Storie originali > Soprannaturale > Angeli e Demoni
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Autore: dragon_queen    08/10/2013    2 recensioni
"Vi siete mai chiesti cosa si provi a essere amati da Lucifero in persona? O meglio, essere posseduti da quell'angelo così bello e arrogante da essere stato scacciato dal Paradiso da Dio stesso?"
Questa storia parla di Laila, la quale si troverà incappata in qualcosa più grande di lei, ma la quale le farà capire che non sempre le tenebre nascondono qualcosa di malvagio...
Spero di avervi incuriosito e vorrei sapere cosa ne pensate. Buona lettura XD
[Aggiunta copertina nel prologo XD]
Genere: Dark, Sentimentale, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: Lime | Avvertimenti: Contenuti forti
Capitoli:
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Alec fissava l'arcangelo con l'odio che gli riempiva lo sguardo. Non era solo quello però: c'era disperazione, impotenza e anche paura. Continuava a spostare lo sguardo dal corpo di Laila, riversa a terra, e Michele, in piedi poco distante, con la lama della spada ancora grondante di sangue.

Un grido si propagò nella stanza. Abigail era caduta in ginocchio, gli occhi ricolmi di lacrime, una mano tesa verso il corpo dell'amica, mentre Gabe la stringeva da dietro, anche lui profondamente scosso.

-Cosa hai fatto, maledetto?!?- esplose in quel momento Alec, muovendosi di un passo.

-Ho impedito che tu avessi una discendenza, Lucifero- rispose tra i denti l'angelo, fissandolo con puro odio nello sguardo.

L'altro, come se d'un tratto un fulmine fosse piombato dal cielo e avesse attraversato il suo corpo, si sentì improvvisamente spiazzato e sperduto.

-Che stai dicendo?-

-La tua cagna non te lo ha detto?-

-Detto cosa?-

Inconsapevolmente, il suo sguardo scarlatto saettò verso Gabe, il quale però rimase serio e impassibile, mentre Abigail, rifugiata contro il suo petto, continuava a piangere disperata.

L'arcangelo scoppiò in una tetra risata. Come poteva quella essere una creatura di colui che domina la luce e il bene?

-Questa dannata portava in grembo il tuo bastardo-

-Menti!! Sai meglio di me che non possiamo procreare, né angeli né demoni-

Non sarebbe caduto in quel tranello, non avrebbe ceduto. La priorità era quella di salvare Laila. Concentrandosi, poteva avvertire il suo battito lento e il respiro sottile, le uniche cose che gli fecero capire che la ragazza era ancora viva.

-E' grazie al sangue del peccatore, idiota. Non ci hai pensato quando hai deciso di divertirti con lei? Ma adesso non ha più importante, ho tolto al mondo un peso e ho impedito a te di continuare a vivere nel tuo bastardo-

Alec, improvvisamente consapevole che quella che Michele gli stava raccontando era la pura verità, si sentì inutile e impotente e avvertì le ginocchia cedergli per la prima volta in vita sua. Cadde a terra, la spada di fiamme ai suoi piedi, il volto basso e le braccia lasciate inermi lungo il busto.

-Bravo Lucifero, quello è il tuo posto, quella è la posizione che più ti si addice: in ginocchio, davanti a me, invocando pietà per la tua anima...ah, giusto, tu non ce l'hai-

Un'altra risata, ma Alec stavolta non ebbe reazione: un figlio, una discendenza. Laila era incinta e non glielo aveva detto? No, aspetta, ci aveva provato, qualche ora prima, quando si erano incontrati fuori dalla sua stanza, ma lui era stato troppo stupido da non ascoltarla. L'aveva lasciata sola, nelle mani di Abaddon, sola a sopportare quella verità di cui lui era l'arteficie.

Sentì dei passi muoversi verso di lui, poi un poderoso colpo al viso che lo fece volare contro il muro. Prima che potesse rendersene conto, una possente presa al collo lo bloccò contro la parete, facendolo affondare di qualche centimetro nella pietra. Nonostante tutto non reagì.

-Dimmi Lucifero, anche lei ti ha implorato quando l'hai uccisa?-

Alec non capì immediatamente e non ci riuscì neanche prima di venir scaraventato di nuovo al centro della stanza, mentre una fitta alla spalla lo fece gridare di dolore. Michele, subito sopra di lui, aveva affondato la lama nella sua spalla destra, inchiodandolo al pavimento.

-Come hai potuto guardarla negli occhi mentre la trafiggevi con la tua spada? Si fidava di te-

D'un tratto lui capì e non riuscì ad evitare di sorridere.

-Perchè sorridi, bastardo?-

-Sei un ingenuo Michele. Hai fatto tutto questo per lei, per Uriel?-

-Non deridermi, Lucifero. Io voglio vendetta-

-Lei era il pericolo, il tumore del Paradiso. Pensi sia stato io a dare il via alla rivolta? Ti sbagli, io ho cercato di fermarla. È stata lei a sfidare Dio, io mi sono semplicemente preso la colpa-

Michele lo fissava, un groppo che gli chiudeva la gola, la mente in completa confusione. Poco lontano Gabe, il quale non si era perso una parola della conversazione nonostante stesse cercando di consolare Abigail.

Ricordava come fosse ieri la rivolta in Paradiso, il giorno in cui Lucifero era stato cacciato dal regno dei cieli, il giorno in cui Uriel, uno degli angeli maggiori, era stato ucciso per mano del caduto.

E adesso lui veniva a dire che era stata proprio Uriel ad architettare la rivolta contro Dio e che lui si era semplicemente preso la colpa? Fosse stato Michele, neanche lui ci avrebbe creduto.

-Menti!!- gridò in quel momento l'arcangelo, piantando ancora più in profondità la spada nel corpo del demone.

Quello strinse i denti gemendo.

-Perchè dovrei, in un momento del genere, poi? Ora che so che la tua vendetta si basava su quello, voglio solo che tu sappia la verità-

-Tu sei famoso per la tua lingua bugiarda, come potrei crederti?-

-Lei ti ha usato, Michele. Tu, il braccio destro di Dio, ti sei fatto ingannare, consumato da un sentimento che di divino non aveva niente. Tu hai anteposto te stesso al bene della tua casa, al bene di tuo Padre-

-Taci!! Tu l'hai uccisa perchè lei aveva scoperto i tuoi piani!! Tu sei il maligno!!-

-Pensala come ti pare-

-Allora perchè ti saresti preso una colpa non tua?-

-Io ti amavo, fratello e tutt'ora lo sto facendo, come ho continuato a farlo nei secoli. Io ti ammiravo, non potevo sopportare che il dolore della sua perdita si sommasse a quello di saperla una traditrice-

Michele lo fissava, non sapeva cosa pensare. Era talmente tanto tempo che andava avanti, progettando la sua vendetta contro di lui, che appresa quella notizia, il suo castello di carte era inevitabilmente crollato.

Lasciando tutti senza parole, Michele si schiuse nell'ennesima risata. Alec lo fissò, senza capire, spaventato dalla sua inaspettata follia.

-Ho smesso di credere alle tue bugie, “fratello”- pronunciò l'ultima parola con un grande disprezzo.

Con un colpo secco estrasse la spada dalla ferita, facendo inarcare Alec sotto di sé, per poi trafiggerlo nuovamente ad un fianco. Il demone sputò sangue.

-Soffrirai, Lucifero-

D'un tratto nel silenzio che si era venuto a creare, un movimento li distrasse entrambi. Si voltarono verso il punto in cui si trovava il corpo di Laila, la quale, inaspettatamente, aveva alzato un poco la testa, puntando i suoi occhi blu in quelli sofferenti del demone.

-Alec...- sussurrò, allungando una mano come a volerlo toccare.

Lui, vedendola sveglia, fece lo stesso, ma un piede di Michele gli premette dolorosamente sul polso.

-La vedrai morire, Lucifero, come io ho visto morire Uriel-

Di colpo il volto di Laila tornò a fissare il pavimento e il suo respiro, agli orecchi del demone, si spense. Per la prima volta da secoli, Alec versò lacrime di sangue.

 

POV LAILA

 

Oscurità. Tranquilla e infinita oscurità. È allora questo che si prova a morire? È questa la

sensazione che ognuno prova quando lascia la vita? Non è poi così male.

La calma, il nulla, l'assenza di problemi, di dolore.

Finalmente anche a me verrà concessa la pace che ognuna merita.

Poi però mi torna in mente lui, ma lui chi poi? Non riesco a ricordare il suo viso,

non riesco a sentire la sua voce, non so distinguere più il suo profumo.

Ma so che per me è importante ricordare.

Devo ricordare!!

D'improvviso vedo davanti a me qualcosa, una porta, un passaggio.

Forse Dio mi ha concesso il Paradiso, dopotutto? Mi sono redenta dal peccato del mio capostipite?

Prendo ad avanzare verso la luce: è calda, sicura, bellissima.

Quando però sto per raggiungerla, una voce dietro di me mi chiama. Mi volto, ma non vedo nessuno.

D'istinto, mi porto le mani al ventre, come se quella sensazione di familiarità venisse proprio da lì.

-Laila...-

Sento una voce pronunciare il mio nome, è diversa da prima, sa di casa.

Alzo lo sguardo, incontrando un paio di occhi blu come i miei, che mi fissano, con amore e pura pietà.

-Papà...- sospiro, ma sembra che lo abbia gridato.

-E' bello rivederti, figlia mia. Mi sei mancata-

-Anche tu, papà. Ma cosa ci fai qui?-

-Ti sto fermando, bambina. Non è ancora il momento di andare-

-Ma io devo, non c'è più niente per me-

-Ti sbagli, ma prima di decidere voglio farti conoscere una persona-

Fece cenno a qualcuno dietro di lui di farsi vedere. Io attesi, curiosa.

D'improvviso mi scontrai con un paio di occhi color del rubino.

 

Era tutto finito. Lei se ne era andata, non c'era più niente da fare. Mentre un grido si alzava verso il cielo, Gabe e Abigail riuscirono finalmente a raggiungere il corpo di Laila. L'angelo la prese tra le braccia, mentre l'amica avvicinava un orecchio alle sue labbra per sentirne il respiro, ma dalla sua espressione si capì che non c'era più niente da fare.

Alec, il quale aveva seguito la scena con attenzione, tornò a fissare il soffitto, o meglio, il suo aguzzino.

-Sai, se la cosa ti può consolare, lei avrebbe dovuto morire comunque- disse l'arcangelo, un sorriso folle sul viso.

-Che vuoi dire?!?-

-Che senza la morte dell'ultima discendente, il potere del libro non poteva essere domato. Però, scomparsa lei, la barriera che ha distrutto quell'idiota di Abaddon è caduta e quindi il diario cerca un nuovo protettore-

-Allora cosa aspetti? Uccidimi e impossessati di quel potere!! Muovi anche te una guerra contro Dio, annienta il sottosuolo e chi lo vive, innalzati come unico signore. Sappi solo che solitudine e paura ti accompagneranno, che mai più troverai qualcuno che ti amerà come lei, se mai lo ha fatto-

-Tu parli di amore, Lucifero? Colui a cui è stato strappato il cuore e i sentimenti parla di amore? Cosa ne sai? Come puoi capire ciò che provo?-

-Mi hai tolto l'unica cosa bella che nella mia lunga esistenza mi sia mai capitata. Si, posso affermare di capirti adesso. L'unica differenza è che quello tra me e lei era vero, mentre non posso dire lo stesso di quello che c'era tra te e Uriel-

-Tappati la bocca e non sprecare fiato!! Ti servirà per implorare la mia benevolenza!!-

Detto ciò, lasciando la sua spada infilata nel corpo di Alec, Michele si allontanò da lui di qualche passo, avanzando verso il libro del peccatore, ancora sospeso a mezz'aria circondato da una luce che si era fatta meno intensa.

