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Autore: Nocturnia    09/10/2013    2 recensioni
"Devi svuotarti del tutto, Oliver, per essere pronto ad accogliere la tua città."
Genere: Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Oliver Queen
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Disclaimer: Oliver Queen e tutti gli altri personaggi appartengono a George Papp e Mort Weisinger, alla DC Comics e a chi detiene i diritti sull'opera. Questa storia è stata scritta per puro diletto personale, pertanto non ha alcun fine lucrativo. Nessun copyright si ritiene leso. L’intreccio qui descritto rappresenta invece copyright dell'autrice (Nocturnia) e non ne è ammessa la citazione altrove, a meno che non sia autorizzata dalla stessa tramite permesso scritto.


"La tragedia della morte sta in questo, che trasforma la vita in destino."
- André Malraux -


Il mutamento dell'essere


Il momento della morte è strano.
Ci si può fermare ad interpretarlo - a sfidarlo - ma ciò non ne cambia la sostanza.
Sono pochi istanti in bilico tra il qui e il nulla, una sinapsi frenetica e aberrante.
È il palpito d'un uccellino nel cielo invernale, il cuore di un'esistenza e la consapevolezza annichilente del vuoto.

Non è possibile.

Impugni l'arco e stringi i denti, nel tuo sguardo un panorama desolato e desolante.

Cosa mi è successo?

È caduta Starling City, città incauta e riversa nelle sue stesse speranze.
È caduta e tu l'hai sentita gridare troppo tardi, perché è arrogante una metropoli che non ha mai conosciuto il lutto.

Benvenuta a casa, sorella.

Inspiri e il lezzo della sconfitta - carne bruciata, metallo fuso, lacrime vaporizzate nell'aria - ti riempie le narici, attaccandosi alla gola e lì rimanendo, un cancro e un monito.

Chi sei tu? Perché sei così crudele?

Le sirene della polizia sono un guaito dolorante in lontananza, le tue frecce nastri senza più alcun valore.

Sei tu che sei stata sciocca, sorella.

Alla morte appartiene l'immobilità della carne, ma è il tuo spirito a essere davvero spezzato, agonizzante sul fondo delle tue membra.

Io non ho fatto niente; niente!

Dovresti muoverti, lo sai.
Dovresti lanciarti giù da quel tetto e aiutare la ragazza che grida alle tue spalle.
Dovresti raccogliere tutti i loro visi, uno per uno, e ricomporli nella maschera che è stata Starling City, puttane troppo giovani e sogni dal sapore dell'oro e dalla conquista facile.

Sorella... tu hai fatto anche troppo.

Tutto si svolge a rallentatore - o è il mondo che si fermato? - e c'è il sapore del tuo stesso sangue quando ti porti le dita alle labbra.

Ipocrisia.

Ti sfili il cappuccio - i guanti, la faretra, la pelle - e non sai più chi essere davvero.

Falsità.

Oliver Queen, eccentrico miliardario?

Taci. Taci, Gotham.

Green Arrow, vigilante che non ha saputo mutare un destino?

Sorella... ho appena cominciato.

Frughi con lo sguardo l'orizzonte, una lingua nerastra e luminosa dei mille fuochi che il terremoto ha provocato, e l'ombra di un altro disperato ti ricorda il paradosso della perdita.

"Devi svuotarti del tutto, Oliver, per essere pronto ad accogliere la tua città."

Abbassi le palpebre e ti passi le mani tra i capelli, raccogliendo sudore e polvere d'una città violata.

"Devi smettere d'essere, per poter respirare l'odore del niente. Guarda la tua assenza. Guarda il vuoto, Oliver, per comprendere i contorni d'una missione che ha il sapore del martirio."

E allora guardi - pupille dilatate nell'agone della lotta, gracili pensieri e nel braccio tutto il fuoco d'una battaglia già persa - ma per Starling City è ormai troppo tardi.

"E quando stringerai i brandelli del tuo ego tra le dita, quando sarai solo una sbavatura sul fondo dell'abisso, allora rialzati."

"Ti ho tradito." mormori sulla città "Mi dispiace."

"Rialzati. E diventa ciò per cui sei nato; ciò per cui hai domato una storia intera."

A terra, le rovine di Oliver Queen.
Nel cielo, una freccia già scoccata.

"Un simbolo."









   
 
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