Un nuovo timore si stava facendo strada nell'animo del giovane Saotome, un qualcosa che lentamente si stava mutando in paura, sempre più forte, fino a diventare terrore vero...

Non poteva credere che ci fosse qualcuno in grado di farlo sentire in questo modo, non poteva crederci e non voleva crederci: Ranma ridotto in quello stato pietoso, no: quella non poteva essere veramente la sua fine.

Si era sempre considerato un ragazzo coraggioso e senza alcuna preoccupazione, ma quella volta le sue iridi non potevano credere a quello che stavano vedendo, non riuscivano ad immaginare male peggiore di quello, no no: non doveva andare a finire così...

Scappare? No, lui non lo avrebbe mai fatto, ma quella volta qualcosa che albergava nel più profondo del suo spirito gli diceva di darsela gambe perchè quella era veramente la cosa migliore da fare. Stupido orgoglio che gli impediva di farlo.

I suoi arti posteriori non si muovevano più a comando, sembravano paralizzati, immobili su quel terreno accidentato e spietato.
Terrore: ecco il vero sentimento che stava nascendo dentro il codinato, una goccia di sudore freddo scivolò lentamente sulla sua tempia e il respiro divenne affannoso.

Ranma adesso non era più in grado sopportare una tale situazione, alla fine doveva ammettere che c'era qualcosa che lui non poteva fronteggiare e che lo aveva fatto inchinare davanti al suo volere, si sentiva un verme...

Ecco il momento della fine era ormai giunto: Saotome chiuse gli occhi di scatto e iniziò ad attendere il vicino momento della fine, quando lui sarebbe crollato nel buio della paura e della disperazione. Sentiva il pericolo che gli alitava sul collo col suo freddo respiro e spietato, mancava poco alla fine e lui lo sapeva bene. Era giunta la sua fine, non poteva più negarlo, basta: il male lo stava trascinando sempre più affondo.

The end, lui da qual momento sapeva che sarebbe mutato tutto, strinse ancora di più gli occhi e iniziò a ripensare a tutte le persone a lui care prima che tutto si oscurasse definitivamente: a suo padre, alla sua nuova famiglia e in un certo senso anche ad Akane, quella ragazza che lo aveva sempre messo in difficoltà, si: alla fine dei conti le aveva voluto bene e forse se avesse avuto più tempo le cose sarebbero andare diversamente.....

Il buio: nella mente e intorno al corpo privo di sensi di Ranma regnava la più terribile oscurità, lui era inerme a terra con la faccia sbiancata rivolta verso l'alto e la causa del suo terribile dirottamento era beffarda accanto a lui che lo fissava sprezzante: aveva vinto quella volta e un sorriso felino e maligno si delineava sul suo volto.

“Miao!”
La versione da gatta di Shampoo si stava godendo l'espressione terrorizzata del giovane codinato che era svenuto non appena ella si era avvicinata a lui nella sua versione pelosa. Tutti sapevano che Ranma aveva la fifa più tremenda dei gatti e lei non si era certo fatta scappare l'occasione di stare accanto al suo “Lanma”, anche se alquanto privo di sensi.

Così imparava quello sconsiderato a non degnare la bella Shampoo delle attenzioni che meritava, ma adesso era tutto per lei e non si poteva far sfuggire quella sublime esperienza.

“Così impari mio caro Lanma, a mali estremi estremi rimedi no?”
Sorrise maligna e caparbia e tornò a fare le fusa al giovane ragazzo terrorizzato e svenuto...