Gabe e Abigail seguivano la scena, impotenti, Laila tra le braccia dell'arcangelo, la pelle pallida e il corpo freddo. Alec, lentamente, lasciò perdere Michele e si voltò verso la sua amata, la ragazza che aveva condannato lui al più doloroso dei supplizi. Sorrise appena, mentre sotto di lui una pozza di sangue nero si andava allargando e il suo colorito si faceva sempre più pallido.

Nel frattempo Michele aveva raggiunto il diario, ridendo folle.

-Mia amata Uriel, finalmente avremo la nostra vendetta!!- e detto ciò fu circondato da una potente luce, che inghiottì lui e tutti i presenti.

 

POV LAILA

 

Continuavo a fissare quei piccoli occhi, i quali sapevo di aver già visto, e una disordinata testa di capelli castani. Un bambino, di forse neanche cinque anni, se ne stava al fianco di mio padre, lo sguardo impaurito, ma al tempo stesso curioso.

Mi inginocchiai, come se fossi incantata da quella piccola creatura.

-Ciao, piccolo. Come ti chiami?- chiesi, tendendogli una mano.

Quello, di tutta risposta, si fece ancora più vicino a mio padre, il quale sorrise.

-Avanti, rispondi- lo incitò l'uomo.

-Non ho un nome-

-E perchè?- gli chiesi io.

-Perchè io non sono ancora nato-

Di colpo gli occhi mi si riempirono di lacrime, non appena la consapevolezza mi invase.

-Oh mio Dio- dissi, una mano sulla bocca a bloccare i singulti.

-Hai capito Laila, chi è?- mi chiese mio padre, continuando a sorridere.

-Quello...è il mio bambino- risposi, portandomi nuovamente una mano al petto.

Di colpo mi ricordai ogni cosa, Alec, Gabe, Abigail, Michele. La mia morte.

-Io...mi dispiace, bambino mio. Non sono riuscita a proteggerti-

Inaspettatamente la piccola creatura si scostò da mio padre e mi venne incontro. Io continuavo a piangere, sino a quando la sensazione di qualcosa di caldo sul viso non mi costrinse ad alzare lo sguardo.

Gli occhi di mio figlio mi fissavano, colmi di amore, nonostante lui non mi avesse mai visto. Io, d'istinto, strinsi il suo corpo contro il mio, sino a sentire i nostri cuori battere all'unisono.

-La creatura dentro di te ti ha protetta figlia mia. Hai la possibilità di tornare. Sta solo a te scegliere-

Io mi voltai verso la porta di luce che ancora mi attendeva, per poi fissare di nuovo il mio bambino.

Mi bastò un'occhiata per capire quale sarebbe stata la mia scelta.

 

La luce si attenuò nuovamente, stavolta andandosi a concentrare attorno al corpo dell'arcangelo. Le sue ali bianche era spiegate dietro la schiena, le quali rilucevano di una luce dorata, mentre i suoi occhi, spalancati, erano due pozzi luminosi. Quando parlò, la sua voce pareva composta da più di un individuo.

-Arrendetevi peccatori!!-

Nessuno si mosse, Alec inchiodato a terra dalla spada dell'arcangelo, Abigail e Gabe perchè troppo deboli e spossati per tentare di scappare. Rimasero semplicemente ad attendere la fine.

-Aprite gli occhi e ammirate il vero potere!!-

Di colpo una forza incredibile schiacciò Abigail, Gabe e il corpo di Laila contro la parete, mozzando loro il respiro. Alec, ancora sul pavimento, venne investito in pieno dalla luce. Quando riapparve, il suo corpo era completamente ferito, in ogni parte visibile.

-Sei un pazzo- sospirò stringendo i denti.

-No, non pazzo. Sono Dio-



NDA
Piccolo appunto:
Uriel è una donna.
Stavolta la storia è in terza persona e i pensieri di Laila sono in POV.
La rivolta in Paradiso per me è andata così, quindi Luci è innocente :)
Se non si fosse capito Michele è completamente fuori!!
GRazie ancora a chi mi segue e chi recensisce. Spero che anche questo capitolo sia di vostro gradimento.
Ci stiamo avviando alla fine eheheheheh.
Un saluto, Marty.

  
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