinò la testa da un lato,confuso
e preoccupato.
-Vuoi davvero
saperlo?-
Gli chiese con
un sospiro stanco. Poi ghignò tra sé,divertito
da quella prospettiva.
Eren era stufo
di essere sempre l’ultimo ad essere messo al
corrente delle cose. Corrugò arrabbiato le sopracciglia e
sollevò la testa all’indietro
per osservare Levi. La frangetta scivolò
all’indietro scoprendogli la fronte e
le orecchie morbide.
-
Gliel’ho appena dett-
Trasalì.
L’Heichou era pericolosamente vicino al suo viso.
Odorava di buono.
- Quando la
finirai di stuzzicarmi?-
Eren non capiva.
Si sentì il respiro dell’uomo sulle labbra e
impietrì.
Possibile
che sia per
bac-!?
Levi
sfiorò con le sue labbra sottili quelle rosee e timide
di Eren,per poi afferrargli il labbro inferiore coi denti,tirandolo
dispettosamente.
Il ragazzo si
ritirò,rossissimo in viso,con entrambe le mani
davanti alle labbra.
-Sogni
d’oro Jaeger.-
Mentre se ne andava,lo guardò per l’ultima volta con stampato in faccia un sorrisetto beffardo.
* * *
Grazie per aver letto!Al prossimo capitolo ^_^
(Questa l’ho trovata mentre vagavo su facebook annoiata il giorno dopo che ho scritto il capitolo. Non potevo non metterla è perfetta!Oh my Eren.)
NdA:Sì,è
successooo!!! Il primo contatto fisicooo! Ho dovuto fermarmi a
metà mentre lo
scrivevo e fare una pausa perché fangirlavo troppo.
Ecco
le
chiacchiere inutili come promesso,so che le volete tanto(?)Le ho messe
in fondo
alla fic perché così potete anche non filarvele e
una volta finito di leggere
tornare a flipparvi su Kuroko no Basket (?)Le lascerò sulla
fic per circa due
settimane per poi rimuoverle.
*sono
un ezclusiva per chi legge in
diretta,kyaaaah*
Prima
cosa:avete
notato che caratteri *stilosi* ha
ora la fic?Mi sono decisa a
scaricare un programma per l’html,anche perché non
ci vedo molto bene e vorrei
evitare che alla gente venisse mal di testa come a volte succede a me
quando
leggo le fic su EFP.
Seconda
cosa:ho
comprato una tastiera
nuova!E favolosa,anche se visto che non ci sono abituata mi slippano
via i
tasti da sotto le dita. (Sì,la parola slippano,come la
parola ingiallitamente e
la parola flipparvi,non esiste eppure mi andava di usarla). *Metto qui
il link
della foto della mia postazione PC,con la tastiera nuova,per tutti i
ficcanaso* ( http://i41.tinypic.com/f353qf.jpg
)
Terza
cosa:riguardo
alle recensioni. Ho riscritto
alcune parti qua e là nella storia,come mi ha suggerito una
certa recensione.
Dopo che l’ho letta sono stata depressa 15 minuti,poi mi sono
ripresa e ho
detto “ah sì?Posso fare meglio di come sto facendo
ora,diamoci da fare!”.Ho
corretto a grandi linee ma ci sono alcuni aspetti,soprattutto nel primo
capitolo,che vorrei migliorare. Nell’ultimo capitolo non ne
ho ricevute
molte,quindi meglio scaldare l’atmosfera =v= mi sono detta.
Poi,un'altra recensione negativa. *attenzione sclero inutile*
Scrivere è l'unica cosa che so fare,sono un disastro in
tutto il resto,a scuola e fuori. Ma evidentemente non so fare nemmeno
quello. MI sento demoralizzata e triste. Non credo che
mollerò questa fic,ma mi sento frustrata perché
vorrei fare un buon lavoro e mi sento triste a pensare che qualcuno lo
consideri spazzatura. Ricomincio a scrivere,mi sono detta. Se le cose
andranno bene continuo,vado a fare letteratura
all'università,se no rinuncio. Non ho idea di che fare. A
volte pensando a quello che scrivo mi sento felice e soddisfatta,altre
mi viene la nausea dalla rabbia e dalla delusione che provo
verso me stessa.
Quarta
cosa:un
grazie a tutti quelli che hanno
messo nei seguiti e nelle preferite! 17 preferiti e *rullo di tamburi*
30
seguite. Meno male (: